J.R.R. TOLKIEN – SIR GAWAIN E IL CAVALIERE VERDE. PERLA E SIR ORFEO

J.R.R. TOLKIEN – SIR GAWAIN E IL CAVALIERE VERDE. PERLA E SIR ORFEO
EDIZIONI MEDITERRANEE – Collana ORIZZONTI DELLO SPIRITO n. 87- I ed Ottobre 2009

A cura di Christopher Tolkien

TRADUZIONE: Sebastiano Fusco

PREFAZIONE
Di Christopher Tolkien p. 7

INTRODUZIONE p. 11

NOTA DEL TRADUTTORE p. 25

SIR GAWAIN E IL CAVALIERE VERDE p. 29

PASSO PRIMO p. 31

Nella Britannia fondata da Bruto Felice valenti stirpe si son succedute nel corso del tempo. Artù il più valente dei re ivi regnanti. Un cantore narra una delle sue meravigliose avventure…
A Camelot, alla corte di Artù, i Cavalieri della Tavola Rotonda sono soliti ritrovarsi durante i pasti e narrarsi gesta e sfidarsi a duello. Presente è anche la bellissima regina Ginevra. È peraltro lo stesso re a divertirsi nell’ascoltare storie di gesta o a duellare con chi trovi il coraggio di sfidarlo…
Durante un pranzo, ecco che un giorno un maestoso e possente cavaliere verde fa irruzione in sala e, senza cenno di saluto, osservando i presenti, cerca il capo cui rivolgere la parola. Artù lo invita a sedersi a tavola, ma il gigante si limita a sfidarlo a duello, sfida durante la quale si lascerà colpire con la sua enorme ascia, senza difendersi, per poi portare lui, tra un anno esatto, un colpo all’avversario con la stessa arma e senza che l’altro si difenda. Nessuno si fa avanti e allora il gigante insulta i presenti. Artù è così costretto a difendere l’onore avanzando la propria candidatura. Avanza, prende l’ascia, ma Gawain gli chiede di cedergli il posto. Valente condottiero Gawain e cugino di Artù… Presa l’ascia, l’uomo decapita il verde straniero che, incredibilmente, raccolta la propria testa, riparte a cavallo comunicanogli di cercarlo l’anno seguente presso la Cappella Verde… Il banchetto può infine riprendere…

PASSO SECONDO p. 43

Trascorso quasi un anno, ecco Gawain partire per andare ad affrontare il cavaliere verde. Triste lui e gli altri per una morte quasi certa…
Il cavaliere avanza, pur senza trovare notizie sul Verde. Numerosi invece i nemici affrontati e uccisi cammin facendo…
Dopo lungo vagare, Gawain giunge infine a un castello nel mezzo di un bosco… Lì viene calorosamente accolto. È la notte di Natale e un fastoso banchetto è apprestato… Gawain s’invaghisce di una belladama ma decide di prendere congedo per mantenere fede all’impegno preso con il gigante. Ma il signore del castello lo convince a restare: a Capodanno un suo servitore lo condurrà presso la Cappella Verde, ubicata a sole due miglia dal castello…

PASSO TERZO p. 59

Il re va a caccia lasciando l’ospite al castello. Ogni giorno, con fare sempre più ardito, la bella dama tenta di sedurre Gawain che, l’ultimo giorno da ospite, accetta dalla donna una cintura che lei assicura in grado di proteggere da qualsiasi colpo. Poi, ottenuto uno scudiero che l’indomani l’accompagni alla Cappella Verde, preso commiato dai cavalieri di corte, Gawain passa la notte insonne nella propria camera…

PASSO QUARTO p. 81

Prima dell’alba eccolo in piedi e, completata la vestizione, partire con lo scudiero assegnatogli alla volta della Cappella Verde… Più tardi, preso commiato dall’accompagnatore che invano tenta un’ultima volta di dissuaderlo dall’impresa, Gawain raggiunge il luogo convenuto. Invoca quindi il cavaliere verde che, presto, giunge al suo cospetto… Per due volte il Verde simula di colpire Gawain poi, nel momento decisivo, si limita a ferirlo solo superficialmente al collo, rivelandogli di essere il signore del castello di cui è stato fino all’alba ospite. Gli spiega che se non avesse accettato la cintura non lo avrebbe ferito, avendone constatato la fedeltà nel rifiutare le avances della bella dama. Il re gigante gli dona infine la cintura, cintura che Gawain decide di tenere come ricordo della propria slealtà rifiutando al contempo di tornare al castello del Verde, alias Bertlak, dove la dama più anziana non è altri che la maga Morgana!, zia dello stesso Gawain, che ha voluto mettere alla prova lui e Artù…
Rientrato a corte, Gawain vi viene calorosamente accolto…

