KURT VONNEGUT – MATTATOIO N .5 O LA CROCIATA DEI BAMBINI

kurt vonnegut – mattatoio n. 5

KURT VONNEGUT – MATTATOIO N .5 O LA CROCIATA DEI BAMBINI
FELTRINELLI – Collana UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI n. 8505 – XIV ed Marzo 2018

TRADUZIONE: Luigi Brioschi
TITOLO ORIGINALE: Slaughterhouse-five or The children’s crusade: A duty-dance with death

DANZA OBBLIGATA CON LA MORTE

Un tedesco americano di quarta generazione,
oggi residente in mezzo agli agi di Cape Cod
(dov’è fin troppo schiavo del vizio del fumo),
ebbe modo di assistere, molto tempo fa, come soldato di fanteria
hors de combat, prigioniero di guerra, al bombardamento
di Dresda, in Germania, “la Firenze dell’Elba”,
e di sopravvivere per narrarne la storia.
Questo è un romanzo scritto un po’ nello stile telegrafico
e schizofrenico in uso sul pianeta Tralfamadore,
da dove vengono i dischi volanti.
Pace.

1 p. 11

1967. L’ex soldato americano Billy Pilgrim torna a Dresda in compagnia dell’amico ed ex commilitone, ora procuratore, Bernard O’Hare, per trovare finalmente l’ispirazione giusta per completare la redazione di un libro “contro la guerra” nel quale descrivere l’esperienza ivi vissuta. Recluso dai nazisti in un mattatoio, aveva assistito al bombardamento della città, convinto, al rientro in patria al termine del conflitto, di poterne ricavare una storia in grado di vendere molto… Ma l’ispirazione non l’ha mai raggiunto…

Io ci tornai veramente, a Dresda, con i soldi della fondazione Guggenheim (Dio la benedica, nel 1967. […] Nel terreno dovevano esserci tonnellate di ossa umane.
Ci tornai con un vecchio commilitone, Bernard V. O’Hare, e là facemmo amicizia con un tassista che ci portò al mattatoio dove rinchiudevano, di notte, i prigionieri di guerra. (p. 11)
Ventitré anni fa, quando tornai dalla Seconda guerra mondiale, pensavo che mi sarebbe stato facile scrivere della distruzione di Dresda, dato che non avrei dovuto fare altro che riferire ciò che avevo visto. (p. 12)

Bernard lo aveva ricontattato per caso, una sera, telefonandogli dopo una delle sue sbronze. L’amico diventato procuratore, lui scrittore… Gli chiede e ottiene un incontro per ricordare le vicende vissute a Dresda, compagni di prigionia e reparto come son stati, per il libro che sta scrivendo…

Nel dopoguerra ha frequentato la facoltà di Antropologia dell’università di Chicago e svolto vari lavori, tra cui quello di inviato di notizie di cronaca nera. Il suo impegno per il bombardamento di Dresda si scontra però con l’ignoranza del fatto altrui e il riserbo delle autorità militari interpellate per maggiori dettagli…

Già allora avrei dovuto essere occupato a scrivere un libro su Dresda. A quell’epoca non era ancora diventato famoso, in America, quel bombardamento. Pochi americani sapevano che era stato peggio, per esempio, di Hiroshima. Non lo sapevo neanch’io. Non c’era stata molta pubblicità. (p. 18)

Un paio di settimane dopo avere chiamato il mio vecchio commilitone, Bernard O’Hare, andai veramente a trovarlo. (p. 20)

La visita a Bernard non è poi così fruttuosa, risultando insignificanti i ricordi che ne estrapolano (“ma nessuno dei due riusciva a ricordare niente di buono” p. 22).
La moglie dell’amico, Mary, si mostra fin da subito nervosa e scontrosa, finendo per esternarne il motivo: un altro libro di guerra che alimenterà il bellicismo con conseguente morte di giovani ignari e ingenui… Lui le promette che, qualora mai lo dovesse terminare, il libro sarà pacifista e avrà come titolo La crociata dei bambini… In un libro leggono che venne istituita nel 1213 con il vero intento di rivendere bambini in nordafrica…

Allora capii. Era la guerra a farle così rabbia. Non voleva che i suoi bambini o i bambini di chiunque altro si facessero ammazzare in guerra. E pensava che le guerre fossero in parte incoraggiate dai libri e dai film. […]
“Le dirò una cosa” feci. “Lo intitolerò La crociata dei bambini”. (p. 23)

