FERZAN OZPETEK – MAGNIFICA PRESENZA

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FILM – SETUP – SCENE – EXTRA (Making of; Scene tagliate audio originale; Scene tagliate commento; Trailer)

A Roma giunge da Catania il giovane Pietro Pontechiavello, aspirante attore. Questi trova in affitto un appartamento, vetusto ma spazioso, a Monteverde vecchio, in via Cavalcanti n. 37, liberandosi dell’ospitalità dell’invadente cugina, Maria. Per mantenersi, in attesa di trovare un ingaggio, lavora come pasticciere… Convinto di essere fidanzato con Massimo, un regista con il quale in passato aveva avuto un fugace incontro, si presenta a numerosi provini per pubblicità…

In casa, tuttavia, inizia a scorgere inquietanti presenze, di otto persone, truccati e ben vestiti in stile seconda guerra mondiale, attribuendone tuttavia la visione alla stanchezza e a un eccesso di immaginazione, costretto a chiedere aiuto a Maria… Ma, dato che solo lui può vederli, non viene creduto…

Massimo, intanto, accetta un suo invito a cena, dimostrandosi, tuttavia, infastidito dalla sua insistenza molesta… “mi dici che cazzo vuoi da me?”, per un’ora di tre anni fa… Pretende delle scuse, minacciandolo duramente di sparire… Affranto e senza parole, Pietro siede alla tavola imbandita, raggiunto dalle misteriose presenze che cercano di rincuorarlo e consigliarlo a essere meno ossessivo… Gli otto chiedono il suo aiuto per poter essere liberati dalla casa. Con un buonanotte si congeda, salvo ritrovarsi faccia a faccia sul letto, in piena notte, con uno di loro, Luca Veroli, intento a osservarlo nel dormire, lui che non ha mai potuto rivelare la propria natura di omosessuale…

Per sommo fastidio di Maria, segretaria di uno studio legale, che aveva predisposto la rescissione del contratto, Pietro dichiara di voler rimanere… Impara così a conoscere meglio gli ospiti, attori della “compagnia Apollonio”, alle prese con le prove dello spettacolo Sogno proibito… Cercando sul web, scopre che Pietro e gli altri erano attori di successo durante il Fascismo…

Una notte, di ritorno dalla pasticceria, soccorre e ospita un travestito malmenato che crede alla presenza dei fantasmi in casa…

Questi insistono con Pietro affinché rintracci Livia Morosini e li aiuti ad andare via…

Ricevute le battute per un provino da attore in un film, Pietro viene aiutato dagli spettri, ottenendo, però, un insuccesso… Furente, decide di trovare Livia e vi riesce grazie alla “Badessa”…

Lisa Tempesta, nome con il quale Livia è ora conosciuta, nega di conoscere la compagnia Apollonio… Di ritorno a casa in tram, sviene, ricoverato in neurologia dove viene interrogato sulle fantomatiche presenze dell’appartamento…

Dimesso dall’ospedale, Pietro ricomincia a lavorare, ma come barista/cameriere. In casa gli spiriti sembrano non più esserci, con suo rammarico… Ma ecco che, un giorno, Livia, si presenta in casa, svelando quanto accaduto anni addietro. Gli attori vivevano nascosti in una bassa intercapedine del muro nell’appartamento, morti nel 1943 per una stufa difettosa che avevano sistemato in stanza, vicino a un armadio che copriva il nascondiglio dichiara la donna… La compagnia aveva libertà di movimento nell’Europa in guerra… Erano spie e solo lei si era salvata rifugiandosi in Argentina. Gli altri costretti alla fuga alla prima mai tenuta di un loro spettacolo, da lei traditi…

Pietro rivela quanto appreso agli spettri che, dopo aver riso di cuore, lo invitano ad andare in cucina per una sorpresa (la figurina mancante di Garibaldi, dell’album del risorgimento tanto a lui caro), facendosi poi trovare in giardino. Pietro li accompagna allora fino al Teatro Argentina dove, finalmente, con lui come unico spettatore, del resto il solo in grado di vederli, mettono in scena lo spettacolo, ottenendo l’agognata liberazione dalla maledizione…

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