MARINA ALBERGHINI – CÉLINE MAGICO

MARINA ALBERGHINI – CÉLINE MAGICO
MARINA ALBERGHINI – CÉLINE MAGICO

MARINA ALBERGHINI – CÉLINE MAGICO

SOLFANELLI – Collana IL CALAMO E LA FERULA n. 35 – 2016

1 p. 5

Considerato dalla vulgata uno scrittore realistico fino alla brutalità, ricco di parole spiazzanti, spesso sconce e volgari, Louis-Ferdinand Céline fu anche vicino ai misteriosi messaggi che ci giungono dall’Altrove e nei quali credeva profondamente. (p. 5)

Due Céline, dunque, basta vedere un suo ritratto giovanile. Tagliando in due il viso verticalmente si noterà che le due metà sono molto diverse: a sinistra è lo spietato denunciatore delle follie e crudeltà umane e il suo sguardo è quello del predatore; a destra, è il Céline sognatore, lo sguardo che va “oltre”. E questo appare chiaramente anche in altre foto. […]

E dunque, anche a sentir lui, il vero Céline è proprio lì, nel mondo dell’immaginario e del paranormale e del suo mistero. Il suo “delirio”, la sua facoltà di “trasporre”, nascevano da lì.

Il rifugio contro gli orrori del mondo che la sua penna denunciava spietatamente, sarà la “féerie”. (p. 7)

2 p. 9

Non è un caso, dunque, che Céline abbia amato particolarmente dua artisti antitetici, uno simbolo del naturalismo più crudo, l’altro della visione. […]

[…]Pieter Brueghel il Vecchio e Jeronimus Bosch.

Céline viene fulminato da Brueghel a Vienna, al Kunsthistriche Museum, nel dicembre del 1933[…]. (p. 9)

Perché Brueghel fu anche lui un pamphlettario, ma con il pennello, attaccando l’Inquisizione e gli orrori del Potere. (p. 10)

L’inizio di quello che sarebbe divenuto un vero e proprio massacro fu nel 1936, quando era sulla cresta dell’onda per il Voyage au buout de la nuit[…]. (p. 11)

E Céline andò[…] in incognito e a sue spese. […]

Capitò bene. Era il momento delle più orribili epurazioni della feroce dittatura di Stalin.

Tornò e denunciò l’utopia del comunismo reale in Mea Culpa[…].

Ma torniamo agli ispiratori di Céline. Jeronimus Bosch rappresenta l’altra sua anima, quella allucinata e visionaria. (p. 12)

Bosch è la sua anima visionaria, apocalittica, che nella sua furia di vendetta e denuncia trasforma esseri e cose in mostri[…]. (pp. 12-13)

Ma non solo i suoi nemici, anche gli oggetti della sua ammirazione vengono trasformati[…]. (p. 13)

E quindi tutta l’opera sua è anche uno spartito musicale. (p. 18)

E in questa musica, dove ogni suo libro è scandito da una partitura diversa, il ritmo è fondamentale[…]. (p. 19)

3 p. 21

Un altro lato misconosciuto di quello scrittore solo apparentemente concreto che fu Céline è il suo mito dei Fantasmi. […]

I fantasmi si aggirano da sempre nell’opera di Céline, che aera anche un sensitivo ed ebbe molte esperienze extrasensoriali, di telecinesi e premonizioni.

Ma anche qui lui parte dal quotidiano per dilatarlo in qualcosa di molto più inquietante[…]. (p. 21)

Questa sua metafisica era un qualcosa che veniva da lontano: Maga possente e benefica, evocatrice di incantesimi, sarà Nonna Céline Guillou[…].

