PETER JACKSON – LO HOBBIT. UN VIAGGIO INASPETTATO (The Hobbit: An Unexpected Journey)


PETER JACKSON – LO HOBBIT. UN VIAGGIO INASPETTATO (The Hobbit: An Unexpected Journey)

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PLAY – SCENE SELECTIONS – LANGUAGES – NEW ZELAND: HOME OF MIDDLE-EARTH

Il vecchio Bilbo Baggins si rivolge al nipote Frodo rivelando di non avergli narrato tutto quanto capitatogli in vita… Scrive così per lui la propria avventura in un libro (Il libro rosso)…
La città di Dale era florida e prospera, prossima a Eregor, regno di Thror, re dei nani… Immense ricchezze vi vengono accumulate, attirando così la bramosia del drago Smaug che un giorno, inevitabilmente, giunge all’attacco… Alla disfatta dei nani assistono senza intervenire gli elfi del Reame Boscoso di re Thranduil, decisi a non rischiare la vita inutilmente contro le ire del drago…
I nani superstiti si disperdono per il mondo di mezzo, riducendosi a svolgere lavori per uomini ed elfi…
Un giorno, a turbare la quiete di Bilbo, giunge il mago Gandalf il grigio in cerca di qualcuno con cui condividere un’avventura. Il pacifico hobbit rifiuta l’invito, congedandosi bruscamente. A sua insaputa il mago, prima di andarsene, traccia però un segno sulla sua porta…
Più tardi, mentre si appresta a divorare una succulenta cena, Bilbo si vede irrompere in casa, uno dopo l’altro, ben tredici nani e lo stesso Gandalf. Ultimo ad arrivare è Thorin Scudodiquercia, nipote di Thror e leader della Compagnia. Bilbo non comprende il riferimento alle sue presunte capacità di combattente e la definizione di “scassinatore”, ma ben presto, mappa alla mano, l’impresa gli viene spiegata: rintracciare Smaug e riappropriarsi del tesoro dei nani… Gandalf porge al Throin una chiave, ricevuta dal di lui padre, presumibilmente in grado di aprire una porta di Eregorn non segnata nella mappa che consentirà di rientrare in città attraverso la Montagna Solitaria… Bilbo è esterrefatto, conscio di non essere di certo un eroe, ma Gandalf garantisce per lui prospettandogli un’avventura pari a quelle vissute dai suoi antenati Tuc e a lui ignote…
Dopo una notte di canti, i nani al mattino partono, mentre Bilbo, svegliatosi tardi, trova la forza di partire di corsa per raggiungerli e vivere così la propria avventura… Firmato il contratto, eccolo accolto nella Compagnia avanzante in sella a dei pony (mentre Gandalf cavalca un bianco destriero)…
Durante il primo bivacco, Bilbo viene spaventato con storie di orchi, ma Throin li invita a non scherzare, lui che ha visto i Nani massacrati dagli orchi comandati dall’albino Azog il profanatore, con Thror da quello decapitato nel corso della battaglia di Nanduhirion… Throin è riuscito a sopravvivere difendendosi con un ramo di quercia e ad amputare un braccio al mostro… Proprio Azog è ora sulle loro tracce per vendicarsi…
A seguito di un litigio con Throin che non vuol ricevere ospitalità dagli elfi che non aiutarono i nani durante l’attacco di Smaug, Gandalf abbandona la Compagnia…
Durante la notte viene notata la sparizione di alcuni pony. Si scopre essere opera di tre troll, Berto, Maso e Guglielmo che catturano i nani. Bilbo interviene e, abilmente quanto inconsciamente, fa perdere tempo ai troll fino al sopraggiungengere dell’alba che porta alla pietrificazione dei mostri… Gandalf si riunisce al gruppo e insieme si appropriano di quanto dai troll ammassato, tra cui preziose spade elfiche antiorco (a Bilbo tocca in sorte un pugnale, “Pungolo”, capace di brillare alla presenza di orchi e Goblin)…
