e poi scrivevo sul muro “Io ce l’ho più duro”
facevo poi il disegnino, un cazzettino
non sai che artista, che teppista!
Io sono fatto così, mi piace dare fastidio alla gente
io sono così, mi piace andare contro corrente
non odiarmi mai, non odiarmi mai
ma la prudenza io non l’ho usata mai.
Prudenza mai, mai neanche adesso che sono grande
e dovrei stare attento a quel che pensa la gente
e invece ti mando a fare in culo a te che sei il direttore
che mangi sempre minestrina e dopo fai la cacchina
beh, niente sermoni, aio, aio, non rompetemi i maroni
Io sono fatto così, mi piace dare fastidio alla gente
io sono così, mi piace andare contro corrente
non odiarmi mai, non odiarmi mai
ma la prudenza io non l’ho usata mai.
2 – Un uomo
farai vedere tu ragazzo di che razza sei
e come quando si risorge dalle ceneri, un uomo!
Dice qualcuno, qualcuno dice che sei inutile
ma non sa, non lo sa che la vita è tua
passa il sogno, afferra il sogno
e vola insieme a lui e quando tu
tornerai quaggiù sarai un uomo.
E’ sottile questo filo che ci unisce
è la debolezza che ci fa più forti.
Soli noi siamo simili però
noi non ci siamo incontrati mai
ma certe sere le conosco anch’io
io, io, io, un uomo.
E’ sottile questo filo che ci unisce
è la debolezza che ci fa più forti.
Soli noi siamo simili però
noi non ci siamo incontrati mai
ma certe sere le conosco anch’io
io, io, io, un uomo.
3 – Guagliò guagliò
Mi ricordo, sai? I tuoi capelli color senape
una spazzola da scarpe su due occhi troppo grandi
Nu guagliò (il tuo sguardo ci seguiva)
Nu guagliò (sguardo che non si arrendeva)
Nu guagliò (lingua tagliente come, come un ragazzo di strada)
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
Dentro il fiume poi cercavi (dentro il fiume poi cercavi)
la corrente più forte (la corrente più forte)
eri proprio come noi (eri proprio come noi)
coraggio e scarpe rotte.
Nu guagliò, nu guagliò, nu guagliò…
Ma che sorpresa quella sera
quando a casa tua ti riportammo
avevi un taglio in una gamba, tua madre disse:
“Che avete fatto alla mia bambina?
sono giochi troppo violenti
ma non vedete che è una donna
una donna, una donna come me!”
Dio, confonderti, ma eri proprio come noi
ginocchi sporchi e sbucciati.
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
Guagliò guagliò. Guagliò guagliò.
4 – Psychedelico
il cuoio nero e le corna in vetroresina
il mio lavoro sei tu “il toro”
E’ tempo ormai di domarti mostro
stare seduti sulla bocca del vulcano
e mentre tu mi scuoti e mi risbatti
con la mia mente volo.
Elena compare in un volo
di rondini rosa sul caffettano blu
mi abbraccia forte e gli orecchini tintinnano
sapessi quante volte mi ha salvato dall’ LSD.
Ti prego non volare, non da quel balcone
è presto, è ancora troppo presto
restiamo qui a sognare un po’.
Psychedelico! Psychedelico!
La pioggia di marzo che picchia argentina
sui tegoli vecchi è un ricordo di scuola
il toro si infuria, inarca la schiena
la gente è muta in attesa nel bar.
Riprova! Riprova! Riprova anche tu.
Stringi forte le ginocchia,
prendi per le corna il toro, non mollarlo più
Riprova! Riprova! Riprova anche tu
finché non voli in mezzo al blu.
Eccomi qui figlio di un po’ per uno
di nuovo qui per cavalcarti ancora.
Eccomi qui figlio di un po’ per uno
sulle tue corna io mi getterò.
Psychedelico! Psychedelico!
5 – Noi non moriremo mai
forse alla neve di quand’era bambino
a una Fender sul comodino.
Janis Joplin siede sul trono
fuma e sorride, ragazzi parlate piano
non bisogna svegliarla dal sogno.
Sulle colline a disegnare
dove il fiume s’incontra col mare
sull’Adriatico silenzioso le tue parole
noi amico mio vedremo un mondo migliore
perché noi (cavalieri del vento)
non moriremo (anche nella tempesta)
mai….
Sale la nebbia ad Urbino, Matteo non bere più
tuo padre ti ha lasciato quassù
e in collegio si può anche morire
lo so, ma dai andremo a vedere un film
sei volte fino all’una di notte
prenderemo poi a calci un bidone
così, tanto per fare rumore.
Amico ciao (amico ciao)
il tuo giaccone di pelle (il tuo giaccone sarà)
una bandiera sarà (sarà)
alta fino alle stelle (e come una bandiera tu vivrai )
io per conto mio
rimarrò sulla porta (certo non scapperò più)
guardami (mai più)
la mia anima non è morta.