PERLA p. 95

Un Signore perde in giardino una preziosissima e bellissima perla… Cercandola in un bosco, cade in un profondo sonno… Un bosco meraviglioso… Quasi un Paradiso… Oltre la sponda di un rivo, splendente scorge una dolce fanciulla… La riconosce: è la perla perduta!… L’emozione gl’impedisce di chiamarla, ed è lei la prima a salutarlo. È lei la perla perduta?, le chiede. Non hai perso nulla, gli risponde lei, elevata al grado ultraterreno da Dio… Lo rimprovera per il suo eccessivo attaccamento alla materia… L’uomo le chiede dove dimori e lei risponde a Gerusalemme, luogo per lui inaccessibile per via dei peccati. Gli concede tuttavia di sbirciare oltre le mura di cinta dopo averla seguita… Gerusalemme è proprio come descritta da Giovanni nell’Apocalisse… All’improvviso una lunga processione di vergini come Perla si palesa alla sua vista, tutte dirette verso il Trono su cui siede Cristo. Non resiste, vuol passare il confine, ma ecco che nel farlo il sogno svanisce…L’impurità gli ha impedito di scorgere il Signore e così, da quel giorno, l’uomo conduce una retta via…

SIR ORFEO p. 131

Un cantore narra le gesta di Sir Orfeo, antico nobile e valoroso re inglese amante dell’arpa, dimorante a Winchester e marito della stupenda Heuridos… Un giorno d’inizio maggio la regina e due damigelle si recano a passeggio nei prati. La donna s’addormenta, risvegliandosi fuori di sé più tardi. Condotta al castello, Orfeo le chiede cosa l’abbia turbata e lei, dopo essersi un po’ calmata, gli rivela di dover lasciare il castello. Durante il sonno un re l’ha infatti rapita e condotta al proprio castello, minacciandola di morte qualora l’indomani non si fosse fatta trovare allo stesso posto per seguirlo per sempre… Il giorno seguente la regina raggiunge lo stesso albero dove si era addormentata, scortata però da Orfeo e da mille cavalieri. Ma, nonostante la scorta, la regina scompare… Addolorato, Orfeo lascia il trono al ciambellano per andare a vivere solitario nella foresta, abbandonando come un mendicante la città in compagnia della sola amata arpa…
Il tempo passa e il re ha continue visioni di misteriosi dame e cavalieri che presto svaniscono alla vista. Ma un giorno scorge tra di esse Heurodis!… Si guardano, ma senza parlare prima che le dame riprendano il cammino… Un nuovo dolore lo coglie, ma stavolta decide di seguirle attraverso un passaggio che conduce in un mondo sotterraneo… Una pianura e poi un castello gli appaiono dinnanzi. Di paradisiaca bellezza il loro aspetto… In qualità di menestrello al castello riesce a entrare e lì, tra numerose persone scomparse dal mondo superficiale, scorge Heurodis. Presentatosi al cospetto del re, grandemente lo allieta con la propria arpa, ottenendo in premio qualcosa a scelta. Orfeo può così riavere Heuridos che, durante il viaggio di ritorno a Winchester, lascia ad attenderlo poco fuori le mura. Sotto le mentite spoglie dell’arpista ramingo, Orfeo raggiunge il ciambellano che lo ospita con tutti gli onori a corte. Durante il pranzo suona magistralmente, dichiarando di aver trovato lo strumento dieci anni prima di fianco al cadavere di un uomo sbranato da fiere. Addolorato, il ciambellano sviene… Orfeo, soddisfatto, si fa riconoscere per poi rientrare a corte con Heuridos tra il giubilo dei sudditi…

IL CONGEDO DI SIR GAWAIN p. 149

GLOSSARIO p. 151

POSTFAZIONE
Attraverso i simboli di Sir Gawain e il Cavaliere Verde

Di Franco Cardini p. 188

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