ROBERTO BENIGNI – LA VITA È BELLA (Blu Ray)

ROBERTO BENIGNI – LA VITA È BELLA (Blu Ray)
ROBERTO BENIGNI – LA VITA È BELLA (Blu Ray)

ROBERTO BENIGNI – LA VITA È BELLA (Blu Ray)

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FILM – SOTTOTITOLI – SCENE – EXTRA (Roberto su La vita è bella, Making life beautiful, Dietro le Quinte, Premi, Trailer internazionale) – DYNAMIC HD

“Questa è una storia semplice. Eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c’è dolore e come una favola è piena di meraviglia e di felicità”…
1939. L’ebreo Guido Orefice è in viaggio in auto con l’amico Ferruccio Papini, aspirante poeta, per raggiungere Arezzo in cerca di fortuna. Il suo sogno: aprire una libreria… Rottisi i freni, passando in un paese, viene scambiato per Vittorio Emanuele III mentre transita agitando il braccio per far spostare i presenti del sire in attesa…
Più tardi, mentre Ferruccio si dedica alla riparazione del veicolo, Giosué si lava le mani in una cascina scherzando con un bambina, Eleonora, cui racconta di essere un principe. Una bella donna, Dora, cade da un fienile e lui la prende al volo chiamandola “principessa”, di lei innamorato a prima vista. Ma Ferruccio lo chiama e i due riprendono la marcia…
A notte raggiungono il Grand Hotel dove lo zio Eliseo, lì maitre, lo farà lavorare come cameriere. L’uomo ha peraltro appena subito un’aggressione…
Il giorno seguente, accompagnato Ferruccio a prendere servizio presso un negozio di sartoria, si reca in municipio a iniziare le pratiche per l’apertura di una libreria. Lì ha un battibecco con l’arrogante Rodolfo, al quale accidentalmente ha fatto cadere un vaso in testa e sporcato i capelli con delle uova nascoste nel cappello. Nel fuggire in bici travolge… Dora!… La incontrerà spesso anche nei giorni seguenti, anche dopo aver un giorno parlato per Ferruccio all’editrice Guicciardini…
Lo zio lo assume, nonostante sia decisamente inesperto e ignorante dei trucchi del mestiere…
Al lavoro Guido è impeccabile, brillante e affabile, divenendo amico di un dottore tedesco appassionato d’indovinelli, tale Lessing. Lì una sera serve fuori orario un ispettore ministeriale, prendendone il posto per l’ispezione prevista per l’indomani nella scuola dove lei insegna. Nuova occasione per incontrare Dora ma… avrebbe dovuto illustrare ai piccoli il Manifesto della Razza!… L’arrivo di quello vero lo costringe alla fuga…
Guido si reca a Teatro, a Venezia, per rivedere Dora, riuscendo a stare un po’ solo con lei in un comicissimo giro in auto, sostituitosi al fidanzato… Non sapendo guidare, finisce quasi giù da una scalinata, tornando in teatro sotto la pioggia battente… Appena smesso, la riaccompagna a casa, conquistandone il cuore con una serie di coincidenze…
Una sera al grand hotel è tutto pronto per la celebrazione di una proposta di matrimonio. Il futuro sposo è peraltro l’odioso Rodolfo, alla vista del quale cerca in ogni modo di celarsi… Lì Guido rivede anche l’editrice Guicciardini cui aveva pochi giorni prima presentato l’amico Ferruccio, al quale la donna forse pubblicherà delle poesie. Lo zio subisce intanto un nuovo atto razzista, ritrovandosi il cavallo pitturato e con sul fianco scritto “cavallo ebreo”… Ti ci dovrai abituare, dichiara lo sconfortato vecchio al nipote che ha preso con leggerezza il gesto…
In hotel giunge intanto controvoglia Dora, mentre Lessing annuncia a Guido la sua partenza per la Germania…
A tavola Dora è infastidita dalle proposte di eugenetica avallate dal futuro marito, rimanendo felicemente sorpresa nel vedere una torta con su scritto “buongiorno principessa”, riconoscendone l’autore…
Poco dopo Rodolfo annuncia pubblicamente il prossimo matrimonio con Dora. Scosso dalla notizia, Guido inizia a combinare molte gaffes. Durante una di esse, viene raggiunto sotto un tavolo da Dora che lo bacia chiedendogli di portarlo via. E così, poco dopo, mentre viene servita la “torta etiope”, Guido entra con il cavallo dello zio portando via Dora…
1945. Guido e Dora si sono sposati e dalla loro unione è nato il piccolo Giosuè, appassionato di carri armati…