E anche noi (cavalieri del vento)
non moriremo (anche nella tempesta)
mai, vedrai…
(She loves you yeah! Yeah! Yeah!)
(You say goodbye and I say hello…)
(Hei Jude, don’t make it bad,
take a sad song and make it better…)
6 – Johnny non c’entra
Johnny è un bambino, ha sette annie la sua storia fa paura raccontare sua madre é a letto, sta sempre male e suo padre è un urbiacone E voi che state in poltrona o gettati in autostrada ascoltate ascoltate é una storia vera. Johnny quella sera come sempre a sua madre portava da mangiare, ma all’improvviso gli cade il piatto mille pezzi, proprio al piedi di suo padre e lui é pazzo di rabbia e lo colpisce sul viso. Johnny vola per terra ed é a terra un bambino Johnny non c’entra, Johnny non c’entra Johnny non c’è entrato mai. Johnny non c’entra, Johnny non c’entra ma allora perché, questa violenza, questa violenza questa inutile prepotenza? Johnny, Johnny scappa scappa lui è ubriaco, vuol farti del male, bada e tu corri ad urlare in strada Johnny scappa verso la porta scappa, scappa ma la porta é chiusa Johnny apre l’armadio accade tutto in un minuto c’è il fucile di suo padre, ben mille volte glielo ha visto usare sa come si tiene, come si deve puntare. E voi che state in poltrona o gettati in autostrada potrete ascoltare Johnny sparare. Johnny non c’entra, Johnny non c’entra Johnny non c’è entrato mai Johnny non c’entra, Johnny non c’entra ma la violenza cieca sarà e partorirà ancora cieca violenza. |
7 – Radici nel vento
io, nudo sarò…
Questo viaggio è un’idea e durerà la mia vita
ogni amore è una strada, l’orizzonte è laggiù.
Perché Francesco è un pastore
e ha vissuto trent’anni
in un deserto di pietre per la sua verità.
Sì, ma quei suoi fragili fiori
hanno messo radici, son sbocciati nel vento
infiniti nel blu, infiniti nel blu…
Noi tutti siamo una città, una sola età
tanta gente che viene e se ne va
acqua e fuoco noi, odio e amore noi
dentro gli occhi miei le distese infinite
e i campi di sole, eterne battaglie
noi vento e radici, vento e radici…
Ho radici nel vento, ho imparato da te
sono fedele a me stesso, non ti tradirò mai
io non ti tradirò mai…
8 – I metallari
pezzi di miele che scende giù, una lama in gola.
Innamorati, i metallari sono sempre innamorati
e condannati a ricucirsi da soli, come antichi guerrieri.
Sono brillanti, i metallari sono come diamanti
che dalla notte nera sbucano in tanti
a un concerto rock.
I metallari, i metallari
Innamorati, i metallari sono sempre innamorati
e condannati a ricucirsi da soli, come antichi guerrieri.
Sono brillanti, i metallari sono come diamanti
che dalla notte nera sbucano in tanti
i metallari, i metallari.
9 – Ora et labora
a letto poi me ne andavo “Dormi a destra!
che a sinistra c’è demonio e ti può trascinare
e poi non ti toccare! Ma le tue forze
qui in seminario, metti tutte per pregare”
Ora, ora et labora! Ora, ora et labora!
Ora et labora! Adesso sono grande
e c’ho un problema duodenale: c’ho l’ulcera!
Ho lavorato, pregato troppo, io me ne voglio andare!
Nè Gastrozepin, nè Zantac, nè Famodil,
nè Malox o Neutralon, nè Roter o Gastridin.
Ma solo campi di fragole
e Lucia nel cielo coi diamanti
e voi, voi non mi riprenderete più
mai più no, no, no, no.
Ora, ora et labora! Ora, ora et labora!
10 – E mo’ che vuoi
Sei un’avventura senza nome, forse solo un’illusione
comunque, niente fra di noi.
Sarò un bastardo, come dici tu
ma lo hai preso fino in fondo… Il mio sguardo
ti prego, niente odio forse è stato uno
sbaglio…parlare d’amore fra di noi
e mo’ che vuoi?
Ma dai, che sto scherzando, dai
guarda, sono qui al tuoi piedi, non vedi?
Un gioco non si abbandona mai
ma dimmi come faccio a prenderti sul serio?
Non l’ho mai fatto, prendi quel che puoi di me
e ancora un po’ starò con te
un gioco non si abbandona mai.
E adesso non guardarmi
con quella tenerezza, cosa vuol dire?
Spiegami, ma cosa c’è, stai ridendo
e stai scherzando su di te
magari vuoi vendicarti, forse vuoi rifarti
ti fai male sono affari tuoi, da me che vuoi.