Max Gazzè – Ognuno fa quello che gli pare? (2001)

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A poco più di un anno dal grande successo di Gadzilla, Max Gazzè pubblica con la Virgin il quarto album in studio: Ognuno fa quello che gli pare? Il disco, intimista ed estremamente raffinato nei testi e negli arrangiamenti, non raggiunge le vendite dei due precedenti lavori presentando brani meno commerciali ma più profondi. È già dal primo singolo, Non era previsto (il video è un capolavoro), che si capisce che il disco è diverso dai precedenti. Il livello qualitativo è però, come sempre, elevatissimo ed è impossibile non lodare brani come Eclissi di periferia, Questo forte silenzio, Il dolce della vita, Niente di nuovo, In questo anno di non amore, Megabytes, Non è più come prima, capaci di trasportare l’ascoltatore nel fantastico mondo gazzeiano.
Da segnalare le collaborazioni di Paola Turci (Il debole tra i due, il brano più spensierato del disco) e Carmen Consoli (Il motore degli eventi, puramente rock).
Curato, come sempre, il libretto testi.
Cd che richiede un ascolto attento e profondo, pertanto consigliato ai soli fan.

 

TRACCE

 

  1. Non era previsto
  2. Questo forte silenzio
  3. Niente di nuovo
  4. Il debole tra i due
  5. Megabytes
  6. Eclissi di periferia
  7. Il dolce della vita
  8. Non è più come prima
  9. Il motore degli eventi
  10. In questo anno di non amore