L’altro libro era Céline e la sua visione di Erila Ostrovsky. Céline fu un coraggioso soldato francese durante la Prima guerra mondiale, finché non gli spaccarono il cranio. Dopodiché non riusciva più a dormire e sentiva dei rumori nella testa. Diventò medico, e di giorno curava la povera gente, per tutta la notte scriveva romanzi grotteschi. l’arte non è possibile senza una danza con la morte, scrisse.
La verità è la morte, scrisse. Io l’ho combattuta per bene finché ho potuto… ho ballato con lei, l’ho ornata di festoni, le ho fatto fare giri di valzer… l’ho decorata di nastri, l’ho solleticata….
Era ossessionato dal tempo. La signorina Ostrovsky mi fece ricordare la scena straordinaria di Morte a credito in cui Céline vuole che cessi il trambusto della gente per la strada. E sulla carta grida: Fateli smettere… non lasciateli più muovere… Ecco, congelateli… una volta per tutte!… Così che non possano più sparire! (pp. 28-29)

2 p. 30

Billy Pilgrim è dunque il protagonista del romanzo scritto ispirandosi all’esperienza vissuta a Dresda…
Billy può viaggiare nel tempo, pur non potendo controllare tali spostamenti, dopo aver vissuto una vita movimentata al ritorno dai campi di battaglia europei della seconda guerra mondiale dove era stato fatto prigioniero dai tedeschi…

Billy è spastico nel tempo, non controlla i movimenti, non sa dove andrà dopo, e le sue gite non sono necessariamente divertenti. (p. 30)
Billy prestò servizio in fanteria in Europa, e venne fatto prigioniero dai tedeschi. (p. 31)

Nel 1967, scampato a un disastro aereo e persa la moglie, inizia a dichiarare in un talk show di aver viaggiato nel tempo e di esser stato rapito dagli alieni provenienti da Tralfamadore, alti sessanta centimetri, affabili e dalla forma di sturalavandini, come specificherà in successive lettere… La figlia, Barbara, ovviamente, non gli crede, ritenendolo impazzito per via delle lesioni subite a causa dell’incidente aereo…

Là Billy disse che aveva viaggiato nel tempo. Disse, inoltre, che nel 1967 era stato rapito da un disco volante. Il disco volante veniva dal pianeta Tralfamadore, disse. (p. 32)

La prima esperienza di viaggio nel tempo l’ha avuta, scrive, nel 1944, ben prima di entrare in contatto con gli alieni. Allora era assistente cappellano dell’esercito di stanza in Europa per l’offensiva delle Ardenne…

E così via. Billy dice che la prima volta che viaggiò nel tempo fu nel 1944, molto prima del suo viaggio a Tralfamadore. […]
La sua prima esperienza di viaggi nel tempo Billy la fece durante la Seconda guerra mondiale. Billy era assistente di un cappellano. (p. 36)

Nel dicembre del 1944 eccolo scampare al contrattacco nazista delle Ardenne, sopravvivendovi e cimentandosi in alcuni giorni di vagabondaggio, senza elmetto, cappotto stivali e armi, con altri tre dispersi, tra i quali l’artigliere Roland Weary, diciottenne esaltato e sciovinista, grasso, chiacchierone, appassionato d’armi e di torture, che si erge a capo del gruppo e lo sprona a non mollare…

Non aveva né elmetto, né cappotto, né armi, né stivali. (p. 38)
Non aveva affatto l’aria di un soldato. Sembrava un fenicottero sporco. (p. 39)

Rifugiatisi in una foresta, appoggiato a un albero Billy compie i suoi primi viaggi nel tempo, ripercorrendo in un attimo l’intero arco della propria vita dalla nascita alla morte e spostandosi poi in circostanze accadute in anni differenti…

Billy Pilgrim si era fermato nella foresta.[…]
Fu qui che Billy fece il suo primo viaggio nel tempo. La sua attenzione cominciò a percorrere solennemente l’intero arco della propria vita, fino alla morte, che era una luce violetta. Lì non c’era più niente e nessuno. (p. 47)

