LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO II N. 18 – 20 LUGLIO 1939 XVII

LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO II N. 18 – 20 LUGLIO 1939 XVII
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LA DIFESA DELLA RAZZA ANNO II N. 18 – 20 LUGLIO 1939 XVII
SCIENZA – DOCUMENTAZIONE – POLEMICA – QUESTIONARIO

“Uomini siate, e non pecore matte, sì che’l Giudei di voi tra voi non rida!” (Dante – Paradiso V)
DIRETTORE: Telesio Interlandi
Lire: Una

SOMMARIO p. 2

Cartina ITALIANI NELLA FRANCIA MERIDIONALE. UNA “MINORANZA” CHE È UNA MAGGIORANZA p. 5

SCIENZA
LA “MINORANZA” ITALIANA IN FRANCIA
Di A. Trizzino p. 6

Nell’articolo viene esaltata l’opera di “colonizzazione” perpetrata dagli italiani in alcune zone della Francia, nonché la necessità del Fascismo di proteggere tale “minoranza”…

“Il fenomeno della penetrazione italiana in Francia ha raggiunto tale espansione numerica, e tale importanza economica e sociale, da assumere ormai aspetto e riflessi d’ordine politico e internazionale. Al confine occidentale dell’Italia, in continuità territoriale con essa si è formata una vera e propria “minoranza” nazionale italiana, dentro i confini politici della Francia; minoranza, che ha fisionomia etnica evidentissima, e che in modo altrettanto evidente pone ormai il problema della sua protezione, reso acuto dalle persecuzioni sempre maggiori di cui è fatta oggetto. (p. 6)
Ma il dato essenziale che conferisce all’impresa degl’Italiani in Francia il carattere di un’autentica grandiosa opera di colonizzazione, è il seguente: essi si sono fissati alla terra, l’hanno acquisita – con risparmi portati dall’Italia, o accumulati granello a granello sul posto – e ne sono divenuti proprietari. Oppure l’hanno presa in affitto a grandi distese. (p. 7)
Dentro i confini politici della Francia, a immediato contatto della “minoranza” nazionale italiana, che come “minoranza” va considerata dal punto di vista del diritto e delle convenzioni internazionali nonché degli obblighi verso di essa da parte della stato che la contiene. Violenze e coercizioni e persecuzioni contro di essa non risolvono nulla dal lato cinico e razziale. (p. 8)
4 tabelle e due cartine a corredo del testo…

LA RAZZA ITALIANA NELLA PREISTORIA
Di Gino Sottochiesa p. 9

Delle caratteristiche immutate della razza italiana…

Dove si vede – concluderemo noi – che i caratteri psichici della nostra razza hanno secoli e secoli di vita, se balzano eloquenti fin dalla preistoria per giungere fino a noi, intatti e meravigliosi. (p. 10)

Quattro immagini a corredo del testo…

PROBLEMI RAZZIALI NELL’AMERICA LATINA
Di Ettore De Zuani p. 11

Della “latinità” danneggiata dagli incroci tra europei, oriundi e indigene…

[…]le nuove terre conquistate si erano andate popolando di meticci, “creature del diavolo”, e la difesa della latinità veniva affidata a gente dal sangue misto, guasta e corrotta. Se l’indio puro, infatti, nel suo clima e nel suo ambiente, è ancora un essere sano, l’incrocio, il meticcio è sempre un essere sbagliato, che prende il peggio dalle due razze da cui deriva. (p. 11)
Vedete ora quel che accade in certi paesi del Sudamerica: pericolose correnti comuniste, guerra sorda alla latinità; si cerca di affermare la superiorità dell’indio sul bianco, si dice apertamente ch’esso rappresenta non già il passato ma l’avvenire. (pp. 11-12)
Il meticciato, che è una eccezione nell’America del nord, è invee la regola dell’America del Sud[…]. (p. 13)
8 immagini a corredo del testo…

GLI STUDI RAZZIALI IN POLONIA E IN RUSSIA
Di Guido Landra p. 14

Analisi degli studi razziali in Polonia e Russia…
12 immagini e una tabella a corredo del testo…

