GIUSEPPE VERDI – IL TROVATORE (Selezione)
OPERA VIVA – ARMANDO CURCIO EDITORE – OPV-001 – 1989
Registrazione dal vivo effettuata il 31 luglio 1962 al Festspielhaus di Salisburgo.
allegato al fascicolo n.1 di OperaViva Armando Curcio Editore.
Baritone Vocals – Ettore Bastianini
Directed By – Herbert von Karajan
Libretto By – Salvatore Cammarano
Mezzo-soprano Vocals – Giulietta Simionato
Orchestra – Wiener Philharmoniker
Soprano Vocals – Leontyne Price
Tenor Vocals – Franco Corelli
LIBRETTO
PRESENTAZIONE p. 1
LA VICENDA p. 3
CHI ERANO I TROVATORI p. 8
UNA CREAZIONE TORMENTATA p. 17
GARCIA GUTIERREZ E IL TEATRO ROMANTICO SPAGNOLO p. 20
L’OPERA E I SUOI INTERPRETI p. 25
IL LIBRETTISTA DE «IL TROVATORE» p. 28
«IL TROVATORE» A SALISBURGO p. 31
I PROTAGONISTI DEL CD p. 33
«IL TROVATORE» AL CINEMA p. 44
I TESTI DEL LIBRETTO p. 47
TRACKLIST
1 Abietta Zingara 3:27
2 Tacea la Notte Placida 6:38
3 Deserto Sulla Terra 5:55
4 Vedi! Le Fosche Notturene Spoglie 5:46
5 Mal Reggendo All’aspro Attacco 3:22
6 Il Balen Del Suo Sorriso 3:07
7 Per Me, Ora Fatale 4:01
8 E’ Deggio… E Posso Crederlo? 4:51
9 Ah! Sì, Ben Mio 7:46
10 Vanne, Lasciami 12:08
11 Ah! Dove Sei, Crudele? 6:30
12 Ciel! Non M’inganna 9:30
Principio del secolo XV. Spagna…
PARTE PRIMA
IL DUELLO
SCENA PRIMA
ATRIO NEL PALAZZO DELL’ALIAFERIA (Saragozza)
Il Conte Luna, innamorato della dama di corte Leonora, passa le notti fuor della di lei porta con la speranza di vederla. L’uomo è, peraltro, geloso di un misterioso Trovatore che della donna ha conquistato il cuore con le sue notturne serenate…
Ferrando, capo delle guardie, racconta ai sottoposti la storia del fratello minore del conte, rapito dalla figlia di una zingara fatta ardere sul rogo dal precedente conte che riteneva stesse compiendo un maleficio sul neonato…
La fattucchiera perseguitata
fu presa, e al rogo condannata;
ma rimaneva la maledetta
figlia, ministra di ria vendetta!…
Compì quest’empia nefando eccesso!…
Spaver il fanciullo… e si rinvenne
mal spenta brace nel sito istesso
ov’arsa un giorno la strega venne!…
E d’un bambino… ohimé!… l’ossame
bruciato a mezzo, fumante ancor!
Il conte fece cercare l’infante per tanto tempo ancora, rassegnandosi infine alla di lui morte… Della strega mai più traccia alcuna, con Ferrando che vorrebbe ucciderla potendola riconoscere… Si dice, infine, che lo spirito della strega bruciata vaghi ora nottetempo per le stanze del castello con le sembianze d’animale…
SCENA II
GIARDINO DEL PALAZZO
Leonora rivela alla fida Ines di essersi innamorata di un misterioso Trovatore che ogni notte le canta una serenata con il suo liuto… Lo aveva invero scorto per la prima volta, tempo addietro, durante una cerimonia di consegna di onorificenze al termine di una battaglia…
SCENA III
IL CONTE
Mentre si aggira sui veroni con la speranza di poter veder l’amata, il conte ode proprio il canto del rivale…
SCENA IV
Uscita al suono del canto del Trovatore, Leonora abbraccia la figura che innanzi gli si para, ignorando essere quello il conte…
SCENA V
Il Trovatore crede d’esser dunque stato tradito, ma la donna gli confessa il proprio amore. L’uomo, pressato dal conte, dichiara il proprio nome: Manrico, a morte proscritto in quanto seguace del conte d’Urgel… Il conte lo sfida a duello, con Leonora ad offrire la propria vita pur di salvare l’amato…
C: No!
