GIUSEPPE VERDI – RIGOLETTO (DVD, INVITO ALL’OPERA 3, 1977)
Registrazione live al Metropolitan di New York del 7 novembre 1987
IL DUCA DI MANTOVA: PLACIDO DOMINGO
RIGOLETTO: CORNELL MACNEIL
GILDA: ILEANA COTRUBAS
REGIA: JOHN DEXTER
DIRETTORE D’ORCHESTRA: JAMES LEVINE
Il libretto contiene vari testi d’introduzione all’opera, immagini a corredo, e i versi annotati dell’opera in italiano…
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INIZIO – AUDIO – SOTTOTITOLI – SELEZIONE ATTI
TRAMA
Mantova e dintorni. XVI secolo…
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
SALA MAGNIFICA NEL PALAZZO DUCALE
Durante una festa, il libertino e gaudente Duca di Mantova esterna al fido cortigiano Matteo Borsa il desiderio di conquistare una ragazza misteriosa che vede in chiesa da giorni… L’altro cerca di cambiar discorso, indicandogli le belle donne presenti, tra le quali la contessa di Ceprano… Il duca replica “questa o quella per me pari sono”, “Sol chi vuole si servi fedele: non v’ha amor se non v’è libertà. De’ mariti il geloso furore, degli amanti le smanie derido”…
SCENA II
Il Duca si avvicina alla contessa di Ceprano, accompagnandola nel suo cammino e rivolgendole complimenti in presenza del geloso marito…
SCENA III
Rigoletto, il gobbo e deforme buffone di corte, commenta il comportamento del padrone, irridendo il conte… “Or della Contessa l’assedio egli avanza e intanto il marito fremendo ne va”…
SCENA IV
Il cavalier Marullo irrompe trafelato in scena a comunicare che Rigoletto ha forse un’amante…
SCENA V
Rigoletto propone al Duca di rapire la contessa e far recludere il marito… Furioso, il conte minaccia di vendetta il giullare…
SCENA VI
Il conte di Monterone irrompe chiedendo giustizia per la figlia, sedotta e abbandonata dal Duca. Rigoletto irride anche lui, mentre il Duca lo fa arrestare. Il vecchio, trascinato via dai gendarmi, maledice tuttavia il nobile e Rigoletto stesso… “Tu che d’un padre ridi al dolore, sii maledetto…”…
SCENA VII
Allontanatosi spaventato, la sera Rigoletto cammina verso casa preoccupato per la maledizione ricevuta… “Quel vecchio maledivami”…
Lo avvicina un sicario, Saparafucile, ad offrirgli i propri servigi… Il buffone rifiuta, pur informandosi su dove poterlo alla bisogna rintracciare…
SCENA VIII
Turbato per la maledizione ricevuta, Rigoletto riflette sul dolore della sua condizione, di deforme e di buffone, costretto a essere iniquo dal Duca… Molto simile a Sparafucile…
Pari siamo!…
io la lingua, egli ha il pugnale.
L’uomo son io che ride, ei quel che spegne!
Quel vecchio maledivami…
O uomini! o natura!
Vil scellerato mi faceste voi!…
O rabbia! esser difforme, esser buffone!
Non dover, non poter altro che ridere!
Il retaggio d’ogni uom m’è tolto il pianto…
Questo padrone mio,
Giovin, giocondo, sì possente, bello,
Sonnecchiando mi dice:
Fa’ ch’io rida, buffone!
Forzarmi deggio e farlo! Oli dannazione! …
Odio a voi, cortigiani schernitori!
Quanta in mordervi ho gioia!
Se iniquo son, per cagion vostra è solo…
Ma in altr’uomo qui mi cangio…
Quel vecchio maledivami! … Tal pensiero
Perché conturba ognor la mente mia?
Mi coglierà sventura? … Ah no, è follia!
SCENA IX
Giunto a casa, nel cortile Rigoletto si vede abbracciato da una ragazza, la figlia Gilda!, alla quale si raccomanda di non farsi vedere in giro, chiedendole se qualcuno l’abbia seguita… A badare alla ragazza è la domestica, Giovanna… Gilda gli chiede invano informazioni sulla madre mai conosciuta (“Ella sentia, quell’angelo, pietà delle mie pene… Solo, difforme, povero, per compassion m’amò. Moria…”) e sul di lui nome (“A che nomarmi? È inutile!… Padre ti sono, e basti…”)… Rigoletto le intima ancora di non farsi vedere in giro, temendo possa essere rapita e abusata in quanto figlia di un buffone… “Ben te ne guarda! (Potrian seguirla, rapirla ancora! Qui d’un buffone si disonora la figlia, e ridersi… Orror!)
