MAJAKOVSKIJ – MISTERO BUFFO. RAPPRESENTAZIONE EROICA, EPICA E SATIRICA DELLA NOSTRA EPOCA

MAJAKOVSKIJ – MISTERO BUFFO. RAPPRESENTAZIONE EROICA, EPICA E SATIRICA DELLA NOSTRA EPOCA
MAJAKOVSKIJ – MISTERO BUFFO. RAPPRESENTAZIONE EROICA, EPICA E SATIRICA DELLA NOSTRA EPOCA

MAJAKOVSKIJ – MISTERO BUFFO. RAPPRESENTAZIONE EROICA, EPICA E SATIRICA DELLA NOSTRA EPOCA

ACQUAVIVA – 2008
Traduzione: Marija Antipova

PROLOGO p. 7

ATTO PRIMO p. 11

Antartide. Un pescatore e un cacciatore s’avvedono d’un buco nel ghiaccio, vedendosi in breve comparire al cospetto un Tedesco, poi due coniugi australiani, l’inglese Lloyd George e il francese Clemenceau a contendersi il possesso del territorio, un grasso mercante russo che cade invece dal cielo, poi ancora il Negus e altri signori e notabili d’ogni dove, a costituire la casta dei “puri”… Sono tutti in fuga dall’alluvione in atto, ciascuno a esternare la propria posizione. Assieme agli impuri, quali fabbro, falegname, macchinista, lavandaia etc…, si accordano per la realizzazione di un’arca…

ATTO SECONDO p. 31

Terminata la costruzione dell’Arca, i presenti vi salgono a bordo. Gli impuri sono felici della catostrofe in atto, non avendo da quella nulla da perdere…
Clemenceau e Lloyd George, intanto, spinti da un menscevico, si rappacificano, prospettando il lavoro solo per gli impuri… “Tutti accaldati dovremmo lavorare? Lavorino gli impuri, forzati, magari”. (p. 36)
E così i puri s’accordano: gli impuri saranno costretti a giurare al nominato zar, il Negus, e non dovranno più mangiare fino all’arrivo all’Ararat… Inventato un senato, requisiscono tutto il cibo che, però, il Negus si mangia tutto da solo… Furiosi, fraternizzando con gli impuri, gettano il Negus in mare organizzando al contempo un nuovo potere democratico… Ministeri per i puri, lavoro e fame per gli altri… E ancora mangiano mentre gli impuri lavorano e realizzano che la repubblica è peggio dello Zar… “Prima era una bocca sola a divorare, adesso un reggimento. La repubblica si è rivelata uno zar, anche lei, solo che di bocche ne ha cento”. (p. 49)
L’abbiamo promesso e dividiamo in parti uguali: a uno va la ciambella, all’altro il buco va. La repubblica democratica è tutta qua. (p. 50)
Gli impuri minacciano una dura lotta di classe che li condurrà all’instaurazione della Dittatura del proletariato… Ma eccoli accogliere, dopo aver scacciato i puri, gli ipocriti Intellettuale e Signora… Più tardi un uomo avanza sulle acque e sale a bordo promettendo il paradiso in terra prima di scomparire…
A seguirli a piedi sono l’Intellettuale, la Signora, il Menscevico e il Mercante, che, fin lì nascosto, prospettava un guadagno dal relitto che nell’affondare lo ha costretto a uscire allo scoperto…

ATTO TERZO p. 67

All’inferno gli impuri sono affrontati dai demoni, ossia i puri che hanno riassunto il proprio reale aspetto. Ma i proletari non si fanno intimorire, vivendo quotidianamente sul lavoro un vero e proprio inferno. Ottenuta la solidarietà di Belzebù, avanzano verso il Paradiso con la sola signora vittima dei diavoli che la mangeranno…

ATTO QUARTO p. 82

Matusalemme predispone una calorosa accoglienza per gli impuri che irrompono rumorosamente protestando per l’inconsistente cibo a base di nuvole offertogli… Delusi, ripartono distruggendo tutto in cerca del vero paradiso terreno… Solo il menscevico resta in Paradiso…

ATTO QUINTO p. 95

Il gruppo si ritrova la strada sbarrata da rottami. Litigano tra loro, poi iniziano il lavoro di sgombero, irrisi dal menscevico… Odono lamenti: scoprono una locomotiva e un piroscafo… Ma ecco giungere la Crisi con il suo esercito a impedirgli di risistemarle… Gli impuri vincono, mettono in fuga i nemici, irrompendo poi in una miniera…
Con carbone e petrolio i mezzi son riparati. A bordo della locomotiva si apprestano a riprendere il cammino..

ATTO SESTO p. 106

Eccoli infine giunti all’agognata Terra Promessa: Mosca!… Cibo, macchinari e utensili gli si fanno incontro, offrendoglisi in nome di una vita nuova lontana dall’oppressione… Tutto è per loro… “Da oggi tutto quanto per te, operaio”. (p. 115)
“Prendete quello che è vostro, prendetelo e andate! Quello che vi serve per mangiare, quello che vi serve per il lavoro, andate e prendete, vincitori!” (p. 116)
Sbuca il mercante, cacciato via repente… La Comune è dunque infine sorta e, felici e uniti, possono insieme intonare l’Internazionale…