FRANCO BATTIATO E GIANLUCA MAGI – LO STATO INTERMEDIO (2021)

FRANCO BATTIATO E GIANLUCA MAGI – LO STATO INTERMEDIO (2021)
FRANCO BATTIATO E GIANLUCA MAGI – LO STATO INTERMEDIO (2021)

FRANCO BATTIATO E GIANLUCA MAGI – LO STATO INTERMEDIO (2021)

PIANO B EDIZIONI – SETTEMBRE 2021

POSTFAZIONE di Grazia Marchianò

Questo libriccino trae spunto dalla conversazione tra Franco Battiato e Gianluca Magi tenutasi nel corso dell’introduzione alla proiezione del docufilm Attraversando il Bardo (dello stesso Battiato), in occasione del Festival internazionale ArteSpirito nel giugno 2014…

Con foto, note bio-bigliografiche e consigli di lettura…

PER UNA CARTOGRAFIA DEGLI STATI DI COSCIENZA EXTRACORPOREI NELLO STATO INTERMEDIO

Di Gianluca Magi p. 9

L’amicizia tra Magi e Battiato ha inizio nel 2003, quando i due si incontrano per la prima volta finendo per parlare del Bardo Thodol, Il libro tibetano dei morti, argomento principale di Attraversando il Bardo… La morte, tema ormai tabù nel mondo occidentale, eppure da sempre presente in tutte le civiltà…

Attraversando il Bardo apre la porta che la società tecnologica vuole tenere chiusa. la nostra cultura rifiuta la morte, ha paura della morte, vive sempre proiettata nel futuro, proiettata in avanti. È probabile che il malessere di fondo della nostra cultura nasca dal rifiuto della morte. […]

La società tecnologica esorcizza, rimane in tutti i modi ciò che dimora sotto il nostro tetto: la morte.

La nostra società teme la morte.

È tanatofobica, dannatamente tanatofobica.

La morte è il tabù della nostra società. […]

Parlarne significa infrangere le convenzioni e commettere una specie di gaffe. (p. 13)

Anche per chi crede nella sopravvivenza oltre il confine estremo della vita, il fare i conti con la propria morte angoscia. (p. 16)

A proposito di mangiare e tabù della morte, il mangiare in modo smodato rispetto alla naturale esigenza è un atto di esorcismo della morte. […]

Quando si mangia oltremodo cresce un’equazione alimentare inconscia: più mangio, più mi aggrappo alla vita.

Questo è proprio un atto di esorcismo dell’inquietudine che procura il pensiero della morte. (p. 17)

Se sperimento la vita come possesso,io ho paura della morte, ovvero di perdere ciò che ho. Avverto cioè la paura di perdere il mio corpo, il mio Io, la mia identità, mia moglie, i miei figli, il mio lavoro, i possessi che ho accumulato, etcetera; la paura di affrontare l’abisso della non identità, dell’essere perduto.

Oggi l’adulto prova, presto o tardi, e sempre più presto, la sensazione di avere fallito. La sensazione di non aver realizzato nessuna delle promesse della propria adolescenza si fa strada nella vita dell’adulto. (p. 18)

L’aspirazione dell’uomo di oggi non è sopravvivere alla propria morte, ma piuttosto, grazie all’onnipotenza del progresso tecnologico, sopravvivere alla propria vita, rimuovendo la morte. Si tratterà così di prolungare la propria giovinezza e la propria vita in una condizione il più possibile di benessere e di piacere, mentre la morte, la malattia e la vecchiaia diventano fonte di orrore, poiché non appaiono provvisti di alcun senso e significato che non siano negativi.

In tutte le società tradizionali o preindustriali di cui posso avere conoscenza, da Oriente a Occidente, la situazione era o è ben diversa. (p. 22)

In pratica, in ogni tradizione si è delineata una cartografia degli stati di coscienza extra-ordinari. (p. 23)

Vedasi Il libro della Scala, Il libro dei morti egizio, le Upanisad…

E come se ciò che chiamiamo vita e ciò che chiamiamo morte siano entrambe parti di un grande respiro:

inspirare ed espirare.

