INDRO MONTANELLI – MORIRE IN PIEDI. Rivelazioni sulla Germania segreta 1938-45

 

INDRO MONTANELLI – MORIRE IN PIEDI
Rivelazioni sulla Germania segreta 1938-45
RIZZOLI – Collana OPERE DI INDRO MONTANELLI – I ed Maggio 2006

IL LIBRO INCOMPRESO DI INDRO MONTANELLI
Di Sergio Romano p.5

Inviato a Norimberga dal Corriere della Sera per seguire le sorti del Processo di Norimberga, Indro Montanelli ne approfitta per raccogliere informazioni, leggere libri, articoli, memoriali, atti processuali e ascoltare testimonianze (ivi inclusa quella della vedova di Von Stauffenberg) sui vari tentativi di congiura susseguitisi negli anni ai danni di Hitler. A tentarli solo ed esclusivamente membri dell’esercito e dell’aristocrazia…
Un libro avvincente ed estremamente interessante, pubblicato per la prima volta nel 1949 e, ovviamente, passato sotto silenzio per le posizioni scomode che da esso emergono: nulla o quasi resistenza popolare, cattolica, luterana, centrista e comunista nella Germania nazista…

MORIRE IN PIEDI p.13

AVVERTENZA p.15

CAPITOLO PRIMO p.17

20 luglio 1944. Il giovane colonnello Klaus Von Stauffenberg colloca la bomba nella baracca di legno dove Hitler, contrariamente al solito, ha per quel giorno deciso di tenere il rapporto ufficiali a Rastenburg. Alle 12.40 l’esplosione, ma il fuhrer ne esce indenne…
Ma i primi malumori antihtleriani risalgono al 1938, allorché le forzate dimissioni del ministro della guerra von Blomberg per via di un dossier sui facili costumi della di lui neo moglie, iniziano a incrinare i rapporti già tesi tra esercito e partito…

CAPITOLO SECONDO p.24

La nomina del successore di von Blomberg dà però il via ad altrettante polemiche. Von Frtisch, designato successore, aristocratico “insolente” che un falso rapporto della Gestapo segnalava come omosessuale (nome volutamente confuso con quello di un capitano Frisch). Mancando tecnicamente la firma sulle dimissioni di Blomberg, Fritsch chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta militare… Hitler finirà per nominare se stesso capo delle forze amate, delegando Keitel, Goering maresciallo del Reich (quindi più alto in grado di tutti) e von Brauchitsch comandante dell’esercito in sostituzione di von Fritsch… Il processo, presieduto da Goering, si svolge con assoluzione di Blomberg… Fritsch morirà alla testa di un battaglione nel settembre del 1939 dinnanzi a Varsavia…

CAPITOLO TERZO p.31

Questi due primi screzi tra esercito e partito non possono certo esser considerati congiure, ma restano pur sempre gli esordi di un malessere tra i membri dell’esercito, perlopiù aristocratici, e gli emergenti esponenti nazisti. Unica opposizione dunque quella dell’esercito-aristocrazia, giacché i sindacati prima, i socialdemocratici, i centristi e i luterani poi, a parte sporadici casi, poco o nulla fecero per opporsi al Regime…
È tra le ali protettrici dell’Abwehr che nasce il primo gruppo di fronda, con la Società del mercoledì (Mittwochsgesellschaft) nelle cui riunioni si esprimevano dapprincipio solamente opinioni eterodosse. Ad essa iniziarono ad intervenirvi esponenti di spicco quali Schacht, Oster, Beck e Canaris…

CAPITOLO QUARTO p.38

La prima volta in cui si parla apertamente della necessità di ordine un complotto nel corso delle riunioni della Società avviene nel giugno 1938 dopo le dimissioni di Beck dallo stato maggiore per contrasti sulla politica espansionista hitleriana. La notizia è messa a tacere dal regime e al suo posto nominato Halder, vicino ai cospiratori, che il 15 settembre riunirà gli altri per informali delle mosse di Hitler contro la Cecoslovacchia…

CAPITOLO QUINTO p.45

Ai congiuranti si unisce intanto il conte von Helldorf, prefetto di polizia di Berlino e Standartenfhurer delle SS…
Il 15 settembre si decide quindi di tentare per l’indomani la cattura di Hitler durante un colloquio con Canaris, per farlo poi internare in manicomio. Il potere sarebbe passato a Goering, prima della sua successiva dismissione, con i soli arresti di Himmler ed Hess. Ma il piano salta, giacché per il 16 Hitler dev’essere a colloquio con Chamberlain. Goerdeler trasmette intanto a Londra i piani del complotto, finendo però evidentemente per non esser creduto. A spezzare le mire complottistiche giunge la notizia della convocazione della conferenza di Monaco, successo diplomatico per il nazismo…

