PIER FRANCESCO PINGITORE – GIAN BURRASCA

PIER FRANCESCO PINGITORE – GIAN BURRASCA

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INIZIO FILM – SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTRIBUTI SPECIALI (Biografia Alvaro Vitali, Mario Carotenuto; Pier Francesco Pingitore; L’antenato di Pierino: Intervista ad Alvaro Vitali di Paolo Toccafondi e Tommaso Santi)

Il pestifero Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, per il giorno del suo compleanno prepara una miscela esplosiva, poi, alla presenza del padre, della madre e delle tre belle sorelle, recita una poesia prima di far esplodere la torta su cui aveva precedentemente inserito la polvere preparata… Il padre s’infuria, lo insegue, finendo per cadere in terra promettendogli un’esemplare punizione. Lui si barrica nella sua camera iniziando a scrivere un diario… Al mattino il padre lo attende in strada, ma Gian Burrasca non demorde uscendo dalla finestra e facendo cadere nuovamente il genitore… Giunto in ritardo al collegio Regina Margherita, riesce comunque ad entrare dallo scantinato e a sfuggire al terribile custode Gennaro… Nel fuggire inseguito s’imbatte nell’ispettore che stava giustappunto lodando il buon ordine e la disciplina della scuola… Con un crescendo di situazioni incresciose, l’ispettore si ritroverà a ruzzolare nel pavimento…
Entrato in classe a lezione di latino già iniziata, Gian Burrasca fa infuriare il maestro finendo per fare sospendere dalla lezione il ligio milanese Carloni… L’ispettore chiede di andare in bagno mentre anche Pierino viene allontanato dalla classe. Il maestro gli intima di far rientrare Carloni, ma, cercandolo in bagno, rovescia un secchio di vomito e segatura sul povero ispettore credendolo il compagno. L’uomo inizia la cerca del colpevole nelle classi. Gian Burrasca, ritrovato Carloni, gli dice di rientrare in classe e di dire “Sono stato io!”. Quello esegue, ma alla fine è lo stesso vero colpevole ad intervenire e far infuriare l’ispettore…
All’uscita da scuola Gian Burrasca induce Carloni a farlo salire nella sua auto e di partire per un giro, nonché di assecondarlo nei suoi dispetti ai danni dei pedoni. Terminata la benzina saranno costretti a correre per tentare di fuggire a un gruppo di infermieri precedentemente sporcati con dell’inchiostro…
Il commendator Stoppani commenta negativamente il prossimo sciopero generale indetto dai sindacati, in contrasto con le idee liberalsocialiste del promesso sposo della figlia Virginia, l’avvocato Marelli. Gian Burrasca interrompe la loro discussione per chiedere al padre una bici. Ne potrà avere una se la pagella riporterà ottimi voti. Introducendosi furtivamente di notte nel Collegio, il ginnasiale sostituisce così la propria pagella con quella di Carloni… L’indomani il preside consegna le pagelle agli studenti, redarguendo il pessimo Carloni e l’ottimo Stoppani. La truffa viene però scoperta e così, per il giorno seguente, gli viene intimato di venire accompagnato dal padre. Le sorelle rifiutano di accompagnarlo, mentre al padre non ha il coraggio di dire niente. Gian Burrasca si fa allora accompagnare dallo spazzino, Spezzafé, corrompendolo con un soldo, il quale entra nella parte pestandolo di fronte a tutta la classe per via dei voti ridicoli resenti in pagella…
