UMBERTO ECO – STORIA DELLE TERRE E DEI LUOGHI LEGGENDARI

 

UMBERTO ECO – STORIA DELLE TERRE E DEI LUOGHI LEGGENDARI

BOMPIANI – II ed NOVEMBRE 2013

 

PREFAZIONE p. 7

 

Questo libro è dedicato alle terre e ai luoghi leggendari: terre e luoghi perché talora si tratta di veri e propri continenti, come Atlantide, altre volte di paesi e castelli e […] appartamenti.

[…]

Ma qui ci interessano terre e luoghi che, ora o nel passato, hanno creato chimere, utopie e illusioni perché molta gente ha veramente creduto che esistessero o fessero esistiti da qualche parte. (p. 7)

 

Insomma, le terre e i luoghi leggendari sono di vario genere e hanno in comune solo una caratteristica: sia che dipendano da elggende antichisssime la cui origine si prde nella notte dei tempi, sia che siano effetto di una invenzione moderna, essi hanno creato dei flussi di credenze.

È della realtà di queste illusioni che questo libro si occupa. (p. 9)

 

** A corredo del testo sono presenti immagini, mappe e disegni, nonché citazioni a conclusione di ogni capitolo.**

 

1 – LA TERRA PIATTA E GLI ANTIPODI p. 11

 

Quando si è iniziato a riflettere “scientificamente” su quale fosse la forma della terra, era stato abbastanza realistico per gli antichi ritenere che essa fosse quella di un disco. (p. 11)

Malgrado molte leggende, che ancora circolano su Internet, tutti gli studiosi del Medioevo sapevano che la terra era una sfera. (p. 12)

 

GLI ANTIPODI p. 23

 

2 – LE TERRE DELLA BIBBIA p. 38

 

LE TRIBù DISPERSE. Nulla ci è più noto della geografia della Palestina biblica e delle terre cirvonvicine. […] Eppure nel racconto biblico si nominano alcuni luoghi la cui geografia sprofonda nella leggenda. (p. 38)

 

Pertanto anche il luogo della regina Saba sfuma nella confusa geografia del mito e diventa introvabile come molte delle isole perdute di cui si occuperà questo libro. (p. 47)

 

[…]il tempio di Salokmone, che certamente fu in qualche misura un luogo reale, è divenuto leggendario, e tutti gli sforzi dei secoli successivi furono tesi a ricostruirlo, almeno nella fantasia, ma non a trovarlo. (p. 50)

 

Sarà la tradizione successiva a vedere i Magi come re e a cercare di fissare la loro origine in un qualche paese orientale preciso, e di Magi si parla nei Vangeli apocrifi. (p. 52)

 

3 – LE TERRE DI OMERO E LE SETTE MERAVIGLIE p. 65

 

Tutto l’universo della motologia greca ci è noto: l’Attica, l’Olimpo, i fiumi, i laghi, le foreste, il mare. Eppure la fantasia greca ha continuamente trasformato ogni aspetto del mondo che conosceva in luogo leggendario. (p. 65)

 

Quella dell’Odissea è una bellissima leggenda, e tutti i tentativi di ricostruirla su una carta geografica moderna hanno creato altrettante leggende. […]

LE SETTE MERAVIGLIE. Tra i luoghi leggendari del mondo antico dovremmo ancora registrare le sette meraviglie del mondo[…]. (p. 75)

 

4 – LE MERAVIGLIE DELL’ORIENTE, DA ALESSANDRO AL PRETE GIANNI p. 97

 

IL REGNO DEL PRETE GIANNI (p. 101)

 

La leggenda del Prete Gianni viene ripresa continuamente da chi cita la lettera senza interrogarsi sulla sua veridicità. (p. 102)

 

