HERMAN MELVILLE – CHICCHIRICHÌ OVVERO IL CANTO DEL NOBILE GALLO BENEVENTANO

HERMAN MELVILLE – CHICCHIRICHÌ OVVERO IL CANTO DEL NOBILE GALLO BENEVENTANO
HERMAN MELVILLE – CHICCHIRICHÌ OVVERO IL CANTO DEL NOBILE GALLO BENEVENTANO

HERMAN MELVILLE – CHICCHIRICHÌ OVVERO IL CANTO DEL NOBILE GALLO BENEVENTANO

Un gentiluomo di campagna, i cui affari vanno male, esce una mattina di primavera per una passeggiata in collina in cerca di ristoro… Ammira il paesaggio, critica la nuova tecnologia che provoca anche disastri come quelli ferroviari, si lamenta per i reumatismi che lo affliggono e, soprattutto, per un creditore particolarmente fastidioso che lo perseguita… A rincuorarlo, è il bellissimo, potentissimo e maestoso canto di un gallo… A cuor leggero, tornato a casa, affronta così senza timori il creditore, mettendolo alla porta… Di buon umore, ascolta ancora il gallo cantare e, a sorpresa, contro ogni previsione, continuare a farlo fino a sera… Dall’indomani inizia a cercarlo, con il desiderio di provare ad acquistarlo… Ma tutto è vano… Passano le settimane ed eccolo costretto ad aggiungere altre ipoteche alle sue proprietà per pagare i creditori…

Un giorno, si presenta a chiedere il proprio compenso un taciturno e misterioso taglialegna, Merrymusk. Anche a lui chiede del gallo, ricevendone una vaga risposta, convinto possa essere solo uno Shangai di un ricco possidente… Tempo dopo, nel recarsi dall’uomo per saldare il resto del conto, eccolo sorpreso al cospetto del gallo!, non di razza, ma sorprendente canterino, maestoso come il tenore Beneventano visto a teatro… Invano tenta di acquistarlo, giacché il taglialegna non può venderlo, essendo quello l’unico medico e medicina per moglie e quattro figli ammalati… I congiunti, infatti, per rincuorarsi, si beano del canto dell’animale…

Tempo dopo, oberato da nuove ipoteche e da un lutto, il narratore trae sollievo dal canto del gallo. Deciso a rivederlo assieme al taglialegna, vi si reca in visita, giusto in tempo ad assistere alla morte dell’uomo. Il gallo canta, e, uno dopo l’altro, estasiati da quella potente voce, muoiono anche la moglie e i figli, infine lo stesso animale…

Commosso, il narratore seppellisce i corpi e fa apporre in loco una lapide in memoria di gallo e famiglia…

“Il legnaiolo e la sua famiglia, con il signor Beneventano, giacciono in quel luogo. Li seppellii io sesso, e posi la pietra, che fu fatta su ordinazione; e da allora non ho mai più sofferto malinconie, ma in tutte le circostanze, mane e sera, canto un canto perpetuo: CHICCHIRICHÌ!” (p. 78)

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Racconto presente in MELVILLE – BARTLEBY LO SCRIVANO E ALTRI RACCONTI AMERICANI

MONDADORI – Collana OSCAR CLASSICI n. 229 – 2001

A cura di Massimo Bacigalupo

INTRODUZIONE p. VII

CRONOLOGIA p. XXIX

NOTA BIBLIOGRAFICA p. XLV

BARTLEBY p. 3

CHICCHIRICHÌ OVVERO IL CANTO DEL NOBILE GALLO BENEVENTO p. 49

I DUE TEMPLI p. 79

IL PARADISO DEGLI SCAPOLI E IL TARTARO DELLE FANCIULLE p. 99

JIMMY ROSE p. 129

IO E IL MIO CAMINO p. 145

NOTE p. 185