Non era previsto

Ognuno fa quello che gli pare

e mangia i frutti dell’esperienza

veste l’opera della sua manualità

imparando le cose soltanto quando bisogna

sommando il succo degli episodi

l’emotività naturale irrisolta

Per quella viscerale colpa

che sta nella pigrizia dei modi

noi tutti abbiamo di che bere

attingendo come un gregge

assetati di un unico bicchiere

le solite gocceEsiste un’insana paura

di cercare altrove il bisogno

ed appellarsi al sogno

per una gioia che dura

Come se uno sbaglio fosse dolore

e rischiare soltanto l’errore si prendesse tutta la posta

lasciandoci niente in tasca

tutto quell’amore disperso

non era previsto

Esiste un’insana paura

di cercare altrove il bisogno

ed appellarsi al sogno

per una gioia che dura

Questo forte silenzio

Base terra qui tranquillità

anche se le gambe tremano

d’emozione e di quella paura

che un uomo coraggioso. come me

non dovrebbe mai tradire

ma se verrà il momento di raccontare tutto

Non saprò spiegarvi questo forte silenzio

Non saprò spiegarvi questo forte silenzioDa quassù la terra

è uno zaffiro a strisce bianche

camminando piano sulla buccia della luna

l’universo manda la sua ombra gelida

sui nostri corpi senza peso

lievi come anime

Vedo le traveggole di dio

che spostano il buio un po’ più in là

dove le bugie dell’uomo

vagano impazzite

prigioniere tutte della stessa

orbita sbagliata

anche questo viaggio le raggiungerà

E non saprò spiegarvi questo forte silenzio

E non saprò spiegarvi questo forte silenzio

Da quassù la terra

è uno zaffiro a strisce bianche

camminando piano sulla buccia della luna

l’universo manda la sua ombra gelida

sul nostri corpi senza peso

lievi come anime

Niente di nuovo

Qui appoggiato sul gomito

un telefono spreca silenzi

e li appende alle pareti come litografie

una sporgenza di bivacco

si affaccia al balcone senza idee

ed eccetto la ringhiera

tutto precipita in basso

Ambasciatore dell’universo

gesticola un ago di pino

per dimostrare la sua innocenza

lo si perdona

purché si guardi dall’esistere

che rimanga qui a decifrare il vento

e a pungere il senso sotto i piediQuando i pensieri sono vuoti a rendere

e assestano pugni sentiti

su una Peugeot in doppia fila

niente di nuovo

c’è gente che muore di fame

ma perdio

qui non filtra la notizia

Con le mani di marmellata

i bambini frignano in castigo

Lì dove il castigo è senza colpa

pochi ne hanno la forza

niente di nuovo piazzano ancora

alberghi su Bastioni Gran Sasso

e il solarium e un tramonto prugna

dietro l’ennesima cassa di risparmio

Non serve più

chiedo di essere brillo

per dimenticare tutto l’insulso c

hiedo un destino rocambolesco

qui, qui, qui

niente di nuovo

Il debole fra i due

Seduce te assorbendo in stile molle

e fermento

un lento progredire

dirottato verso l’abnorme

verso quel che è male smisurato

che per il peso barcolli

ingrassi il respiro su me

che ti ambivo la bocca

Sciocca deviazione la tua

come una svolta secca sbalordisci

e sorprendi tutti i capricci a

diventare necessitàChissà per quale patologia

ti ho sentita e vista

via via peggiorare nel modo

nel tempo

Seduce il fenomeno memoria

l’accadimento asciutto è principe

di una storia d’amore che quasi

muore ed esce senza avviso sulla porta

non te ne sei accorta

ma eri più bella e più gentile

prima di finire in pasto all’indolenza

prima dell’abuso a gomiti larghi

sul tuo corpo che mi era perfetto

tu che ora tratti l’aspetto

Come un traditore

Amore non perdere mai ti prego

l’unico rimasto

fra i nostri fili di appartenenza

resto lo con la mia presenza

E resti tu innamorata nell’occhio

che stringi a fessura

perché veda l’ombra di me

innamorato ancora

e incolpa il debole fra i due

scegli dove meglio affonda

la lama del tuo coltello

ingorda nella fame del ficcare

E resti tu innamorata nell’occhio

che stringi a fessura

perché veda l’ombra di me

innamorato ancora

Megabytes

Tutto questo esula parecchio

dall’ideale che avevo immaginato

per me in modo plausibile

quando alla vita ho chiesto

di essere almeno liberato

da un’identità troppo fragile

Il frutto di alcune passività

in fatto di comunicazione

che spingono il senso comune

a non mettere il naso più in làEcco perché il peso ci schiaccia

di non potere amare davvero

e stringere chiunque tra le braccia

se lo vogliamo sul serio

ecco perché qualsiasi angelo

può diventare cattivo

se ciò che lo rende vivo

fa quasi sempre scandalo

Tutto questo assomiglia troppo

ad una libertà vigilata

con la paura che lavora sotto

di non avere la felicità pensata

Nel frattempo siamo rinchiusi

ancora in tanti singoli megabytes

circondati da una vita sola

non la capiamo mai

Ecco perché il peso ci schiaccia

di non potere amare davvero

e stringere chiunque tra le braccia

se lo vogliamo sul serio

ecco perché qualsiasi angelo

può diventare cattivo

se ciò che lo rende vivo

fa quasi sempre scandalo

Nel frattempo siamo rinchiusi

ancora in tanti singoli megabytes

Nel frattempo siamo rinchiusi

in tanti singoli megabytes

Ecco perché il peso ci schiaccia

di non potere amare davvero

e stringere chiunque tra le braccia

se lo vogliamo sul serio

ecco perché qualsiasi angelo

può diventare cattivo

se ciò che lo rende vivo

fa quasi sempre scandalo

 

Eclissi di periferia

Sotto i baffi del quartiere popolare

l’astronave ha un sorriso

di panni ancora stesi

s’intrattiene sulla collina

prima del decollo

accensione motori

e qualcuno si gira a vedere

Corviale che prende Il volo

e si tiene il cappello con le mani

accanto a una donna

che prega l’eclissi di periferiaCadono dal cielo pezzi di fondamenta e

un bambino si commuove guardando

sotto un nido di formiche conosciute

e dalle finestre i fazzoletti

come in crociera agitano saluti

C’è chi abbandona i pacchi della spesa

per portare in braccio lo stupore

e la paura di

Corviale che prende il volo

e si tiene il cappello con le mani

accanto a una donna

che prega l’eclissi di periferia

Rumore assordante rimbalza fra i palazzi

e gli abitanti come un grande cerchio

parcheggiano macchine sui marciapiedi

e mangiano i cellulari

ancora per pochi secondi il serpente

sbuffa sospeso poi punta ai Parioli

Corviale che prende il volo

e si tiene il cappello con le mani

accanto a una donna

che prega l’eclissi di periferia

Il dolce della vita

Dopo migliaia di giorni

a cercare chissà quali verità assolute

fatalmente sto capendo come è facile

succhiare il dolce della vita

fra l’opinione di uno

ed il parere dell’altro

Vesto come gioielli

le passioni principali

che danno ragione

a chi le vive pienamente

sto capendo com’è facile

succhiare il dolce della vita

liberato finalmente da principi deleteriTre due uno

Via dalla strada

Fate largo non ho freni

Tre due uno

Tieni duro

Altrimenti vaffanculo

Fino all’ultima goccia

Accettando con fermezza

L’opinione di uno

ed il parere dell’altro

Sto capendo com’è facile

Succhiare il dolce della vita

Fino all’ultima goccia

Fino all’ultima goccia

Fino all’ultima goccia

Fino all’ultima goccia

Tre due uno

Via dalla strada

Fate largo non ho freni

Tre due uno

Tieni duro

Altrimenti vaffanculo

Non è più come prima

Cresce come un appetito

il desiderio blindato

della tua gentilezza

che prorompe sotto i colpi inferti

non curando le ferite aggiunte a

nche oggi t’invado dopo un assedio di capogiri

o smottamenti nella testa

sconfino sul tuo terreno e ci resto

come uno spaventapasseri

il ritratto di me disteso

mentre sparecchi la cena

e un fotogramma ricorrente

che ti stramazza sul divano sempre

in quella sezione di giorno

Non è più come prima

Non è più come prima

Non è piùE tu fai ancora passi indietro

stringi ancora le gambe al petto

e sembri una conchiglia rotta

dopo lo spavento dell’onda

ti difendi come puoi

dipende dai nostri umori

se la casa ci inghiotte

o ci starnuta fuori dalle stanze

come colleghi di lavoro

un amore si invecchia

Non è più come prima

Non è più come prima

Non è più

Non è più come prima

Non è più come prima

Non è più

Il motore degli eventi

Io con il naso aggiunto male agli occhi

ho fatto passi da gigante

ma gli anni della rincorsa sono storti

come impigliati ai chiodi della strada

Il motore degli eventi

è partito con l’impegno

che tiene accesa la fortunaIo faccia di cartapesta a punti neri

e miscredente dell’irrealtà

ho bisogno di gelarmi e poi bruciare

se c’è davvero freddo e fuoco

Il motore degli eventi

è partito con l’impegno

che tiene accesa la fortuna

Odora di fumo l

a biro sul banco

tempo sprecato

a vietare vulve

Sensi di colpa

studiare fumetti

come minore

letteratura

tempo sprecato

Il motore degli eventi

è partito con l’impegno

il motore degli eventi t

iene accesa la fortuna

il motore degli eventi

tiene accesa la fortuna

In questo anno di non amore

Gravi silenzi snocciolati da sere

di paglia e nervi

che ci segano i respiri

forse c’è stata una scintilla secolare

in questo anno malato di non amore

Noi come vampiri a succhiarci sotto

coni di sabbie mobili

inghiottiti dalla tua insalata

forse c’è stata una scintilla secolare

in questo anno malato di non amore