HERMAN MELVILLE – DIARIO ITALIANO
JUVENCE – Collana FINZIONI n. 40 – 2021
DIARIO ITALIANO. 1857 p. 7
CALABRIA, SICILIA p. 9
NAPOLI p. 13
Pompei è uguale ad ogni altra città. La stessa antica umanità. Che si sia vivi o morti non fa differenza. Pompei è un sermone incoraggiante. Amo più Pompei che Parigi. (p. 14)
«Lasciateci mangiare, bere e stare allegri perché domani dovremo morire» – questo sembra essere l’insegnamento che i napoletani hanno tratto dallo scenario in cui vivono. (p. 25)
ROMA p. 27
Sarà perché vengo dall’Oriente o perché sono di umore irritabile, ma Roma mi ha dato un’impressione di piattezza. Piatta da dare oppressione. Malgrado ciò, non ho dormito un minuto, la notte scorsa. Il Tevere è un canale che cola giallo zafferano. L’intero paesaggio non sarebbe nulla, se si prescindesse dalle memorie. S. Pietro sembra piccolo visto dalla Torre del Campidoglio. Sono andato a piedi a S. Pietro. La vista della facciata è deludente, ma la prospettiva è grandiosa. L’interno, invece, non delude l’aspettativa. (p. 27)
Non c’è luogo (Musica al Pincio) dove un uomo solo si senta più solo che a Roma (o Gerusalemme). (p. 29)
Alle quattro del pomeriggio, partito in vettura per Civita Vecchia[…]. Corsa desolata attraverso un paesaggio desolato. (p. 54)
PISA E FIRENZE p. 57
BOLOGNA, FERRARA E PADOVA p. 69
VENEZIA p. 75
MILANO p. 87
NOVARA E TORINO p. 93
GENOVA p. 97