FERNANDO PESSOA – QUARTINE

 

FERNANDO PESSOA – QUARTINE

PASSIGLI – Collana PASSIGLI POESIA – NOVEMBRE 2005

 

A cura di Luisa Freire

 

Edizione italiana a cura di Luciana Stegagno Picchio

 

PREFAZIONE

Di Luciana Stegagno Picchio p. 7

 

QUARTINE I p. 17

 

2

[…]

Triste chi da se stesso

deve essre ingannato! (p. 19)

 

10

Ho sonno in pieno giorno

non so di che, sento pena.

Sono come una burrasca

e l’anima è senza lena. (p. 23)

 

15

Verità sono menzogne

è la gente che le dice.

Le tristezze se mi togli

come posso esser felice? (p. 25)

 

21

Dopo il giorno vien la notte

poi il giorno ancora viene

dopo avere nostalgia

nostalgia ancor viene! (p. 29)

 

23

[…]

Verità è una finestra

cui nessun viene a parlare. (p. 29)

 

35

 

Nube del cielo che sembri

tutto quanto noi voliamo,

se almeno tu mi dessi

ciò che avere non possiama!

 

36

 

Il mormorio dell’acqua

nel ruscello che si effonde

è un’illusion che è pena

se il vero la confonde. (p. 25)

 

37

Ombra lieve, vai per terra

e passi senza parere.

Sei come questo mio cuore:

Sente, senza ottenere.

 

38

 

Alta la nuvola passa

alto sale ciò che sento

ch’è schiavo della tua grazia

coem la nube è del vento. (p. 37)

 

42

Bocca dal riso scarlatto

e dal sorriso solare

il mio cuotre batte e batte…

A vederti e ascoltare. (p. 39)

 

48

 

Quando canti con l’intento

Di nasconderti col canto,

sembra più dolce il vento

in quest’aria d’incanto. (p. 41)

 

50

 

Se una nuvola qui passa

passa un’ombra a lei insieme.

Nessun dica ch’è un male

non aver ciò che ci preme.

 

51

 

I tuoi occhi di chi non vuole

van cercando chi non sapevo.

Se un dì verrà l’amore

guarderai come io facevo. (p. 43)

 

64

 

La vita è poca a pezzetti,

sogno di vita è l’amore.

Guardo da tutte le parti

nessuno mi parla col cuore. (p. 49)

 

67

 

Lieve viene l’onda breve

che si stende a cullare,

breve viene l’onda lieve

che ci insegna a scordare. (p. 51)

 

124

 

Il mulino che macina grano

lo muove l’acqua o il vento,

ma il mulin che in me sta dentro

macina sogni e scontento. (p. 79)

 

129

Onda che viene e vai

mare che vai e vieni,

non so più se tu m’attrai,

se m’attrai o se mi tieni. (p. 83)

 

133

 

Vecchia sedia abbandonata

là nella casa antica –

potessi veder là seduta

un’anima mia amica. (p. 85)

 

140

 

Era già venuta l’alba

mi svegliai con il chiarore.

Sentii pesante la vita

e lontano il mio cuore. (p. 87)

 

142

 

I canti dei portoghesi

son come barche nel mare –

van da un’anima all’altra

con rischio di naufragare.

 

[…]

 

144

Sol desideri comprare

quel che vedi se l’hai visto.

Io sol piangere desidero

perché compro l’essere triste. (p. 89)

 

146

 

M’hai dato un addio antico

coem se altro io non ero

che l’amico dell’amico

che potevi aver davvero. (p. 91)

 

149

Non c’è verità in vita

che non si dica mentendo.

C’è chi si affretta in salita

per poi scendere ridendo.

 

[…]

 

151

Il rumore della pioggia

che là fuori ascoltiamo

ci lascia l’anima vedova

di quel che non abbiamo. (p. 93)

 

155

 

Verdi campi, verdi campi

verdi più non vi vedrò,

ma sarete ancora verdi

dopo che io morirò. (p. 95)

 

QUARTINE II p. 101

 

39

 

Non dir male di nessuno

che è di te che dici male

quando biasimi qualcuno

nel mondo tutto è uguale. (p. 121)

 

65

 

Nuvola alta, nuvola alta

perché stai alta lassù?

Se hai l’amor che mi manca,

scendi un poco fin quaggiù! (p. 135)

 

216

 

Chi non vuol veder mai asini

resti in casa sol qual vecchio:

giri lo specchio al muro

o giri le spalle allo specchio. (p. 209)

 

229

 

Saudade, i portoghesi

sol la possono provare,

perché han questa parola

per poterlo dimostrare. (p. 217)

 

NOTA PREVIA

Di Luisa Freire p. 227

 

POSTFAZIONE

Di Luisa Freire p. 229