HARUKI MURAKAMI – RANOCCHIO SALVA TOKYO


HARUKI MURAKAMI – RANOCCHIO SALVA TOKYO
EINAUDI – 2017

ILLUSTRAZIONI: Lorenzo Ceccotti

TRADUZIONE: Giorgio Amitrano

Tokyo. Al ritorno dal lavoro con le buste della spesa, il mite Katagiri si ritrova in casa ad attenderlo un imponente ranocchio di oltre due metri. In stato di choc non riesce a spiccicare verbo per alcuni minuti, mentre l’altro lo fa sedere al tavolo per sorbire un tè. Alla fine, fumando, Katagiri riesce a chiedere se per caso sia un mafioso che non può aiutare in nessun modo in quanto misero assistente del responsabile della Sezione finanziamenti della filiale di Shinjuku della Cassa di credito e sicurezza, addetto alla riscossione dei debiti non saldati. L’altro ribatte dichiarando di esser giunto per una questione importante: salvare Tokyo dalla distruzione, dimostrandogli di essere reale…

Lo scopo che mi ha portato qui è salvare Tokyo dalla distruzione. […]
Ma io non sono pazzo, e lei non sta sognando. Si tratta di una questione molto seria. (p. 9)

Ranocchio spiega che un terremoto di vaste proporzioni si verificherà di lì a tre giorni, alle 08.30 del 18 febbraio… Centocinquantamila circa saranno le vittime, per lo più per incidenti nei mezzi di trasporto e crolli di grattacieli. L’epicentro sarà proprio a Shinjuku, sotto gli edifici della filiale di banca, dove dovranno scendere per combattere il Gran Lobrico che ivi dimora e che causa i terremoti…

Lei e io scenderemo sotto la filiale della Casa di credito e sicurezza di Tolkyo di Shnjuku e lì combatteremo contro il Gran Lombrico. (p. 16)

Katagiri, che nel suo lavoro di recupero crediti non ha mai avuto paura nemmeno di affrontare gli yakuza, si trova ora titubante. Chi è questo Grande Lombrico?, si azzarda infine a chiedere…

È un lombrico gigante, che vive nelle viscere della terra. Quando si arrabbia, provoca terremoti. (p. 21)

Il Gran Lombrico assorbe vibrazioni tramutandole in odio e si è risvegliato a seguito del terremoto di Kobe, traendone lo spunto per provocarne uno ancor più nefasto proprio a Tokyo. Ranocchio chiede a Katagiri di supportarlo e incitarlo durante lo scontro fisico con il mostro, lui che nel lavoro dimostra grande coraggio e pazienza, sopportando il disinteresse dei superiori e perfino quello dei fratelli…

Quello che le chiedo, signor Katagiri, è di darmi coraggio. Sostenermi col cuore, come un amico. (pp. 25-26)

Per dargli una prova inconfutabile della propria esistenza, Ranocchio promette di sistemare il recupero crediti della società Grandi Orsi d’Oriente controllata dai mafiosi. Lascia quindi l’appartamento appiattendosi fino a passare sotto la porta…
L’indomani, alle nove, Katagiri riceve in ufficio la chiamata dell’avvocato della società che gli comunica di procedere al pagamento di quanto richiesto dalla banca, a patto di non mandare più in sede Ranocchio… Lo strano essere si presenta poco dopo in ufficio, carpendo l’assenso all’impresa a Katagiri. Si vedranno la mezzanotte del 17 nella sala caldaie…
Il 17 sera, però, qualcuno spara a Katagiri mentre, al termine del giro di riscossione, sta tornando verso la banca… Un giovane anonimo lo ferisce a una spalla avvicinandoglisi poi pistola in pugno per finirlo… Katagiri sviene, risvegliandosi al mattino del 18 febbraio del 1995 nel letto di un ospedale. L’infermiera dichiara, alle 09.15, che non c’è stato nessun terremoto e che è stato ricoverato in ospedale dopo esser stato rinvenuto svenuto in un vicolo. Nessuno gli ha sparato, ma durante la notte ha invocato sovente Ranocchio… Katagiri è confuso: si è immaginato tutto?…

Fino a che punto tutto quanto ricordava era accaduto realmente, e da che punto era pura fantasia? Ranocchio esisteva davvero e aveva impedito il terremoto lottando con il Gran Lombrico? O era stato solo parte di un lungo sogno a occhi aperti? Katagiri non si sapeva dare una risposta. (pp. 46-47)

La sera Katagiri si accorge della presenza di uno spossato Ranocchio seduto sulla sedia. Si scusa, ma l’altro, aperti gli occhi, lo ringrazia per il supporto ricevuto in sogno…

Nel sogno mi ha sostenuto con tutte le sue forze. È solo grazie a lei se sono riuscito a combattere fino alla fine. (p. 50)

È stata una dura battaglia nel mondo dell’immaginazione terminata in pareggio. Lui e il lombrico si sono feriti a vicenda. Ora è troppo stanco e deve affrontare i nemici che ha dentro di sé, annuncia prima di finire in coma… Poco dopo dal suo corpo fuoriescono vermi e scolopendre che aggrediscono anche Katagiri penetrando nel di lui corpo. Un urlo lacerante provoca l’intervento dell’infermiera. È stato un brutto incubo, proclama quella, mentre Katagiri ricorda l’eroico sacrificio di Ranocchio…