TIM BURTON – BIG EYES

TIM BURTON – BIG EYES

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FILM – SETUP – SCENE – EXTRA (Making of, Trailer, Credits)

Stampe di pitture dell’artista Keane, caratterizzate dalla presenza di giganteschi occhi nelle figure ritratte, vengono prodotte in serie. Una citazione di Andy Warhol, che elogia le doti dell’artista, occupa una schermata nera…
California del Nord, 1958. Dick Nolan, giornalista di una testata scandalista, è la voce fuori campo che racconta la storia di Margaret Ulbrich, pittrice dalle eccellenti doti soffocate da una società maschilista, che decide di lasciare il marito, Frank, partendo con la figlia Jane alla volta di San Francisco…
A North Beach, nonostante le proprie capacità, trova soltanto lavori scarsamente retribuiti, come il dipingere spalliere di letti in una fabbrica di mobili. Nel parco prova a vendere i propri quadri e a guadagnare qualcosa realizzando ritratti di bambini… Un giorno viene lì avvicinata da un altro pittore di strada, Walter Keane, che di lei si è innamorato e che ritiene debba avere prospettive migliori dei ritratti…
Grazie a Walter esce la sera e frequenta ristoranti e gallerie. Walter è in realtà un agente immobiliare che racconta di aver vissuto a lungo a Parigi dove ha studiato pittura. Lui sa dipingere soltanto scorci di città, lei unicamente ritratti di bambini con occhi grandi, ritenendoli lo specchio dell’anima e quindi parti del corpo umano da valorizzare. I due si frequentano e, all’arrivo di una lettera di Frank che vuole l’affidamento di Jane, Walter le propone di sposarsi. Inizialmente titubante, alla fine la donna accetta…
Le nozze vengono celebrate alle Hawaii…
Nei ritratti, Margaret inizia a firmare con il nome Keane… Per lei è finalmente giunto un periodo felice…
Walter porta dall’amico gallerista Ruben alcuni quadri di Margaret che vengono però da quello rifiutati con sdegno. L’arte astratta continua ad essere la sola ad avere un mercato…
Durante una serata in un locale, Walter chiede al proprietario, Enrico Banducci, di poter appendere alle pareti alcuni quadri suoi e di Margaret in cambio di un corrispettivo in denaro. Entrambi firmano i quadri con il nome Keane, mescolandoli sulle pareti del locale. In realtà, lo spazio riservato è unicamente quello che dà accesso ai bagni. L’unico quadro a destare interesse in una donna, è uno di Margaret. Poco dopo, avvicinato al bancone del bar da Banducci, frustrato dalle pessime vendite e dall’aver spacciato un quadro di Margaret per il suo, Walter finisce per litigarci e spaccargli un di lei quadro in testa…
Margaret paga la cauzione, arrabbiandosi per il suo tentativo di spacciarli per propri…
Tornato da Banducci per riprendersi i quadri, quello lo informa del successo riscontrato dai quadri con gli occhi grandi. Decidono di continuare a fingere di essere in lite per aumentare le vendite e gli accessi al locale. È lì che Dick Nolan lo avvicina chiedendogli della sua arte…
Il clamore suscitato, consente alla coppia di incamerare ingenti somme di denaro. Margaret, seppure delusa, accetta di continuare a dipingere i quadri cedendone la paternità al marito che s’incarica di piazzarli nel locale. Accade in una sera in cui Dino Olivetti ne acquista uno arruolandoli nella propria fondazione…
La popolarità cresce sempre più, anche grazie alle donazioni di Walter a vari esponenti politici, del cinema e dell’arte, anche esteri, su imbeccata di Dick…
Walter crea infine una propria galleria per vendere meglio i quadri…
L’eccessiva commercializzazione e le bugie raccontate alla figlia sulla paternità dei quadri, turbano Margaret al punto da spingerla a confessarsi. Ma anche il prete, maschilista, le consiglia di affidarsi alle decisioni del marito…
1960. Durante l’inaugurazione della Galleria, Margaret è costretta a subire l’umiliazione di dover continuamente mentire sulla paternità dei quadri…
La situazione degenera sempre più, per via del rischio che Jane dichiari in pubblico che a dipingere i quadri sia la madre, costretta ora a realizzare le proprie creazioni in soffitta, vedendo sempre meno proprio la figlia dalla quale fino a poco tempo prima era inseparabile…