DOCUMENTAZIONE
UN “PATRIOTA” EBREO
Di Giorgio Almirante p. 18

Almirante si scaglia contro Giuseppe Revere…

Non patriota soltanto, ma addirittura “maestro di patriottismo agli italiani d’oggi” fu definito il giudeo Giuseppe Revere dalla “Rassegna mensile di Israel” (ottobre 1927) […]
Revere concepì ebraicamente l’indipendenza italiana, la concepì, cioè, in funzione d’interessi ebraici. (p. 18)
Come si vede, questo usurpatore del nome di patriota italiano, aveva le idee ben chiare e ben definiti i propositi, quando si trattava di lottare per l’internazionalismo giudaico. (p. 21)

Quattro immagini a corredo del testo…

UNA MANOVRA GIUDAICA CONTRO VINCENZO GIOBERTI
Di Riccardo Miceli p. 22

Attacco al tentativo dell’ebraismo di aggirare Gioberti…

Profittare degli sforzi di un popolo, che per il suo riconoscimento ed affermazione politica aveva dato tutto se stesso, può senza dubbio essere considerato un tentativo sottilmente diplomatico, ma è soprattutto un tentativo di cattivo gusto, che rende pensosi del come certe tendenze razziali non si smentiscono mai, nemmeno di fronte alla più evidente viltà.
È questo il caso nella storia del nostro Risorgimento – di una cricca giudaica sedicente cattolica che con abile manovra cercò, nel 1848, d’aggirare Vincenzo Gioberti allora all’apice della sua celebrità politica. Le tracce di questa manovra si conservano nel carteggio giobertiano e costituiscono un documento del più alto interesse psicologico per quanto concerne la lotta razziale. (p. 22)
Perciò era opportuno architettare un piano nel quale alla latinità, e a Roma, fosse assegnato soltanto un modesto cantuccio, alle dipendenze per giunta di una qualche internazionale giudaica. […]
Eichsthal proponeva invee una Confederazione europea, superiore alla Confederazione italiana, anzi latina, presieduta dal Papa. (p. 23)

Quattro immagini a corredo del testo…

CONFLITTI DI RAZZA NELL’ANTICA ARTE EGIZIA
Di Cesare Zumaglini p. 24
Nell’arte egizia, testimonianze delle differenze razziali…

Della potenza e vastità dell’Impero faraonico, che ai tempi del suo massimo splendore, si estendeva fino alla Palestina, alla Libia, alla Nubia e all Etiopia, restano visibili testimonianze nell’arte di quel misterioso popolo. […]
Confrontando tali figure, in cui rifulge la nobiltà di una razza superiore con quelle dei popoli vinti si nota una differenza di tratti, che spiega la grandezza di un popolo e le ragioni del suo dominio[…]. (p. 24)
*Sette immagini a corredo del testo…

