UMBERTO GIORDANO – MADAME SANS-GENE. COMMEDIA DI VICTORIEN SARDOU ED ÈMILE MOREAU RIDOTTA PER LE SCENE LIRICHE IN TRE ATTI (4 QUADRI) DA RENATO SIMONI

UMBERTO GIORDANO – MADAME SANS-GENE. COMMEDIA DI VICTORIEN SARDOU ED ÈMILE MOREAU RIDOTTA PER LE SCENE LIRICHE IN TRE ATTI (4 QUADRI) DA RENATO SIMONI
UMBERTO GIORDANO – MADAME SANS-GENE. COMMEDIA DI VICTORIEN SARDOU ED ÈMILE MOREAU RIDOTTA PER LE SCENE LIRICHE IN TRE ATTI (4 QUADRI) DA RENATO SIMONI

UMBERTO GIORDANO – MADAME SANS-GENE. COMMEDIA DI VICTORIEN SARDOU ED ÈMILE MOREAU RIDOTTA PER LE SCENE LIRICHE IN TRE ATTI (4 QUADRI) DA RENATO SIMONI

SONZOGNO – 1929

ATTO I

LA LAVANDERIA DI MADAME SANS-GENE A PARIGI IL 10 AGOSTO 1792

In via Sant’Anna, è ubicata la lavanderia di Caterina Hubscher, dove, distrattamente, sono intente a stirare Toniotta, Giulia e La Rossa, invero maggiormente interessate al via vai di persone in strada e al clamore proveniente dalle Tuileries… Preoccupate per il mancato ritorno della padrona, chiedono notizie a un cliente, il repubblicano Fouché che, annunciando la vittoria monarchica, si fa consegnare la biancheria prima di fuggire… Ma ecco rientrare, trafelata, Caterina, reduce da una brutta esperienza di militari che l’hanno baciata… Il popolo reca poi la notizia della presa delle Tuileries e della fuga dei sovrani, dando somma gioia a Fouché. Caterina invita le ragazze a tornare al lavoro… Manda poi a chiamare l’amato Lefebvre, ufficiale alsaziano, ignara di essere spiata durante il lavoro da Fouché che, infine, le si palesa… I due si punzecchiano, con Caterina a raccontare di come, due mesi prima, abbia conosciuto Lefebvre a un ballo, accusando l’ospite di essere un ex sacerdote che gioca a fare il rivoluzionario nascosto nei negozi. Il discorso cade anche su un ufficiale, Napoleone Bonaparte, a Fouché inviso, lui che aspira a un posto nel ministero dell’Interno, perfetto spione e pettegolo… All’annuncio della fine delle ostilità, tutti scendono in strada. Resta solo Caterina che dà rifugio a un ufficiale austriaco ferito, Neipperg… Ma ecco giungere Lefebvre e sei suoi sottoposti, esaltati dalla vittoria ottenuta e in cerca di un nemico fuggito… Caterina, che ha fatto nascondere l’austriaco nella propria camera, prende tempo, finendo però per ingelosire il fidanzato. Questi, appropriatosi della chiave, entra in camera, pur dichiarandola vuota ai commilitoni che escono. Constatata la buona fede di Caterina, alla quale inizialmente ha comunicato la falsa morte dello straniero, le promette di aiutarla a farlo fuggire la sera stessa…

ATTO SECONDO

QUADRO I

AL CASTELLO DI COMPIÈGNE – SETTEMBRE 1811

Despereux, maestro di ballo, chiede a Gelsomino, valletto della Duchessa di Danzica, alias Caterina, attesa dal sarto Leroy… Gelsomino non può altro che irridere la nuova nobiltà che, sotto Napoleone, avanza… I tre ricordano con malinconia i tempi pre-rivoluzionari, accogliendo poi Caterina. La donna, dopo aver indossato l’abito per lei preparato, inizia a cimentarsi goffamente con alcuni passi di danza. La raggiunge poi l’accigliato Lefebvre, ora maresciallo, che la informa del disappunto di Napoleone nei suoi confronti, lei troppo avvezza a non seguire le regole del bon-ton e a tenere comportamenti non consoni al suo nuovo rango… L’imperatore gli ha chiesto di divorziare, in cambio di titoli e terre, ma lui ha rifiutato. Tuttavia, lo stesso Napoleone vorrà parlarle dopo il ricevimento indetto… Fouché giunge ad annunciare gli ospiti, avvisando Caterina di non cadere nel tranello e di cambiare discorso ogni qualvolta lo vedrà prendere del tabacco…

QUADRO II

Neipperg annuncia la propria partenza per l’esilio, mentre, poco a poco, gli ospiti si sistemano in sala. La regina Carolina e la Principessa Elisa protestano per il ritardo di Caterina che, infine, goffamente fa il suo ingresso. I suoi rozzi modi sono ben presto biasimati, inducendola a rinfacciare alle illustri ospiti i propri natali. Lei è venuta dal popolo, ha supportato i soldati e la rivoluzione e non rinnega il proprio passato. Sdegnate, le due donne si allontanano, mentre, poco dopo, Napoleone chiama a colloquio Caterina…

ATTO TERZO

IL GABINETTO DELL’IMPERATORE

Napoleone, accigliato, scorre alcune carte, informandosi sulla partenza di Neipperg. Data la buonanotte alla moglie, di cui è geloso, si trova poi al cospetto la rude Caterina. Questa giustifica il proprio comportamento con l’estrazione popolana, accusando poi le di lui sorelle, Carolina ed Elisa, di aver leso l’onore dell’esercito durante il ricevimento… Caterina ricorda i suoi trascorsi nell’esercito, ottenendo l’esenzione dalla frequentazione della corte, per poi estrarre un vecchio conto intestato al tenente dell’esercito corso di cognome… Napoleone! Commosso, l’imperatore si sovviene di lei, detta Madame de sans-gene, apprendendo di come lei ci sia rimasta male al rifiuto delle avances di cui lo aveva fatto oggetto. Pentito, Napoleone cerca allora di baciarla, invano… Chiamato il fido Roustan affinché la riaccompagni nelle proprie stanze, Napoleone apprende dell’arrivo di qualcuno. Si apposta, scorgendo la signora De Bulow scortare Neipperg fino alla camera dell’imperatrice. L’austriaco si giustifica dichiarando di essere giunto per darle l’addio… Invano Caterina implora il perdono per l’ufficiale, costretta infine a gridare. In loco accorrono tre ufficiali che conducono via Neipperg, degradato da Napoleone, affinché sia l’indomani giustiziato… Ma l’imperatore è titubante: era realmente colpevole? Chiede invano a Caterina, spacciandosi poi lui stesso per l’austriaco!… Scopre così unicamente una lettera indirizzata dalla moglie al padre, imperatore d’Austria, affinché tenesse a corte Neipperg, accusato ingiustamente da Fouché… Napoleone concede la grazia a Neipperg, invitando Lefebvre ad aver cura per sempre di Caterina che, lui stesso, per lo sgomento delle sorelle, conduce al braccio nella sala dei ricevimenti…