Firenze lo sai, non è servita a cambiarlala cosa che ha amato di più è stata l’aria
lei ha disegnato, ha riempito cartelle di sogni
ma gli occhi di marmo del Colosso Toscano
guardano troppo lontano.
Caro il mio Barbarossa, studente in filosofia
con il tuo italiano insicuro certe cose le sapevi dire.
Oh lo so, lo so, lo so, lo so bene, lo so
una donna da amare in due in comune fra te e me.
Ma di tempo ce n’è in questa città
fottuti di malinconia e di lei.
Per questo canto una canzone triste,
triste, triste… Triste come me.
E non c’è più nessuno che mi parli
ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei.
E non c’è più nessuno che mi parli
ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei.
Ricordo i suoi occhi, strano tipo di donna che era
quando gettò i suoi disegni con rabbia giù da Ponte Vecchio
“Io sono nata da una conchiglia” diceva
“La mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare”
Caro il mio Barbarossa, compagno di un’avventura
certo che se lei se n’è andata no, non è colpa mia.
Oh lo so, lo so, lo so, la tua vita non cambierà
ritornerai in Irlanda con la tua laurea in filosofia
ma io che farò in questa città? Fottuto di malinconia e di lei.
Per questo canto una canzone triste,
triste, triste… Triste come me.
E non c’è più nessuno che mi parli
ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei.
E non c’è più nessuno che mi parli
ancora un po’ di lei, ancora un po’ di lei
Capelli color grano e occhi blu stoviglia
e un’aria da signora finta come le sue ciglia
e il treno cigolava sui binari dello stato
urlando nella notte come un disperato
lei mi disse “Ciao, mi chiamo Isabella
cercavo un posto in prima ma non l’ho trovato”
Chissà che storia avrà Isabella?
E dove se ne andrà Isabella?
“Che mestiere fai?” Le ho chiesto
“Mi spoglio in un locale
e guardo intorno a me quelle facce da maiale
e il mio impresario dice che sono molto brava
sai ho studiato danza a Reggio Emilia?
Ma non è di te che mi vergogno
potrei farti anche vedere
se non lo faccio è solo per il controllore”
“E l’amore come va?” le ho chiesto
“Ho un conte che mi ama
lui viene dalle Marche ed è un po’ particolare
e lui mi lega su una sedia e mi cosparge di miele
poi fa una risata che ti lascio immaginare”
Lei lotta per la vita, Isabella.
Isa, Isa, Isa, Isabella.
Parlammo ancora tanto, almeno un paio d’ore
poi il treno s’infilò dentro una galleria
e nel buio più totale lei disse “Ho paura”
poi passi sopra i passi come di chi fugge via
quando uscimmo fuori non c’era più nessuno
mentre fermo sulla porta ridacchiava il controllore
“Scusi” gli domando “ha mica visto dov’è andata?”
“E’ inutile” risponde lui “secondo me se l’è squagliata
qui la conosciamo tutti, è solo un po’ matta
anzi, guardi bene se ha ancora in tasca il portafoglio”
Lei lotta per la vita, Isabella
Isa, Isa, Isa, Isabella
3 – Olanda
“Alle tre” mi hai detto “tira un sasso sopra il tettovedrai, vedrai, vedrai, mi sveglierò però se tu non mi vedi puoi aspettarmi giù in stazione vedrai, vedrai, vedrai, vedrai che arriverò”. E io fermo in stazione, aspetto il tuo bus. Cosa ti metterai, come ti presenterai, che cosa mi dirai? Scappare da qui, fuggire lontano un mondo nuovo che ci accolga tutti e due, senza malinconie. E l’Olanda è lontana dai nostri confini e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento girare dentro me. “Scusi mi fa un caffè?” Che ore sono? Già le sei e un treno s’allontana e quell’altro, chi lo prenderà? Il sole accende l’ombra dei semafori lontani ho un nodo nella gola e amarezza delusione o chissà che. E l’Olanda scompare dai confini del cuore e sento i campi e i fiori ed i mulini a vento morire dentro me, dentro me. |
4 – Tutto questo cosa c’entra con il R&R?
“Vieni al chiar di luna a far l’amore con me?Porta la tua amica noi saremo in tre. Un boschetto fuori mano la violenza e poi…” Sì ma, sì ma tutto questo cosa c’entra con il Rock & Roll? “lo non sono nato figlio di papà e non so capire questa mia realtà rubo radioline per sentirmi un uomo” Sì ma, si ma tutto questo cosa c’entra con il Rock & Roll? Non ci credo, non ci credo che il mondo vada bene come va ognuno può cantare è vero può cantare è la sua storia se ce l’ha. E allora tu, tu, aiutaci tu, mamma chitarra e allora tu, tu, aiutaci tu a non fare più, a non fare più falsa, falsa testimonianza. “Vedi com’è bravo quel bambino lì? Lui gioca con le armi sotto gli occhi di papà l’amore quello vero una corazza gli farà” Sì ma, sì ma tutto questo cosa c’entra con il Rock & Roll? Non ci credo, non ci credo che il mondo vada bene come va ognuno può cantare è vero può cantare è la sua storia se ce l’ha. E allora tu, tu, aiutaci tu, mamma chitarra e allora tu, tu, aiutaci tu a non fare più, a non fare più falsa, falsa testimonianza |
5 – Dada
bionda come una svedese e fianchi teneri per giocare
un metro e sessanta di dolcezza ma nata anche per comandare.
Dada aveva un dono grande, quello di saper parlare
e a convincere la gente nessuno la batteva
e a trovar conforto in tutto quello che diceva
era assai più facile che bere un bicchier d’acqua.