MAOMETTO E GLI EBREI
Di Pascal Pascali p. 26

L’autore dimostra come gli arabi siano avversi agli ebrei…

Al momento della nostra presa di posizione nel problema della razza, la stampa estera antifascista si è domandata se le simpatie che l’Italia, colla sua politica filoislamica aveva guadagnato nel mondo musulmano, avrebbero subito una concentrazione.[…]
Primo di narrare alcuni avvenimenti che storicamente stanno a dimostrare il conto in cui Maometto tenne gli Ebrei, e le decisioni che prese a loro riguardo, è bene premettere che se Arabi e Ebrei appartengono allo stesso ceppo semita, esistono tra le loro razze differenze e dissidi originari, assolutamente incolmabili. […]
Possiamo dunque dire che linguisticamente il gruppo semitico, che non è che una suddivisione del gruppo camitico-semitico, presenta cinque grandi diramazioni: l’assiro babilonese, l’aramaico (comprendente la lingua letteraria siriaca), il cananeo, l’etiopico. Queste diramazioni corrispondono esattamente alla distinzione delle schiatte etnicamente considerate[…].
Dal quadro rappresentato risulta chiaramente che mentre gli ebrei fanno parte del sottogruppo cananeo, che non quello arameo costituisce la suddivisione settentrionale del grande gruppo semitico, gli arabi quasi da soli, costituiscono un intiero gruppo: quello meridionale. (p. 26)
Il proselitismo islamico è stato un fenomeno d’imperialismo guerriero e l’Islam è nato e si è affermato potenziamento dello spirito della razza araba; fu quindi naturale che si verificasse l’urto fra Maometto e il razzismo ebraico. […]
Il Corano proclama è vero l’uguaglianza di tutti i credenti di fronte a Dio, ma Maometto approfitta di ogni occasione per biasimare gli ebrei e per additarli ai suoi seguaci come il solo e unico nemico. (p. 27)
Bisogna dunque, dopo questa brevissima esposizione, e anche tenendo presente gli ultimi avvenimenti di Palestina convincersi dell’abisso che separa i musulmani dagli ebrei e riconoscere l’esistenza di un razzismo islamico e dichiararsi pronti a rispettarlo. […]
In conclusione: dal razzismo islamico noi non abbiamo nulla da temere e lo spirito islamico è sufficientemente preparato dalla sua tradizione e dalla sua storia a comprendere la nostra presa di posizione nei riguardi degli ebrei. (p. 28)

*Tre immagini e uno schema a corredo del testo

LA CARTA DI HEREFORD
Di Claudio Calosso p. 29

Prendendo spunto da testi di Solino sui quali è stata disegnata la Carta di Hereford, l’autore conclude che, già in epoche passate, l’uomo ha sempre cercato una gerarchia nelle razze…

[…]il concetto di una civiltà e di una razza superiore, che si trovano da ogni lato circondate da un mondo ignoto, colmo di pericoli e popolato da gente orribile, cui è quasi sempre affidata la distruzione del mondo. (pp. 29-30)
Ma qualora noi possiamo venire in possesso di un documento geografico, che tratti in generale dei fatti su riferiti, allora la realtà ci fa certi dell’esistenza intrinseca, presso ogni popolo, dei valori razzistici, che, coscientemente o no, agiscono come difesa e perpetuazione della razza.
Un documento di tale tipo, e certo tra i più curiosi, esiste: è la carta di Hereford, stesa nel secolo XIII da Riccardo di Hakdingham. Il geografo inglese si occupa qui di una quantità di problemi, specialmente etnografici, derivando gran parte delle nozioni dai « Collectanea rerum memorabilium» di C. Giulio Solino.[…]
Della Carta offrirò solo il frammento più interessante, in specie quello che riguarda l’India e le regioni limitrofe. (p. 30)
E concludiamo questa rapida rassegna osservando come, accanto ad ogni istinto e bisogno di idealizzazione proprio di qualsiasi uomo, ne esista uno particolare, reale ed innato, che spinge l’uomo civile a sentirsi superiore alle razze che lo circondano, a difendersi da esse ed a dominare; e tale atteggiamento ci testimonia dal profondo dei tempi tenebrosi il patrimonio dei miti e delle favole e della fantasia degli avi. (p. 31)
*Cinque immagini a corredo del testo

