MARIO MONICELLI – I SOLITI IGNOTI



MARIO MONICELLI – I SOLITI IGNOTI

MENU

INIZIO FILM – AUDIO E SOTTOTITOLI – SELEZIONE SCENE – CONTENUTI EXTRA (Intervista a Mario Monicelli, Intervista a Suso Cecchi D’Amico, Maurizio Porro racconta il film, Speciale provini, Recensioni, Scene in francese, Galleria fotografica, Locandina originale, Credits)

Roma. Due ladri, Cosimo e il palo Capannelle, tentano di rubare un’auto posteggiata. Cosimo finisce arrestato per il clacson che resta incastrato e richiama la polizia…
Un mese dopo.
Cosimo riceve la visita dell’amante Norma. Chiede all’avvocato di farlo uscire al più presto, avendo ricevuto una soffiata per un colpo sensazionale. Non essendoci cavilli, chiede a Norma di andare in cerca di Capannelle affinché con centomila lire gli trovi una “pecora”, un sostituto cui far scontare la pena in carcere in sua vece. Il vecchietto rintraccia un giovane ladro, Mario. Il ragazzo rifiuta, consigliandogli di rivolgersi al siciliano Michele Nicosia, detto “Ferribotte”… Anche questi però rifiuta, non volendo lasciare la sorella prossima alle nozze. Tutti insieme si rivolgono allora al fotografo Tiberio, inguaiato dopo l’arresto della moglie per contrabbando di sigarette. Anche lui, però, rifiuta ritenendo basso il compenso per un recidivo come lui. Ci vuole un incensurato e così si rivolgono al pugile perdente Giuseppe Baiocchi, detto “Peppe er Pantera” che, prima dell’incontro rifiuta. Sconfitto ancora una volta, bisognoso di soldi, si costituisce al posto di Cosimo. Talmente farsesca la confessione, che entrambi si ritrovano in carcere…
I due bisticciano, poi Giuseppe dichiara di esser stato condannato a tre anni di carcere, rincuorato proprio da Cosimo. Questi rivela al nuovo amico che un muratore recluso per poco, gli ha raccontato di aver lavorato al Monte di Pietà, a via delle Madonne, dove è presente una cassaforte dietro un muro sottilissimo… Giuseppe cambia volto: ha finto la condanna. È libero e ora il colpo potrà realizzarlo lui…
Mario, Capannelle, Norma, Ferribotte e Tiberio vogliono recuperare i soldi da Giuseppe…
Con una scusa, intanto, Mario riesce a farsi aprire da Carmela, la giovanissima sorella di Ferribotte, costretta a vivere reclusa in casa in attesa di sposarsi con il fidanzato, Desiderio. Il ritorno di Ferribotte con il promesso sposo costringe Mario a nascondersi, riuscendo tuttavia a non farsi scoprire e a fingere di arrivare a chiamare il complice per recuperare i soldi…
Con un giro di parole, Giuseppe riesce a fargli credere che li avrebbe convocati per realizzare il colpo…
Avviano quindi i preparativi per il colpo. Dovranno passare dall’appartamento sfitto al piano superiore del Monte di Pietà. Il sopralluogo è positivo. Basterà entrare dalla carbonaia, passare per il lucernaio e, infine, sfondare la parete poco spessa dell’appartamento di fianco alla stanza che ospita la cassaforte. Contattando Dante Cruciani, potranno aprire la cassaforte senza il bisogno di portarla via…
Rubato materiale da fotografia, Tiberio può riprendere la cassaforte e la combinazione, ma le immagini sono sfocate e s’interrompono proprio nel momento della sua apertura. Dante ritiene di poterli aiutare con quella cassaforte, una Commodoro 50. Per aiutarli vuole però cinquantamila lire anticipate. Mario è così costretto a tornare nell’istituto per orfani in cui lo hanno cresciuto le sue “tre mamme”. Lì preleva il suo “libretto dei risparmi”…
Ricevuto il compenso, Dante li porta nel tetto del palazzo per istruirli sulle modalità di aprire la cassaforte nel tempo massimo di tre ore… L’arrivo del brigadiere per un controllo, li obbliga a fermarsi e a fingere di star stendendo i panni…
L’appostamento si conclude con una terribile notizia: l’appartamento sopra il Monte è ora occupato da due vecchie signore e dalla loro governante, Nicoletta… Giuseppe tenta di conquistarla mettendo fuori combattimento Mario e Michele e ottenendo un appuntamento per la domenica…
