LUIS SEPULVEDA – INGREDIENTI PER UNA VITA DI FORMIDABILI PASSIONI

LUIS SEPULVEDA – INGREDIENTI PER UNA VITA DI FORMIDABILI PASSIONI
LUIS SEPULVEDA – INGREDIENTI PER UNA VITA DI FORMIDABILI PASSIONI

LUIS SEPULVEDA – INGREDIENTI PER UNA VITA DI FORMIDABILI PASSIONI

GUANDA – Collana NARRATORI DELLA FENICE – 2013

Traduttore: Ilide Carmignani

Racconti autobiografici, ricordi di compagni di lotta, denuncia degli abusi dei politici e del capitalismo…

1 – UN DUBBIO E UNA CERTEZZA p. 9

Di come si è avvicinato alla letteratura dopo un due di picche ricevuto a tredici anni…

A volte, spinto da amici, ho confessato come e perché diavolo ho deciso di fare lo scrittore o, detto in modo più modesto, di avvicinarmi alla letteratura. (p. 9)

2 – LA PRIMA SIGARETTA p. 17

Fumata dopo una deludente storia d’amore a quattordici anni…

3 – OMBRE SU ISLA NEGRA p. 21

Sulle cause della morte di Neruda…

4 – DON NICA p. 25

Omaggio all’amico scrittore Nicanor Parra…

5 – LETTERA A DEI GIOVANI LETTORI GIAPPONESI p. 29

6 – DARE VOCE A CHI NON HA VOCE p. 31

Sulle motivazioni alla scrittura…

In un angolo di Bergen-Belsen, vicino ai forni crematori, qualcuno – non so né chi né quando – ha scritto delle parole che sono le fondamenta del mio essere scrittore, l’origine di tutto ciò che scrivo. Quelle parole dicevano, dicono e continueranno a dire finché esiste gente decisa a sacrificare la memoria: « Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia». Mi sono inginocchiato davanti a quelle parole e ho giurato che, chiunque le avesse scritte, io avrei raccontato la sua storia, gli avrei dato la mia voce perché il suo silenzio smettesse di essere una lapide carica del più infame degli oblii. Per questo scrivo. (pp. 34-35)

7 – A NOVANTADUE ANNI SE NE VA IL MIO AMICO, IL MAESTRO TONINO GUERRA p. 37

Ricordo di Tonino Guerra…

E oggi il mio amico, il mio venerato maestro, il mio carissimo Tonino Guerra se ne è andato. (p. 41)

8 – SUI TROLL E SULL’IMPORTANZA DELLA BOCCA p. 43

I troll hanno l’ossessione di entrare nei forum per dire qualunque cosa, per insultare, screditare, gettare fango, ma non lo fanno solo in Internet, li troviamo anche fuori dallo schermo, e questo è davvero grave.

In politica, i troll sono degli invasati che non esitano a esclamare a gran voce, senza che nessuno abbia chiesto la loro opinione, che tutti i politici sono corrotti. […]

I troll si dichiarano apolitici, sostengono che votare, partecipare alle regole del gioco democratico non serve a nulla e che anche chi manifesta con argomenti di peso contro certi politici, contro certi atteggiamenti sindacali e contro certi leader studenteschi o locali è in errore, è corrotto o estremista

I troil sono precedenti a Internet, anche se è in Internet che hanno maggiore visibilità, e il loro grande problema. è la bocca, perché per qualche ragione, forse mutazioni provocate dalle tante ore trascorse davanti al computer, a insultare o a rubare libri, musiche e film, la cavità orale gli si è separata dal cervello, nel cui meraviglioso meccanismo hanno sede i centri inibitori che ci impediscono di commettere gaffe, fare figure ridicole e compiere crimini contro l’intelligenza. (p. 44)

9 – QUELLA VOLTA CHE GABO ERA PIÙ VECCHIO E PIÙ BRUTTO DI GABO p. 47

Ricordo di Gabriel Garcia Marquez…

10 – L’ULTIMA VERITÀ DI SALVADOR ALLENDE p. 51

Sulla morte di Allende. Suicida o “suicidato”?…

11 – L’OSTINATA PAROLA SUD p. 55

Sul legame con il Sud del mondo…

12 – LA CHIAVE DEL CIELO p. 57

Ricordo del clan della Clef du Ciel di Dichato…

13 – PILAR E JOSÉ p. 63

Ricordo di Pilar e José Saramago…

14 – UN MEGABORDELLO CHIAMATO EUROVEGAS p. 67

Delle speculazioni edilizie in atto in Spagna…

15 – LETTERA A UN CRETINO p. 73

A Pedro Sabat, sindaco di Nunoa, reo di aver dato delle prostitute alle studentesse in sciopero…

16 – UNA STORIA DI NATALE p. 77

Natale 1986. Una povera famiglia di operai, il cui capo è scomparso, si ritrova una valigia piena di soldi lanciata da un militante di sinistra poi morto…

