INDRO MONTANELLI – IL GENERALE DELLA ROVERE

INDRO MONTANELLI – IL GENERALE DELLA ROVERE
CORRIERE DELLA SERA – Collana: I GRANDI ROMANZI ITALIANI n.28 – 2003

PREFAZIONE p.5
DALLA PARTE DI UN IMBROGLIONE
Di Sergio Romano p.7

IL GENERALE DELLA ROVERE p.13

AVVERTENZA p.15

1 p.17

Giugno 1945. Milano. Duomo. Le salme dei sessantotto fucilati di Fossoli, riesumati dalla fossa comune dov’erano state al tempo seppellite, giacciono allineate per ricevere la benedizione del cardinale Schuster e l’omaggio della cittadinanza. Su una sola nessuno piange e porge fiori, è quella del generale Fortebraccio della Rovere. Montanelli il solo a rendergli omaggio…
Montanelli aveva conosciuto l’uomo l’anno prima a San Vittore, dove l’alto graduato era stato condotto prima di essere poi fucilato a Fossoli…
Alcuni giorni dopo l’arrivo del nuovo recluso, la guardia Ceraso lo conduce a colloqui da quello che, mostrando di conoscerlo, lo invita ad affrontare con fierezza la prossima fucilazione e a non parlare, facendo al massimo il suo nome…
Nei giorni seguenti anche gli altri detenuti si recano in visita dal generale e così, in breve, tutti riprendono dignità e decoro…
Un giorno ecco per Montanelli la visita della commossa madre e del dottor Ugo, confidente Gestapo, ad informarlo di un suo falso trasferimento al carcere di Verona per l’indomani… Destinazione: la Svizzera…

È passato un anno da allora ed eccolo a rendere omaggio al generale della Rovere, al secolo Giovanni Bertone, pluripregiudicato morto da eroe del quale narrerà la storia…

2 p.25

Alba di un giorno di primavera del 1944. Sulla strada dei Giovi un’auto tedesca fora per l’ennesima volta per via dei chiodi disseminati dai partigiani. Un passante, tale Grimaldi Fabio, ingegnere, informa il colonnello Wilhelm Muller, che in perfetto italiano gli si era rivolto, che poco oltre c’è un gommista. Mentre le SS vanno a far riparare la gomma, i due parlano per un po’, salutandosi al ritorno di quelli…
Poco dopo l’alba, alle cinque e mezzo, Grimaldi rincasa chiedendo all’assonnata donna che occupa una stanza se qualcuno abbia telefonato in sua assenza. Valeria, questo il nome della donna, le dice di non saperlo e di rivolgersi a Chiara che, in un’altra stanza, gli risponde che lo ha chiamato tale signora Cantelli lasciando il messaggio “dica al colonnello che mio fratello è stato liberato”. La notizia sconcerta l’uomo che fruga poi nei cassetti di Valeria in cerca di gioielli da rivendere per procurare, a suo dire, cinquantamila lire da versare ai tedeschi per non far deportare in Germania il figlio dell’avvocato Borghesio…
In albergo Muller spiega al capitano Schrantz che per la notte successiva è atteso lo sbarco sulle coste liguri di un certo generale della Rovere, uomo che dovrà dirigere la resistenza al Nord. Suo compito sarà quello di catturarlo vivo dopo lo sbarco….
Al piano inferiore quello della stanza occupata da Muller, il sergente Walter svolge l’incarico di fornire informazioni sugli arrestati. È la volta delle signore Maria e Carla Riva che cercano notizie sul tenente Michele Riva. È qui che giunge Grimaldi, in uniforme della GNR, cercando di rifilare al tedesco un gioiello falso in luogo delle centomila lire pattuite per non far deportare il figlio dei Borghesio. Walter ovviamente rifiuta…
Grimaldi raggiunge le due Riva e, fattosi seguire in un bar, promette di far loro avere notizie sulla possibilità, e a quale costo, di liberazione del congiunto…
Grimaldi si reca poi nella casa chiusa dove lavora una sua vecchia conoscenza, Olga, che freddamente lo accoglie. Ma Vera, che dirige la casa e altre sette ragazze, sono felici di invitarlo a fermarsi per il pranzo, al termine del quale il maggiore propone loro l’acquisto del gioiello per centomila lire. Olga, che conosce il tipo, gli prepara un assegno che lui strappa andandosene e distruggendo l’anello che quella gli ha restituito. La ragazza lo invita quindi a salire in camera dove gli lascia ottantaduemila lire con la richiesta di non rivedersi mai più… Grimaldi telefona ai Borghesio, poi si reca da Walter che è però andato a Sestri. Sfiduciato, l’uomo finisce per sedersi ai tavoli di un casinò dove perde tutti i soldi ricevuti da Olga… Nel mentre un bombardamento ha inizio…
Camogli. Un sottomarino inglese fa sbarcare Della Rovere che, raggiunta la spiaggia, aspetta l’alba prima di muoversi verso il camion che lo attende. Ma le SS hanno eliminato il partigiano alla guida e ora lo conducono verso il quartier generale. In una curva però, il generale, aperto lo sportello, si lancia fuori finendo crivellato di colpi…
Muller biasima l’operato di Schrantz. Saranno tutti trasferiti al fronte orientale, ma Della Rovere dovrà essere creduto vivo…