Durante la marcia il mago Radagast il Bruno si presenta dall’amico Gandalf informandolo della presenza di esseri malvagi in azione comandati da un Negromante dimorante a Dol Guldur. La foresta, un tempo Bosco Fronzuto e ora “Bosco Atro”, si sta inoltre riempiendo di pipistrelli e ragni giganti, mentre gli orchi sono sempre più vicini cavalcanti mannari… Il negromante potrebbe essere Sauron e così Gandalf accetta di seguire l’amico per evitare i sottoposti di Azog. Lo scontro è inevitabile e la Compagnia può sfuggire agli orchi in groppa a mannari dirigendosi verso Gran Burrone… Lì trovano ospitatilità, nonostante la diffidenza dei nani, presso gli elfi di Elrond… Questi, reduce da uno scontro con gli stessi orchi, durante la cena osanna le spade prese ai troll, decifrando poi la mappa al chiaro di luna. Scritte circa duecento anni fa, le rune dei nani indicano che l’entrata sarà indicata dai raggi proprio nel primo giorno del nuovo anno dei nani. Il tempo stringe… Elrond li avverte del rischio che corrono, ma la Compagnia è decisa a proseguire… Gandalf ha modo di colloquiare anche con Galadriel, signora di Lorien, e con Saruman il bianco, leader dei maghi. Questi dichiara che il Negromante è soltanto un umano millantatore, biasimando le rivelazioni di Radagast che bolla come annebbiato dagli effetti dei funghi allucinogeni che continuamente consuma. Ma Galadriel invita Gandalf a mostare quanto ricevuto da Radagast: un pugnale di Morgul, dimostrazione che il Male sta avanzando e che invece Saruman potrebbe ben essere il Negromante dopo aver rimosso il sigillo… Galadriel promette di aiutare Gandalf qualora richiestole e la Compagnia riprende il cammino senza il mago…
Scampati a uno scontro tra giganti di pietra, il gruppo si rifugia in una caverna delle Montagne Nebbiose, con gli orchi sempre alle calcagna. Durante la notte Bilbo si sveglia, deciso a proseguire da solo dopo le dure parole di Thorin che lo ha bollato come inutile…
Alcuni Goblin catturano i nani, inviando comunicazione ad Azul che ha posto una taglia su Thorin…
Bilbo, che in precedenza si era allontanato per tornare a Gran Burrone, cade in un cunicolo dopo lo scontro con un Goblin. Ripresi i sensi, si accorge della presenza di uno strano essere, Gollum, che si appropria del corpo del Goblin perdendo tuttavia inavvertitamente un anello… Quando si avvede della presenza di Bilbo, lo strambo e orrido Gollum lo raggiunge, proponendogli infine un gioco con l’obiettivo di poterlo uccidere e mangiare: una serie d’indovinelli. In caso di vittoria di Bilbo lo accompagnerà all’uscita, viceversa lo ucciderà… Rischiando anche di perdere, alla fine Bilbo ottiene il successo giocando sporco, ossia proponendo a Gollum d’indovinare cosa tenga nelle tasche. Quando il mostro si accorge di aver perso l’anello, matura il dubbio che l’altro gli abbia sottratto il prezioso… Nel mentre Gandalf interviene in soccorso dei nani che, anche grazie alle spade elfiche, riescono a sfuggire agli orchi…
Gollum insegue Bilbo fermandosi poi davanti al corridoio che conduce verso l’uscita. Indossando inavvertitamente l’anello, che dona l’invisibilità, Bilbo riesce a sfuggire a Gollum, che giura di odiarlo a vita, e a ricongiungersi a Gandalf e ai nani… La Compagnia non fa in tempo a chiarirsi che eccola alle prese con un nuovo attacco dei mannari… Hobbit e nani si rifugiano sugli alberi, mentre Thorin decide di affrontare Azog finendo gravemente ferito. Bilbo si mostra estremamente coraggioso durante la battaglia… Gandalf riesce a salvare il gruppo facendo giungere in volo aquile che li conducono nella sicura Carroccia… Lì Thorin si riprende, scusandosi con Bilbo per averlo ritenuto un peso… Da lontano osservano per l’ultima volta le lande amiche, mentre Smaug, sommerso dai tesori, sembra risvegliarsi…