JOSÈ SARAMAGO – L’UOMO DUPLICATO (O HOMEM DUPLICADO)

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JOSÈ SARAMAGO – L’UOMO DUPLICATO

(O HOMEM DUPLICADO)

FELTRINELLI – Collana Universale Economica Feltrinelli n° 2171 – 3° edizione novembre 2010

TRADUZIONE

Rita Desti

Libro ricevuto in diffusione culturale, il 19 giugno 2014, da Giulia D’Amico.
I numeri dei capitoli sono artifizio nostro. Nei dialoghi la punteggiatura tradizionale è assente. Non trattasi di refusi.
Piacevole lettura, con una prosa scorrevole pur ricca di subordinate e analisi dei pensieri dei personaggi.

I p.11

Tertuliano Maximo Afonso è un quasi quarantenne depresso professore di storia, dal nome comicamente altisonante, di una scuola media. Su consiglio di un collega, il professore di matematica, va a noleggiare un film che possa distrarlo un po’ dalla sua monotona vita solitaria. Divorziato senza sapere perché si fosse sposato e perché abbia divorziato, l’uomo entra nel negozio e noleggia quanto suggeritogli, non senza subire l’umiliazione di sentire il commesso pronunciare con sarcasmo il nome Tertuliano. Esce e si incammina verso casa, rimuginando sui motivi che hanno spinto il collega a suggerirgli proprio quello sconosciuto titolo. Chi cerca trova, ne è giustappunto il titolo, e il professore di matematica gliel’aveva suggerito di sfuggita al termine di un breve scambio di battute…

Tornato a casa non riesce a decidersi su come impiegare il tempo tra: correggere i compiti in classe, vedere il film, leggere il libro sulle civiltà Mesopotamiche già iniziato. Comincia con il mangiare della carne in scatola, poi sorteggia l’attività da svolgere ed esce il film. Sistematosi sulla sedia imbottita, letto il recto e il verso della scatola della videocassetta, inserisce infine la vhs nel videoregistrazione iniziando la visione che si rivela inutile e più deprimente del previsto. Si sente quindi irritato con se stesso per l’ingenuità dimostrata nel seguire il consiglio e così, dato che è ancora presto, si “punisce” iniziando la correzione dei compiti in classe, operazione che termina solo a notte fonda. Legge poi il libro che gli concilia il sonno. Ma dopo un’ora si sveglia, con la certezza che ci sia qualcuno in casa. Resta in ascolto, poi perlustra la stanza pur senza trovare traccia di invasore. Ma giunto in sala, gli sembra di scorgere una figura ectoplasmatica rientrare nello schermo del televisore. E allora eccolo a rivedersi di nuovo lo stupido film che, dopo venti minuti circa, gli rivela la presenza di un attore secondario perfettamente identico a lui! Un uomo con i baffi che compare cinque volte nel ruolo di addetto alla reception di un albergo. Dopo momenti di panico si tranquillizza, è solo una somiglianza e poi il film è di cinque anni prima… Si, ma in quel periodo… E così corre a frugare nei cassetti da cui estrae le foto di quel tempo, quando aveva i baffi, un diverso taglio di capelli e la faccia meno piena!…

II p. 25

Appurato che esiste qualcuno a lui di fatto identico, la cosa che maggiormente lo turba è che quello fosse esattamente com’era lui cinque anni prima e che l’uguaglianza persista forse ancora oggi…

Vorrebbe dormire ma non ci riesce. Il prof di matematica si era accorto della somiglianza? Se si, perché non gliene ha parlato? Giunge infine l’alba e scaturisce nella sua mente un contrasto interiore: far finta di nulla o indagare?… Si rade, si lava, fa colazione e, benché prestissimo, esce… In auto riflette sulla vicenda giungendo alla conclusione che no, non riuscirà a buttarsela dietro le spalle… Poi aspetta il professore di matematica nella sala professori, fingendo di rivedere i compiti già corretti. Ma quello, presto giunto, non fa cenno alla vhs. Il tempo scorre, ma ecco che, mentre lui rimuginava se parlarne o meno, l’altro gli chiede se lo avesse poi noleggiato il film e, prima di entrare in classe, se avesse notato la somiglianza con un attore secondario. Sì, l’ha notato, risponde lui. Il collega capisce che Tertuliano è così depresso da aver passato male la notte rimuginando su quella scoperta somiglianza, poggiandogli paternalisticamente una mano sulla spalla. Tertuliano, già scosso, reagisce istintivamente male al gesto facendo rimanere male l’altro. I due si salutano freddamente per dedicarsi alle rispettive lezioni…