SCENA X
Rigoletto si raccomanda alla fida Giovanna affinché badi a Gilda…
SCENA XI
Con la complicità dell’infida Giovanna, il Duca, che aveva seguito Gilda dalla messa, s’introduce furtivo in giardino nascondendovicisi… Scopre così esser la ragazza figlia del buffone…
SCENA XII
Andato via Rigoletto, Gilda confessa a Giovanna di esser stata vista e seguita da un bel giovane incontrato in chiesa e del quale s’è innamorata. Quel giovane si palesa in giardino: è il Duca che si spaccia per il povero studente Gualtier Maldè… Rumori esterni li pongono in allarme. Temendo possa trattarsi di Rigoletto, Giovanna e il Duca si allontanano, mentre la ragazza sale fino al terrazzo…
SCENA XIV
Dalla strada la bella Gilda è osservata da Borsa, Marullo e Ceprano che vogliono rapirla per vendicarsi del buffone, loro che la credono la di lui amante…
SCENA XV
Ceprano approfitterà della situazione per uccidere Rigoletto… Quando questi s’imbatte in loro, lo convincono a partecipare al rapimento della contessa!…
Incappucciato, bendato e incaricato di reggere una scala, il buffone ignora di dunque di star collaborando al rapimento di Gilda!… Insospettito dal protrarsi dell’attesa del loro ritorno, scopre infine da una sciarpa persa dalla figlia, di esser stata quella rapita, svenendo dal dolore, memore della maledizione (“Ah, la maledizione”)…
ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
SALOTTO NEL PALAZZO DUCALE
Nella sua stanza vuota, il Duca si dispera per il rapimento dell’amata… L’unica che le avesse fin lì in vita suscitato sentimenti duraturi… Medita vendetta…
Ella mi fu rapita![…]
E dove ora sarà quell’angiol caro?
Colei che poté prima in questo core[…]
E chi l’ardiva?… ma ne avrò vendetta
SCENA II
Marullo, Ceprano e gli altri cortigiani si presentano al cospetto del triste Duca, al fine di comunicargli l’avvenuto rapimento dell’amante di Rigoletto… Nell’apprenderla bella, giovane e rapita dianzi da un tetto, con la collaborazione ignara dello stesso buffone, si rianima: è la sua amata Gilda!… Giubilante, si allontana in fretta per raggiungerla e dichiararle il proprio amore e farla sua…
SCENA III
Rigoletto giunge canterellando, reprimendo il dolore e simulando allegria al cospetto dei rapitori…
Si guarda intorno in cerca di tracce della figlia, dagli altri studiato e irriso con riferimenti alla notte appena trascorsa… Il deforme medita vendetta… Gli viene infine mentito sul fatto che il Duca stia ancora dormendo…
SCENA IV
La duchessa irrompe in stanza in cerca del marito. Anche a lei vien mentito: dorme, no è a caccia… Rigoletto si desta: la donna rapita si trova dunque al suo cospetto, nella di lui camera da letto!… Non riuscendo a contenersi, confessa trattarsi della figlia, slanciandosi trafelato per ritrovarla… Ma gli sbarrano il passo… In lacrime l’implora di ridargli la figlia… “Tutto il mondo è tal figlia per me”.
SCENA V
Ma ecco che Gilda entra da una porta a sinistra, piangendo per il rapimento e l’onta subiti… Rigoletto, che dal pianto era tornato al riso, finisce in preda alla furia. Intima ai presenti di uscire e di lasciarlo solo in stanza…
La figlia gli racconta degli incontri con un bel giovane in chiesa, poi ritrovato in casa e infine scoperto Duca… Di lui s’era innamorata, lui spacciatosi per povero studente… Rigoletto non può far altro che invitarla a piangere ed esternare il proprio dolore, realizzando di quanto tutto, in un sol giorno, sia mutato nella sua vita… Da derisore a disonorato irriso…
SCENA VII
Alcuni gendarmi scortano verso il carcere il conte Monteron che, innanzi a un ritratto del Duca, dispiaciuto constata che la maledizione contro di lui scagliata non ha sortito il minimo effetto… Rigoletto, che lo ha ascoltato, dichiara invece “No, vecchio, t’inganni… un vindice avrai”…
SCENA VIII
Al quadro del Duca, Rigoletto urla parole di vendetta… Invano la figlia lo invita a perdonare quell’infedele amante che l’ha disonorata…
R: Sì, vendetta, tremenda vendetta.
