J.R.R. TOLKIEN – ROVERANDOM. LE AVVENTURE DI UN CANE ALATO

J.R.R. TOLKIEN – ROVERANDOM. LE AVVENTURE DI UN CANE ALATO
BOMPIANI – Collana TASCABILI BOMPIANI n. 1247 – II ed Gennaio 2014

TRADUZIONE: Francesca Bandel Dragone
TITOLO ORIGINALE: Roverandom

A CURA DI: Christina Scull e Wayne Hammond

ILLUSTRAZIONI: J.R.R. TOLKIEN

INTRODUZIONE
Di Christina Scull e Wayne Hammond p. 7

ROVERANDOM p. 33

I p. 35

Un cagnolino di nome Rover viene un giorno avvicinato, nel giardino in cui sta giocando, da un permaloso mago… Questi s’impossessa della sua pallina, trasformandolo in giocattolo non appena Rover gli azzanna una gamba strappandogli parte dei pantaloni…
Rimpicciolito e rinchiuso non si sa come assieme ad altri giocattoli accatastati in una scatola, si ritrova messo nella vetrina del negozio di tale Harry. Dopo poco viene acquistato da una casalinga per il figlioletto, convinto di poter subito attuare i propositi di fuga maturati durante la fin lì breve cattività…
Raggiunta la nuova casa e attesa la notte, Rover la ispeziona, constatando l’impossibilità di fuggire subito…
Il mattino seguente, Two, il ragazzino ora padrone di Rover, esce di casa di corsa assieme ai fratelli per raggiungere il mare, mettendosi in tasca il giocattolo. Durante la corsa, però, spaventatosi per il volo radente di un gabbiano, il cane finisce per cadere sulla spiaggia, dimenticato dal disattento padroncino… Inizialmente è felice della ritrovata libertà ma, non potendo muoversi e non trovandosi nessuno nei paraggi, quando quelli ripassano senza vederlo è colto da sconforto. La spiaggia non è frequentata per gli strani eventi che le persone ritengono accadervi per via del mago che la abita, il vecchio Psamathos…
Con il passare delle ore Rover rischia di essere raggiunto dalla crescente marea, ma, vuoi per l’intervento di Psamathos, vuoi per la rottura dell’incantesimo del mago cattivo, fatto sta che il cane riesce nuovamente a muoversi liberamente anche in pieno giorno… Il suo abbaiare felice sveglia però Psamathos che gli chiede il motivo di tanto chiasso e se abbia per caso avuto a che fare con un mago negli ultimi giorni… Rover confessa tutto quanto capitatogli e il mago gli spiega che è stata opera di Artaserse, suo conoscente e rivale, unico a poterlo far tornare alle dimensioni originarie e a casa… Poi gli offre acqua e cibo, finendo per addormentarsi assieme…
I ragazzini e il padre cercano invano Rover, coperto dalla sabbia assieme a Psamathos…

II p. 53

Risvegliatosi a pomeriggio inoltrato, Rover non trova traccia del mago, bensì, ad attenderlo, ecco un gabbiano, Mew, che dichiara di doverlo condurre la notte stessa lungo la scia luminosa della luna… Dopo aver volato a lungo, raggiunto il proprio nido per sbrigare alcune faccende, il gabbiano inizia infine a seguire il previsto percorso non appena la Luna compare in cielo…
Durante il tragitto sorvolano l’Isola dei cani smarriti, i cui abitanti possono vivere liberamente come in paradiso… Ma non è quella la loro meta, spiega Mew, bensì la Luna dove vive un potente mago con il suo cane…
Arrivati in loco, presso la torre in cui dimora, l’Uomo della Luna richiama il proprio cagnolino, Rover!, che subito abbaia nei confronti dell’omonimo terrestre, ricambiato… In breve i due diventano però amici e il lunare gli fa osserva di possedere anch’egli un paio di ali con le quali può volare. Prosegue poi raccontando la propria storia, di come, caduto al limitare del mondo, sia stato salvato proprio dall’Uomo della luna. Ad accompagnarlo fin lì è stato Mew, il “postino” del Mago della Luna… Il vecchio chiama l’ospite: di lì in avanti, per non creare confusione, si chiamerà Roverandom e rimarrà sulla Luna per un po’ di tempo, dando così modo ad Artaserse di calmarsi, lui che per via della sua fuga ha già scritto una lettera di protesta…
Roverandom si adatta alla perfezione alla nuova vita, divertendosi un mondo a giocare con Rover. Ma, un giorno, dopo essersi allontanati sempre più dalla torre, si ritrovano a vagare nel lato Oscuro della Luna…
Quando la neve li sorprende, si rifugiano in una grotta che si rivela essere la tana del Grande Dragone Bianco, antagonista del Mago della Luna e volato dalla Terra sulla Luna secoli prima per sfuggire alla caccia degli umani… I due cani sono così costretti a fuggire velocemente, rischiando a più riprese di essere morsi, ma alla fine riescono a tornare nella torre, guidati da un razzo lanciato dal Mago e protetti da un di lui incantesimo…