III p. 39

Rabbuiato dopo lo scatto “d’ira dei miti”, Tertuliano si dedica alla correzione dei compiti assieme agli alunni, poi si reca alla riunione con gli altri professori e il preside dove espone la sua teoria della storia da insegnarsi dal presente al passato. Dopo l’intervento chiede e ottiene il permesso di andarsene. In auto raggiunge così il negozio di video mettendo in atto il piano elaborato a mensa: acquistare la copia di Chi cerca trova ieri noleggiata e noleggiare altri video prodotti dalla stessa casa di produzione con la scusa di condurre una ricerca sull’ideologia delle case produttrici, allontanando così da sé la fama di eccentrico. Il commesso pregusta lauti guadagni ma Tertuliano si limita a noleggiare sei video disponibili. Rincasato, sistema i video per anno di produzione poi, mentre sta per inserire il primo, si ricorda che il programma stilato prevede prima la trascrizione dei nomi degli attori secondari di Chi cerca trova. Ascolta quindi i messaggi in segreteria (due dell’amante che gli chiede perché non la chiami più e una del collega che si scusa di averlo eventualmente ferito). Trascritti i nomi eccolo visionare il film Il codice maledetto dove il sosia compare tre volte nel ruolo di un cassiere di banca. Solo due i nomi di attori comuni ai film… Prima di visionare il terzo film mangia un panino, si beve una birra e disquisisce con il proprio senso comune. Guarda il film e ritrova il sosia, poi va a dormire…

IV p. 54

Al risveglio Tertuliano, anziché richiamare la povera Maria, compone il numero del prof di matematica con il quale si scusa non sapendo come spiegarsi perché abbia reagito in quel modo. I due si chiariscono e salutano al termine di una vivace e intelligente conversazione…

Tertuliano prende tempo, poi lascia un messaggio nella segreteria di Maria da Paz, dopo averlo scritto. Non è soddisfatto, ma poi giunge alla conclusione di aver fatto del suo meglio…

È venerdì e, avendo lezione nel pomeriggio e un week-end libero, non può che andare al negozio di dischi a noleggiarne altri e ad acquistare i due dove compare il sosia…
E così, dopo essersi preparato e aver fatto colazione, si reca al negozio di video dove noleggia i trentasei film reperiti dal commesso e che guarderà dalla sera e per tutto il week-end. Rientrato in casa elabora un programma: vedere fino a metà cassetta i film e trascrivere i nomi dei personaggi secondari ogni qualvolta compare il sosia. E poi? Poi cercherà l’uomo per conoscerlo…

V p.67

Mentre è intento a segnare sui giornali i titoli dei film che ha noleggiato, Tertuliano è convocato dal preside. Questi gli chiede dapprima di non esporre più la sua idea di insegnamento a ritroso della storia nel corso delle riunioni poi, però, affascinato dalla spiegazione ricevuta, dice che lo appoggerà. È ora di pranzo, ma a Tertuliano, che fin dall’inizio era parso di esser già stato in quell’ufficio, sembra di avvertire di nuovo una presenza. Al tavolo del pranzo si uniscono il prof di matematica e quella d’inglese che, al termine del discorso di Tertuliano, è catturata dal progetto. Nel parlare Tertuliano ha però avuto un nuovo flash di sé fuori da sé. Si parla poi d’altro e lui pensa che forse sta impazzendo… La prima lezione è un delirio, la seconda un disastro. Ma dopo la cena al ristorante, come sempre quando la vicina gli fa le pulizie, è ora di dedicarsi all’ardua impresa della visione delle videocassette che ordina per data di produzione. Poi si toglie l’antica curiosità riguardo la rana pescatrice, da sempre detestata e rifiutata al ristorante. Nella prima cassetta il sosia non compare, presente invece nella seconda. Niente anche nella terza. Stanco, spegne e va a dormire dopo l’ennesimo botta e risposta con il “senso comune”. Presa una compressa si sente dire di abbandonare le ricerche recandosi a chiedere il nome dell’attore alla casa di produzione. Ma lui, nel dormiveglia, risponde che sarebbe troppo semplice e che vuole arrivare all’altro senza che nessuno lo sappia e lo sospetti…