Il primo esorcismo che compirà la Maga sarà quello di strappare il bimbo all’educazione repressiva e arida dei genitori, portandolo nel mondo della fantasia. […]

Sarà dunque la nonna ad insegnargli che il rifugio da una realtà cruda è nel mondo dell’Immaginario, un qualcosa che nessuno potrà mai togliergli. (p. 23)

La morte della Nonna, a soli cinquantasette anni, segnerà per lui la fine dell’infanzia. Ma il compito di quella grande donna era ormai concluso. Ha additato a Luis la strada di luce, fatta di fantasia, sogno, bellezza, di ciò che lui chiamerò “I Fiori dell’Essere”. Per sempre. (p. 28)

4 p. 29

Il Mare sarà un altro suo Mito, il Mare, la Creatura che per lui, “dona l’infanzia”[…].

L’acqua era già così nell’immaginario di Céline una specie di fantasma sfuggente e ammaliante, un universo trasparente e magico, in continua mutazione. (p. 29)

Luogo di elezione nel suo rapporto con il mare, sarà St Malo[…]. (p. 30)

E dunque anche i comprimari del mare, come il fluire delle navi nel porto si farà in lui metafora di libertà e nel suo appello è il richiamo a una misteriosa Creatura[…]. (p. 31)

L’amore per la danza, che lo porterà a scrivere dei Balletti, nasce dal fascino che hanno su di lui le danzatrici. (p. 32)

E dunque Muscoli, Musica e Eros saranno la sua trinità, in una visione che sposa il medico, l’amante, l’esteta, l’artista e il sognatore. (p. 35)

5 p. 37

Nei Balletti si estrinsecherà il Céline magico e poeta. La passione per la danza gli doveva portare l’unica sconfitta della sua vita, perché i balletti che scrisse, autentiche partiture che inserì in alcuni

suoi libri con valore di intermezzo, non furono mai rappresentati. […]

Infatti alcuni sono anche dei balletti-denuncia[…]. (p. 37)

Ed è proprio a partire dai balletti, in Céline, che gli animali divengono esseri senzienti e degni di pietà. (p. 38)

Quella sua capacità enorme di identificazione lo vedrà vicino al mitico personaggio di Iperione, creato dal poeta tedesco Friedrich Holderlin, uno dei fondatori dell’Idealismo. Iperione è l’eroe che crede che solo la bellezza possa riformare la società. Esattamente come Céline. E dono della bellezza è la libertà. (p. 40)

Il volto di re Krogoldo è quello del Potere, che sempre vincerà con la crudezza della Realtà sul Sogno, annientando l’Eroe. Perché Céline in questo è spietatamente concreto, senza illusioni: il Potere vince sempre. Ma l’Eroe non deve arrendersi, e denunciare, e combattere, sempre, anche a costo della vita. (p. 42)

Accanto al Castello altro simbolo misterioso che ricorre nell’immaginario fantastico céliniano, è il Vento. (p. 46)

6 p. 49

Cosa sono, le Onde? Céline parlerà spesso di quelle che chiama le “onde”, flussi creativi e intuitivi di un Altrove, posti in un piano di esistenza parallelo e superiore al nostro. (p. 49)

E dunque magico è anche il lavoro dello scrivere[…]. (p. 50)

Non si può capire Céline se non ci si rende conto che è soprattutto un grande musicista della parola e un pittore visionario, che inoltre, non solo ci fa vedere i suoi personaggi, ma ce li fa sentire. (p. 53)

Ovviamente anche il mondo dove vivono i fantasmi è quello di ciò che Céline chiamava “onde”, vibrazioni extrasensoriali, messaggeri sovrumani di avvertimento, di ispirazioni, o anche, semplicemente, sensazioni di bellezza, come i merletti. […]

D’altronde lui steso aveva vissuto personalmente il mondo delle Onde, perché ebbe spesso sogni e premonizioni, in specie di sciagure. (p. 54)

Uomo solitario, “deserto” come l’isola su cui regna, in Prospero si identifica e rispecchia il Céline evocatore di fantasmi e, insieme, vendicatore. (p. 56)

[…] solo il Mito e la Bellezza e la Danza, promuoveranno in lui qualcosa di simile al sentimento religioso.