17 – LAIKA p. 83

Ricordo della defunta cagna Laika…

18 – UN MODESTO DECALOGO PER CAPIRE IL GRANDE RITRATTO p. 87

Il grande ricatto degli speculatori finanziari e delle agenzie di rating americane in particolare…

Italia Perché l’hanno fatto? Perché il declassamento del debito pubblico fa sì che i governi neoliberisti di ogni razza adottino misure di adeguamento economico aprendo così « nuovi mercati». Tagliare i diritti dei lavoratori, la cosiddetta flessibilità, apre un nuovo mercato di manodopera molto più economica il prolungamento degli anni ,di lavoro, primo passo della grande riforma delle pensioni, cioè la loro privatizzazione, apre un nuovo mercato basato su un semplice calcolo: per più anni si lavora, per meno anni si riscuote la pensione I tagli allo stato sociale tendono a diminuire la qualità dei servizi, che si parli di salute, istruzione o trasporti e infrastrutture, e il recupero qualitativo sarà possibile solo attraverso la privatizzazione dei servizi pubblici, di tutti, il che apre altri nuovi e sostanziosi mercati.

6) Ma poiché il sistema finanziario mondiale, quell’ 1% padrone del 99% della ricchezza planetaria, ha bisogno di recuperare in fretta gli indici di profitto precedenti alla crisi, le agenzie di rating, l’oligopolio criminale, sottopongono periodicamente il debito pubblico dei paesi più colpiti a nuove forme di declassamento che generano « sfiducia » nei mercati. (pp. 88-89)

In ogni modo, la vera possibilità di mettere fine a questo ricatto è nelle mani di noi cittadini é inizia dalla presa di coscienza che il sistema capitalistico nella sua espressione più perversa e disumana, il neoliberismo, ha ormai toccato il fondo. (p. 91)

19 – ATACAMA IN SETTE GIORNI p. 93

Memorie di un viaggio di sette giorni nel deserto di Atacama…

20 – LA SPAGNA O IL PAESE DELL’EUFEMISMO p. 115

Della Spagna di Rajoy, devastatrice degli ultimi baluardi del Welfare in nome del neoliberismo…

21 – COME PERDERSI IL 1° MAGGIO p. 121

Tragicomica narrazione di un viaggio di ritorno da Instanbul con voli di compagnie spagnole…

22 – DALL’ORRORE E DALL’IMPOTENZA p. 131

Degli attentati di Oslo…

23 – ASTURIE: VIVA I MINATORI! p. 135

Supporto allo sciopero dei minatori delle Asturie…

Siamo nel 2012, l’anno della peggiore crisi provocata dagli speculatori e dai banchieri. È l’anno della disperazione, l’anno in cui ci si chiude in se stessi pensando a come salvarsi, anche a spese degli altri; l’anno dell’egoismo e della disumanizzazione generale. Ma nei bacini minerari hanno rispolverato la vecchia bandiera della solidarietà di classe. (pp. 135-136)

24 – QUANDO LO SCRITTORE RESTA FUORI p. 143

Ricordo dei minatori cileni che assimila a quelli asturiani…

25 – LA FAVOLA DEL GATTO DI FELIPE GONZALEZ p. 147

Quando le economie più forti del mondo hanno deciso che,i paesi meno sviluppati dovevano diventare un grande mercato in espansione, a patto che si aprissero alla concorrenza dei prodotti del primo mondo, nessun profeta alla Carlos Soichaga si è fermato a pensare che, per quanto ingiuste e manichee fossero, le condizioni imposte ai paesi del terzo mondo avrebbero innescato una dinamica inarrestabile i poveri avrebbero iniziato a vendere sempre più merci ai ricchi, a far concorrenza alle industrie del primo mondo.

I paesi poveri hanno acquisito un ritmo di crescita straordinario e sono stati ribattezzati « economie

emergenti». Questo sviluppo, che poteva benissimo essere visto come un giusto risarcimento per secoli di saccheggi, non è sfuggito alle minoranze che possiedono la maggior parte della ricchezza delle potenze industriali e le ha portate a imporre ai rispettivi stati una visione economica incurante di qualsiasi considerazione politica. Decisi a conquistare parte della nuova ricchezza prodotta nei paesi emergenti, gli stati ricchi non hanno esitato a sacrificare le loro stesse industrie nazionali. La delocalizzazione cli fabbriche e strutture produttive, i ricatti del tipo: « O non mi fate pagare le tasse o me ne vado » come nel caso della svedese Voivo, hanno obbligato i paesi del primo mondo a adottare misure di riduzione della spesa pubblica e il welfare ha cominciato a mostrare le prime crepe di uno smantellamento all’apparenza inarrestabile. (pp. 151-152)

26 – IL CILE, PAESE DELLA MIA MEMORIA p. 165

Omaggio al Cile, paese di contraddizioni che non può non amare…

27 – L’ASADO È COMPITO DEL VECCHIO p. 185

Ora che è invecchiato, come suo padre, che con questo scritto ricorda, Sepulveda serve l’asado ai numerosi familiari…