LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO III N. 3 – 5 DICEMBRE 1939 XVIII

LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO III N. 3 – 5 DICEMBRE 1939 XVIII
LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO III N. 3 – 5 DICEMBRE 1939 XVIII

LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO III N. 3 – 5 DICEMBRE 1939 XVIII

SCIENZA – DOCUMENTAZIONE – POLEMICA – QUESTIONARIO

“Uomini siate, e non pecore matte, sì che’l Giudei di voi tra voi non rida!” (Dante – Paradiso V)

DIRETTORE: Telesio Interlandi

Lire: Una

SOMMARIO p. 2

Foto di balilla accampati in montagna a pagina 3…

DOCUMENTAZIONE

LA MUSICA NELLA TRADIZIONE DELLA NOSTRA RAZZA

Di Ennio Porrino p. 6

17 immagini a corredo del testo…

L’autore dichiara fondamentale per tutti i popoli, nonostante la modernizzazione imperante, la fruizione dell’arte da parte delle persone, della musica in particolare. Importante, a tal fine, “un sano nutrimento culturale ed una chiara coscienza delle tradizioni artistiche della propria razza sono necessari a chi dovrà creare ed agli uomini che dovranno giudicare ed accogliere l’arte del loro tempo. Non sarà quindi inutile insistere ancora una volta sul tema della musica nei rapporti con la razza, sia per ciò che riflette il passato come per ciò che riguarda l’avvenire. (p. 8)

Denuncia i pericoli dell’arte internazionale fomentata dalla stampa…

L’eccessiva insistenza dell’eseguire musiche di carattere estremista e soprattutto la propaganda negativa contro opere antiche o contemporanee di vasta eco popolare gettarono la confusione e lo smarrimento nei pubblici di tutta Italia che cominciarono a disertare teatri e sale da concerto. (p. 8)

Alle numerosissime forme sperimentali seguirono poi i cosiddetti «ritorni»! […]

Diciamo pure francamente che in arte non v’è «ritorno» così come non esiste il «nuovo»! Ciò soprattutto perché troppo spesso il «ritorno» nasce da una imitazione di schemi e di maniere antiche, e il «nuovo» è ricercato attraverso i mezzi e la tecnica e non approfondendo nel contenuto espressivo. […]

Si è tornati al senso della tonalità, della quadratura, della chiarezza, della eufonia, ossia a quelle che sono state le tradizioni artistiche della nostra razza. (p. 9)

Si rinnovelli così per la nostra Italia Fascista la gloria dei secoli scorsi, che videro l’incontrastata egemonia della musica italiana sul mondo intero. Sin dai primordi del Cristianesimo la musica accompagnò l’evoluzione dell’era novella che schiuse nuovi orizzonti al pensiero umano e nuovi ideali all’anima delle collettività. Nessuna arte più della musica, rifuggente da ogni materialità, poteva aderire al nuovo ordinamento spirituale. (p. 10)

Il canto gregoriano… L’ars nova… L’opera del Palestrina… I madrigali… L’organo e il liuto prima, il violino poi… Il “concerto”… Vivaldi… I quartetti… Le sinfonie… Gli oratori… L’opera lirica…

Ma, in questa fugace rassegna, ai valori originali della nostra arte attraverso i secoli, non si pò tacere all’opera lirica che è stata certamente la maggior gloria dell’arte musicale italiana. (p. 13)

Nell’Ottocento infine Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi brillarono nel firmamento dei genii musicali di tutto il mondo.

Così l’opera lirica costituì il maggior vanto della nostra arte e l’Italia dette il tipo della melodia all’Europa intera, mantenendo incontrastata sino a Mascagni e Puccini la propria egemonia nel teatro lirico mondiale.

Con tanta gloria alle nostre spalle non è difficile intuire quale è la strada che dovrà seguire la nostra arte di oggi e di domani. (p. 14)

CONTINUITÀ RAZZIALE NELLE FAMIGLIE ROMANE

Di Giulio Silvestri p. 15

8 immagini a corredo del testo…

L’autore dichiara ancora presente nelle famiglie del ramo degli Anici, dei Santacroce, dei Cenci e degli Orsini la stirpe delle genti romane…

SCIENZA

SCIENZA E RAZZA

Di Silvestro Baglioni p. 19

18 immagini a corredo del testo…

L’autore esplica l’importanza delle scienze nello studio delle razze, indicando nell’anatomia e nella morfologia le prime inerenti lo studio del corpo umano…

[…]nessuna scienza, vecchia e nuova, che abbia attinenza colla ricerca dei complessi e molteplici fatti che l’uomo nei suoi diversi lati di studio offre all’esame degli studiosi e degli artisti, è estranea al problema della razza.[…]

Delle diverse scienze che hanno in ordine di tempo, e secondo il loro sviluppo storico, contribuito a far conoscere e illustrare il problema razziale, furono innanzi tutto le scienze morfologiche, ossia l’anatomia, nel senso tradizionale della parola, e la morfologia; come le stesse scienze, dopo il Rinascimento, furono le prime a far conoscere la struttura del corpo umano. (p. 19)