A farlo tornare alla realtà è Roland, che lo scuote per la necessaria fuga all’approssimarsi di un cane nazista… Troppo spossato e depresso, Billy vorrebbe solamente morire e salire in cielo come vapore, in preda alle sue visioni…

A Billy Pilgrim, mentre era là nel letto del ruscello, sembrò di trasformarsi in vapore, senza provare alcuna sofferenza. Se lo avessero lasciato solo per un momento, pensava, non avrebbe più dato fastidio a nessuno. Sarebbe diventato una nuvola di vapore e avrebbe cominciato a salire fluttuando tra gli alberi. […]
Billy Pilgrim in quel momento era in preda a una deliziosa allucinazione. (p. 52)
Era la follia di un giovanotto che stava morendo con le scarpe piene di neve. (p. 53)

I due esploratori, intanto, decidono di proseguire da soli, abbandonando i due goffi giovani al proprio destino…

E piantarono Weary e Billy nel letto del ruscello. (p. 53)

Furioso, Roland inizia a insultarlo e picchiarlo selvaggiamente. Ma, proprio quando sta per spezzargli la spina dorsale a calci, si ferma accorgendosi della presenza del cane e di cinque nazisti che li osservano esterrefatti…

E poi si ritrovò nel letto del ruscello gelato. Roland Weary stava per ammazzarlo di botte. (p. 54)
Ma in quel momento si accorse di avere un pubblico. Cinque soldati tedeschi e un cane poliziotto tenuto al guinzaglio stavano guardando giù nel letto del ruscello. (p. 55)

3 p. 56

Perquisiti e privati di armi e alcuni indumenti, con Roland privato degli stivali e munito di zoccoli di legno, i due sono sistemati provvisoriamente in una casa… Billy continua nel mentre ad avere le sue visioni da salti temporali, rendendosi così conto superficialmente di quello che sta capitandogli…
I nazisti trasferiscono i prigionieri dal Lussemburgo sempre più verso est, una vera e propria fiumana umana marciante che s’incrocia con i riservisti tedeschi diretti al fronte occidentale… Varcato il confine e radunati in una stazione, vengono caricati su carri merci dai vagoni piombati, partendo solamente dopo due giorni… È la vigilia di Natale e Billy va con la mente al momento del rapimento subito da parte degli alieni nel 1967…

[…]viaggiò nel tempo frino al 1967, alla notte in cui venne rapito da un disco volante di Tralfamadore. (p. 72)

4 p. 73

Billy descrive la sera del rapimento alieno, avvenuto dopo che nel pomeriggio la figlia si era sposata…

La notte del matrimonio della figlia Billy Pilgrim non riuscì a dormire. Aveva quarantaquattro anni. (p. 73)

Nell’attesa dei visitatori, guarda un film di guerra riavvolgendone la storia nella mente fino a immaginare l’origine dell’uomo…
Giunto l’ufo, vi viene caricato a bordo, chiedendo agli alieni “perché proprio io”?…

Perché proprio io?[…]
“Be’, eccoci qua, signor Pilgrmi, incastonati nell’ambra di questo momento. Non c’è nessun perché”. (p. 77)

Viene narcotizzato e il viaggio verso Tralfamadore inizia con gli oggetti che dovranno servirgli nella gabbia dello zoo che gli alieni gli faranno poi occupare una volta giunti a destinazione…

La narrazione torna al viaggio in treno… Nel corso del nono giorno Roland muore di cancrena per le ferite ai piedi riportate durante la marcia, indicando Billy come causa della propria morte…

Il nono giorno e la morte avevano qualcosa in comune. Un morto, il nono giorno, ci fu anche nel vagone davanti a quello di Billy. A morire fu Roland Weary, di cancrena, cominciata nei suoi piedi martoriati. Così va la vita. (p. 79)

Al decimo eccoli a destinazione in un campo di prigionia…
Il ricordo si alterna con quello del viaggio a bordo dell’astronave aliena…