POLEMICA

PSICOLOGIA CRIMINALE EBRAICA
Di Julius Evola p. 32

Qui noi vogliamo considerare lo sviluppo della concezione ebraica del delitto. Nella collezione «L’Ebraismo nelle Scienze giuridiche (Deutscher Rechts-Verlag, Berlin) é uscito recentemente un saggio magistrale del dott. M. Mikorey sull’«Ebraismo nella psicologia criminale che, nel proposito, ci dà i migliori punti di riferimento, tanto che qui crediamo interessante darne un breve ragguaglio.
Come premessa deve valere la constatazione che all’Ebraismo, in fatto di morale e di visione del mondo, è propria una precisa ripresa della nota dottrina della doppia verità, e, invero, non per venire a capo di antinomie scolastiche, bensì per dei precisi scopi tattici. Infatti è cosa a tutti nota che mentre l’ebraismo predica, per i non ebrei, il vangelo della democrazia, dell’eguaglianza, della parità dei diritti, dell’antirazzismo, dell’internazionalismo, riserva per se stesso tutt’altre verità: per i conti propri l’ebraismo professa invece il più rigoroso esclusivismo razzista e nazionalista, non intende per nulla confondersi con la comunità dei popoli ariani e, in una forma o nell’altra, non dimentica l’antica promessa del dominio universale del «popolo eletto» sull’insieme delle altre genti. […]
Questa stessa congiuntura si palesa – secondo l’analisi del Mikorey – nell’ambito stesso delle scienze giuridiche e della concezione ebraica del delitto. Anche qui si ritrova la testa di Giano bifronte, la duplicità tattica di vedute e di morali. (p. 32)
Nei riguardi di Israele la concezione tradizionale ebraica del delitto è quanto mai rigida e formalistica. Il delitto assume senz’altro il carattere d’infrazione della legge divina. […]
Ebbene, se noi ora veniamo alle teorie giuridiche e alle interpretazioni del delitto proprie agli Ebrei emancipati passati a far la «scienza» per le civiltà non ebraiche, si assiste al più paradossale capovolgimento di vedute. Di tanto la concezione già accennata, riferentesi ai soli Ebrei, si dimostra insensibile e rigoristica di fronte al colpevole, di altrettanto le concezioni ebraiche ad uso dei non ebrei fn mostra di ipersensibilità e producono dei veri capolavori di «psicologia» per «comprendere» e giustificare il colpevole, i suoi moventi, il suo destino. […]
Esse concordano tutte nel relativizzare il delitto e nel porre una specie di veto al diritto sovrano dello Stato di difendersi e punire[…]. (p. 33)
Da tutto ciò risulta ad ognuno chiara la tendenza che si cela in queste varie forme ebraiche di far «la scienza» ad uso del goim; è evidente infatti che accettare simili «verità» altro non significa che propiziare il più pernicioso disfattismo spirituale e morale e, con pretesti vari, narcotizzare la sensibilità etica e giuridica fino ad una incapacità quasi completa di reazione. Ma, come dicevamo, di queste «perle» gli Ebrei fanno generosamente dono al non Ebreo; per se stessi essi riservano umilmente i resti di quelle vedute tradizionali barbare che, per puro amor del prossimo, negli altri vorrebbero veder superate da vedute scientifiche e piene di umana comprensione. […]
Comunque stiano le cose, togliere la maschera «scientifica» a simili teorie e riconoscerne chiaramente l’influenza deleteria è un compito imprescindibile per le forze della ricostruzione europea. (p. 35)
*Quattro immagini a corredo del testo…

I GIUDEI CONTRO ROMA
Di T. Salvotti p. 36

Gli ebrei, secondo l’autore, da sempre contro Roma e l’Italia, cospiratori, massoni, sionisti…

In una antica traduzione del Talmud, edita verso il 1698 presso Joh. Herbadt a Lipsia, si trovano i seguenti brani, anti-romani, i quali certamente non mancano di chiarezza[…].
Non è dunque da oggi che il giudeo medita la distruzione di Roma, rea di aver distrutto il regno ebraico, come pure è evidente che dai tempi più remoti la Sinagoga insegna al popolo ebraico, che esso ha il diritto di dominare il mondo. (p. 36)
*Due immagini a corredo del testo…

SARDO CONTRO FRANCESI
Di Paolo Rubiu p. 39

L’autore dimostra l’orgoglio di razza dei sardi, da sempre acerrimi nemici dei francesi…
*Due immagini a corredo del testo…

PENSIERI DI LEOPARDI p. 41

QUESTIONARIO p. 42
*Tre immagini a corredo del testo…

IL RAZZISMO IN LIBRERIA p. 47

LA “DIFESA DELLA RAZZA” GIUDICATA IN GERMANIA p. 47

PUBBLICITÀ/INSERZIONI: SOCIETÀ ITALIANA PER LE STRADE FERRATE MERIDIONALI; CONSUMATE PESCE; MARMELLATE LIGURE LOMBARDA; BANCA COMMERCIALE ITALIANA; ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI