FRANCO BRUSATI – PANE E CIOCCOLATA

FRANCO BRUSATI – PANE E CIOCCOLATA
FRANCO BRUSATI – PANE E CIOCCOLATA

FRANCO BRUSATI – PANE E CIOCCOLATA

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INIZIO FILM – SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI EXTRA (Una macchina con due motori, Conversazione tra Paolo Virzì e Andrea Occhipinti, Il restauro, Crediti)

Giovanni Garofoli, detto “Nino”, è un emigrato italiano di origini ciociare che si è trasferito in Svizzera per lavoro, cameriere stagionale in un ristorante di livello dopo tanti umili lavori…

Una domenica, mentre è al parco, attacca bottone con una donna, baby sitter di un bambino che getta nel boschetto il pallone con cui stava giocando. Nino si offre di riprenderlo, imbattendosi nel cadavere di una donna da poco uccisa. Senza accorgersene passa di fianco all’assassino, fermando poi un’auto in transito… A bordo ci sono alcuni gendarmi che lo conducono in caserma per accertamenti… Il cadavere è infatti stato scoperto e gli viene chiesto come mai sia fuggito… Viene lasciato andare, dato che dopo di lui è la volta dell’assassino ad essere interrogato dopo la confessione…

A lavoro fatica molto, in competizione con un turco per l’unico posto di cameriere fisso straniero. Sovente è costretto a indottrinare il giovanissimo Gianni, rissoso con i razzisti in cui s’imbatte… Solo in casa, immagina di parlare con la moglie e i familiari lontani…

I suoi sogni naufragano nel momento in cui viene richiamato in commissariato: in una fotografia lo si ritrae mentre urina in pubblico, conto il muro, nei pressi di una donna. Licenziato, gli viene revocato il permesso di soggiorno con conseguente espulsione…

Sul treno che deve riportalo a casa, Nino è l’unico a non poter cantare e gioire. Dal finestrino osserva numerosi nuovi immigrati eseguire il baciamano a un uomo. Decide così di scendere dal treno e di rimanere come clandestino… Ottiene ospitalità da Elena, esule politica greca vicina di alloggio, che parla italiano, ha un amante svizzero, poliziotto, e un figlio nascosto, Gregory…

L’indomani si reca da un losco imprenditore italiano emigrato in Svizzera per problemi fiscali ed esportazione di valuta, affidandogli tutti i propri risparmi al fine di poter ottenere un lavoro, inizialmente come suo assistente, lui che peraltro aveva confessato di aver sperperato tutti i propri fondi e mandato sull’orlo del fallimento una fabbrica da oltre diecimila dipendenti per colpa della moglie…

La sera Nino fa sesso con Elena…

L’indomani, puntuale, eccolo alla villa dell’imprenditore per il suo primo giorno di lavoro… Nessuo risponde e in camera da letto trova l’altro esanime, scoprendo di aver quello tentato il suicidio assumendo un flcone intero di tranquillanti. Nino capisce da solo di aver perso i propri soldi, investiti da quelli in una fallimentare speculazione borsistica… I tentativi di farlo riprendere sono nulli e l’imprenditore muore dopo aver reso Nino completamente povero…

È così costretto, dopo un’esibizione musical canora, ad andare a vivere in un pollaio, con altri italiani, grazie alla raccomandazione del “piemontese”… Il lavoro consiste nell’uccisione, nello spennamento e nella macellazione dei volatili… Ancora una volta Nino deve scontrarsi con la rassegnazione dei compatrioti, la loro semplicità e abbrutimento, alcuni con moglie, madri e figli al seguito… Durante la goffa conversazione, sono richiamati da una delle donne di casa: giovani, belli e biondi svizzeri sono passati a cavallo e prendono ora il sole nudi in riva a un laghetto… Estasiati li ammirano… La visione induce Nino a tentar fortuna fingendosi svizzero: eccolo così girare con i capelli tinti di biondo, trattato cordialmente… Entrato in un bar, segue in TV assieme a numerosi avventori una partita di calcio con gli azzurri protagonisti. Al gol di Fabio Capello esulta e provoca gli astanti… Rotto uno specchio con una testata, rifiuta il ricovero in ospedale, accommiatandosi da una bionda che aveva adocchiato nel bar, anch’ella falsa bionda: una spagnola dai capelli neri… Catturato dalla polizia, viene caricato a forza su un treno con foglio di via… Ma, prima della partenza, Elena lo cerca. Lui scende dal treno, lasciandogli un permesso di soggiorno di sei mesi ottenuto dall’amante poliziotto Rudiger, con il quale si è sposata, e che aveva incontrato nella di lei casa durante la latitanza… Affranto dall’ennesima novità nella propria vita, incerto sul da farsi, alla fine rinuncia, tornando a bordo del treno…

Durante il viaggio, però, infastidito dai connazionali intenti a cantare Simmo e Napule paisà, tira il freno d’emergenza presso il Traforo del Sempione, incamminandosi nuovamente verso la Svizzera…