SPIKE LEE – HE GOT GAME

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(Filmografia principale: Spike Lee, Denzel Washington, Milla Jovovich, Ray Allen)

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Aprile, 1998. Attica, New York. Jake Shuttlesworth è recluso nel locale carcere da ormai più di sei anni per scontare venti anni di reclusione per l’omicidio della moglie. Ex giocatore, passa il tempo a giocare a basket, proprio come suo figlio Jesus all’esterno… Un giorno il direttore del carcere lo convoca nel suo ufficio per proporgli di far entrare il talentuoso Jesus nella squadra di basket dell’Università di Big State, della quale il governatore dello stato è tifosissimo. In cambio il politico farà di tutto per farlo uscire dal carcere. Ha solo sette giorni per riuscire a convincere il figlio. Tutto è già stato organizzato e così, facendogli mangiare del cibo avariato, viene messo temporaneamente in libertà, sotto custodia di due agenti in borghese, Crudup e Spivey, per potersi incontrare con Jesus…
Jesus brilla sui campetti di playground giocando con gli amici della Lincoln, freschi vincitori del campionato, e altri ragazzi del quartiere…
I due agenti accompagnano Jake nell’alloggio che gli è stato riservato presso uno squallido hotel di Coney Island, gli posizionano alla caviglia un localizzatore GPS, gli lasciano dei soldi per comprare vestiti e girare per la città, nonché la lettera d’ingaggio del governatore che Jesus dovrà firmare…
La fidanzata di Jesus, Lala, propone al ragazzo di parlare con un agente di sua conoscenza. Una volta a scuola, Jesus si lamenta con il coach per lo stress legato alla scelta del college da frequentare. Tutti glielo chiedono, ma lui ribadisce di non aver ancora scelto…
Jake viene ben accolto dalla figlia Mary, studentessa delle medie, che va a incontrare all’uscita della scuola. Al rientro a casa Jesus è infastidito nel vedere il padre in casa, sgridando la sorella per averlo fatto entrare, rifiutando di parlarci e obbligandolo ad andare via. Lo zio Bubba gli consiglia di andare a parlare con il padre ma, anche lui, gli chiede informazioni sul suo futuro mettendola sul piano materiale, visto che li hanno cresciuti per anni ritiene doveroso essere ricompensato con dei soldi…
Acquistato l’ultimo modello di Air Jordan, Jake aspetta Jesus nel campetto dove è solito recarsi il figlio. E anche lui a chiedergli dell’università, a fargli notare che è stato lui a iniziarlo al basket. Il ragazzo non l’ha ancora perdonato per l’uccisione della madre. La conversazione s’interrompe senza che Jake sia riuscito a chiedergli di firmare per la squadra del governatore…
Rientrato a casa Jesus rimprovera la sorella per lasciarsi affascinare dai racconti sulla futura ricchezza che parenti e amici stanno mettendo in giro. Le ricorda infatti che loro sono poveri abitanti di Long Island che umili devono restare…
Nella stanza accanto a quella di Jake, la bella prostituta bianca Dakota viene continuamente picchiata e vessata dal protettore afro Sweetness. Uscito il balordo, Jake, che si è innamorato della donna dopo averla appena vista il giorno precedente, va a soccorrere Dakota. Violentata da piccola, lei si prostituisce da anni ed è innamorata di quello stesso pappone che la picchia e dal quale ormai dipende. Le piace e vorrebbe aiutarla…
All’una di notte Jesus viene svegliato con una telefonata da Lalla che lo supplica di recarsi all’incontro con l’agente di cui gli ha già parlato e socio di tale Deandré, con il quale ha un relazione…
L’indomani Jesus rifiuta ancora di parlare con suo padre, sale in auto con Bill Will che, nell’accompagnarlo a scuola, lo lusinga prospettandogli un gramo futuro qualora rimanesse a Coney Island…