VI p.80

Alle undici del mattino seguente Tertuliano ha già visionato tre videocassette, sebbene non per intero, nell’ultima delle quali compare il sosia. La lista dei nomi degli attori ricorrenti è così aggiornata e solo cinque sono i nomi in ballo. Poi, mentre beve un caffè prima di riprendere la visione, qualcuno suona alla porta. Va a vedere di chi si tratti e scopre essere la visita più imprevista e disagevole, quella di Maria! Lei lo bacia, si parlano un po’, poi entra inevitabilmente in salotto scorgendo le numerose vhs sparse in terra chiedendogliene la ragione, data la novità rappresentata da tal disordine. Tertuliano le propina allora la storia della ricerca sociologica che lei non si beve. È venuta con la flebile speranza di una riconciliazione e quindi non replica. Lui teme possa scorgere il foglio con i nomi! Lei accetta poi la proposta di un caffè che, dopo un abbraccio di Tertuliano, va a preparare. Lui ne approfitta allora per far sparire il foglio con la scusa di sistemare le vhs in terra, ma resta impietrito nell’ascoltarla pronunciare una frase di uno dei film “Il caos è un ordine da decifrare”. Ora è di fatto impossibile rompere la relazione tant’è che, dall’asciugare i piatti, finisco poi per fare sesso… Tertuliano è comunque soddisfatto: non è riuscito a lasciarla, ma l’ha tenuta lontana dalla lista e dai video. La invita a pranzo, poi fanno ancora sesso. Per ora niente rottura… Rientrato a casa dopo le cinque del pomeriggio, Tertuliano decide di abbandonare l’ordine cronologico per vedersi l’ultimo fil uscito dove… il sosia è attore principale. Il suo nome? Daniel Santa-Clara…

VII p.96

Tertuliano non può rivelare a nessuno la sua scoperta. Per di più non potrà informarsi sull’attore fino a lunedì quando riaprirà la casa di produzione. Un fastidioso pensiero allora lo coglie: come passerà il week-end? Ma sì, può cercarlo nell’elenco telefonico! Ma nessun Daniel riusulta tra i tre Santa-Clara presenti. Si prodiga quindi in svariate congetture sul perché non sia nell’elenco poi, dopo lunga pausa, si decide a comporre il primo numero. Lì non risponde nessuno, al secondo una seccata signora, al terzo un uomo che gli rivela che già la settimana scorsa un tizio con una voce camuffata aveva telefonato per chiedere di Daniel Santa-Clara. Dunque qualcun altro lo sta cercando: un creditore? Dopo un caffè ritelefona al primo numero, ma invano. Decide di non andare al ristorante e, mentre pensa a Maria, gli viene l’idea di scrivere una lettera alla casa di produzione per evitare il rischio di essere scambiato per Daniel o dover adottare ridicoli travestimenti. Ma il senso comune, di nuovo in ballo, non concorda dando il via ad un nuovo scambio di vedute per il volerla scrivere a nome di Maria… Ma Tertuliano non gli dà retta e telefona alla donna che gli accorda il consenso al suo piano. Inizia dunque la stesura dell’elaborata lettera. Nel mentre squilla il telefono, ma non risponde…

VIII p.111

Tertuliano si sveglia tardi l’indomani dopo una notte di sogni inquieti… Rilegge poi l’ultima copia della lettera scritta, pensando sia buona ed ipotizzandone gli effetti: faranno finta di nulla, oppure risponderanno con foto e recapito dell’attore? Imita la firma di Maria, come da lei richiesto, poi la imbusta ed affranca. Vuol andare a spedirla subito, sebbene sia domenica, ma prima telefona solo per un ultimo scrupolo al numero cui nessuno ha mai risposto. Il telefono resta muto. Poi, pensando a un sogno fatto nella notte, Tertuliano ricorda essere una settimana ormai che non telefona alla madre, Carolina Maximo, grande lettrice di romanzi. La chiamata lo lascia però inquieto, esce, ma dimentica di imbucare la lettera…