Un altro imprevisto si concretizza: Cosimo esce per amnistia e subito s’imbatte in Giuseppe e Nicoletta. Aggredisce il pugile, inseguendolo, ma viene fermato dagli altri. Ne nasce tuttavia una colluttazione, con Giuseppe che lo colpisce con un pugno per poi offrirgli di prender parte al colpo. Cosimo rifiuta…
Mario continua a corteggiare Carmela, ottenendo di baciarla…
Cosimo tenta un colpo solitario al Banco dei Pegni. Ma il cassiere gli toglie la pistola di pugno valutandola mille lire. Stizzito, il balordo se ne va…
Durante un ballo di carnevale, Giuseppe corteggia ancora Nicoletta che, però, mostra di aver un carattere forte… Anche un po’ geloso della ragazza che va a ballare con un altro uomo cui ha dato appuntamento, Giuseppe avvia una rissa, prima di stramazzare al suolo per una borsettata di Norma… Nicoletta gli propone di passare a casa sua il giovedì sera, quando le padrone non saranno in casa per il solito viaggio a Genzano…
Cosimo tenta di scippare invano un’anziana signora. Nel fuggire finisce investito da un tram notturno in transito… Al funerale presenziano anche Pierluigi e gli altri… Lì si accordano per il colpo, da svolgersi la sera successiva…
Ed eccolo giunto il giovedì… Tiberio porta il bambino in carcere alla moglie Teresa…
Rincasando, Michele scopre che la sorella sta avendo una relazione con Mario. La minaccia di non vedersi più con il ragazzo…
Dante fornisce a Giuseppe gli attrezzi necessari al colpo, ripassando anche le operazioni da compiere… In loco giunge Tiberio, con il braccio rottogli dal venditore cui hanno rubato la cinepresa. Arriva anche Michele per accoltellare Mario, reo di aver toccato la sorella. Mario si tira indietro: si è innamorato di Carmela e ha trovato lavoro in un cinema… A sorpresa giunge anche Nicoletta, appena licenziatasi per via della tirannia delle due datrici di lavoro. La casa è comunque vuota, essendo partite le vecchie ugualmente per Genzano. La ragazza ha anche le chiavi dell’appartamento, chiavi che Giuseppe le sfila dalla borsetta nell’accompagnarla e baciarla in tram… Prima di scendere, la ragazza gli chiede di portare le chiavi al portiere, così il pugile è costretto a rimetterle nella borsetta. Il colpo di fortuna è stavolta innegabile…
Michele passa al cinema, chiedendo a Mario di occuparsi della sorella prima di recarsi a compiere il colpo, lasciandogli addirittura le chiavi di casa…
Giuseppe dichiara agli altri di non avere le chiavi, per non mettere nei guai Nicoletta, costringendo così tutti all’esecuzione del piano originario. Questo procede come da programma: passaggio per la carbonaia, il lucernario, la finestra dell’appartamento delle vecchie… Il tutto, ovviamente, goffamente… Una volta nell’appartamento, non si orientano bene, facendo un buco in una parete provocando una perdita di acqua. Arriva il portiere per telefonare alle vecchie per aver ricevuto le chiavi da Giuseppe. L’uomo non si avvede della perdita d’acqua, sbugiardando il pugile che si difende dichiarando di aver così creato un alibi per tutti… Uscito l’uomo e installato il macchinario con cui forare il muro, l’esecuzione del piano prosegue con successo, peccato che si ritrovino ad aver sfondato il tramezzo che dalla sala porta in cucina e non quella al Banco dei Pegni… Ormai è troppo tardi per fare un altro buco e così, sconsolati, si mettono a mangiare pasta e ceci. Capannelle, nel tentativo di scaldare gli involtini trovati in frigo, si accorge di aver provocato una fuga di gas. Ne consegue una piccola esplosione che li costringe ad andar via ancora più poveri e straccioni di prima… Si separano… Mentre camminano insieme, Capannelle e Giuseppe s’imbattono in due carabinieri. Al vecchietto suona la sveglia rubata in casa delle vecchie, costringendoli così alla fuga. Si ritrovano in fila tra i manovali che sperano di essere assunti a giornata in un cantiere. Il vecchio è cacciato via, mentre Giuseppe, suo malgrado, è costretto a lavorare… “Peppe, ma ti fanno lavorare!”, grida Capannelle…
Sul giornale un titolo inequivocabile: I soliti ignoti fanno un buco nel muro per rubare pasta e ceci…