HAIKU Il fiore della poesia giapponese da Basho all’Ottocento Oscar Mondadori – Oscar Classici 14° ristampa – 2013

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HAIKU

Il fiore della poesia giapponese da Basho all’Ottocento

Oscar Mondadori – Oscar Classici

14° ristampa – 2013A cura di Elena Dal Pra

INTRODUZIONE p.V

Elena Dal Pra

BIBLIOGRAFIA p.XIII

AVVERTENZA p.XV

HAIKU

ITO SHINTOKU
(1634-1698) p.3

IKENISHI GONSUI (1650-1722) p.7c’è una meta

per il vento dell’inverno:
il rumore del mare (p.11)

KONISHI RAIZAN
(1653-1716) p.13

nei campi di neve

verdissimo il verde

delle erbe nuove (p.15)guardando indietro,

freddi in questo crepuscoli

i ciliegi di montagna (p.16)

pioggia di primavera:
riflessa negli occhi bovini

che non la vedono (p.18)

alzo il capo e vedo

me coricato

nel freddo (p.21)

UEJIMA ONITSURA (1661-1738) p.23

un giorno mite,

ma ancora del freddo

nel sole d’inverno (p.30)

MATSUO BASHO (1644-1694) p.33

è primavera:

una collina che non ha nome

velata nel mattino (p.36)

sera:

tra i fiori si spengono

rintocchi di campana (p.37)

in mezzo al campo

il canto libero

dell’allodola (p.43)

erba estiva:
per molti guerrieri

la fine di un sogno (p.48)

un guscio

di cicala, svuotatosi

nel canto (p.51)

silenzio:

graffia la pietra

la voce delle cicale (p.54)

scuotiti, tomba –
la mia voce di pianto,

nel vento d’autunno (p.62)

ossa esposte in un campo –

nella mia carne il morso

del vento (p.71)

sono arrivato fino a qui

senza morire –

e finisce l’autunno (p.72)

nella sera d’autunno

lungo questa strada

non un viaggiatore (p.73)

in questo autunno

perché sono così vecchio?

tra le nuvole, un uccello (p.75)

giorno d’inverno:
gelata sul cavallo

la mia ombra (p.78)

malattia nel viaggio:
i miei sogni si librano

sui campi desolati (p.79)

languore d’inverno:

nel mondo di un solo colore

il suono del vento (p.81)


TAKARAI KIKAKU 
(1661-1707) p.85
si veste d’estate
di cielo e terra
il mendicante (p.88)

 

HATTORI RANSETSU
 (1654-1707) p.93

 

NAITO JOSO 
(1662-1704) p.95
stringono la via
le spighe dell’orzo
pesanti di pioggia (p.97)
fredda più della neve
è sui capelli bianchi
in inverno la luna (p.100)
non c’è nulla –
i campi e le montagne
rubati dalla neve (p.101)

 

MUKAI KYORAI 
(1651-1704) p.103
in cinque o sei
piangendo si intrecciano
i salici (p.105)
uccelli migratori -anche la casa dove sono nato

è oggi il tetto di una notte (p.110)


MORIKAWA KYOROKU 
(1656-1715) p.111
fiori di ciliegio:sparsi si posano sull’acqua

della risaia (p.112)
vento fresco:
sui campi verdi
un’ombra di nube (p.114)

 

YOSA BUSON 
(1715-1783) p.115
si mescolano
il lago e il fiume
nella pioggia di primavera (p.123)
torno a vederli
e nella sera sono già frutti
i fiori di ciliegio (p.125)
candidamente sta
sulla bianca peonia
una formica di montagna (p.129)
frescura:tra qui e la campana,

rintocchi (p.131)
luna d’estate:
perduto nell’erba lo sguardo
del guardiano del tempio (p.132)
vado nella brughiera vasta:
verso di me vengono
torri di nubi (p.136)
è qui l’autunno:
bisogna arrendersi all’evidenza
dello starnuto! (p.140)
nella mia stanza pesto
il pettine che fu di mia moglie –
nella mia carne, un morso (p.141)
sera d’autunno:
la solitudine è più grande
dell’anno scorso (p.142)
crepuscolo autunnale:
da solo faccio visita
a un’altra solitudine (p.143)
si oscura la montagna,
e ruba il rosso
alle foglie dell’autunno (p.144)
all’uomo solo,
ancora più amica,
la luna (p.150)
un vecchio lago,
sul fondo un sandalo di paglia,
e il nevischio che scende (p.152)

un monaco solo

legge una pietra incisa
nel vento invernale (p.155)

 

TAN TAIGI 
(1709-1771) p.161
lungo il giorno:
si sfiniscono gli occhi
sul mare (p.162)
ad una ad una
si affacciano nel freddo
le stelle (p.166)


KATO GYODAI
 (1732-1792) p.169
spirito dell’inverno:
nella luna luminosa,
una grandinata (p.173)

 

YOSHIKAWA RYOTA
 (1718-1787) p.175
frinire di grilli:
penetra nel muro
la mia ombra (p.178)

 

MIURA CHORA
 (1729-1780) p.181
sulle sere serene
e i giorni silenziosi,
piogge di primavera (p.183)
guardo la luna:
nuvole se alzo gli occhi, se li abbasso
il sereno (p.186)
luna piena d’autunno:
bellissima semplicemente, perfettamente
chiara (p.188)

 

TAKAI KITO 
(1741-1789) p.189
monti lungo la costa:
tra i pini piccoli
le acque di primavera (p.191)
vento di primavera:
sui libri illustrati nella bottega
i fermacarte (p.192)

 

KOBAYASHI ISSA
 (1763-1828) p.195
l’allodola
del mio villaggio: non la vedo,
ma so che canta (p.199)
in questo mondo,
frenesia anche nella vita
della farfalla (p.202)
in questo mondo
contempliamo i fiori;
sotto, l’inferno (p.206)
vento d’autunno:
a sé mi paragona con gli occhi
il mendicante (p.227)

 

MASAOKA SHIKI
(1867-1902) p.237
nella sera di primavera
quale lettura per l’uomo
senza compagna? (p.243)
fiorisce un pero:
sul luogo della battaglia
le rovine di una casa (p.244)
convalescenza:
stancarsi gli occhi
contemplando le rose (p.247)
pianta i piedi nella piena,
lo spaventapasseri,
e resiste (p.256)
sull’argine tra le risaie
vola bassa la cavalletta
nel sole che muore (p.261)
INDICE p.267

 

Le poesie dei singoli poeti è preceduta da note biografiche degli stessi.
Citati gli haiku che maggiormente ci hanno colpito cogliendo al meglio l’impermanenza e l’eternità del momento descritto…
Il libro, rivelatosi meraviglioso, mi è stato dato quale “omaggio di diffusione culturale” il 23/12/2013 da Giulia D’Amico.