LUCIEN REBATET – NON SI FUCILA DI DOMENICA


LUCIEN REBATET – NON SI FUCILA DI DOMENICA
MIMEMIS – Collana A LUME SPENTO n. 16 – 2018

TRADUZIONE: Giancarlo Rognoni

INTRODUZIONE
Di Simone Paliaga p. 7

Memoriale in forma di lettera redatto da Rebatet in carcere dopo la condanna a morte nell’attesa che la sentenza venisse confermata, riformata o annullata…

Il 26 novembre 1946 Rebatet viene condannato a morte e recluso a Fresnes assieme ad altri camerati. Ben accolto da tre brigadieri, dopo un veloce pasto eccolo in cella e incatenato…
Insonne, ovviamente, la prima notte, tra infelicità, inquietudine e immagini di violenza e del Processo appena concluso con una vana e patetica difesa…
Durante l’ora d’aria in catene eccolo ritrovare amici e incontrare altri detenuti, tra i quali efferati assassini…
Talmente malridotti i detenuti da apparire come i mendicanti di Breughel o personaggi di Bosch…
In attesa del verdetto d’appello, nonostante i ceppi Rebatet può dedicarsi alla lettura e alla redazione di un romanzo…
L’inverno è durissimo, conflittuale il rapporto con i cappellani, essendo Rebatet fortemente anti ecclesiastico… Per rallegrare gli altri e divertirsi, eccolo inventare Radio-Q…
Il Consiglio della Magistratura è infine composto e in Rebatet si diffonde la certezza di essere ormai prossimo all’esecuzione. Passa così una notte insonne, a scrivere appunti, scoprendo invece al mattino di aver ottenuto la commutazione della pena…
Dopo una settima, notificata la sentenza, viene trasferito in un altro settore del carcere, poi in un carcere per detenuti comuni. Sarà scarcerato definitivamente cinque anni dopo…