Di quest’anima è solo desio…
Di punirti già l’ora s’affretta,
che fatale per te tuonerà.
Come fulmin scagliato da Dio
Il buffone colpirti saprà.
G: Oh, mio padre, qual gioia feroce
balenarvi negli occhi vegg’io!
Perdonate… a noi pure una voce
di perdono dal cielo verrà.
ATTO TERZO
SCENA PRIMA
DESTRA SPONDA DEL MINCIO
Nei pressi di una taverna in riva al Mincio, Rigoletto promette ancora una volta vendetta per la figlia che, invece, invoca pietà per il Duca che crede di lei innamorato… Il buffone le mostra all’interno un uomo: Sparafucile, gestore della taverna…
SCENA II
I due possono così scorgere l’arrivo nella locanda del Duca, vestito da ufficiale di Cavalleria, pronto a bere e a divertirsi con una donna, intonando La donna è mobile per irridere gli uomini innamorati di donne lascive…
La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d’accento – e di pensiero.
Sempre un amabile,
Leggiadro viso,
In pianto o in riso, – è menzognero.
È sempre misero
Chi a lei s’affida,
Chi le confida – mal cauto il core!
Pur mai non sentesi
Felice appieno
Chi su quel seno – non liba amore!
Sparafucile esce e chiede a Rigoletto: “È là il vostr’uomo… viver dee o morire?”… Rigoletto comunica che tornerà più tardi “l’opra a compiere”…
SCENA III
Il Duca cerca di sedurre con melliflue parole d’amore Maddalena, sorella di Sparafucile… Gilda non può così far altro che disilludersi e chiedere a se stessa “Perché o credulo mio core, un tal uom dovevi amare?”… Rigoletto le intima di allontanarsi, prendere un cavallo, vestirsi da uomo e partire per Verona dove la raggiungerà l’indomani… Il buffone raggiunge poi Sparafucile, parlandoci e consegnandogli soldi…
SCENA IV
Sparafucile incassa dieci scudi, con il saldo di altri dieci da ricevere a delitto avvenuto. A mezzanotte Rigoletto tornerà per gettare personalmente il cadavere del Duca nel fiume…
SCENA V
Con il maltempo principiato, l’alticcio Duca chiede di poter restare. Sparafucile gli lascia la sua stanza, placando la sorella che dell’ospite s’è invaghita… Vale venti scudi, taglia corto Sparafucile…
SCENA VI
A sorpresa, mossa da amore folle, Gilda torna verso la locanda. Ha modo d’ascoltare Maddalena implorare il fratello di salvare il bel Duca, consigliandogli di uccidere Rigoletto e sottrargli gli altri dieci scudi. Ma Sparafucile non vuol tradire la parola data. Prospetta, tuttavia, di uccidere al suo posto un eventuale visitatore giunto prima della mezzanotte… Gilda decide allora di sacrificare la propria vita per il Duca… Bussa, spacciandosi per un viandante in cerca di riparo, pugnalata da Sparafucile non appena varcata la soglia della locanda…
SCENA VII
Rigoletto si avvina alla locanda pregustando l’agognata vendetta, dopo trenta giorni di rancore crescente… Il temporale si sta placando…
SCENA VIII
Bussa, Sparafucile gli apre e gli consegna il cadavere in un sacco, a saldo ricevuto…
SCENA IX
Sparafucile lo convince a non aprire il sacco ma ecco che, dalla locanda, giunge la voce del Duca… Colto da un terribile presentimento, Rigoletto apre dunque il sacco per accertarsi di chi sia il corpo in esso celato…
SCENA ULTIMA
Rigoletto constata che il corpo è quello della figlia, tuttavia ancora in vita… Con le ultime forze rimaste, la ragazza implora ancora perdono per l’amato Duca… “V’ho ingannato… colpevole fui… L’amai troppo… ora muoio per lui”… Dal cielo, assieme alla madre, pregherà per lui, Rigoletto, destinato a rimanere solo al mondo, vittima della sua stessa brama di vendetta… “Lassù… in cielo, vicino alla madre… In eterno per voi… pregherò…”…
Devastato dal dolore, Rigoletto si strappa i capelli, abbattendosi sul cadavere della figlia… La maledizione di Monterone lo ha inesorabilmente colpito…
Gilda! Mia Gilda!… È morta!… Ah, la maledizione!