Walter decide di andare in TV per pubblicizzare ancora i quadri, chiedendo informazioni alla moglie sulle motivazioni che la spingono a raffigurare quel tipo di soggetti… Ed eccolo inventare: dipinge sempre bambini con occhi grandi e spesso tristi, per via del ricordo della Parigi del dopoguerra… La trovata ottiene il risultato sperato e il successo e gli incassi aumentano ancora. Walter, ossessionato dalle vendite, arriva a far pagare locandine e poster, acquistabili perfino nei supermercati…
La situazione è sempre più tragica per Margaret, costretta a prostituire la propria arte per un uomo sempre più in balia della sete di successo e della propria cattiveria. Quando infatti la sorprende a dipingere una figura adulta, un autoritratto che lei vuole firmare a suo nome, s’arrabbia temendo che lei possa rivelare l’impostura…
Durante un incontro con Dick, si presenta in casa la figlia di Walter, Lili, avuta dal suo primo matrimonio mai presentata a nessuno. Margaret realizza così che il marito è un incallito bugiardo non solo negli affari…
In galleria espone ora anche Margaret, che firma le creazioni con la sigla MDH, redarguita dal marito sul non parlare di arte con i clienti ma di soli affari…
Woodside, California. 1963.
Unica amica di Margaret è rimasta DeAnn. Con gli anni la situazione non è cambiata, nonostante la sopraggiunta ricchezza economica. Per caso la donna, entrando nello studio di Margaret, rischia di scoprire l’impostura. Ubriaco, la sera Walter scaccia in malo modo l’ospite…
Un giorno, rovistando in una cassa di legno, Margaret scopre che il marito non è neanche un pittore, ma un impostore che si è limitato a rifirmare quadri di altri. Messo alle strette, Walter confessa di non aver mai dipinto. I due diventano così separati in casa…
Letto un articolo sulla prossima esposizione universale di New York del 1964, Walter chiede di cedergli anche la paternità dei quadri firmati MDH. Lei rifiuta, minacciando di rivelare l’impostura. Ma lui la convince a realizzare un ultimo capolavoro da donare all’Unicef…
Una sera Jane entra nello studio, preoccupata di non vedere più la madre, confessandole di conoscere da sempre l’impostura messa in atto da Walter…
Aprile 1964. Alla vigilia dell’esposizione e della pubblicazione di un libro, Margaret annuncia la richiesta di divorzio a Walter che, poco dopo, s’infuria con un critico del New York Times reo di aver criticato i suoi quadri bollandoli come infantili e ripetuti all’infinito su un unico tema…
Tornati a casa, in preda ai fumi dell’alcol Walter sfoga la propria rabbia contro Margaret, accusandola di averlo voluto rovinare con quell’ultimo quadro. Le insegue fin nello studio, al quale appicca il fuoco. Margaret e Jane riescono a fuggire in auto, dirette alle Hawaii…
Honolulu. Un anno dopo. Walter telefona a Margaret chiedendole di non proseguire con le pratiche del divorzio. La ricatta: firmerà la separazione in cambio della paternità di tutti i quadri da lei dipinti e sui suoi ricavi futuri tramite ulteriori cento quadri di bambini con gli occhi grandi. Ancora una volta lei esegue, ma firmando i quadri con la sigla MDH…
Jane la invita a farsi degli amici. È l’arrivo di due Testimoni di Geova a farle decidere di cambiare vita e di condurre una vita moralmente corretta scevra da imposture e menzogne… In radio rivela così che Walter non è un pittore e che l’artista “degli occhi pazzi” è in realtà lei. I primi articoli di giornale che svelano l’impostura iniziano a fare il giro del mondo. Walter cerca di negare, mostrando in giro falsi schizzi giovanili, ritenendo trattarsi tutto di un complotto ordito dalla ex moglie ai suoi danni…
Su consiglio di Jane, Margaret fa causa a Walter chiedendo un risarcimento di danni milionario… L’uomo, come sempre, bluffa accusando di pazzia la ex moglie… Ma a vincere la causa, al termine di una prova di pittura ordinata dal giudice, è ovviamente Margaret…