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai.
E fu così che si innamorò di Ivette senza tette
fu un rapporto torbido fra cugine strette
“Oh Ivette, Ivette, Ivette, Ivette, Ivette senza tette
smetti di bucarti, hai solo quindici anni
ma non vedi che ti guardo, ma non senti che ti parlo
non ci andare, non lasciarti andare, io ti guarirò
non andare più da loro, la tua vita è importante
questa volta, te lo giuro, andrò io al posto tuo”
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai.
E andò così all’appuntamento, si presentarono due balordi
spalle larghe da facchini e naso a becco come corvi
la presero nel mezzo, la chiusero a chiave in una stanza
e poi giù botte come se piovesse e droga in abbondanza.
E il tempo scivolava sulle braccia fredde, i buchi sulla pelle
più non la voleva più la desiderava
poi le dissero “Vattene, vai per la tua strada
ma non t’illudere, ritornerai, ormai tu sei come noi”
E invece no…
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai
Dada ti butta giù, ti tira su, ti cava fuori dai guai
Dada è buona, Dada è buona, Dada è buona assai.
E se tu le vuoi incontrare, uguali come gocce d’acqua
Dada la grande e Ivette senza tette, le due cugine strette
6 – Radio Londra
e tracce sulla neve, le tracce della volpe bianca
che fugge su tre zampe nel sole che tramonta.
Libertà, Libertà.
Mi volto indietro a guardare le case distrutte dal fuoco
tronconi di muri anneriti come denti cariati.
Oggi è il mio compleanno, un compleanno in questa lurida guerra
una data da non ricordare perché ho in braccio un fucile.
Libertà, Libertà.
Radio Londra, che batte che batte il tamburo
Colonnello non sono sicuro se è il mio cuore che batte
che batte più forte e forse non si fermerà mai.
Radio Londra, continua a picchiare più forte
a Roma hanno aperto le porte, il lupo è fuggito
è scappato lontano e non lo rivedremo mai più.
Continuo a seguire le tracce, le tracce della volpe bianca
il vento mi taglia la faccia ma la fame è più forte
e poi finalmente la vedo, curva sulle tre zampe
trascinare una lepre ancora viva serrata fra i denti
e poi vedo anche lui, l’elmetto come un sesso maschile
guardare me, la volpe e la lepre, imbracciando un fucile.
E tiriamo nello stesso momento, ma non sulla volpe bianca
e prima di cadere sulla neve la vediamo fuggire.
Libertà, Libertà.
Radio Londra, in piazza la gente si abbraccia
è un cuore più grande che batte
è un cuore più grande che batte, che batte
e forse non si fermerà mai.
Radio Londra, continua a picchiare il tamburo
la guerra è finita, sicuro la guerra è finita,
è finita sicuro e forse non ritornerà mai.
Radio Londra, Radio Londra…
7 – Siracusa
io devo ritornare a Siracusa now
io devo ritornare una volta ancora
ancora una volta a Siracusa now
quel giorno sono fuggito
ma ora non ho paura di tornare a Siracusa.
Ho attraversato in moto tutta l’isola
di qua e di là dal mare tutta l’isola
ma il sole è grande e caldo sopra l’isola
il sole è grande e caldo ma il mio cuore è più caldo
e batte forte dentro l’isola
la città accende le luci
io sono arrivato ormai a Siracusa.
Gli occhi profondi e una spina nel cuore
lei mi disse “Ti prego stai attento lui è cattivo
ed io gli appartengo come se fossi una cosa.
Mimì oh Mimì, Mimì di donne come te non ce n’è
Mimì oh Mimì, Mimì e penso ai tuoi seni
che mi sogno la notte qui in tenda, col caldo che fa.
Dalla finestra l’ho visto mangiare con le posate d’argento
gustava il suo vino il tuo giustiziere come un vero uomo di Panza.
E mentre mangiava facevamo all’amore, nel cuore di Siracusa
poi lei mi disse “Lui lo sa, adesso tu devi scappà”.
Mimì oh Mimì, Mimì a Milano non voglio tornare
Mimì oh Mimì, Mimì però prendo la moto la tenda e i miei anni
e porto con me la tua spina nel cuore ci sono troppi picciotti
c’è troppo rumore, addio Siracusa e vai
8 – Angelina
Angelina, Angelina, Angelina
non mi dire mai di no.
Buchi il biglietto ed il tuo cuore
domani e un altro giorno chissà se piove.
Angelina, Angelina, Angelina, non mi dire mai di no.
IBM al nono piano il cielo è gonfio sopra Milano
in mezzo a questa logica assassina
nessuno vede che tu stai piangendo
Angelina non soffrire, Angelina
quel bastardo tornerà, ritornerà, ritornerà.
Mezzogiorno, quasi l’una
uccisa come te non c’è nessuna
Angelina, Angelina, Angelina
non mi dire mai di no.
Al Mini Bar di Corso Emanuele
mordendo il tuo panino stai ancora piangendo
Angelina, Angelina, Angelina
non mi dire mai di no.
Un’amica parla troppo, dice che lei è felice
ma la testa tua è da un’altra parte
pensi sempre ai suoi giochi, lui giocava sul tuo corpo
giochi teneri, teneri e violenti
vinceva sempre lui.
Angelina, Angelina, Angelina
non mi dire mai di no.
Guardi il volto tuo che fugge
come un ladro nella notte
nel vespaio sterminato della città
e casa tua che si avvicina
continuerai a piangere in cucina
Angelina quel bastardo tornerà, ritornerà, ritornerà.
Angelina…