IX p.119

L’indomani Tertuliano fa due pacchi delle cassette da restituire, nasconde le altre e cancella ogni possibile traccia. Poi esce, saluta la vicina che passerà a fare le pulizie, e raccoglie la lettera caduta in strada dopo che un ragazzino l’ha urtato. E se la lasciasse in terra? Che ne sarebbe?, pensa. Poi si reca in negozio. Giunge a scuola con anticipo e così va in sala professori dove si ferma al tavolo del professore di matematica. L’altro gli dice di vederlo turbato e cambiato, lui nega ma invece è proprio così… Il preside lo convoca poi nel suo ufficio dopo la lezione, incaricandolo di elaborare, durante l’estate, una proposta di insegnamento a ritroso della storia da presentare al ministero per avviare un progetto pilota nella scuola. Tertuliano dice che ci penserà su. Resta inquieto per il resto del tempo e, per non stare con gli altri, decide di andare a pranzare al ristorante. Dopo l’ultima lezione va di filato a casa…

Dopo due settimane di estentuante attesa, ecco la risposta dalla casa di produzione. Ricevuta la telefonata d’avviso di Maria, Tertuliano non resiste e poco romanticamente va in banca a ritirarla. Morbosamente ansioso come un adolescente si precipita verso l’auto che fatica perfino a ritrovare. Trovatala, vi sale e apre la busta: c’è una foto con autografo del clone, vero nome Antonio Claro, e l’indirizzo. La sua lettera ha dunque raggiunto lo scopo. Finalmente calmo, decide di controllare la via sulla cartina, sua prossima meta. In auto si rifà vivo il senso comune a chiedergli cosa farà se dovessero trovarsi di fronte o se qualcuno dovesse scambiarlo per l’altro. Si camufferà. Sì, ma intanto ha raggiunto lo scopo truffando Maria. Giunto sul posto scorge un uomo sul marciapiede intento a guardare in alto al palazzo e un’idea lo fulmina e tormenta: e se l’attore lo stesse cercando? Scosso, si fa un caffè, poi cerca Antonio Clario sull’elenco trovandovelo. Dopo lunga titubanza eccolo comporre il numero di telefono… Dopo molti squilli risponde poi una donna, la moglie di Antonio che, ascoltata la voce di Tertuliano, crede sia un scherzo del marito (impegnato con le riprese di un film), tanto identiche sono. Scosso, il professore riaggancia senza dirle il nome…

X p.138

Passano i giorni e Tertuliano decide di non ritelefonare. Così facendo, pensa, aumenteranno il mistero e la suspence in casa Claro, mentre lui avrà più tempo per studiare un nuovo piano. Farà un altro sopralluogo al palazzo, previo travestimento. Si mette su una barba finta facendosi delle foto per osservarne l’effetto… Passano i giorni e termina la scuola. Invitata a cena Maria, la offende temendo che abbia aperto la lettera. E così lei gli chiede di mostrarle il contenuto della stessa. La cena è un disastro e, riportatala a casa in auto le confessa di averle mentito riguardo la lettera ma di non poterle rivelare i motivi… L’indomani Tertuliano si apposta in un locale di fronte al palazzo di Claro, ma dell’uomo non c’è traccia. Ad un tratto gli va a telefonare da una cabina, ma nessuno risponde. Se ne va, pensando che forse, chissà, hanno la stessa età e che sono nati perfino nello stesso momento. E se fosse lui la copia più giovane di Antonio Claro? Rientrato a casa si decide a chiamarlo…

XI p.151

Alla chiamata risponde la moglie poi, finalmente, i due sosia si parlano al telefono. Tertuliano gli rivela che sono identici in tutto e non solo nella voce… Gli propone di incontrarsi, ma Antonio rifiuta. L’uomo nega interesse, ma, così come la moglie, anche lui resta profondamente scosso dalla vicenda. Di notte decide quindi di dover risolvere la questione parlando con il sosia… Più tardi la moglie si desta dal sonno inquieto avvertendo in casa la presenza di qualcun altro, una figura perfettamente identica a quella del marito. Helena, questo il nome della donna, si prepara per andare a lavoro copiando l’indirizzo di Tertuliano dall’elenco telefonico. Ripensa alla presenza percepita nella notte, poi saluta il marito. Che fare? Niente sarà più come prima. Lui le dice che aspetterà qualche giorno prima di contattarlo. Lei esce e cinque minuti dopo Antonio è già in piedi per la colazione. Pensa subito al da farsi: aspetterà davvero? Potrà sfruttare la somiglianza? Finisce il caffè e decide di andare a vedere dove vive Tertuliano prendendone l’indirizzo dall’elenco. Messi su i baffi finti usati in vari film cinque anni prima, Antonio sale in auto e, scorta la via sullo stradario, un’ora dopo passa tre volte davanti al palazzo di Tertuliano con la speranza divederlo, ma l’altro è intento a preparare la relazione per il preside. Poi Antonio torna a casa dove in ritardo giunge Helena, anch’ella recatasi a visionare la casa di Tertuliano. Ma nessuno dei due ne fa menzione all’altro…