Durante la mattina il coach vuol lasciargli diecimila dollari, ricordandogli quanto fatto per lui, pur di avere un’anticipazione sulle sue decisioni. Ma rifiuta…
Nel pomeriggio, dopo aver passato del tempo al luna park con Lala, si reca all’appuntamento con l’gente sportivo socio di Deandré, che gli propone di entrare nella NBA per conto di tale Dom Pagnotti. Nonostante le regalie e le lusinghe, Jesus rifiuta…
Rileggendo alcune lettere scrittegli dalla madre mentre era in campeggio estivo, Jesus si rivede allenarsi da piccolo con il padre affinché diventi un ottimo giocatore per poter lasciare Coney Island…
Mentre lancia la palla contro il muro della stanza di fianco a quella in cui Dakota s’intrattiene con i suoi clienti, anche Jake torna indietro con la memoria ai duri allenamenti notturni cui sottoponeva il figlio. Durante uno di essi, Jesus finisce per scagliare la palla oltre la recinzione tornando a casa. Il pallone è andato perso e, rincasando, il padre gl’impedisce di andare via prima della fine della cena. Inizia a picchiarlo e, per liberarsi della moglie che si era messa in mezzo, la spinge facendole sbattere la testa contro la cucina provocandone così la morte…
L’indomani Jesus va a parlare con il padre. Camminando quello gli rivela di averlo chiamato Jesus non per motivi religiosi, ma in onore di Earl Monroe, il suo idolo, detto Black Jesus ai tempi della sua carriera NBA coronata con un titolo vinto con i Knicks. Gli chiede infine di andare a Big State per permettergli di uscire dal carcere prima del tempo. Che gli riveli almeno se è tra quelle che sta prendendo in considerazione. Sì, lo è, risponde il figlio. Poi lo abbraccia prima di andarsene…
Jesus si reca in visita alla Tech University, accompagnato dal veterano Chick che, soprattutto con l’ausilio di disinibite ragazze bianche, cerca di convincerlo a scegliere quel College…
Jake affronta intanto Lala, finendo per picchiare Deandré. Vuol sapere dove sia andato Jesus, chiedendolo invano anche al nipote Booker. Raggiunti i due poliziotti, si lascia dare dei soldi con i quali trascorrere la serata con Dakota. Trovatala in strada, la porta in hotel passandoci la notte…
Il mattino seguente Jesus si adira con lo zio che ha accettato una macchina a suo nome…
Jake va al cimitero a trovare la moglie, abbracciandone la lapide…
La notte Jesus finisce per litigare con Lala che gli ha chiesto se ha deciso qualcosa e se accetterà le proposte di NBA. Lei gli rinfaccia che ha anche accettato dei soldi per influenzarlo e che lui la lascerà presto…
La notte precedente la conferenza stampa in cui annuncerà la propria decisione, Jake raggiunge Jesus nel campetto in cui è cresciuto, sfidandolo in un uno-contro-uno: se vincerà dovrà firmare la lettera d’impegno che gli porge. Se perderà, uscirà per sempre dalla sua vita… Jesus vince agevolmente e getta in terra la lettera. Jake lo invita a pensare al suo futuro e a quello della sorella e a smetterla di odiare per non fare la sua stessa fine. Sale quindi in auto con i sopraggiunti poliziotti…
Durante la conferenza stampa dell’indomani, la destinazione di Jesus viene infine svelata: Big State. Ma il governatore viene meno alla parola data e sui giornali si scrive che Jake è stato arrestato come latitante. Terribilmente umiliato, scrive una lettera di scuse al figlio. L’ha sempre spinto fin da piccolo per diventare un campione di basket, ora lo ha fatto anche nella scelta del suo futuro. Ma, grazie a lui, Dakota ha deciso di cambiare vita lasciando New York in autobus…
Mentre Jake si allena in carcere, Jesus fa altrettanto nel parquet del suo futuro College. D’un tratto Jake scaglia il pallone oltre il muro di cinta del penitenziario, pallone che magicamente ricade nel palazzetto, preda di un commosso Jesus…

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