IL MIO VICINO TOTORO – HAYAO MIYAZAKI

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IL MIO VICINO TOTORO – HAYAO MIYAZAKI
5051891077850 – (Stampa) 2010

 

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(CREDITS, TRAILER)
Satsuki e Mei Kusakabe si trasferiscono col padre in una nuova casa di campagna. Appena giuntevi iniziano a giocare in giardino ammirando le meraviglie dell’incontaminato paesaggio. Aprendo la porta di servizio si imbattono nei nerini del buio e giocando e correndo perlustrano l’enorme casa. Pulizie e trasloco procedono spediti e gioiosi. Un timido ragazzo, Kanta, porta qualcosa fuggendo imbarazzato di fronte alla carina coetanea Satsuki…
La sera si alza forte il vento, ma la notte passa indenne…
L’indomani vanno con il padre in bici a trovare la madre ricoverata in ospedale…
Il giorno seguente Satsuki prepara la colazione e il pranzo al sacco prima di andare a scuola con una sua nuova amica. Mei va a giocare nei dintorni mentre il padre inizia a lavorare. La bambina è incantata dalla natura. Raccogliendo ghiande si imbatte in uno spiritello e, seguendolo, si ritrova infine presso un albero secolare al cui interno cade, attraverso un pertugio che le permette di raggiungere un enorme e buffo essere peloso. Lo chiama Totoro ed è lo spirito buono della foresta. La piccola si addormenta sulla sua morbida pancia… Tornata da scuola, Satsuki si accorge dell’assenza di Mei e, trovato il cappello, segue il sentiero in precedenza percorso dalla sorella, rinvenendola addormentata. Mei racconta tutto alla sorella. Giunto il padre vanno in cerca dell’albero senza trovarlo. Il padre le conduce quindi nel bosco tsuka all’interno del quale si trova un secolare albero di canfora. Il padre dice loro che il Totoro non sempre si fa vedere…
L’indomani, di ritorno da scuola dove si è recata anche la capricciosa Mei, le due bambine sono colte dalla pioggia di ritorno a casa, trovando rifugio in un altarino. Kanta le vede lasciando loro il suo ombrello per poi fuggire via. Tornate a casa le due riportano l’ombrello al ragazzo  che, timido, si è nascosto nel vederle avvicinarsi. Le due vanno poi alla fermata del bus in attesa del ritorno del padre che non vedono però scendere. Si fermano ad aspettare il bus seguente. Più tardi Totoro si ferma al loro fianco fino all’arrivo di un gatto bus con il quale se ne va lasciando a Mei un involto. Poco dopo ecco il padre con il bus. L’involto contiene semi che le due sorelle piantano. Satsuki lo scrive alla madre e Mei è ansiosa di vederli germoglare. Una notte si svegliano collaborando con Totoro e gli spiriti della foresta ad un rito che fa crescere dai semi un gigantesco albero. Poi si aggrappano a lui volando in cielo. L’indomani si svegliano e, sebbene l’albero non ci sia più, sono felici per lo spuntare di alcune piantine. Più tardi vanno dalla nonna di Kanta a raccogliere frutta e verdura. Lì li raggiunge Kanta con un telegramma proveniente dall’ospedale, che vuole essere contattato. Kanta accompagna Satsuki a telefonare. Mei li segue con la pannocchia da regalare alla madre, perdendosi ben presto. Poco dopo ritrova Kanta e Satsuki. La madre dovrà restare in ospedale per il fine settimana. Mei fa i capricci e le due finiscono per litigare. Tornata a casa, Mei vede la sorella piangere e corre via per raggiungere l’ospedale. Più tardi Satsuki e la vecchia, non trovandola più, iniziano a cercarla. Tutti danno una mano, si draga anche lo stagno, ma non si trova. Kanta andrà in bici all’ospedale. Giunge la sera e si teme il peggio per un sandalo
trovato nello stagno. Ma Satsuki, accorsa sul posto, dice che non è della sorella. Satsuki va a cercare Totoro finendo per trovarlo sul posto dove la sorella lo aveva visto la prima volta. Quello la prende e, salito sulla cima dell’albero, richiama il gattobus, a bordo del quale Satsuki sale ritrovando in breve Mei. Il gatto-bus le porta allora fino all’ospedale. Vedono così la madre sana e sorridente in compagnia del padre. I due genitori trovano la pannocchia e alla madre sembra di averle viste su un albero. Può essere, le dice il marito…
 Il gatto-bus lascia le sorelle a casa dove ritrovano Kanta e la nonna…

 

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