XII p. 166

Tre giorni dopo Claro telefona: si incontreranno tra quattro giorni, di domenica, in una località di campagna distante 30km. Gli invierà una lettera con le istruzioni…

Il venerdì giunge la lettera di Antonio. Individuato il posto sulla mappa, Tertuliano parte in ricognizione. Ed eccolo più tardi davanti al casolare… Rincasa e dopo un bagno ristoratore telefona alla madre lasciandole la promessa di passare a breve e di raccontarle quanto gli sta capitando. È felice per essersi quasi tolto un peso, ma poi ripiomba nell’angoscia: e se le loro vite fossero legate? Ma ecco il telefono: è Antonio che gli conferma l’appuntamento per le 18 di domenica…

XIII p.181

Alle 18 e 5 Tertuliano raggiunge la casa al cui interno entra togliendosi poi la barba finta. Antonio resta incredulo: sono davvero identici! Nati lo stesso giorno, sebbene Antonio dichiari di esser nato mezz’ora prima. A Tertuliano resta la preoccupazione di sapere se moriranno contemporaneamente o a distanza di mezz’ora o in date diverse. Poi, rimessasi la barba finta con cui era fin lì giunto, se ne va… Prova del DNA? La escludono. Si terranno a distanza… Allontanandosi in auto si toglie la barba discutendo ancora con il senso comune che la butta lì: la situazione si complicherà quando Helena e Maria lo verranno a sapere…

XIV p.192

L’indomani Tertuliano si alza senza mantenere il proposito di chiuderla lì con Antonio. Non si nasconderà più, sarà l’altro a doverlo fare. E così va a spedirgli la barba finta in segno di sfida… Ricevutala, nonostante il parere negativo della sempre più scossa Helena, Antonio decide di tenere la barba finta assieme ai baffi usati nei film… Tertuliano si è intanto recato dalla madre, come promesso, per una breve vacanza. Il problema per lui è come affrontare l’argomento ed eludere l’aspettativa di chiarimento della donna. Peggio va ad Antonio, sempre più ossessionato dalla vicenda e preda di incubi, insonnia e ansia. Helena addirittura ha iniziato a prendere sonniferi per dormire. Una mattina si sveglia con la speranza di trovoare sollievo nel ritrovare e leggere la lettera a lui indirizzata. Si alza, e con la scusa di dover rivedere una parte di copione, va a cercarla alla casa di produzione. Grazie all’aiuto di un amico riesce ad avere l’ausilio di una gentile e bella addetta al registro, ma nessuna lettera a nome Tertuliano è mai giunta. Parlando del contenuto, il ruolo degli attori secondari, la donna ricorda la lettera da lei stessa copiata. Era stata fatta sparire ai piani alti per la dose di sovversione in essa racchiusa. Gliene spedirà una copia…

XV p.206

In attesa della copia che arriva tre giorni dopo, Antonio si interroga su chi possa essere la complice di Tertuliano, tale Maria da Paz. Ritiene siano amanti. Alla moglie continua a non dire nulla, mentre l’indomani telefona a Maria, dopo aver chiamato Tertuliano cui lascia un messaggio in segreteria affinché lo richiami e possano nuovamente incontrarsi. Ha capito il significato di quella barba lasciatagli: sarà lui, Antonio Claro, a doversi camuffare in quanto colui che dalla vicenda ha più da perdere… A casa di Maria risponde la madre della ragazza e lui riattacca. L’idea è quella di conoscerla e, per vendetta, rivelarle tutto lontano da occhi indiscreti. Poi, facendoci sesso a tradimento, vendicherà anche la depressione in cui è caduta Helena. Si alzerà presto per appostarsi, mentendo alla moglie sui motivi della prematura levata… Ben sistemato in auto, ecco che alle 8.30 escono una bella donna e un’anziana, è lei! Scende e le segue. Maria, lasciata la madre in chiesa, prende l’autobus su cui anche Antonio sale…

