MARIO MONICELLI – UN BORGHESE PICCOLO

MARIO MONICELLI – UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO (DVD)

FILMAURO – 03049 – 2006

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Giovanni Vivaldi e il figlio Mario tornano a casa dopo esser stati assieme a pesca. I due sono molto legati e Giovanni, modesto impiegato pubblico ministeriale ormai prossimo alla pensione, progetta di far entrare il figlio nel suo stesso ufficio, essendosi quello appena diplomato ragioniere, grazie all’aiuto del dottor Spaziani, caposezione dell’Ufficio Personale. Privi di ambizioni, è lui l’unico motivo di preoccupazione per i genitori di quell’unico figlio… Amalia, la donna di casa, passa il tempo a guardare la TV e a leggere riviste, unica a cercare di far stare con i piedi per terra il marito, ricordandogli che Mario dovrà comunque passare il concorso…  

Giovanni, andando a lavoro in auto mette in mostra alla guida tutto il suo cinismo piccolo borghese. In ufficio si reca poi dallo Spaziani per chiedere una raccomandazione per Mario che gli presenta direttamente. Dal colloquio emerge però la poca brillantezza del giovane…

Nonostante lo scetticismo della moglie, Giovanni non ha dubbi sulla raccomandazione, compilando per il figlio la domanda di concorso e la lettera per Spaziani…

Per ingraziarsi il capoufficio, Giovanni arriva a comprare delle regalie per il superiore cui consegna la lettera. Ma Spaziani gli spiega che lo scritto dovrà passarlo da solo Mario. Giovanni lo implora e il capoufficio gli propone allora di farsi massone!, lui cattolico convinto e per il dispiacere della moglie…

Studiati gli opuscoli ricevuti, Giovanni si sottopone così a un umiliante rito d’iniziazione divenendo massone a tutti gli effetti…

Mario riceve dal ministero del lavoro una raccomandata con la convocazione per il concorso. Grazie al sacrificio del padre, il ragazzo può così avere il testo del tema concorsuale…

Dopo giorni di alacre studio e le preghiere alla Madonna della madre, il momento dell’esame giunge infine. Ma, all’esterno di una banca dinnanzi alla quale stanno transitando a piedi, Mario viene ucciso da un proiettile vagante esploso da un rapinatore, il cui volo resta impresso nella memoria di Giovanni… Ascoltando la notizia alla TV, Amalia ha un ictus per il dolore, rimanendo paralizzata e incapace di parlare…

Il dolore e il rancore s’impossessano della vita di Giovanni che, convocato in questura, non riconosce l’assassino del figlio. Poi prova invano ad ottenere un fornetto per il figlio Mario la cui bara si trova momentaneamente nell’obitorio comunale in attesa di sistemazione. Alla moglie dice invece esser stato il ragazzo ben sistemato…

Convocato nuovamente in questura, Giovanni finge di non riconoscere l’assassino. La rabbia lo pota infatti a progettare una vendetta ai danni del giovane: sottrarlo alla giustizia per giustiziarlo con le proprie mani. E così, attesolo all’uscita, lo pedina per poi attenderlo a lungo sotto casa, riuscendo a prenderlo prigioniero a notte inoltrata dopo averlo stordito colpendolo in testa con un cric. Caricatolo in auto, il vecchio lo trasporta fino alla casetta costruita nel terreno acquistato fuori città vicino a uno stagno dove andava spesso a pesca con Mario. Lì lo lega e lo disinfetta, ritornando al mattino a casa a raccontare con eccitazione quanto fatto. Poi si reca al lavoro dove, convocato da Spaziani, apprende il completamento dell’iter inerente l’agognata pratica pensionistica. Dopo aver comprato dei pasticcini per festeggiare, torna alla baita dove colpisce ancora il ragazzo che nel frattempo aveva ripreso i sensi tentando di scappare. Lo rialza, legandolo con il fil di ferro attorno al collo a una colonna di legno… L’indomani Giovanni conduce Amalia alla baita, mostrandogli l’assassino… Uscito per andare a comprare qualcosa da mangiare per Amalia, al ritorno scopre che il criminale è nel frattempo morto. Troppo breve a suo giudizio l’agonia del ragazzo che seppellisce in una buca scavata all’esterno…

L’indomani in ufficio gli ipocriti colleghi ne omaggiano la pensione con una medaglietta commemorativa… Il mattino seguente Giovanni scopre che anche la moglie è morta, rimanendo così completamente solo al mondo…  

Un pomeriggio Giovanni ha un diverbio con un prepotente giovanotto che ha involontariamente colpito con lo sportello dell’auto. Il vecchio inizia a seguirlo, facendo ipotizzare un nuovo omicidio come quello già perpetrato, facendosi così giustizia da sé, quella che lo Stato non è in grado di garantire al cittadino…

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“IL BORGHESE”… DI CERAMI (INTERVISTA A VINCENZO CERAMI)

 
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