ROBERT BRASILLACH – ANDRÉ CHÉNIER


ROBERT BRASILLACH – ANDRÉ CHÉNIER
SCHEIWILLER – Collana ALL’INSEGNA DEL PESCE D’ORO. IL PASSATO PRESENTE n. 3 – 1974

Copia n. 878/2000

Traduzione: Clara Morena
Introduzione: Franco Maestrelli

INTRODUZIONE
Di Franco Maestrelli p. 7

I p. 19

Conosco solo Charles Maurras, se escludo gli specialisti, che ha amato tutto Chénier, uno Chénier totale, dove non mancano né il poeta greco né il giornalista antirivoluzionario. (p. 21)

II p. 37

Tale sarebbe stato Chénier se non ci fosse stata la Rivoluzione francese: poeta semplice e pieno di grazia, che avrebbe interessato pochi curiosi, uno di quei nomi dimenticati della storia letteraria che vengono scoperti ogni cento anni[…].
Ma questo poeta dimenticato, ricordiamocene, aveva lasciato solo dei brogliacci incompiuti, non un’opera[…].
Solo che c’è stata la Rivoluzione, e, con essa, André Chénier uscì dalle fila dei poeti per trasfigurarsi come gli eroi della leggenda greca che tanto amava e per entrare nel mito.
Uomo del secolo XVIII, egli aveva visto nascere la Rivoluzione non senza simpatia. (p. 39)
Difensore del “partito costituzionale”, iscritto alla “Società degli Amici del 1789”, aderente, insieme agli amici Trudaine e de Pange, al circolo moderato dei “Foglianti”, cercò, per un certo periodo, di salvaguardare ciò che nell’operato della nascente Rivoluzione poteva e doveva essere salvaguardato. (p. 41)
È in questo modo che il partito giacobino si prepara alla futura dittatura. E uno degli articoli più brillanti di Chénier, apparso l’8 maggio 1792 sul “Journal de Paris”, denuncia per l’appunto l’organizzazione sotterrane, i legami con la provincia, il programma ben definito e condotto con decisione che costituiscono le caratteristiche essenziali di quel partito. (p. 43)
[…] ma non ha egli forse raffigurato in poche pagine il volto eterno di ogni nostra rivoluzione?[…]
A poco a poco, con il passare del tempo, Chénier assunse accenti più amari, più disperati, senza per questo retrocedere dalla sua posizione originale di riformista alieno dal terrore. (p. 47)
Abbandonata l’attività giornalistica, dopo la caduta definitiva della monarchia, il 10 agosto, André Chénier si rifugia in provincia, poi a Versailles. (p. 51)
Compare davanti al Tribunale Rivoluzionario e viene ghigliottinato alle sei di sera del 7 Termidoro. Aveva trentadue anni. Due giorni dopo, il Terrore era finito. (p. 55)

III p. 57

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA p. 63