SPIKE LEE – BAMBOOZLED

SPIKE LEE – BAMBOOZLED

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INIZIO FILM – SELEZIONE SCENE – LINGUE E SOTTOTITOLI – CONTENUTI EXTRA (Backstage; Interviste: Spike Lee, Damon Wayans, Jada Pinkett-Smith, Tommy Davidson, Michael Rapaport, Savion Glover, Thomas Jefferson Byrd; Trailer Originale; Trailer Italiano)

Il giovane autore televisivo Pierre Delacroix, rivolgendosi agli spettatori, spiega di essere nei guai a seguito del calo dell’audience della TV per cui lavora, la CNS…
Due giovani artisti di strada, Womack e Manray, si esibiscono di fronte all’ingresso del palazzo sede della CNS. In loro s’imbatte Pierre prima di arrivare a lavoro. In ritardo sulla riunione con gli autori di oltre mezz’ora, viene ripreso dal capo, il bianco e arrogante Dunwitty, che l’ha indetta per mostrare il calo degli indici d’ascolto e porvi rimedio. Dovranno scrivere qualcosa d’interessante, intelligente ma, soprattutto, divertente. Pierre viene poi convocato personalmente da Dunwitty. La segretaria, Sloan, non lo aveva avvertito perché a sua volta non avvisata… Il capo, sposato con una donna afro, si ritiene conoscitore del mondo nero più di lui. I testi che gli ha proposto, sono troppo arguti, raffinati, puliti, asettici e mostrano gli afro comportarsi come bianchi. Materiale non realizzabile. Deve smetterla di pensare come un bianco e dedicarsi alla scrittura di qualcosa di cool per gli afro che sono coloro che lanciano le tendenze in società…
Durante la cena Womack e Manray fantasticano su come usare i soldi che prima o poi faranno. Il primo, sedicente manager, promette al ballerino di tip tap di farlo sfondare nel mondo dello spettacolo…
Sotto pressione, Pierre non riesce a scrivere. Chiama così la fedele Sloan…
Una retata della polizia porta allo sgombero dello stabile occupato da alcuni afro, tra cui Womack e Manray…
L’idea di Pierre è quella di portare in scena uno spettacolo che mostri i negri in pose buffonesche, stereotipate, riprendendo gli spettacolo “ministrel” della seconda metà dell’ottocento in cui dei bianchi si truccavano da neri, dando il vita a grottesche caricature razziste. La speranza è che il programma venga rifiutato e lui licenziato con buonuscita…
Manray e Womack, ricercati dall’autore, si presentano alla sede della CNS. Stanno per essere cacciati, ma Sloan li porta da Pierre. Questi propone loro di eseguire i balletti di strada in uno spettacolo, qualora accettato dalla direzione…
Sloan è spesso in contrasto con il fratello, Big Black, integralista e legato alla cultura rap, che l’accusa di essere una schiava…
Il progetto di Pierre viene accettato con entusiasmo da Dunwitty. Si intitolerà Mantan’s New Millennium Minstrel Show. Manray sarà Mantan, mentre Womack “Mangia e Dormi”. Due stupidi bifolchi che sprecano il tempo e le proprie doti artistiche. Faranno scalpore e otterranno grande successo, sostiene Dunwitty, nonostante le proteste di Sloan per problemi legati al politically correct. Altri personaggi, continua Pierre, avranno nomignoli tipicamente razzisti, che piacciono molto al capo. L’ambientazione viene però modificata: una piantagione di cotone e cocomeri dell’Alabama e non una periferia urbana troppe volte già vista. Dopo l’esibizione di Manray, Dunwitty va a proporre il progetto ai produttori…
Big Black e i suoi amici lavorano a brani rap, intrisi di odio per i bianchi. Mau Mau il nome della band..
Pierre, Sloan, Manray e Womack osservano filmati, foto e locandine di vecchi Ministrel Show. Dovranno fare satira su quel materiale che, volgare ed offensivo, dovrà provocare la reazione e attivare le menti delle persone che, ovviamente, guardandolo, si offenderanno. Agli altri autori della CNS affidati al suo ufficio, dà le direttive, sebbene sarà solamente lui a scrivere il pilota…
I casting sono affollati di artisti e comparse, tra i quali anche i Mau Mau, decisamente inadatti allo spettacolo…
Prima della puntata pilota, Pierre protesta duramente con Dunwitty, reo di aver apportato modifiche ulteriormente razziste e degradanti, convinto che porteranno a dure proteste…
