S. A. DE-FERRARI – PIPELÉ OSSIA IL PORTINAJO DI PARIGI. MELODRAMMA GIOCOSO IN TRE ATTI DI RAFFAELE BERNINZONE

S. A. DE-FERRARI – PIPELÉ OSSIA IL PORTINAJO DI PARIGI. MELODRAMMA GIOCOSO IN TRE ATTI DI RAFFAELE BERNINZONE
S. A. DE-FERRARI – PIPELÉ OSSIA IL PORTINAJO DI PARIGI. MELODRAMMA GIOCOSO IN TRE ATTI DI RAFFAELE BERNINZONE

S. A. DE-FERRARI – PIPELÉ OSSIA IL PORTINAJO DI PARIGI. MELODRAMMA GIOCOSO IN TRE ATTI DI RAFFAELE BERNINZONE

RICORDI – 1894

STABILIMENTO MUSICALE DITTA LUCCA – ?

La scena è in Parigi

ATTO PRIMO p. 5

Il giovane pittore Cabrion raggiunge la casa del portinaio Pipelé e, dopo aver affisso sue caricature, inizia con gli altri a intonare un’irridente canzone che provoca l’affacciarsi della vittima. Toltogli il berretto da notte, lo costringono a invocare l’aiuto della moglie, Maddalena… Furenti, i due coniugi si precipitano in strada, scacciando il giovane pittore che ormai li perseguita giorno e notte…

Poco dopo, dalla casa vicina, esce Don Jacopo, notaio innamorato della dirimpettaia, Rigoletta, che, alla finestra, intona una canzone d’amore… È promessa sposa a Carlo Duresnel, cassiere di Don Jacopo…

Le sopraggiunte amiche si complimentano con lei, speranzosa di poter celebrare le nozze a breve…

Poco dopo, rientrato in casa, Carlo chiede ufficialmente a Rigoletta di sposarlo… I due sono felici e notano l’arrivo di Maddalena e Pipelé… L’uomo racconta, esasperato, e furente l’ennesimo dispetto subito da Cabrion, ripromettendosi di picchiarlo qualora lo incontri nuovamente. Ma, tra le risa generali, il sopraggiunto giovane gli calca il berretto fin sugli occhi…

Giungono però Jacopo e l’usciere del Tribunale ad… arrestare Carlo! Questi non oppone resistenza, pur ignorando di cosa il principale lo accusi, mentre Cabrion sospetta subito del notaio…

ATTO SECONDO p. 17

Cabrion, deciso a salvare Carlo e smascherare Jacopo, convince Pipelé a far la pace e ad aiutarlo nel suo intento…

Il pittore raggiunge Rigoletta, affranta per Carlo, ormai in carcere da un mese… Dato che Jacopo ha tutto architettato per mera gelosia, essendo lui un noto donnaiolo, Cabrion propone a Rigoletta di travestirsi da Cecily e di incontrare a un festino Jacopo, al quale far firmare un foglio… quello della scarcerazione!…

Mentre di dispera in cella, Carlo riceve la visita di Pipelé che gli consegna una lettera di Rigoletta. La ragazza lo informa del motivo dell’arresto: falso furto per mascherare la gelosia… Presto, però, riuscirà a farlo liberare…

Pipelé si ritrova con la porta sbarrata, scambiato dagli altri detenuti come nuova matricola, invitato a bere e pagare per tutti come d’uso…

ATTO TERZO p. 27

Nel corso della festa, Jacopo va in cerca di Cecily, della quale ha ricevuto un biglietto… Cabrion indottrina Rigoletta che, alla perfezione, recita la propria parte e, spacciatasi per l’assente, induce il notaio a firmare il foglio di scarcerazione di Carlo, innocente. Jacopo, appresa la di lei vera identità, si dispera… Preso poi in mezzo dai sopraggiunti Cabrion e Pipelé, gli viene impedito di andare via…

Il mattino seguente, Maddalena è in apprensione per il mancato rientro del marito… Questi giunge infine, allegro, a dichiarare di essere di ritorno da un festino al quale ha accompagnato Cabrion e Rigoletta… Ma ecco giungere anche Carlo, Rigoletta e Cabrion. I due promessi possono ora, finalmente, convolare a liete nozze…