IL CODICE DEL FORO MUSSOLINI

IL CODICE DEL FORO MUSSOLINI
IL CODICE DEL FORO MUSSOLINI

IL CODICE DEL FORO MUSSOLINI
ITALIA STORICA – 2017

INTRODUZIONE E TRADUZIONE DAL LATINO: Pierluigi Romeo di Colloredo
PREFAZIONE: Adriano Scianca
EDIZIONE A CURA DI: Andrea Lombardi

 

In questo volume, curato da Andrea Lombardi, viene proposta al lettore, per la prima volta, la traduzione italiana del Codice della Stele Mussolini, frutto del parto della mente del professor Aurelio Giuseppe Amatucci e delle laboriose mani del calligrafo Enrico Brignoli che quel testo ha trasposto su pergamena…

Nell’introduzione di Adriano Scianca si ripercorrono le principali tappe che hanno portato alla creazione del Foro, della Stele e del Codex, nonché dell’intento che ha mosso il Regime a propugnarne la realizzazione…

Il saggio di Pierluigi Romeo di Colloredo ripercorre le tappe della vita e della carriera di Renato Ricci, alla realizzazione dell’opera indissolubilmente legato, nonché il susseguirsi di progetti e opere del Foro Mussolini… Particolare attenzione è ovviamente dedicata al Monolito…
Prospetti, mappe e fotografie dell’epoca precedono la traduzione del Codex… Completano il testo fotografie di Antonio Mele unitamente a un’appendice che riproduce testi dell’epoca dedicati al Foro…

Libro stampato su carta patinata…

Consigliato agli appassionati di storia contemporanea e architettura…

LA VOCE DELLA PIETRA
Di Adriano Scianca p. 7

“Monumento” deriva dal latino monère, “ricordare”: fissare sulla pietra l’essenza di un’epoca e di una civiltà in modo che possa essere ricordata dai posteri. Una cultura monumentale è quella che esprime questo anelito tragico e grandioso che osa sfidare l’eternità. bisogna infatti autocomprendersi in un arco di tempo che sfidi i secoli per avere la forza di costruire monumenti destinati a durare e a parlare alle generazioni future. il regime fascista aveva esattamente questa ambizione. […]
Una preoccupazione che sfugge al presentismo contemporaneo, in cui nessuno sembra avere l’itenzione, né la capacità, di saper parlare agli abitanti dell’avvenire, ai quali, del resto, non si aprebbe di preciso cosa dire. Di noi è già tanto se resterà la parola “merda”, amava dire Céline. (p. 7)

La Stele Mussolini viene eretta nel 1932, anno del Decennale della Marcia su Roma, davanti al Foro ugualmente dedicato al fondatore del fascismo. nelle sue fondamenta fu posto assieme a alcune monete commermorative il Codex Fori Mussolini, una pergamena su più fogli contenente un testo in latino redatto dal professor Aurelio Giuseppe Amatucci, studioso di letteratura latina cristiana, e scritto a mano dal calligrafo Enrico Brignoli. Il testo latino fu poi riprodotto in diverse pubblicazioni dell’epoca, ma mai tradotto in italiano. (p. 9)
Ad ogni modo, il testo è suddiviso in tre parti. Nella prima vi è un racconto dell’ascesa del fascismo e di come Benito Mussolini abbia preso in mano un paese che dopo la Prima Guerra Mondiale si trovava sull’orlo del disastro e lo abbia fatto rinascere. La seconda parte elogia invece le organizzazioni giovanili fasciste e il loro programma per il futuro, con una particolare menzione per Renato Ricci, presidente dell’Opera Nazionale Balilla, unico altro gerarca nominato nel testo. La terza parte, invece, racconta la costruzione del Foro Mussolini. […]
[…]gli storici del futuro avrebbero conosciuto le gesta di Mussolini leggendo documenti come il Codex. (p. 9)