III p. 79

Dopo circa una settimana, ripreso fiato, Roverandom viene condotto dal Mago nel lato oscuro della Luna per studiarla approfonditamente…
Giungono in un prato dove si trovano numerosi bambini che accolgono festosamente il Mago che per loro fabbrica sogni felici… Sono tutti bambini addormentati sulla Terra che si ritrovano lì sulla Luna. Tra di essi c’è anche Two, al quale Roverandom chiede scusa per la fuga promettendo di giocare ancora insieme… Ma è tempo di tornare sul lato chiaro, dove il Mago gli mostra con il cannocchiale la Terra, facendogli osservare anche Psamathos, Two e il fratello, Artaserse e la sua prima casa dalla quale è stato rapito…
Riprese le scorribande con Rover, Roverandom si accorge di provare la volontà di tornare a giocare con Two e realizzare il suo sogno…
Mew torna con una lettera di Psamathos: Artaserse è sistemato, essendosi sposato con la figlia del Re del Mare e trasferitosi quindi negli abissi. Non corre più pericolo e può quindi tornare sulla Terra…
L’indomani Mew torna con dell’altra posta, portandosi via Roverandom…

IV p. 101

Raggiunto Psamathos, questi nega a Roverendom la possibilità di tornare da Two, provando poi invano a farlo tornare alle dimensioni originarie. Artaserse ha infatti utilizzato su di lui la migliore magia e così Reverendom dovrà necessariamente raggiungerlo negli abissi e chiedergli scusa…
Al ritorno da una vana visita a casa di Two, Roverandom parte alla volta del palazzo degli abissi a bordo di una balena…
Ad aprirgli è proprio il permaloso Artaserse, che gli chiede di attenderlo fino alla fine del ricevimento in cui è impegnato. La regina dei mari lo accoglie invece bene, invitandolo a giocare con il cane del mare. Ma Rover non sa nuotare e così Artaserse è costretto a fornirlo con la magia con squame e pinne che gli consentono di nuotare facilmente…
L’altro gli rivela di essere finito sul fondo del mare per avere seguito l’avventuriero suo padrone impegnato nella lotta al Grande Serpente. Una vecchia sirena lo regalò poi al Re del Mare, nonno di quello attuale. Ascoltata la storia del piccolo Rover, decide di chiamarlo anche lui Roverandom, onde non confondersi…
Invano il cane cerca di farsi togliere l’incantesimo da Artaserse che si dichiara sempre troppo occupato per starlo ad ascoltare…
Per giorni Rover lo conduce in giro per i mari e, al ritorno, Artaserse è per davvero troppo occupato per dedicare tempo al visitatore…
Passano così settimane senza che il Mago gli dedichi tempo e così Roverandom si rassegna a trascorrere il tempo con Rover e i bimbi-mare…
Un giorno segue con l’amico Artaserse che deve raggiungere una landa estrema per verificare uno strano fenomeno in fieri che ritiene dovuto al prossimo risveglio del terribile Serpente Marino… Roverendom e l’altro gli fanno cadere sulla carrozza trainata da pescecani dei sassi, fino all’arrivo presso la grotta dove il Mago constata l’effettiva fase di risveglio del Serpente. Ignaro di tutto, Roverandom ne approfitta per creare il panico mordendo la coda di uno dei pescecani che a sua volta morde quello che lo precede, l’ultimo dei quali azzanna la coda del Serpente… Questi, girandosi su se stesso, provoca ulteriori terribili vortici e maremoti. Roverendom e Rover riescono a salvarsi, ma solo dopo giorni possono tornare a palazzo dove il povero Artaserse viene assalito dalla folla che lo ritiene responsabile degli sconvolgimenti in atto negli abissi per colpa del Serpente… Artaserse crea un incantesimo che serve però unicamente a provocare un mal di testa al serpente che gli intima di lasciare gli abissi. Pressato dal Re del Mare e dagli abitanti degli abissi, il Mago è così costretto a tornare sulla terraferma assieme alla moglie. Con loro parte anche Roverandom, che, sentendosi in colpa, gli aveva chiesto scusa ricevendo la promessa di tornare alle dimensioni normali…

V p. 139

La balena li lascia su una spiaggia lontanissima da quella di Psamathos e Roverandom chiede nel pomeriggio ad Artaserse di farlo tornare all’aspetto originario. Il mago acconsente, ma si accorge di non avere più i propri strumenti magici, lasciati in fondo al mare per la rabbia. Ma la moglie ha salvato una borsa, grazie alla quale il cane torna normale. Dopo aver ringraziato, si pone in cammino per tornare a casa…
Dopo alcune settimane incontrerà ancora Artaserse e la moglie. Il mago vende ora dolciumi, mentre lei dà lezioni di nuoto…
Quando ormai ha perso le speranze di poter realizzare il sogno di Two e tornare a giocare insieme, giunge a casa. Lì, nel giardino, trova proprio Rover, nipote dell’anziana che lo aveva preso!… Di lì in avanti va a vivere con il piccolo nella di lui casa in riva al mare…

NOTE p. 149