Non si può tuttavia negare che forse il massimo contributo scientifico al problema razziale, allo stato attuale, è fornito dalle scienze anatomica e morfologica, allo stesso modo che il maggiore contributo negli altri campi della biologia dell’uomo e degli altri viventi è stato apportato dall’anatomia e dalla morfologia, nel senso più ampio della parola. (p. 22)

Importante anche la statistica e l’opera di Adolfo Quetelet… Dello studio delle proporzioni del corpo umano è stato invece Leonardo da Vinci un maestro indiscusso…

Importante sarà la raccolta di materiale fotografico e documentale…

Un grandissimo contributo in questo campo ci viene oggi dalle riproduzioni fotografiche dei vari popoli e razze, che certamente quando è ben scelto, vagliato e ordinato, potrà assieme colla raccolta fonografica dei canti e dei linguaggi, dei costumi, degli abbigliamenti e delle vesti ecc. formare un documentario di curiosità e di attrazioni dei vari musei antropologici ed etnografici. (p. 22)

Fondamentali saranno anche gli studi di “medicina coloniale”…

In conclusione, possiamo affermare che nessuna scienza, come nessun campo artistico e culturale è estraneo al vasto complesso problema della razza, appunto perché i membri di ogni razza sono uomini che si differenziano da quelli di altra razza per caratteri morfologici anatomici, funzionali, morali, artistici, culturali, di linguaggio, di adattamento alle particolari condizioni di ambiente e di clima. (p. 23)

*n. 8 foto di fieri balilla…

EREDITÀ DELLE ATTITUDINI PSICHICHE

Di Luigi Castaldi p. 26

24 immagini e due grafici a corredo del testo…

Anche il patrimonio psichico dell’individuo non sfugge alla legge generale dell’eredità biologica; esiste cioè un’eredità psicologica cui nessuno può sottrarsi o disubbidire”. Essa si rivela certamente nelle qualità psichiche generali e comuni alla folla degli uomini; ma gli studiosi più moderni sostengono che essa si manifesta anche in peculiari abilità mentali acquisite, fino alle abilità superiori. (p. 26)

MA una ricchissima documentazione della possibilità di ereditare le attitudini psichiche è quella recata da G. Pieraccini (1924) nella sua poderosa opera: La Stirpe dei Medici di Cafaggiolo. (p. 27)

Se dunque così come passa dai genitori ai figlia la robusta o la debole costituzione organica, la bellezza o la bruttezza del corpo, la salute o le malattie o la predisposizione a date malattie, trapassano anche caratteri psichici, ne trascende come conseguenza pratica che anche sotto questo punto di vista ha somma importanza la scelta matrimoniale. questa non solo tutela nella discendenza la integrità dei caratteri psichici razziali e famigliari oltreché fisici, ma può correggere l’eventuale decadenza famigliare, elevando anche psichicamente la figliolanza, e può perfino intensificare nella prole lo sviluppo dell’intelligenza e di specifici gusti e talenti. (p. 31)

GLI STUDI RAZZIALI IN UNGHERIA E IN BULGARIA

Di Guido Landra p. 32

Due immagini a corredo del testo…

Rassegna di Landra sugli studi razziali in Ungheria e Bulgaria…

POLEMICA

RAZZE E METODI DI CONQUISTA

Di Lidio Cipriani p. 34

4 immagini a corredo del testo…

L’autore loda la proficua occupazione italiana dell’Africa, giusta ed equa, a differenza di quella di altre nazioni, fondata sugli abusi e sulla sopraffazione… Bersaglio della critica sono in particolare gli inglesi, nefasti per le popolazioni indagine, a provocarne estinzione o, quantomeno, diminuzione numerica, e impoverimento materiale…

A motivi di razza sono certamente legati in ogni nazione gli atteggiamenti più diversi; questi perciò rimangono all’incirca gli stessi attraverso le epoche a meno di apporti capaci di alterare la precedente struttura etnica. di conseguenza ogni nazione ha propri metodi di lotta, di conquista e di espansione, i propri sistemi in guerra o in pace, la propria maniera di imporsi ai vinti o alle genti comunque sottoposte, e le è molto difficile, se non addirittura impossibile l’allontanarsene. Abbiamo così che l’Italia segua anco oggi, nelle loro linee fondamentali, gli indirizzi dell’antica Roma, né probabilmente cambierà mai strada. […]

La sua politica anche coi vinti è profondamente umana e contrasta con quella, piena di ipocrisia, onta secolare di certe nazioni. (p. 34)

Se l’atteggiamento delle grandi Nazioni coloniali verso gli indigeni fu questo, non meno biasimevoli e comunque assai lontani dai nostri furono e permangono i loro metodi di conquista. (p. 36)

COME È STATA PREPARATA LA GUERRA

Di Johann von Leers p. 38

Due immagini a corredo del testo…

L’autore accusa gli ebrei, citando fatti e personaggi, di aver manovrato per lo scoppio della guerra…

PENSIERI DI LEOPARDI

Poesia Ragionevole p. 41

QUESTIONARIO p. 42

PUBBLICITÀ: LA GUERRA CONTRO L’ITALIA di H. MONTÉCHANT; LA POLIZZA DEL RURALE; LLOYD TRIESTINO; BANCA COMMERCIALE ITALIANA; RADIOBALILLA; SHELL

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