CAPITOLO SESTO p.52

I successi ottenuti da Hitler senza guerra e il mancato supporto delle democrazie occidentali, spingono dunque i congiuranti ad effettuare alcuni tentativi diplomatici per cercare di tenere a freno l’aggressiva politica estera del Regime… Tentativi che saranno perpetrati da von Hammerstein, Thomas (scriverà un memorandum contro la guerra che Keitel gli restituirà); un memoriale di Schacht (estate ’39)…
Ma il 22 agosto l’annuncio della stipula del patto Molotov-Ribbentrop…
Vani ulteriori tentativi di Thomas e Canaris, prima dell’ordine di attacco lanciato il 31 agosto 1939…

CAPITOLO SETTIMO p.59

I successi di Hitler isolano la congiura…
Due tentativi di contatto con le democrazie occidentali sono intrapresi da Joseph Muller e da Schacht (scriverà a Roosevelt)…
Hitler prevede infine di attaccare Olanda e Belgio il 12 novembre. I congiurati tentano di tutto per farlo cadere. L’8 novembre, una bomba, non messa dai congiuranti, esplode a Monaco… Goebbels ne attribuirà la responsabilità all’Intelligence Service olandese…

CAPITOLO OTTAVO p.66

Stando a Niemoller, Elser, l’uomo accusato e arrestato per l’attentato, era completamente estraneo alla faccenda. Esplosione preparata invece dal Regime stesso per dare un supplemento di popolarità all’attacco ai Paesi Bassi… Per il 17 gennaio 1940 è prevista l’offensiva, ma il 12 l’aereo che trasporta l’ordine d’attacco precipita…

CAPITOLO NONO p.73

Il 5 febbraio Hitler convoca lo stato maggiore per predisporre un piano d’attacco contro Danimarca e Norvegia… La più grande opera di boicottaggio la compie il 2 aprile Canaris che, inascoltato, spedisce il piano di guerra in Svezia affinché sia poi girato in Inghilterra…
Il 4 maggio Oster informa l’addetto militare olandese, Sas, del prossimo attacco tedesco. Vane parole… Dopo i Paesi Bassi, il 14 giugno ecco le truppe tedesche sfilare per le strade di Parigi…
È alla notizia di un possibile attacco alla Russia che la macchina del complotto si rimette in moto, con proteste anche tra lo stesso entourage nazista…
Lo strano caso di Hess…

CAPITOLO DECIMO p.80

Dicembre 1941. A seguito dei primi ripiegamenti sul fronte russo, Hitler dà il via all’epurazione dei generali, prendendo personalmente il comando delle operazioni sul fronte orientale, e il siluramento di marescialli e generali. Epurazione dalla quale si salva Halder, che ne approfitta per riallacciare i legami con i congiuranti tra le fila dei quali esce Witzleben, per motivi di salute, ma entrano i generali Olbricht e von Tresckow…

Un tentativo di opposizione “politica” al nazismo è tentato dal surrealista Harro Schulze-Boysen ma lui e i membri della Rote Kapelle finiranno traditi dall’emissario sovietico che avrebbe dovuto guidarli… 78 saranno le esecuzioni il 22 dicembre 1942…

CAPITOLO UNDICESIMO p.86

Il caso von Paulus che, per paura di morire agli ordini di Hitler o di collaborare con i sovietici come richiestogli da Beck, finisce per arrendersi…
I rovesci nordafricani spingono i congiuranti ad affrettare i tempi per un putsch che viene messo in atto 13 marzo a seguito di una visita di Hitler a Smolensk. Ma l’esplosivo collocato in due bottiglie di brandy da von Schlabrendorff non esplode per il malfunzionamento del detonatore…

CAPITOLO DODICESIMO p.93

La primavera del ’43 vede il siluramento di Oster, Canaris e l’arresto di Bonhoeffer e Dohnanyi che, pur non avendo confessato, porta all’assorbimento nella Gestapo di tutti i servizi dell’Abwehr, fin lì massimo scudo delle attività dei congiuranti…
Ma ecco entrare in scena il giovane, ambizioso e pluridecorato conte Klaus von Stauffenberg che, presentato da Olbricht, va a prendere il posto di Oster. Il giovane si era già distinto nei salotti di von Moltke…
Stauffenberg elabora nei dettagli un piano che vede come prima mossa quella di tenere in pugno Berlino. Le buste distribuite ai vari comandi… da aprirsi dopo l’ascolto della parola d’ordine Walkiria… Disarmare le SS con la scusa di bloccare una loro insurrezione il riassunto del piano stesso…

