FRANKLIN SCHAFFNER – PATTON. GENERALE D’ACCIAIO [PATTON]

FRANKLIN SCHAFFNER – PATTON. GENERALE D’ACCIAIO [PATTON]

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INIZIO FILM – ENTRA – CONFIGURAZIONE – CAPITOLI – EXTRA (Commento di Francis Ford Coppola, Presentazione a cura di Francis Ford Coppola

1943. Il generale George Patton tiene un discorso d’incoraggiamento, con alle spalle una gigantesca bandiera statunitense, per i soldati della Terza Armata… La sola idea di perdere ripugna agli americani, dichiara…
Kasserine Pass, Tunisia. Arabi depredano gli uomini e i mezzi dell’esercito statunitensi morti e distrutti al termine di una dura battaglia…
Rabat, Marocco. Il generale Patton, appena sbarcato, viene accolto con tutti gli onori dalle autorità locali passandone in rassegna le povere truppe…
Più tardi eccolo assumere il comando anche dei resti della Seconda Armata, reduce dalla sconfitta di Kasserine… Fin da subito si distingue per un senso del dovere che rimette in riga e motiva gli svogliati sottoposti… “I nostri soldati non si comportano da soldati”, ecco il motivo della sconfitta, afferma… Durante l’ispezione eccolo sanzionare per i ritardi, le divise non complete o sporche, gli autolesionisti… In un campo dove i romani hanno sconfitto i cartaginesi, si ferma dichiarando di avere la sensazione di aver combattuto tutte le grandi battaglie del passato, credente nella reincarnazione…
Mentre Rommel non è convinto della debolezza degli statunitensi, sconfitti per armamento inferiore e guida britannica, Patton redarguisce gli inglesi per la pessima difesa aerea. Quelli negano, ma i tedeschi li attaccano proprio mentre parlano… Lo stesso generale si impegna per respingere l’attacco…
Ispezionando le lande sulle quali potrà svolgersi la successiva battaglia, sogna di poter risolvere la contesa con un duello personale con Rommel, sogno vano dati i tempi…
Rommel riceve un rapporto su Patton, di origini benestanti, dedito alla poesia e credente nella reincarnazione, patito per la disciplina, l’eroismo e l’organizzazione…
Patton viene svegliato all’alba: un messaggio tedesco è stato intercettato e sembrerebbe concernere uno spostamento di truppe condotte da Rommel in persona. La notizia eccita Patton che s’immagina impegnato in un duello fondamentale con il rivale…
L’indomani un battaglione nazista è effettivamente intercettato e vittoriosamente attaccato presso El Guettar, scontro durante il quale perde la vita tra l’altro l’assistente del generale, il capitano Jenson…
Mentre Rommel è trattenuto a Berlino da Hitler per problemi di salute e opportunità politica, Steiger, il nazista che si occupa di Patton, espone ai superiori il presunto piano del generale: attaccare la Sicilia come gli ateniesi…
Quando apprende dell’assenza di Rommel a El Guettar, Patton rimane deluso per la mancata sfida…
Inglesi e americani studiano in Algeria il piano d’invasione dell’Italia… La proposta di Patton, di attaccare da nord-ovest, viene scartato in favore di quello dell’inglese Montgomery di farlo da sud est… Patton dovrà così proteggere il fianco sinistro britannico sbarcando a Gela…
Lo sbarco avviene il 10 luglio del 1943 e le truppe di Montgomery sono bloccate dai nazisti. Bradley, comandante della II armata USA, dovrà così lasciare strada agli inglesi, mentre l’infuriato Patton decide di avanzare con la VI verso Palermo per raggiungere poi Messina e tagliare ai tedeschi ogni via di fuga…
Conquistata Palermo, Patton dichiara ai giornalisti di voler arrivare a Messina prima degli inglesi, dando il via a una competizione tra gli stessi alleati…
Dopo l’ennesima vittoria, il generale passa in rassegna i ricoverati in infermeria, attaccando duramente e percuotendo un soldato vittima di una crisi di nervi che accusa di codardia, minacciando di farlo fucilare se si rifiuterà di tornare al fronte…
Inglesi e americani entrano contemporaneamente a Messina, ma, dopo le celebrazioni della vittoria, una lettera di Eisenhower giunge a Patton biasimandolo per il proprio comportamento e obbligandolo a chiedere scusa ai presenti e a tutta la VII armata…
Alcuni giorni dopo un secondo messaggio gli comunica di essere stato sollevato dal comando della VII armata, mentre Bradley viene nominato comandante delle truppe d’invasione…
Alcuni mesi dopo Patton rende omaggio in Corsica alle truppe francesi impegnate nella resistenza, promettendo una rapida vittoria. Il prossimo incarico è a Malta. La notizia fa ritenere ai nazisti, al generale Jodl in particolare, che sarà posto a capo delle truppe di stanza in Europa…
Nominato a Londra come fantomatico comandante del First United State Army Group e posto a capo di dodici divisioni inesistenti, sarà sfruttato per attirare i nazisti a Calais e alleggerire la difesa della Normandia dove avverrà lo sbarco delle truppe alleate, in base alla credenza dei tedeschi che lo vogliono al comando delle operazioni in Europa…
Dopo il D-Day, pur di combattere in prima linea, Patton si umilia a chiedere a Bradley di affidargli un incarico. Gli viene assegnata la Terza Armata con il compito di attraversare la Francia e giungere in Germania…
L’avanzata di Patton è inarrestabile e, dopo un po’, gli viene intimato di rallentare e di occuparsi della distruzione dei missili tedeschi che si troverebbero in zona. Non gli saranno garantiti i rifornimenti…
Patton avanza ugualmente fino all’esaurimento del carburante…
Parigi viene liberata e Montgomery entra nel Belgio. Patton prosegue l’avanzata liberando Bastogne, richiamatovi da Bradley, sfondando poi la Linea Sigfrido…
Durante i festeggiamenti per la resa della Germania, Patton rifiuta di brindare assieme ai generali sovietici dando il via a una serie di comici insulti…
Intervistato da alcuni giornalisti, a causa delle sue dichiarazioni caustiche ai danni dei sovietici e dei politici che bloccano le avanzate militari scendendo a patti con quelli e dichiarandosi contrario alla denazificazione in chiave antisovietica, Patton si ritrova sollevato da qualsiasi incarico…
Dopo un discorso d’addio agli ufficiali della III armata, s’incontra con Bradley al quale dichiara “e adesso porterò un po’ a spasso il cane”, prima che un carretto per poco non lo investa…
Nessun trionfo dunque lo attenderà al ritorno in patria, a differenza di quanto avveniva nell’Antica Roma ai generali vincitori…