In abiti borghesi Grimaldi riceve la più giovane delle Riva che gli lascia una busta con centomila lire che l’uomo si precipita a portare da Walter. Ma, in ufficio, vi trova Muller che, riconosciutolo come l’ingegnere, fa sì che Vittorio Borghesio sia messo ai lavori e non deportato. Grinaldi telefona ai Borghesio, poi rientra nel bar dove viene arrestato da Schrantz e da due poliziotti italiani. Il Riva era stato fucilato il giorno prima…
Bertone Giovanni, questo il vero nome di Grimaldi, fattosi condurre da Muller, finisce per essere smascherato anche per via della testimonianza di Valeria e di altre persone che affronta ricordandogli di aver preso sì i loro soldi, ma in cambio di speranza. Muller, assistito alla recita, gli legge i precedenti e Bertone protesta solo nel ricordare il suo passato da tenente dell’esercito, periodo in cui non era ancora dedito al microcrimine. Walter ha nel mentre confessato e così Muller propone a Bertone di diventare generale di corpo d’armata dell’esercito… L’indomani, indossati gli abiti di Fortebraccio Della Rovere, eccolo fare il suo ingresso nel carcere di San Vittore…

3 p.65

Dopo la fuga di Montanelli, Bertone/Della Rovere recita alla perfezione la sua parte dando il via a una serie di screzi con il maresciallo Franz pretendendo l’applicazione del regolamento. Oltre al privilegio di avere il barbiere tutte le mattine, l’ex tipografo Banchelli, e di avere la porta aperta, una sera ottiene il ricovero in infermeria di un detenuto malato di diabete appena giunto con altri sei arrestati. L’indomani Muller lo convoca: tra i sette nuovi arrivati c’è uno dei capi della resistenza, tale Fabrizio, che proprio lì in carcere avrebbe dovuto incontrarsi con Della Rovere, da lui mai visto. A loro volta le SS non sanno chi sia Fabrizio e allora, in cambio di un lasciapassare per la Svizzera e un milione in oro, dovrà farsi da quello avvicinare per poi denunciarlo…
Più tardi una donna chiede di esser ricevuta da Muller: è la moglie di Della Rovere, quello vero, rimpatriata clandestinamente dalla Svizzera per chiedere di poter almeno vedere il marito. Muller bluffa accordando il permesso, ma convincendola infine a limitarsi a scrivere una lettera per non impensierire il generale che crede la sua famiglia al sicuro oltralpe…
La notte un bombardamento su Milano ha inizio provocando il tumulto dei prigionieri. Franz obbliga allora Della Rovere a calmare gli altri. Facendo leva sul patriottismo, il generale non fa che aumentare l’eccitazione e il fracasso dei detenuti per quelle bombe che sempre più li avvicinano alla liberazione…
L’indomani Muller trova Della Rovere in stato di panico: cosa rispondere al biglietto lasciatogli dal barbiere Banchelli? Muller ordina la cessazione della sorveglianza speciale affinché possa essere più facilmente contattato, dettandogli un biglietto da consegnare il giorno seguente al barbiere. L’indomani, effettuata la consegna, i due vengono arrestati da Franz… Fabrizio è forse tale Pietro Valeri?… Muller rimprovera Della Rovere per essersi fatto scoprire prima di sapere a chi sarebbe stato lascito quel biglietto, poi convoca Banchelli che neanche dietro la promessa di aver la pena di morte commutata riferisce a chi fosse destinato…
Più tardi, nella cella d’isolamento sotterranea in cui è già stato recluso Bertone, viene portato il tumefatto Banchelli che, nonostante il pestaggio, non ha parlato… L’indomani però, il finto generale scopre che l’altro si è tagliato le vene dei polsi durante la notte per timore di non riuscire a reggere un secondo interrogatorio… Complici i tre detenuti inglesi, nel carcere si diffonde la notizia della morte di Banchelli e dell’eroica resistenza del generale che, biasimato ancora una volta da Muller, non vuol più ritornare in cella per non passare da spia. Pestato per giorni, Bertone viene ricondotto tumefatto fino al corridoio, percorrendo però da solo, con le ultime energie residue mentre gli altri intonano l’inno di Mameli, lo spazio che lo conduce alla sua cella… Alle dieci si sveglia, accorgendosi della presenza di Ceraso intento a vegliarlo. È a lui che chiede di aprire il pacco e di leggere la lettera recapitategli in sua assenza e spedite dalla moglie del defunto vero Della Rovere…
Il “mito” del generale cresce sempre più, proporzionalmente agli agi che i tedeschi via via gli sottraggono. Il tempo trascorre e l’uomo lo passa scrivendo una lettera per ciascuno a moglie e figli (del generale) e una per il re. Infine la deportazione a Fossoli con un veloce saluto da parte del Valeri…
A Fossoli saranno fucilati sessantotto italiani e, tra questi, Bertone/Della Rovere che, indossati gli abiti civili ricevuti in carcere, al momento della fucilazione fa un passo in avanti gridando “viva il Re”, morendo così da eroe e onorando la figura del vero generale che forse, lui reale, non così coraggiosamente sarebbe morto…
Muller ordina che le quattro lettere rinvenutegli in tasca siano recapitate ai destinatari…

CONCLUSIONE
Michele Brambilla intervista Indro Montanelli (8 dicembre 2000) p.101

INDICE p.139