XVI p.220

Alla fine Tertuliano racconta tutto alla madre. Era quella la ragione delle sue preoccupazioni. Lei gli consiglia di dirlo anche a Maria e di non rivedersi più con Antonio… Nel viaggio di ritorno pensa al suo rapporto con Maria. Nel pomeriggio eccolo di nuovo a casa. In segreteria tre messaggi: preside, prof di matematica e… Antonio Claro!… Rimane shockkato dalle richieste del sosia di un nuovo incontro. Dopo una doccia ristoratrice ripende l’ascolto degli altri messaggi. Il quarto è muto, il quinto di Maria. Colpito dalle parole della madre di non far entrare Antonio e di decidere che fare con Maria, poco dopo Tertuliano le telefona. Le chiede di vivere insieme. Lei è felice. Più tardi le ritelefona…

XVI p.232

Tertuliano si trasferirà da Maria adempiendo alla promessa fattale, sebbene non le abbia ancora rivelato nulla di Antonio. Nel mentre lavora al progetto, ma ecco che qualcuno suona: è Antonio che vuol parlargli di Maria. Si siede e gli porge la lettera. Gli racconta che Helena è depressa e così si vendicherà con Maria, che ha invitato per la notte nella sua casa di campagna. È giunto per prendere auto e vestiti, affinché non rischi di essere scoperto. Tertuliano ascolta il piano e, stranamente docile, esegue. Lasciate le sue cose e cambiatosi, Antonio esce…

Più tardi Antonio e Maria giungono alla casa, mentre Tertuliano, dopo un’ora di immobile odio, brucia la copia della lettera e la risposta della casa di produzione poi, indossati gli abiti del sosia, esce recandosi a casa di Antonio. In ascensore nuovo dialogo con il senso comune… Si vendicherà e Antonio dovrà giustificare ad Helena la notte passata lì anziché fuori come detto… Gira per la casa vuota, poi aspetta sul divano Helena che rientra alle 23…

XVII p.247

Tertuliano è il primo a risvegliarsi l’indomani, agitato da un incubo. Helena lo tranquillizza. Fanno sesso, poi lui vorrebbe andarsene in fretta per timore che Antonio possa tornare prima del previsto… Ma ecco che decide di restare e farsi trovare lì. Più tardi la donna esce, mentre Tertuliano resta in attesa leggendosi il libro sulle civiltà Mesopotamiche… Passano le ore e alle 13 decide di uscire provocando un forte dolore ad Helena… In ansia telefona a Maria ma una voce di donna lo informa che lei e il suo fidanzato sono morti quella stessa mattina in un incidente d’auto. La notizia lo devasta, ritenendosene in parte colpevole… Piange e ora sì che si rende conto di quanto la amasse… Come farà ora con la sua vita? Che dirà a sua madre? Decide di andare in un albergo dove si dispera e telefona poi alla madre che non è però in casa. Richiama più tardi lasciando un messaggio in segreteria. Telefona anche a casa sua lasciando un messaggio in cui menziona Antonio Claro e il cane Tomarctus, lasciandole un recapito per raggiungerlo in albergo. Un’ora dopo ecco la madre in albergo. Le racconta tutto. E ora?, chiede lei… Resterà Antonio Claro rivelando tutto ad Helena, risponde lui…

Dopo una notte inquieta Tertuliano si sveglia di soprassalto all’alba con l’idea di leggere la notizia dell’incidente sui giornali. E la notizia la trova. L’autista del tir ha dichiarato di averli visti litigare prima di invadere la sua corsia di marcia. Alle 9 lascia l’albergo per andare a raccontare tutto ad Helena… La donna gli apre affranta. Lui è impassibile messaggero, le mostra il giornale, poi le dice che il morto è Antonio. Le mostra i documenti, lei capisce e piange. Tertuliano le lascia orologio e fede. Proprio il segno della fede aveva fatto capire a Maria che l’uomo con cui era stata non era Tertuliano. Antonio non ha negato e sono ripartiti. Poi il tragico schianto… Helena chiede a Tertuliano di restare con lei, mettendogli la fede al dito…

XVIII p.269

Tre giorni dopo si tengono i funerali di Maria e Antonio cui Tertuliano chiaramente non partecipa. Telefona qualcuno che dice di essere uguale a Daniel Santa-Clara. Si danno appuntamento in un luogo isolato, appuntamento cui Tertuliano si presenterà armato per eliminare il potenziale nemico…

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