5 p. 86

Billy legge durante il viaggio in astronave, ricordandosi di un episodio d’infanzia (il padre che lo getta nell’acqua alta della piscina per insegnargli a nuotare con la tecnica “nuota o affoga”) per poi tornare nel campo di prigionia…
Lì, dopo la doccia, la disinfestazione degli indumenti, la registrazione e la consegna di una placchetta, i prigionieri americani vengono sistemati nel campo, dove si trovano già prigionieri inglesi, dignitosi e allenati, e russi moribondi…
Proprio negli alloggiamenti degli inglesi sono ben accolti, con tanto di cibo e bevande e una rappresentazione di Cenerentola durante la quale Billy ride e urla così forte e così a lungo da essere infine trasportato in infermeria e sedato. A vegliarlo il vecchio professore Edgar Derby… In sogno si vede giraffa in una giardino, poi ancora a spasso nel tempo fino al 1948, ricoverato in ospedale psichiatrico dove si appassiona alla fantascienza grazie a un altro reduce, Eliot Rosewater, fanatico degli scritti di Kilgore Trout… In ospedale non gradisce affatto le visite della madre, che lo imbarazzano per via dei suoi continui fallimenti, e della fidanzata, che non ama per nulla ma che si è ritrovato a chiedere in sposa…

Ciò che metteva Billy a disagio era il semplice fatto che era sua madre. Davanti a lei si sentiva imbarazzato, debole e ingrato, perché lei aveva tanto faticato per dargli la vita e per facilitargliela, e a Billy quella vita non piaceva affatto. (p. 99)

Parlano anche dello scrittore Kilgore Trout, che, guarda caso, nessuno conosce a parte Billy, vivendo entrambi a Ilium…
Viaggia ancora nel tempo, ritrovandosi nello zoo alieno, esposto agli sguardi dei visitatori e costretto a rispondere alle domande rivoltegli. Ma non sta poi così male…

Nello zoo Billy era al centro di un habitat terrestre artificiale. (p. 107)

Un’altra memoria lo riporta al viaggio di nozze con la moglie, Valencia Merble, ricca figlia del presidente di una società di lenti che lo farà direttore della filiale di Ilium… La donna, semplice e ingenua, gli chiedeva spesso di parlargli dell’esperienza bellica. Lui ricorda, tra l’altro, l’esecuzione di Edgar, da lui stesso poi seppellito, con appeso un foglio di carta raffigurante una lapide con disegnato un goffo cherubino e la scritta “Tutto era bello e nulla stonava”… Torna poi con il ricordo alla prigionia… Ripresi i sensi e uscito per andare a urinare, scorge i commilitoni intenti a defecare senza sosta al termine della rappresentazione di Cerenentola. Il ricordo svanisce e ritorna alla luna di miele, poi a un viaggio in treno prima dell’arruolamento e infine ancora al campo di prigionia…
In infermeria giunge anche Paul Lazzaro, ladruncolo pustoloso e rancoroso che aveva promesso a Roland di vendicarlo, ferito a pugni e con un braccio spezzato da un inglese cui stava rubando le sigarette. Un sopraggiunto colonnello tedesco informa gli inglesi che gli americani saranno trasferiti entro un paio di giorni a Dresda per opere di lavoro coatto… Billy si addormenta nel sentirlo leggere poi passi di un colonnello americano passato ai nazisti, Campbell, che descrive il comportamento indecoroso degli statunitensi nei campi di prigionia… Si ritrova poi con la mente al 1968, con la figlia Barbara a criticarlo per le folli lettere sugli alieni inviate alle riviste e farlo mettere al caldo dopo aver constatato il mancato funzionamento dei riscaldamenti. Billy si addormenta, viaggiando fino allo zoo di Tralfamadore dove si ritrova accoppiato alla diva del cinema Montana Wildhack… Dopo una settimana iniziano a fare sesso per la gioia dei numerosissimi alieni… Il viaggio mentale finisce quando il tecnico lo sveglia per informarlo di aver riparato il guasto. Il giorno seguente torna al lavoro ma, parlando di Tralfamadore, viene rispedito a casa sotto il controllo di Barbara…

6 p. 128

Al mattino Paul promette di vendicarsi dell’inglese che gli ha provocato le fratture facendolo uccidere qualche anno dopo la guerra. Ritiene infatti la vendetta un qualcosa di delizioso e di poter far uccidere chiunque per mille dollari più le spese… Nella sua lista si trova anche Billy, come promesso a Roland in punto di morte… Billy sa come morirà, il 13 febbraio del 1976, a Chicago, durante un comizio sui dischi volanti, assassinato proprio dal vecchio Paul… Rivive la scena, risvegliandosi poi in procinto di partire in treno per Dresda con Edgar e gli altri americani…