In altre parole, il fantasma evocato da qualche scriba fantasioso ha agito come alibi per l’espansione del mondo cristiano verso Africa e Asia, amichevole sosstegno del fardello dell’uomo bianco. Quello che ha contribuito alla sua fortuna era stata la descrizione di una terrra abitata da esseri mostruosi di ogni sorta, ricca di materiali preziosi, splendidi palazzi e altri prodigi, di cui possono dare un’idea i brani che pubblichiamo in antologia. Chiunque abbia scritto la lettera era al corrente di tutta al letteeratura antica sulle meraviglie dell’Oriente e aveva saputo sfruttare con abilità retorica e narrativa una tradizione leggendaria che aveva più di mille e cinquecento anni di vita. (p. 104)

 

LE LEGGENDE E I VIAGGIATORI. Del Prete Gianni parlano, sia pure in modo vago e riferendo notizie apprese nel corso del loro itinerario, anche i primi viaggiatori che effettivamente si erano spinti verso l’Oriente e avevano steso una relazione del loro viaggio. (p. 106)

 

GLI AUTOMI. Una delle meraviglie di cui i viaggiatori parlavano sovente erano gli automi. (p. 114)

 

TAPROBANE (p. 120)

 

5 – IL PARADISO TERRESTRE, LE ISOLE FORTUNATE E L’ELDORADO p. 145

 

Dopo di che il paradiso terrestre diventa un luogo della nostalgia, che ciascuno vorrebbe riutrovare ma che rimane oggetto di una ricerca infinita.

Questo sogno di un luogo dove alle origini del mondo si viveva in uno stato di beatitudine di innocenza, poi perduto, è comune a molte religioni, sovente rappresenta una sorta di anticamera del paradiso terrestre. (p. 145)

 

Insomma, pare che in ogni cultura, siccome il mondo della realtà quotidiana appare spesso doloroso e invivibile, si sogni di una terra felice a cui gli uomini appartenevano un giorno – e un giorno potrebbero forse tornare. (pp. 148-149)

 

L’ELDORADO. (p. 160)

 

6 – ATLANTIDE, MU E LEMURIA p. 182

 

Tra tutte le terre leggendaria, Atlantide è quella che più ha sollecitato, attraverso i secoli, la fantasia di filosofi, scienziati, e cercatori di misteri. E naturalmente quello che ha rafforzato sempre più la leggenda è stata la persuasione che un continente scomparso sia realmente esistito, e che sia difficile ritrovarne le tracce perché è sprofondato nel mare. (p. 182)

 

In conclusione, come è accaduto per il Graal […] Atlantide si è spostata nel corso dei secoli nei luoghi più impensabili[…]. (p. 200)

 

Ma il mito di Atlantide ha fatto nascere l’interesse per altre civiltà sommerse. Una di queste è la città di Ys[…]. (p. 201)

 

7 – L’ULTIMA THULE E IPERBOREA p. 223

 

Il mito di Thule si è poi fuso con quello degli iperborei. (p. 224)

 

Insomma la culla delle civiltà sarebbe stata il Nord e di lì le razze madri si sarebbero propagate verso il Sud – e per alcuni in questo processo sarebbero degenerate. Di qui la credenza in una origine iperborea della razza ariana, l’unica rimasta incorrotta. (p. 225)

 

8 – LE MIGRAZIONI DEL GRAAL (p. 248)

 

Dov’era Avalon? Su questo la tradizione si è sbizzarrita, ma la tradizione che ancora oggi muove migliaia di turisti o di devoti del Graal la identifica con al città di Glastonbury, nel Somerset. (p. 253)

 

Insomma, il luogo di Camelot, anche per i devoti del Graal, è più impreciso di quello di Avalon[…] (p. 255)

 

9 – ALAMUT, IL VEGLIO DELLA MONTAGNA E GLI ASSASSINI p. 279

 

10 – IL PAESE DI CUCCAGNA p. 289

 

C’è una forma totalmente materialistica che il paradiso terrestre assume in molte leggende, ed è quella del paese di Cuccagna. (p. 289)

 

La leggenda di Cuccagna non nasce in ambienti permeati di misticismo ma tra masse popolari che da secoli patiscono la fame. (p. 291)

 

11 – LE ISOLE DELL’UTOPIA p. 305

 