La sera, a cena, il padre è furibondo per la sospensione di tre settimane di Gian Burrasca. Rimasto ferito dalle parole del padre, il ragazzo fugge in campagna dalla zia Bettina dopo aver simulato il suicidio per impiccagione con un pezzo di carta posto di fronte a una lampada accesa… Ma, incontrato il fattore della zia, lo induce a far correre i cavalli che distruggono i piatti degli antenati della povera donna… La sera la donna scrive una lettera al commendatore affinché venga a riprendersi il figlio al più presto… La donna, scopre Gian Burrasca, è solita parlare con una piantina che ha chiamato “Fernando”. L’indomani il ragazzo le fa uno scherzo fingendo che la stessa stia crescendo a vista d’occhio e finendo per rompere il vaso. La zia l’insegue, ma un secchio di vernice verde le si rovescia in testa… Più tardi Gian Burrasca, entrato nella sala, fa cadere l’urna con le ceneri del di lei defunto marito Fernando, celandole in altri vasi e barattoli di farina, zucchero e tè… Sottrattosi alla cerca della zia, si reca in riva al fiume dove la bella domestica Cesira sta lavando i panni. Le alza la gonna con una canna, finendo per passarla al cavalier Gussoni, amante della zia, in cambio di soldi. Lo fa scoprire e Cesira lo pesta. L’uomo si trova più tardi dalla zia, di cui è spasimante, e Gian Burrasca gli estorce altri soldi prima di rivelare di aver mescolato le ceneri di Fernando alla farina, allo zucchero e al té dopo che Gussoni aveva trovato un bottone nella torta…
Marelli rivela a Virginia di volerla chiedere in moglie al padre. Il commendatore ha appena ricondotto a casa Gian Burrasca. È furioso, ma la madre e l’avvocato difendono il ragazzo. Deve esprimere la propria vivacità, afferma il socialista, e così si presta a un suo gioco che finisc con il suo stesso ferimento. Il commendatore, supportato stavolta anche dal malconcio avvocato, fa il suo ingresso al Collegio Pierpaolo Pierpaoli dove vige una disciplina militaresca diretta da una burbera coppia, Gertrude e Stanislao detto “Calpurnio”… Lì entra in contrasto con gli altri studenti, divenendone però subito il leader dopo aver coperto un loro scherzo (ranocchio nel letto) e aver sfidato il direttore…
Per l’indomani organizzano uno scherzo: Stoppani è sonnambulo e si aggira per la camerata in piena notte nel sonno. Nel tentativo di farlo rientrare e salvarlo, Calpurnio finirà nel pozzo nero…
L’indomani Gian Burrasca denuncia la pessima qualità della minestra del collegio, finendo in punizione. Sbirciando in cucina, si accorge di come i cuochi riservino agli studenti gli avanzi del cibo, mentre loro e i professori hanno diritto a cibo di prima qualità. Di notte gli studenti preparano una pozione che l’indomani Gian Burrasca, fattosi cacciare nuovamente dal refettorio, versa nella minestra riservata a cuoco e direttori. E così, poco dopo, sia il cuoco che i tirannici direttori finiscono in preda ad atroci dolori d’intestino, impossibilitati a uscire poiché Gian Burrasca ha chiuso le porte dall’esterno. Dovranno evacuare sotto il tavolo…
Gian Burrasca viene recluso in una cella d’isolamento dove tenta di scavarsi una galleria per fuggire. Dal pertugio aperto nella parete, Gian Burrasca può visionare una stanza dove Stanislao si trova assieme alla medium Morgan che, la sera, dovrà invocare lo spirito del fondatore della scuola, Pierpaolo Pierpaoli. Il ragazzo ne ha involontariamente bucato il quadro all’altezza dell’occhio… Durante la seduta, Gian Burrasca si diverte a fingere la presenza dello spirito del defunto e, fatta aprire la porta del corridoio, permette agli altri studenti di entrare e pestare i direttori e il cuoco… Lo scherzo viene svelato e Stoppani nuovamente punito… E così, mentre in casa Stoppani si celebrano le nozze tra Virginia e Marelli, ecco Gian Burrasca come ospite inatteso… Neanche il tempo di arrivare e, recuperati dei bengala nel ripostiglio, li piazza nel camino facendoli esplodere durante lo scatto della foto di gruppo… Dopo l’ultimo disastro combinato, il padre lo fa rinchiudere allo zoo in una gabbia assieme a delle scimmie…

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