Di geloso amor spezzato
arde in me tremendo foco!
Il tuo sangue, o sciagurato,
ad estinguerlo fia poco!
Dirgli, o folle – io t’amo – ardisti!…
Ei più vivere non può…[…]
L: Io, sol io di tanto foco
son, pur troppo la cagione!
Piombi, ah! Piombi il tuo furore
sulla rea che t’oltraggiò…
Vibra il ferro in questo core,
che te amai non vuol, non può.[…]
M: Il suo core e la tua vita
il destino a me serbò!
I due principiano il duello, con Leonora a perdere i sensi…
PARTE SECONDA
LA GITANA
SCENA PRIMA
UN DIRUTO ABITURO SULLE FALDE DI UN MONTE DELLA BISCAGLIA
Ai piedi di un monte, in un diroccato abituro della Biscaglia, dimora una comunità di zingari. Lì si trovano, al risveglio dell’alba, Azucena e suo figlio… Manrico!, uscito ferito, ma vittorioso, dallo scontro con il conte di Luna…
Uomini e donne, destatisi, si preparano per recarsi al lavoro, bevendo, cantando e danzando… Azucena racconta una storia lugubre, quella della sorella morta, bruciata proprio lì dove si trovano ora… La visione della morta, ne funestano d’incubi il sonno…
La incolpò superbo
conte di maleficio, onde asseria
colto un bambin suo figlio… Essa bruciata
fu dov’arde or quel foco![…]
Col figlio… teco in braccio, io la seguia piangendo.
Per vendicarsi rapì il figlio neonato del conte, decidendo di gettarlo sulla stessa pira che aveva dato la morte alla madre. Colta però da una visione, si è infine accorta con raccapriccio di aver arso non il figlio del nemico, bensì sua stessa prole! Manrico è dunque figlio del conte… Il giovane chiede spiegazioni alla donna, che si corregge, dichiarando di essersi sbagliata nel raccontare la storia… Lo ha sempre accudito e curato dopo ogni battaglia…
M: La vendicasti?
A: Il figlio giunsi a rapir del Conte:
lo trascinai qui meco… le fiamme ardean già pronte.[…]
Il figlio mio avea bruciato!
Manrico rivela che, vinta la sfida, si è sentito trattenere da una voce misteriosa, incapace così di dare il colpo di grazia al conte… La donna gli chiede di promettere di ucciderlo in un eventuale futuro scontro…
Oh madre! non saprei dirlo a me stesso!
Mal reggendo all’aspro assalto,
ei già tocco il suolo avea:
balenava il colpo in alto
che trafiggerlo dovea…
Quando arresta un moto arcano,
nel discender, questa mano,
le mie fibre acuto gelo
fa repente abbrividir!
Mentre un grido vien dal cielo,
che mi dice: «non ferir»!
A: Ma nell’alma dell’ingrato
non parlò del cielo un detto!
Oh! se ancor ti spinge il fato
a pugnar col maledetto,
compi, o figlio, qual d’un dio,
compi allora il cenno mio!
Di vendetta giusta brama
sorga, accenda il tuo furore…
Sino all’elsa questa lama
vibra, immergi all’empio in cor.
SCENA II
Il dialogo tra madre e figlio è interrotto dall’arrivo del messo, Ruiz, latore di un messaggio con il quale lo si avvisa dei prossimi voti monastici di Leonora, affranta dalla falsa notizia della sua morte in battaglia… Deve quindi raggiungerla a Castellor, partendo subito nonostante gli avvertimenti della madre…
Ah!… mi sgombra, o madre, i passi…
Guai per te s’io qui restassi!…
Tu vedresti a’piedi tuoi
spento il figlio di dolor!