Ma torniamo al Foro Mussolini. Il Foro doveva essere grandioso e ispirarsi alle architetture della Roma Imperiale viste attraverso una prospettiva metafisica con uno stile squadrato essenziale. (p. 15)
Il 4 novembre 1932 Benito Mussolini inaugurava il primo lotto di realizzazioni del Foro che comprendeva: l’Accademia Fascista di Educazione Fisica, lo Stadio dei Marmi, lo Stadio dei Cipressi e il Monolite Mussolini posto all’ingresso del Foro. Delle quattro opere realizzate tre erano di Del Debbio e una, il Monolite, era dell’ingegnere e architetto Costantino Costantini. (p. 16)
Nel 1932, anno del Decennale della Marcia su Roma venne eretto davanti al Foro Mussolini il colossale obelisco in marmo di Carrare, detto Stele Mussolini. […] la Stele Mussolini è alta 36,59metri, di cui 17,50 sono costituiti dal fusto. (p. 19)
Il Monolito venne inaugurato solennemente di fronte alla folla e alle organizzazioni del Partito e della Gioventù Fascista il 29 ottobre 1932 nel foro Mussolini per celebrare il decennale della marcia su Roma. (p. 21)

CODEX FORI MUSSOLINI p. 49

IL CODEX FORI MUSSOLINI p. 55

La guerra più memorabile tra tutte quelle che sono state combattute incendiò l’intera Europa dal 1914 al 1918, e poiché gli altri popoli aiutarono con armi e ricchezze coloro che combattevano, e giacché quasi tutti ne furono atterriti, questa guerra venne detta e fu la guerra mondiale.
Nella guerra gli italiani[…] decisero di combattere per liberare i confini dal dominio degli stranieri. […]infine conseguirono in maniera totale, annientando l’enorme esercito nemico.
Ma degli uomini che allora reggevano la poltica italiana, alcuni erano tremebondi dinnanzi l’ambizione del popolo e degli stranieri, altri delusi a causa delle proprie false idee, sostenendo di tutto voler dare al popolo e nulla alla Patria, e negando che la Patria esistesse. Facendo sì pessimo uso di una tanto gloriosa e sanguinosa vittoria, gettarono l’Italia nel pericolo più grave, tanto che i migliori cittadini quasi disperavano già della sua salvezza.
A questo punto, per comando e volontà divini comparve un UOMO. (pp. 55-56)
Questo uomo era
BENITO MUSSOLINI
Quando quest’uomo, travolto dall’amore per la sua Patria, dapprima spinse impetuosamente i propri concittadini alla guerra, quindi combatté strenauamente in battaglia come soldato, versando il proprio sangue, e venuta alla luce la Vittoria, decise di restaurare i Fasci, poiché rappresentavano le pristine virtù degli antichi Romani, e li restaurò. (p. 56)
Inoltre Egli ha regolato la disciplina dei ragazzi e degli adolescenti con nuove leggi e ben studiati regolamenti, e rafforzato lo studio e l’insegnamento delle arti; si è preoccupato perché le città d’Italia, e specialmente Roma, fossero ornate di edifici magnifici e utili, e costruite il maggior numerodi strade, ed i monumenti di ogni epoca, soprattutto quelli dell’antichità vennero restaurati e scavati. (p. 57)
Per far sì che tale Ordine possa durare per sempre, questo UOMO che tutto pensa e tutto anticipa, sentì che ogni fanciullo, ragazza, adolescente dovesse venire educato nella nuova luc e nel seno della stessa Patria. Quindi una legge venne proposta e promulgata nel MCMXXVI (IV) che i giovani italiani, con il consenso dei genitori, si unissero in associazione e, a seconda dell’età e del sesso, divenissero Balillo, Avanguardisti, Piccole Italiane e Giovani Italiane. Venne così istituita quella che venne chiamata Opera Nazionale Balilla e che venne presieduta da Renato Ricci. (p. 57-58)
Da ciò si è sviluppato il Foro Mussolini: e qui è anche l’Accademia Fascista, dove vengono educati colore che guidano i reparti di giovani, e che insieme agli insegnanti di lettere e di dottrina formano e abilmente istradano le menti della gioventù italiana nella giusta maniera, conformandosi alla famosa frase di MUSSOLINI “Libro e moschetto”. (p. 59)
Il 27 ottobre del X anno della Rivoluzione Fascista, venne posto su una base quadrata con macchine e strumenti adeguati, e con la sua altezza di CXXX piedi, con la cuspide d’oro, con lo splendore del marmo, supera tutti gli altri. (p. 60)
Si erge all’inresso stesso del Foro Mussolini e renderà immortali le fortune della Patria restaurata dal DUCE, il meraviglioso invitto spirito del DUCE, la perpetua fedeltà dei cittadini al DUCE, e le famose gesta realizzate dal Fascismo. (p. 61)

APPENDICI p. 99

IL FORO MUSSOLINI p. 101

IL FORO MUSSOLINI IN ROMA p. 111

IL PIAZZALE DEL MONOLITE p. 123