Inspirare è vita. Espirare è morte.

L’aria dopo essere uscita, entra di nuovo.

Vita e morte camminano fianco a fianco. (p. 31)

La morte è un’illusione individuale. L’individualità è mortale, il Tutto è eterno. La vera morte è non trasformarsi mai. La morte è solo un concetto.

Niente scompare, tutto cambia. La morte è un velo gettato sugli occhi dei vivi. Se accettiamo le nostre trasformazioni, siamo immortali.

La vita è un intermezzo di una lunga vicenda.

Esisteva già prima che io esistessi e continuerà anche dopo, terminato questo intervallo conscio in questa esistenza a tre dimensioni.

La morte non esiste. La morte è la conseguenza della nostra fede nell’assolutezza del tempo e dello spazio. (p. 32)

La nostra persona muore di continuo. Basta trasformare questo in un potere, in un dono. (p. 33)

La morte è un esercizio quotidiano. Per imparare a distaccarsi da tutto ciò che temiamo di perdere. Saper morire è il grande segreto. […]

Chi accetta la morte nella propria vita, arricchisce ed espande quest’ultima. (p. 34)

FUORI IL SUPERFLUO. SOLO L’ESSENZIALE

Di Franco Battiato p. 35

Battiato spiega la genesi del docufilm, parlando anche degli ospiti intervistati per la realizzazione dello stesso…

Attraversando il Bardo è un lavoro su commissione.[…]

Parla di una di quelle cose che ho sempre desiderato diffondere da quando ho cominciato a interessarmi alla spiritualità e alla meditazione.

Il passaggio dalla vita a quella che chiamiamo morte è l’argomento rimosso dei nostri tempi. Ma in realtà la morte non è fine, non è inizio, ma passaggio: dopo fai i conti con quel che hai fatto. (p. 35)

Perciò morire è solo trasformarsi in un passaggio da una dimensione a un’altra. (p.43)

Nulla è come sembra.

Siamo infiniti ed eterni quanto il cosmo.

In realtà siamo prigionieri delle nostre abitudini, paure e potenti illusioni.

Dunque non riusciamo a considerare consapevolmente di essere parte del tutto universale. (p. 44)

VISIONI MISTICHE

Di Franco Battiato e Gianluca Magi p. 45

Dove si parla di Attraversando il Bardo, di concezione dell’aldilà e del Libro Tibetano dei Morti…

FRANCO BATTIATO: […]

Anche se proprio vogliamo dividere le visioni d’Occidente e d’Oriente non si scappa dalla stesse profonde verità. Non moriamo davvero, se non con il corpo. Che è una residenza temporanea. (p. 45)

Nessuno di noi muore mai: ciò che facciamo è solo passare da uno stato a un altro stato. Per gli straordinari mistici tibetani morire è un’opportunità e all’appuntamento fatidico possono realmente arrivare con la gioia nel cuore. (pp. 45-46)

GIANLUCA MAGI: […]

Il bardo è lo stato intermedio tra due momenti. Ora, qui, ci troviamo nello stato intermedio tra la nascita e la morte: è il bardo di questa vita. Il bardo di questa vita dura dal momento della nostra nascita sino al momento in cui trapasseremo. Durante il bardo di questa vita rischiamo di trascorrere il nostro tempo da morti, o non ancora nati, aspettando invano, sprecando anni in attesa di una telefonata, di una lettera o di uno sguardo di qualcuno o di qualcosa che sistemi le cose al posto nostro.