La religione, mai. Essa sarà per lui, sempre e solo un modo, più ipocrita e vigliacco, di esercitare il Potere. (p. 57)

Tutto questo prova che effettivamente Céline, non solo non era ateo, ma era appunto un mistico, come sosteneva il suo amico l’Abbé Mugnier e credeva in una cosmica, misteriosa, Fonte di tutto. Una Mente Cosmica. (p. 62)

Ben conoscendo il fondo degli esseri umani in lui tutto si rivolta all’idea superba del Creatore dell’Universo che si scomoda e addirittura si fa umano con tutte le miserie della carne, facendosi perfino ammazzare, per questa crudele, inutile e nociva creatura. Idea che attribuisce soltanto alla megalomania, vanità, e allo smisurato orgoglio intriso di protagonismo degli esseri umani. (p. 63)

7 p. 65

Il mondo delle “Onde” è per Céline anche quello misterioso della “Cosa in sé”. […]

Il mistero della donna è lo stesso delle “onde”[…]. (p. 65)

Quanto ai gatti è in accordo con H. P. Lovecraft quando dice: «Il gatto è misterioso e affine alle cose invisibili che l’uomo non potrà mai conoscere».

Da sempre si è pensato così. Perché i gatti sono le antenne viventi degli artisti, loro fedeli e prediletti compagni di vita e ispiratori d’opera, sono le sentinelle enigmatiche a guardia della Soglia dell’Inconoscibile. (p. 66)

Ma anche se intuisce nel gatto una preminenza nel rapporto con il mondo extrasensoriale, per Céline tutti gli animali sono degli incantatori. (p. 70)

La casa di Meudon diverrà un’oasi per animali randagi (nei quali Céline si identifica… sarà la sua ultima identificazione)[…].

Ma, come sappiamo, tutto il mondo della natura è magico per Céline. (p. 71)

8 p. 77

In sfida alla morte, e alla vita. Sì. Tutta la vita di Céline sarà una sfida continua ad entrambe. (p. 77)

Ma poco dopo doveva essere messo di fronte a qualcosa di molto più orribile della Caccia, qualcosa che non si riferiva a una minoranza ma che tirava fuori dall’animo umano la parte nera di crudeltà, dell’odio dell’uomo sul suo simile: la Guerra. Anche se resterà presto ferito e invalido al 75%, avrà modo di conoscerne a fondo gli orrori e questo gli basterà per perdere ogni illusione sulla natura umana e sull’odio che esiste tra gli uomini, tra di loro ,ma anche sull’ambiente perché per lui nessuna vittoria militare può giustificare la distruzione del vivente. (p. 78)

Sale dal profondo infatti l’istinto di morte che i dittatori scatenano nei popoli portandoli alla guerra, e questo sarà il tema dell’unico discorso pubblico che Céline fece nel 1933 contro le dittature emergenti, in particolare nazismo e comunismo. (p. 79)

Come un antico cavaliere celtico Louis Destouches alias Céline scenderà in campo, lancia in resta, per stanare e combattere il Potere e l’Ideologia, sua complice, che da sempre fomentano guerre e violenza sui deboli, in un impegno di sempre e per sempre. […]

Invano combatterà l’assurdità e l’avvelenamento delle ricette mediche,scagliandosi con violenza contro le lobby farmaceutiche che incoraggiano l’abuso dei farmaci. (p. 80)

Perché il paziente finisce per amare la sua malattia e in seguito diviene un malato immaginario e un consumatori di farmaci, in questo sollecitato da medici compiacenti e interessati. Frasi attualissime anche oggi.

Egualmente si scaglierà contro la droga, in particolare contro i falsi miti delle droghe cosiddette innocue[…]. (p. 81)

Per lui non esiste assolutamente un Potere giusto e uno falso, il Potere è Potere e cioè sfruttamento, materiale o mentale, del forte sul debole. (p. 84)

Céline sarà anche un implacabile avversario del Capitalismo[…]. (p. 86)

[…] era un pacifista ma anche un patriota. (p. 87)

L’AUTRICE p. 91

INDICE p. 93