ENRICO LANDO – QUEL BRAVO RAGAZZO

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INIZIO FILM – SELEZIONE SCENE – SOTTOTITOLI – CONTENUTI SPECIALI (Backstage, Clip dal Web, Quel bravo ragazzo videoclip) – CREDITI

Don Ferdinando Cosimato incarica, in punto di morte, i fidi Vito Mancuso e Salvo La Mantia di rintracciare il figlio che non ha mai visto per designarlo suo erede. Il giovane ha trentacinque anni, è cresciuto in orfanotrofio e vive in un paese di montagna della Sicilia dove funge da assistente dell’eccentrico don Isidoro… Di nome Leone, è decisamente ingenuo e un po’ tonto. Invano Vito prova a convincere il boss a non farlo giungere al suo cospetto, volendo risparmiargli una forte delusione… Leone è innamorato da anni, mai dichiarato, di Viola, vanesia e insensibile, perseguitato peraltro dal vigile del paese, Giovanni…

Giunti in paese, i mafiosi si presentano al parroco, senza ovviamente dire la verità, portando via il giovane felice di poter riabbracciare il padre…

Giunto a destinazione, schiacciando il tubo dell’ossigeno, Leone provoca la morte del genitore, ritrovandosi a capo della cosca… Vito e Salvo sono così costretti ad “addestrarlo”, essendo in programma per il mese venturo la riunione dei boss per la nomina del capo dei capi…

Tra lezioni teoriche sulle faide in corso e pratiche (uso delle armi), il giovane crea problemi acconsentendo a tutte le richieste delle persone che si presentano a chiedere favori… L’avvocato Enrico Greco è disperato e propone a Vito e Salvo di inviare al ritiro di una partita di droga dai colombiani il solo Leone… Il giovane viene peraltro avvicinato al cimitero da una giovane e bella poliziotta, Sonia Morbelli, che gli lascia una collana con microspia…

Indottrinato in malo modo da Vito e Salvo in modo tale da provocare i colombiani con parolacce, Leone si presenta così all’appuntamento sulla barca dei trafficanti per l’acquisto di cinquanta chili di cocaina… Nella valigia ha inoltre solo fogli tagliati di giornali… Il narcos s’infuria, costringendolo a giocare alla roulette russa con una .44 magnum. Credendola scarica, Leone si dimostra involontariamente coraggioso e così viene risparmiato e solamente gettato in mare. In suo soccorso stava peraltro per giungere Sonia, preoccupata per la sua sorte…

A una riunione Leone, grazie all’ausilio di due ragazzini, propone iniziative come il pizzo elettronico per facilitare il compito di riscossione della cosca, favorendo la diffusione dei social tra gli affiliati…

Prima della riunione, prevista per un sabato, l’avvocato si propone come collaboratore all’acerrimo nemico dei Cosimato… Scorto da Vito e Salvo, viene da quelli ucciso dichiarato a Leone morto di stress…

La sera della riunione dei capi, Leone comunica la propria posizione a Sonia prima di occupare il proprio posto e provocare un’accesa discussione dopo aver dichiarato di volersi dimettere da capo della cosca… Nel mentre la polizia circonda l’edificio e irrompe poi all’interno arrestando tutti, tranne Leone che Sonia ha chiuso nel bagno per salvarlo… È lei ad aprirgli… L’ingenuo crede si siano tutti dimessi, spiegandosene così l’assenza… Mentre si allontanano in auto, lei dichiara di non poter stare insieme dovendo partire per una missione umanitaria di due anni in Angola…

Deluso, Leone riparte in treno per il paesino restituendole la collana…

Leone insegna ora agli orfani e agli altri abitanti del paesino a godersi la vita senza stressarsi troppo…