E poi venne l’ora di andare a Dresda. Gli americani uscirono, marciando con un certa eleganza, dal settore inglese del campo. Billy Pilgrim era sempre in testa alla sfilata. Ora aveva degli stivali argentati, un manicotto e un pezzo di tenda azzurra che portava come toga. (p. 138)

In poche ore il treno giunge a destinazione e i prigionieri, per lo più provinciali, si trovano di fronte alla più bella città mai vista in vita, per di più mai toccata dai bombardamenti in quanto città libera…

Gli americani arrivarono a Dresda alle cinque del pomeriggio. Le porte dei carri merci furono aperte e incorniciarono la più bella città che la maggior parte degli americani avesse mai visto. […]
Tutte le grandi città tedesche erano state ferocemente bombardate e incendiate. Dresda non aveva neanche un vetro rotto. (p. 139)

Otto goffi soldati, invero vecchi e ragazzi, li prelevano alla stazione per farli poi sfilare per le vie della città, con Billy a suscitare l’ilarità per via del proprio aspetto reso ridicolo dagli indumenti raccapezzati che indossa (compresa una tenda azzurra prelevata dalla scenografia di Cenerentola come toga e gli scarponi dipinti d’argento…), sebbene indifferente ai loro sguardi in quanto preso dall’architettura dei palazzi…

Gli otto ridicoli cittadini di Dresda si accertarono che questi cento ridicoli individui fossero veramente soldati americani reduci dal fronte. Prima sorrisero, poi si misero a ridere. Il loro terrore svaporò. Non c’era nulla di cui avere paura. Questi disgraziati erano più malconci e ridicoli di loro. Era una farsa.
Così i personaggi della farsa uscirono dal cancello della stazione e sfilarono per le vie di Dresda. Billy Pilgrim era la star. Guidava la sfilata.[…]
Billyy non incontrò molti degli occhi che lo trovavano tanto buffo. Era affascinato dall’architettura della città. (p. 140)

Dopo esser stato affrontato da un chirurgo, reduce delle due guerre mondiali, che lo attacca per il suo indecoroso abbigliamento, Billy e gli altri giungono infine a destinazione: il mattatoio in disuso n. 5…

La colonna di uomini malconci e vacillanti raggiunse il cancello del mattatoio di Dresda, poi entrò. Il mattatoio non era più un posto affollato.[…]
Gli americani vennero condotti al quinto edificio oltre il cancello. […]
Sopra la porta dell’edificio c’era un grosso numero. Il numero era “cinque”. (p. 142)

7 p. 143

Billy descrive il disastro aereo al quale è scampato mentre si stava recando assieme al suocero e ad altri ottici a un convegno a Montreal. Operato d’urgenza, rimane due giorni in stato d’incoscienza con numerose visioni e viaggi nel tempo…
Ricorda così anche il primo giorno nel “mattatoio” e dello sciroppo buonissimo ivi assaggiato assieme a Edgar…

8 p. 150

Due giorni prima del bombardamento, nel mattatoio si presenta Campbell a cercare volontari per combattere i sovietici sul fronte orientale, ma senza trovarne…

“Prima o poi dovrete battervi contro i comunisti” disse Campbell. “Perché non chiudere subito i conti?” (p. 151)
Contro di lui si erge Edgar, a propugnare i valori del liberalismo americano attualmente in lotta al fianco del popolo russo contro i nazisti… Le sirene che annunciano un primo attacco aereo li costringono tuttavia a rifugiarsi nei sotterranei della struttura…
Billy torna con la mente al 1968 e al ricordo di Kilgore Trout, conosciuto per la prima volta nel 1964. L’uomo, costretto a vivere in uno scantinato, sbarcava il lunario con la rivista Ilium Gazette che giovani bambini tirannizzati dovevano vendere… Divenuti amici, lo invita anche alla festa per il diciottesimo anniversario delle nozze con Valencia, serata durante la quale, Billy ha un mancamento nell’ascoltare un brano cantato da un quartetto. Kilgore avanza l’ipotesi che possa aver attraversato una “finestra temporale”…