La letteratura politica, così come quella che chiameremo fantascientifica, è prodiga di descrizioni di civiltà ideali[…]. (p. 307)

 

Talora l’utopia ha preso la forma di distopia, dove si racconta di società negative[…]. (p. 308)

 

Ma alcuni di questi luoghi (come l’isola di Utopia, la Città del Sole, la terra di Bensalem della Nuova Atlantide) sono diventati quasi reali, se non creduti almeno desiderati o desiderabili […]. (p. 309)

 

12 – L’ISOLA DI SALOMONE E LA TERRA AUSTRALE p. 326

 

Ci sono state terre a lungo sognate, descritte, cercate, registrate sulle mappe, che poi dalle mappe sono scomparse e ormai tutti sanno che non sono mai esistite. […]

Una di queste terre è la Terra Australe. (p. 326)

 

Perduta o mai trovata per gli esploratori, la Terra Australe aveva acceso la fantasia di molti autori di utopie, che laggiù avevano situato una loro civiltà ideale[…]. (p. 335)

 

Quel che rimane per una cronaca delle terre leggendaria è che, scomparsa la Terra Australe, ormai di fronte all’Antartide, raggiunta ma non del tutto esplorata, i cercatori di misteri si sono rivolti alla leggenda del buco nel Polo Sud, cercando all’interno del globo quello che avevano perduto sulla superficie. (p. 338)

 

13 – L’INTERNO DELLA TERRA, IL MITO POLARE E AGARTTHA p. 345

 

Cosa accade nel cuore della terra? Tutta la tradizione antica immagina che, a penetrare nelle viscefre della terra si entri nel regno dei morti. (p. 345)

 

LA TERRA CAVA. La prima ipotesi di un globo completamente cavo è dovuta a uno scienziato come Edmund Halley, quella della cometa. (p. 353)

 

Alcune di queste invenzioni si limitano a descrivere soltanto un mondo sotterraneo fatto di gallerie e budelli dove vivono mostri o creature primitive, ma altri descrivono civiltà che vivono sotto una cappa celeste formata dalla superficie convessa del pianeta. (p. 354)

 

IL MITO POLARE. […] Visto che le regioni polari sono ormai freddissime, gli irremovibili adepti dei poli erano passati a un’altra ipotesi: se si raggiunge il polo, attraverso un enorme foro centrale, si potrebbero scoprire terre nuove dal clima mite e dalla vegetazione floridissima. (p. 368)

 

AGARTTHA E SHAMBAHLA. Ma per sognare un mondo sotterraneo non è indispensabile ipotizzare una terra cava e che noi viviamo sulla sua superficie interna. […]

Da esperienze reali di questo tipo nasce nel XIX secolo, a opera di alcuni autori fantasiosi, il mito della città di Agarttha. […]

In sintesi Agarttha[…] è una immensa distesa che si espande sotto la superficie terrestre, un  vero e proprio paese fatto di città connesse tra loro, un mondo depositario di conoscenze straordinarie, che ospita il detentore di un potere supreso, ovvero il Re del Mondo, che può influenzare con i suoi immensi poteri tutti gli eventi del globo. (p. 375)

 

14 – L’INVENZIONE DI RENNES-LE-CHATEAU p. 409

 

[…]il caso di Rennes-le-chateau non solo ci dice come sia facile creare ex novo una leggenda, ma come essa s’imponga anche quando storici, tribunali e altre istituzioni abbiano riconosciuto la sua natura mendace. (p. 423)

 

15 – I LUOGHI ROMANZESCHI E LE LORO VERITÀ p. 431

 

Come si è detto nell’Introduzione, infiniti sono i luoghi, in realtà mai esistiti, in cui svolgono tante vicende romanzesche. Molti di questi luoghi fanno ormai parte del nostro immaginario[…].

[…]Alcuni sono diventati materia romanzesca anche se sono davvero esistiti[…]. (p. 431)

Quando non sono esistiti, alcuni di questi luoghi, spesso per ragioni di interesse commerciale, sono stati ricostruiti. (p. 433)