Il Libro tibetano dei morti ci ricorda, a suo modo, di non sprecare il nostro tempo. È non solo un libro per restare vivi dopo la morte, ma per diventare vivi dopo la nascita, in questo corpo attuale. L’idea fondamentale è questa: se facciamo in modo che vi sia vita dopo la nostra nascita, allora ci sarà vita anche dopo la nostra morte. (pp. 54-55)

Franco Battiato:

I buddhisti tibetani hanno un’idea molto chiara su cosa succede agli uomini subito dopo la morte. Il Bardo è il passaggio, una dimensione di quarantanove giorni divisi in sette parti: 7, 14, 21, 28, 35, 42, 49. Entro 49 giorni gli esseri devono andare da qualche parte, giù o su. Quindi avremo tante possibilità di non tornare su questo pianeta e cominciare il viaggio in altre galassie.

Così è.

E così sarà! (p. 55)

DIVENTARE VIVI DOPO LA NASCITA p. 57

(*Aggiunto nella ristampa)

Ho sempre saputo che prima o poi sarei morto. Perché questa consapevolezza non è stata sufficiente a rendere la mia volontà di svegliarmi più forte della volontà di dormire?

Prima lo scorrere del tempo sembrava fluire lento e infinito. Ora corre via inesorabile. (p. 59)

La consapevolezza della morte tempra lo spirito e sospinge la vita verso la sua natura stellare.

L’inconsapevolezza verso il fango. (p. 61)

Chi accetta di essere destinato a morire, sviluppa una corretta visone delle cose e uno stile di vita sereno. Poiché non accettare la propria morte fisica un modo di non vedere le cose così come sono.[…]

Chi ricorda che la morte lo attende alla fine del veloce volo che è la vita, cambia atteggiamento, non cerca di arraffare e non si fa coinvolgere in un mucchio di situazioni perché semplicemente sa di non poterselo permettere: il tempo diventa troppo prezioso. (p. 63)

Verrà il giorno in cui dovremo separarci da tutto ciò che abbiamo guadagnato, dalle cose che abbiamo ottenuto ieri, da quelle che otterremmo oggi, da quelle che avremmo potuto ottenere domani. Avere rimpianti in punto di morte è la peggiore disgrazia.[…]

Vivere il resto della nostra esistenza preparandoci a morire non significa provare una malsana attrazione verso la morte, bensì trovare un metodo per dare maggiore intensità e significato alla nostra vita. Estrarre dalla vita tutta la qualità possibile. (p. 64)

C’è chi ammassa grandi ricchezze, chi comanda armate, chi esercita influenza e potere sugli altri. Che utilità può avere tutto ciò nel momento della morte?

Tutti i grandi successi si disperdono, come sogni vuoti, nel grande schema delle cose.

Durante la vita, il tempo è la più preziosa delle risorse che abbiamo disponibili. […]

Chi spreca tempo in faccende stupide è un consumatore di vita che truffa se stesso[…]. (p. 65)

La nostra vita potrebbe finire in qualunque momento. Non viviamo in questo corpo attuale per sempre. Ognuno ha un limite temporale, ma non tutti sanno di averlo. La maggior parte delle persone suppone che vivrà, se non per sempre, per un tempo dannatamente lungo. […]

Chi voglia conoscere la direzione verso cui volgere la vita, si chieda sempre per cosa vorrà essere ricordato da coloro che ama.

Se non ha nessuno da amare, lo chieda al bimbo che è stato, che convive in ogni adulto. (p. 66)

POSTFAZIONE

BATTIATO: L’ARTE DEL VIVERE IN UN’AFFOLLATA SOLITUDINE

Di Grazia Marchianò p. 73

FRANCO BATTIATO (1945-2021) p. 77

Brevi cenni sull’opera di Franco Battiato con discografia e filmografia essenziale dell’artista…

GIANLUCA MAGI (1970) p. 81

Brevi cenni sulla vita e le opere di Gianluca Magi con bibliografia essenziale…

INDICE p. 85

Estremamente utili e interessanti i riquadri contenenti informazioni su personaggi storici, opere artistiche e libri, con annessi rimandi bibliografici sotto forma di consigli di lettura…