“Posso fare un’ipotesi?” disse Kilgore Trout. “Lei ha visto qualcosa attraverso una finestra temporale”.
“Cosa?” disse Valencia.
“Ha visto improvvisamente il passato o il futuro. Dico bene?” (p. 160)
La maggior parte dei romanzi di Trout, in fondo, aveva a che fare con alterazioni spazio-temporali, percezioni extrasensoriali e altre stranezze. Trout credeva in queste cose ed era ansioso di provarne l’esistenza. (p. 161)

Il malessere, capisce Billy, è dovuto ai quattro cantanti che gli ricordano le quattro guardie del mattatoio sopravvissute con i prigionieri americani al bombardamento di Dresda e riunitisi in cerchio di fronte al massacro proprio come un quartetto di dilettanti…
La storia della distruzione di Dresda, avvenuta il 13 febbraio 1945, la raccontava spesso anche a Montana, nello zoo, con la donna incinta di sei mesi…

“Dresda venne distrutta la notte del 13 febbraio 1945” cominciò Billy Pilgrim. “Noi uscimmo dal nostro rifugio il giorno dopo”. Raccontò a Montana delle quattro guardie che, nel loro stupore e nella loro angoscia, sembravano un quartetto vocale di dilettanti. […]
“Era come sulla luna” disse Billy Pilgrim. (p. 165)

Rimasti senza cibo e acqua, guardie e prigionieri attraversano il “paesaggio lunare”, giungendo infine a una locanda aperta in periferia e ancora in piedi…

Mentre la spedizione attraversava la luna, nessuno parlò molto. Non c’era niente da dire. Una cosa era chiara: in città dovevano essere moti proprio tutti, e se c’era ancora qualche anima viva, rappresentava un’incrinatura in questa immagine. […]
Al tramonto le guardie e gli americani giunsero a una locanda. (p. 166)

9 p. 168

Valencia è morta, poco dopo essere giunta nell’ospedale in cui l’amato Billy era ricoverato dopo il disastro aereo, per intossicazione da monossido di carbonio inalato dopo aver riportato danni all’auto, con distacco della marmitta, in un tamponamento provocato da una sua brusca frenata…
In ospedale Billy riceve la visita dei figli e si ritrova compagno di stanza di un energico ex generale, Rumfoord, che ha intenzione di scrivere libri sull’aviazione, lamentandosi dell’assenza di descrizioni sull’operazione Dresda… Un giorno Billy, che fin lì non aveva aperto bocca, dichiara di essere sopravvissuto al bombardamento, non creduto dall’arrogante generale…
Tra i ricordi di Dresda c’è anche quello del ritorno al mattatoio, due giorni dopo la fine della guerra, con un carro, per recuperare cimeli. Billy resta a dormire al sole sul mezzo, presto avvicinato da una coppia di ostetrici tedeschi che lo rimproverano per le condizioni dei cavalli, spingendolo alle lacrime… I sopraggiunti russi arrestano tutti e, due giorni dopo, Billy viene consegnato al comando americano che lo rispedisce a casa via nave…
Rumfoord chiede a Billy di raccontargli di Dresda, giustificando il massacro come necessario…
Dimesso e portato a casa da Barbara, Billy fugge per tentare di svelare in TV quanto appreso dagli alieni. Si reca così a New York dove, preso alloggio in un hotel, aggirandosi per le strade scorge due libri di Kilgore in una vetrina di un sexy shop. Uno dei libri, Il tabellone, parla del rapimento da parte degli alieni di una coppia di umani… Un altro di uomo che costruisce una macchina del tempo per tornare al tempo di Gesù e verificarne l’effettiva morte… I commessi tentano di fargli spendere soldi nell’area peep, mentre in un rivista un articolo parla della scomparsa di Montana… Poco dopo eccolo intervenire a un dibattito sul romanzo contemporaneo in una stazione radiofonica, dal quale viene cacciato per aver parlato degli alieni e di Montana… Tornato in stanza si addormenta, tornando a Tralfamadore dalla donna ormai madre di un figlio avuto insieme…

10 p. 192

Billy viaggia in aereo con O’Hara, poi torna con la mente ai giorni seguenti il bombardamento, quando lui e gli altri prigionieri dovevano scavare tra le macerie e recuperare i cadaveri… Poi la guerra finisce… Con un carro tornano verso il mattatoio per recuperare cimeli e lì i coniugi ostetrici gli mostrano le pessime condizioni dei cavalli…