La prima dello spettacolo si rivela invece un successo. Dunwitty comunica a Pierre che la rete vuole dodici episodi. Telefona anche la madre, che gli chiede di andare a trovare il padre, un cabarettista che fa della comicità sui negri il core business della propria attività. Un uomo debole, alcolizzato, che gli chiede dove abbia imparato a parlare come un bianco. Nel tornare a casa in auto, Pierre realizza di non voler far la fine del padre. Sarà peraltro quello il loro ultimo incontro…
Lo show ottiene un successo strepitoso dopo i passaggi TV e Manray e Womack diventano delle star. Numerosi sponsor ne approfittano per pubblicizzare i propri prodotti (alcol The bomb, Timmy Hillnigger abbigliamento)…
Dunwitty ingaggia intanto una consulente per difendere lo show dalle accuse di razzismo. Il maggior punto di difesa è rappresentato proprio da Pierre: un autore maschio, afro, colto… Delusione e frustrazione aumentano per l’autore, combattuto tra il successo e l’evidente sfruttamento degli stereotipi sulla comunità afro… Sloan gli regala un vecchio salvadanaio di fine Ottocentom la banca dell’allegro negro…
La diffusione sui media dello spettacolo, le vendite di gadgets, tra cui maschere nere, portano alla ribalta lo stesso Pierre, spesso costretto a giustificarsi in trasmissioni TV dove stigmatizza il “vittimismo” e la “mentalità da schiavo” ancora in voga tra gli afro… Ma lo spettacolo attira intanto anche l’attenzione degli integralisti Mau Mau che, sull’onda delle proteste di alcuni comitati per i diritti civili dei neri, minacciano azioni violente. Pierre taccia tutti d’opportunismo, minimizzandone la portata…
Manray inizia a maltrattare le altre comparse, durante le prove, ree di rovinargli la coreografia. Womack glielo fa notare. La fama gli sta montando la testa. Litigano, e così Womack abbandona lo spettacolo…
Manray ha peraltro iniziato a frequentare Sloan… La relazione disturba Pierre che, avendo già avuto con lei una storia, dichiara di pentirsi di esser stato con lei, una “semplice dipendente”. La accusa di essere una distrazione per Manray che, nel prenderne le difese dopo il licenziamento, viene invitato dall’autore a scoprire come abbia ottenuto il ruolo d’assistente, insinuando che l’abbia ottenuto per aver fatto sesso con Pierre… L’autore rifiuta peraltro di guardare il materiale video lasciatogli da Sloan sullo sfruttamento dei negri nel corso dei secoli… La ragazza ammette di avere avuto una relazione con Pierre, ma di non esser mai stata la sua schiava, cosa che sta invece facendo lui. Gli attiva di fronte agli occhi un pupazzo che balla il tip-tap, invitandolo a riflettere sulla sua attuale condizione…
Anche la madre intanto, dichiara la propria delusione a Pierre per via dello spettacolo che ridicolizza le persone di colore…
Manray, scosso dalle parole di Sloan, decide di non truccarsi e mascherarsi per entrare in scena, nonostante il vano tentativo di Pierre di farlo desistere dalla protesta. Dunwitty ordina la sospensione delle riprese e il licenziamento di Manray… Il ragazzo viene poi rapito dai Mau Mau che decidono di ucciderlo in diretta video alle ore 22.00, dopo averne dato notizia alle principali emittenti televisive… Costretto a ballare prima di essere crivellato di colpi, il ragazzo muore prima che la polizia riesca a localizzare il covo dei balordi… Scosso dalla visione, Pierre ha un attacco di panico, iniziando a distruggere gli oggetti relativi allo show presenti nel suo studio…
La polizia uccide intanto i Mau Mau, tranne il bianco “Un-Sedicesimo” che viene solamente arrestato…
Con una pistola in pugno, addolorata dalla morte del fratello e di Manray, Sloan irrompe nell’ufficio di Pierre obbligandolo a visionare la VHS lasciatagli alcuni giorni prima. Ma Pierre spegne il video dopo pochi secondi, lasciando che lei gli spari all’addome prima di fuggire. Pierre muore così guardando in lacrime le immagini della videocassetta… Sono proprio quelle dei vari ministrel che ridicolizzano le figure dei neri a chiudere il film…