SCENA III
ATRIO INTERNO
Il Conte, Ferrando e altri sottoposti si aggirano per il castello a notte fonda. Il conte vuole impedire che Leonora d’altri sia… Il rumore di una prossima battaglia fa allontanare i soldati, con il Conte deciso a rapire Leonora e impedirle la riduzione allo stato monacale…
SCENA IV
Il conte, raggiunta Leonora, cerca di rapirla, ma Manrico glielo impedisce riuscendo ad allontanarsi con la donna grazie alla protezione dei sopraggiunti Ruiz e sottoposti…
PARTE TERZA
IL FIGLIO DELLA ZINGARA
SCENA PRIMA
ACCAMPAMENTO
Il Conte comanda le truppe che devono riprendere il castello espugnato…
SCENA II
Il conte, roso dalla gelosia, più che alla battaglia pensa a riprendere Leonora…
SCENA III
Ferrando informa il conte di aver catturato una zingara che si aggirava nei dintorni dell’accampamento, sospettandola una spia. La donna è Azucena, a dichiarare di trovarsi lì solamente per ritrovare il figlio… Da alcuni dettagli del di lei racconto, il Conte deduce trattarsi della strega assassina del fratello, come da Ferrando confermato. Invano la donna nega l’addebito, ritrovandosi catturata per essere giustiziata…
(Che intesi!… O qual sospetto!)
Azucena
Giorni poveri vivea,
Pur contenta del mio stato;
Sola speme un figlio avea…
Mi lasciò!… m’oblìa, l’ingrato!
Io deserta, vado errando
Di quel figlio ricercando,
Di quel figlio che al mio core
Pene orribili costò!…
Qual per esso provo amore
Madre in terra non provò!
Azucena
E tu, parla… sei?…
Conte
Fratello del rapito.
Azucena
(Ah!)
Ferrando
(notando il mal nascosto terrore di Azucena)
(Sì!)
Conte
Ne udivi
Mai novella?
Azucena
Io?… No… Concedi
Che del figlio l’orme io scopra.
Ferrando
Resta, iniqua…
Azucena
(Ohimè!…)
Ferrando
Tu vedi
Chi l’infame, orribil opra
Commettea…
Conte
Finisci.
Ferrando
È dessa.
Azucena (piano a Ferrando)
(Taci)
Ferrando
È dessa che il bambino
Arse!
Invocando l’aiuto di Manrico, il Conte promette di catturare e uccidere anch’egli…
Azucena (con disperazione)
E tu non m’odi,
O Manrico, o figlio mio?…
Non soccorri all’infelice
Madre tua?
Conte
Tua prole, o turpe zingara,
Colui, quel traditore?…
Potrò col tuo supplizio
Ferirlo in mezzo al core!
Gioia m’innonda il petto,
Cui non esprime il detto!…
Meco il fraterno cenere
Piena vendetta avrà!
SCENA V
SALA ADIACENTE ALLA CAPPELLA IN CASTELLOR
Manrico è pronto a morire nella difesa del castello al certo prossimo assalto delle truppe del conte…
SCENA VI
I due amanti si dichiarano reciprocamente amore, pronti a morire dopo essersi sposati…
Manrico
Amor… sublime amore,
In tale istante ti favelli al core.
Ah! sì, ben mio, coll’essere
Io tuo, tu mia consorte,
Avrò più l’alma intrepida,
Il braccio avrò più forte;
Ma pur se nella pagina
De’ miei destini è scritto
Ch’io resti fra le vittime
Dal ferro ostil trafitto,
Fra quegli estremi aneliti
A te il pensier verrà
E solo in ciel precederti
La morte a me parrà!
Di quella pira l’orrendo foco
Tutte le fibre m’arse. avvampò!…
Empi, spegnetela, o ch’io fra poco
Col sangue vostro la spegnero…
Era già figlio prima d’amarti,
Non può frenarmi il tuo martir.
Madre infelice, corro a salvarti,
O teco almeno corro a morir!
Ruiz irrompe in stanza ad avvertire della cattura di Azucena, prossima ad essere giustiziata sul rogo……
PARTE QUARTA
IL SUPPLIZIO
SCENA PRIMA
UN’ALA DEL PALAZZO DELL’ALIAFERIA
Manrico si ritrova imprigionato assieme alla madre, della quale ha fallito la liberazione, prossimo anch’egli alla morte per decapitazione… Invoca ancora l’amore di Leonora che, all’esterno, lo ascolta disperata, pronta a dare la sua vita per lui…
Manrico (dalla torre)
Sconto col sangue mio
L’amor che posi in te!…
Non ti scordar di me!
Leonora, addio!
Leonora
Di te, di te scordarmi!!…
Tu vedrai che amore in terra
Mai del mio non fu più forte;
Vinse il fato in aspra guerra,
Vincerà la stessa morte.