L’uomo è costretto a rispondere con imbarazzo alle domande del piccolo su alcuni aspetti della discriminazione come il perché del “vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei” affisso all’ingresso dei negozi…
Un giorno viene convocato nuovamente in prefettura. Poco dopo passa in negozio la nonna del piccolo che, con la scusa dell’acquisto di un libro, lascia una lettera per la figlia dandogli appuntamento per l’indomani, compleanno di Giosuè…
Ma, l’indomani, Eliseo, Guido e Giosuè sono caricati su una camionetta per essere poi spediti in un lager. Guido smorza la tensione dicendo al figlio di star per vivere una grossa avventura, un gioco. Nonostante l’avviso della madre, Dora decide di raggiungere i familiari in stazione, convincendo l’ufficiale delle SS in servizio a farla salire sul treno, scorta, da un altro vagone, dal marito e dal figlioletto…
Alcuni giorni dopo eccoli entrare nel lager, dove, per un attimo, riescono a vedersi di sfuggita per l’ultima volta…
Inabile al lavoro, il vecchio Eliseo viene subito indirizzato alle camere a gas… A Giosuè il padre ribadisce trattarsi di un gioco, un gioco fatto di rigida disciplina e dure prove da affrontare. Ma il vincitore, aggiunge Eliseo, riceverà in premio un carro armato vero. Potrà rivedere la madre a fine gioco che sarà vinto da chi avrà raggiunto mille punti. Spacciandosi per conoscitore del tedesco, traduce le istruzioni del campo, fingendo trattarsi delle regole del gioco per tranquillizzare Giosuè…
Il lavoro è massacrante, ma l’uomo tiene duro…
Dora viene intanto a sapere che vecchi e bambini vengono mandati alle camere a gas. Giosuè raggiunge il padre, lamentandosi di non voler fare la doccia cui son destinati gli altri bambini. Guido si arrabbia, poi gli dice di nascondersi. Eliseo, prossimo alla doccia fatale, aiuta una SS caduta, ancora in possesso del suo animo gentile…
Tornati nel dormitorio, Guido dice a Giosuè di doversi sempre nascondere per racimolare più punti… Passando davanti alla sala radio, rimasta incustodita, lancia un nuovo messaggio d’amore, assieme a Giosué, all’amata Dora, che credeva il figlio morto…
Durante la visita medica, Guido s’imbatte nel medico del campo: il dottor Lessing!, che lo ingaggia come cameriere per una cena di gala… Al rientro in camerata nega al figlio in lacrime che gli ebrei siano cremati nei forni. Comunque, se vuole, possono anche andare. Un peccato, essendo primi. E così Giosuè si lascia convincere…
L’indomani, mentre gli mostra alcuni bambini tedeschi nel cortile, vengono avvistati da una cameriera, che porta via Giosuè credendolo tedesco… Durante il pranzo, nel dire grazie, per poco non viene scoperto…
Guido tenta di raccomandarsi al dottore che, però, durante il pasto, lo chiama non per preannunciargli la libertà, bensì per sottoporgli un indovinello cui non trova soluzione… Messa sul giradischi l’opera preferita di Dora, Guido porta via Giosuè, scorgendo gli scheletri ammassati dei morti celati tra il fumo del forno…
Una notte il campo è in preda all’agitazione. I Tedeschi stanno per abbandonarlo, massacrando i prigionieri rimasti. Guido tenta la fuga, lasciando il piccolo Giosuè, dopo averlo rassicurato dicendo che lo stanno cercando perché l’indomani avrebbe vinto lui, nascosto dentro un piccolo vano presente all’esterno di uno degli edifici…
Guido raggiunge il reparto femminile cercando di camuffarsi da donna per ritrovare Dora. Così abbigliato, dopo aver raccomandato nuovamente al piccolo di uscire solo quando ci sarà silenzio assoluto, si mette in cammino in cerca della donna. Scoperto, viene mitragliato dopo aver fatto l’occhiolino al piccolo Giosuè…
L’indomani gli ultimi soldati rimasti lasciano il campo e così Giosuè abbandona il proprio nascondiglio mentre i pochi sopravvissuti fuggono…
Rimasto solo, il piccolo si ritrova di fronte a un sopraggiunto carro armato americano. È vero!, grida… Ha vinto davvero… Il carrista lo fa salire a bordo…
Passando tra i sopravvissuti in marcia, a bordo del portentoso veicolo, mangiando cioccolata, Giosuè riconosce la madre che può finalmente riabbracciare, gridando ancora “abbiamo vinto!”…