CAPITOLO TREDICESIMO p.99

Fermenti antinazisti anche nel salotto di Hanna Soft che, dopo una soffiata dell’infiltrato Reckzeh, vede numerosi arresti…
Iniziative fallimentari anche da parte di Popitz e Langbehn e, soprattutto, quella di Vlassov, un generale sovietico che, disposto a schierare al fianco dei nazisti ottocentomila russi per liberare la madrepatria dai soviet, finirà inascoltato per l’avversione di Rosenberg (e poi consegnato dagli americani ai sovietici dopo la fine della guerra). I congiuranti tenteranno di farlo entrare nel complotto, ma quello sempre rifiuterà gli inviti di Schulenburg…

CAPITOLO QUATTORDICESIMO p.106

Tra gli stessi congiuranti l’ambizione di Stauffenberg incute timore ma, dopo tre ulteriori vani tentativi di attentati a Hitler (di Stief e Schrader;  uno dello stesso Stief e di Wagner; il terzo, del 20 febbraio, ad opera del figlio del colonnello Hoffmann), sembra non restare che lui…
Successivo agli arresti di von Scherpenberg e von Moltke, un nuovo tentativo abbozzato di uccidere a colpi di pistola Hitler durante una visita a Smolensk…
Non resta quindi che Stauffenberg che si incarica di eseguire il colpo direttamente a Rastenburg…

CAPITOLO QUINDICESIMO p.113

Un duro colpo alla fiducia ispirata negli altri da Stauffenberg viene inferta dall’arresto dei socialdemocratici Leber e Reichwein su soffiata del comunista Saefkow cui il colonnello li aveva incaricati di rivolgersi per tentare un’azione comune…
Il 15 luglio, imperterrito, Stauffenberg parte, con la bomba precedentemente preparata, per Rastenburg ma, uscito per telefonare a comunicare l’assenza di Himmler e chiedere istruzioni, al rientro in sala vede Hitler uscirne. Il suo prestigio cala a dismisura, ma il giovane promette di riuscire di lì a cinque giorni…

CAPITOLO SEDICESIMO p.120

17 luglio. Muller, direttore della Gestapo, spicca un mandato di cattura contro Goerdeler che si dà alla fuga…
19 luglio: riunione dei congiurati…
20 luglio: l’attentato sembra riuscito. Fromm chiama Keitel che gli dice che Hitler è sopravvenuto all’attentato e di arrestare Stauffenberg al suo rientro…
Alle quattro Stauffenberg giunge a Berlino dichiarando la morte di Hitler e chiedendo perché non sia stato messo in atto il piano Walkiria, parola d’ordine che lui stesso si incarica di diffondere. Ma nessuno di fatto fa nulla, a parte von Hase che schiera trenta guarnigioni nei punti indicatigli di Berlino. La sera alla radio la conferma della non morte di Hitler…
Remer intanto accerchia il ministero della propaganda per trarre in arresto Goebbles ma, ascoltato dal ricevitore lo stesso fuhrer nominarlo comandante militare di Berlino, eccolo dirigersi verso la Bendlerstrasse…

CAPITOLO DICIASSETTESIMO p.127

Dopo le otto, dietro le fila degli uomini schierati di Remer, ecco le SS irrompere nella Bendlerstrasse. Al suono dei loro passi, ecco von der Heuden sparare e ferire Stauffenberg prima di liberare Fromm. Il generale dichiara in arresto i congiurati. Beck si spara invano due volte prima di essere eliminato, gli altri vengono fucilati in cortile. Ma il tentativo di Fromm di uccidere tutti i possibili testimoni a suo danno va in fumo per l’arrivo della Gestapo che preleva Schulenburg e altri possibili validi testimoni…
Più tardi la voce di Hitler gracchia dagli altoparlanti delle radio…
A Parigi invece, Stulpnagel e von Kluge avevano  posto in arresto le SS prima di ricevere da Keitel la notizia del fallito attentato…

CAPITOLO DICIOTTESIMO p.133

Il 21 luglio cominciano gli arresti, cui faranno seguito i processi e le esecuzioni. Il 14 ottobre perfino Rommel, probabilmente estraneo a tutto, sarà costretto al suicidio…

CAPITOLO DICIANNOVESIMO p.140

Massacri di congiuranti fino a marzo inoltrato, con i sovietici ormai alle porte…

Complotti e tentativi tutti ad opera di aristocratici membri dell’esercito…

Il risultato poi sarà una Germania proletarizzata e acefala, ideal preda per qualunque totalitarismo, il quale domani non sarà più insidiato da nessuna congiura perché le congiure le fanno soltanto le aristocrazie, che amano la libertà. I proletari inneggiano al dittatore, cioè alla schiavitù…

INDICE DEI NOMI p.145

INDICE GENERALE p.151