O col prezzo di mia vita
La tua vita io salverò,
O con te per sempre unita
Nella tomba io scenderò.
SCENA II
Il conte ordina ai sottoposti “Come albeggi, la scure al figlio ed alla madre il rogo”, dispiaciuto di non saper dove Leonora sia… Questa si presenta al suo cospetto, promettendo di rimanere con lui in cambio della liberazione di Manrico… Inizialmente il conte rifiuta, poi accetta, esaltato dalla prospettiva di averla sua…
Leonora
Ah sì, per esso
Pietà dimando…
Conte
Che! tu deliri!
Io del rival sentir pietà?
Leonora
Clemente Nume a te l’ispiri…
Conte
È sol vendetta mio Nume… Va.
Leonora
(Si getta disperatamente a’ suoi piedi)
Mira, di acerbe lagrime
Spargo al tuo piede un rio:
Non basta il pianto? svenami,
Ti bevi il sangue mio…
Calpesta io mio cadavere,
Ma salva il Trovator!
Conte
Ah! dell’indegno rendere
Vorrei peggior la sorte:
Fra mille atroci spasimi
Centuplicar sua morte;
Più l’ami, e più terribile
Divampa il mio furor!
(Vuol partire, Leonora si avviticchia ad esso)
Conte
Prezzo non havvi alcuno
Ad ottenerla… scostati…
Leonora
Uno ve n’ha… sol uno!…
Ed io te l’offro.
Conte
Spiegati, Qual prezzo, di’.
Leonora
(stendendo la destra con dolore)
Me stessa!
Conte
Ciel!… tu dicesti?…
Leonora
E compiere
Saprò la mia promessa.
Conte
È sogno il mio?
Leonora
Dischiudimi
La via fra quelle mura…
Ch’ei m’oda… Che la vittima
Fugga, e son tua.
Conte
Lo giura.
Leonora
Lo giuro a Dio che l’anima
Tutta mi vede!
Conte
Olà!
(correndo all’ uscio della torre. Si presenta un custode; mentre il Conte gli parla all’orecchio, Leonora sugge il veleno chiuso nell’anello)
Leonora è dunque pronta al sacrificio, ingerendo un veleno che le darà la morte a Manrico già lontano…
Leonora
(M’avrai, ma fredda esanime spoglia)
Ora il mio fine impavida,
Piena di gioia attendo…
Potrò dirgli morendo:
Salvo tu sei per me!)
SCENA III
ORRIDO CARCERE
Azucena, spossata dalle torture e impaurita per la prossima morte annunciata da passi in avvicinamento, ha nuovamente la visione della madre bruciata sul rogo…
Azucena
Non odi?… gente appressa…
I carnefici son… vogliono al rogo
Trarmi!… Difendi la tua madre!
Manrico
Alcuno,
Ti rassicura, qui non volge…
Azucena
(senza badare a Manrico, con ispavento)
Il rogo!
Parola orrenda!
Manrico
Oh madre!… oh madre!
Azucena
Un giorno, turba feroce l’ava tua condusse
Al rogo… Mira la terribil vampa!
Ella n’è tocca già! già l’arso crine
Al ciel manda faville!…
Osserva le pupille
Fuor dell’orbita lor!… ahi… chi mi toglie
A spettacol sì atroce?
(cadendo tutta convulsa fra le braccia di Manrico)
SCENA ULTIMA
All’aprirsi della porta, somma è la sorpresa di Manrico di trovarsi innanzi Leonora. Credendo di esser stato tradito quando lei rifiuta di seguirlo, la scaccia, ma la donna gli rivela di essersi per lui sacrificata, invitandolo a fuggir via in fretta, giacché il veleno ingerito sta facendo effetto prima del previsto…
Che festi!… o cielo!
L: Pria che d’altri vivere…
Io volli tua morir!…
Il conte la prende male e ordina ai soldati di condurre al supplizio Manrico, costringendo la ridestatasi Azucena ad osservarlo morire… La donna gli rivela però trattarsi del di lui fratello… Sei vendicata, o madre!, può dichiarare…
Conte
(trascinando Azucena verso la finestra)
Vedi?…
Azucena
Cielo!
Conte
È spento!
Azucena
Egli era tuo fratello!..
Conte
Ei!… quale orror!…
Azucena
Sei vendicata, o madre!
Conte(inorridito)
E vivo ancor!
FINE