GABRIEL NAUDÉ – ISTRUZIONI PER ALLESTIRE UNA BIBLIOTECA

GABRIEL NAUDÉ – ISTRUZIONI PER ALLESTIRE UNA BIBLIOTECA
GABRIEL NAUDÉ – ISTRUZIONI PER ALLESTIRE UNA BIBLIOTECA

GABRIEL NAUDÉ – ISTRUZIONI PER ALLESTIRE UNA BIBLIOTECA

BIBLIOHAUS – 2012

Con ristampa anastatica della prima edizione parigina del 1927 e della prima traduzione inglese del 1661.

Introduzione e traduzione di Alfredo Serrai

Con un saggio di Maria Cochetti

A cura di Massimo Gatta

INTRODUZIONE

Di Alfredo Serrai p. 7

Lo advis di Gabriel Naudé rappresenta non solo un contributo fondamentale nella storia delle discipline bibliografiche, ma è una delle pietre miliari del pensiero filosofico e, oggi, della teoria della comunicazione e dell’organizzazione del sapere. (p. 7)

ISTRUZIONI PER ALLESTIRE UNA BIBLIOTECA p. 65

[…] nel numero quasi infinito di coloro che fino ad oggi hanno messo mano alla penna, non ho conosciuto ancora alcuno sui cui consigli ci si possa orientare nella scelta dei Libri, nel modo di procurarli, e nella disposizione che bisogna loro dare per esporli, con profitto e decoro, in una bella e sontuosa Biblioteca. (p. 68)

I. Ci si deve interessare all’allestimento di una Biblioteca, e perché.

[…] essendo convinti che non c’è mezzo più degno e sicuro per procurarsi grande rinomanza fra i popoli che allestire delle insigni e magnifiche Biblioteche, e poi votarle e consacrarle all’uso pubblico? (p. 72)

[…] andiate fiero più di tutti gli altri dell’onore e della reputazione di possedere una Biblioteca la più completa, e la meglio fornita ed organizzata del vostro tempo. (p. 73)

[…] farvi vedere, con il presente discorso, che c’è un’infinità di altri mezzi di cui si può servire con più facilità e meno spesa per arrivare a conseguire la meta finale che vi propongo.

II. Come informarsi e cosa sapere sull’allestimento di una Biblioteca.

Ora, fra questi mezzi, Monsignore, credo che non ce ne sia alcuno più utile e necessario, prima di addentrarsi in questa impresa, dell’informarsi bene sull’ordine e il metodo che bisogna scrupolosamente osservare per venirne a capo. La cosa si può fare in due modi, alquanti facili e sicuri: il primo è chiedere istruzioni e consigli a coloro che sono in grado di darceli[…]. (pp. 74-75)

[…] la varietà dei loro metodi potrà sempre fornirvi qualche nuovo orientamento o lume, forse non inutili al progresso ed all’incremento della vostra Biblioteca[…]. Il secondo modo consiste nel consultare e raccogliere accuratamente i pochi precetti che è possibile estrarre dai libri di alcuni Autori che hanno trattato con superficialità, e quasi per sbarazzarsene, di questa materia[…]. (p. 76)

Per la seconda i Cataloghi ci possono informare sui libri, sul luogo, il tempo, e il formato delle loro edizioni: La terza consiste nel fatto che uno spirito nobile e generoso non può non avere il desiderio e l’ambizione di riunire come in un insieme tutto ciò che gli atri posseggono separatamente, sicché le cose che distinte rendono felici concorrano in sé stesse unendosi. (p. 77)

Ma voi, Monsignore, che godete della reputazione di sapere più di quanto vi può essere stato insegnato, e vi private di ogni genere di piaceri per gioire ed immergervi a capofitto, in quel piacere che consiste nel coltivare i buoni Autori, è proprio a voi che spetta di avere una Biblioteca delle più illustri e delle più vaste che siano mai esistite[…].

[…] una Biblioteca allestita per l’uso del pubblico deve essere universale, e tale non può essere se non contiene tutti i principali autori che abbiano scritto sulla grande varietà dei soggetti particolari[…]. (p. 80)

[…] non si può fare a meno di raccogliere tutti quei libri che hanno le caratteristiche ed i requisiti per venir messi in una Biblioteca. (p. 83)

IV. Di che qualità e natura devono essere (p. 83)

[…] regola da osservare è quella di fornire una Biblioteca di tutti i principali Autori antichi e moderni[…], senza trascurare i meno comuni e di conseguenza i più interessanti[…]. (p. 84)

Per la seconda regola vanno acquisiti tutti gli Autori, antichi e recenti che siano degni di considerazione[…]; e anche le loro miglior versioni Latine, Francesi, o quelle che si potranno reperire: queste ultime per l’uso dei molti che non conoscono le lingue straniere, e l’originale perché è opportuno disporre delle fonti da cui sgorgano tanti ruscelli inalterati e immodificati[…]. (p. 85)

In quarto luogo, tutti coloro che hanno meglio commentato o spiegato qualche Autore o Libro particolare[…].

Seguono tutti quelli che hanno scritto, o elaborato, Libri e Trattati su qualche soggetto particolare[…].

Di seguito, tutti coloro che hanno scritto efficacemente contro qualche Scienza, o che si sono opposti con dottrina e forza polemica (senza però innovarne o cambiarne i principi) alle Opere di qualche Autore dei più rinomati o famosi. (pp. 86-87)

Non vanno ugualmente omessi tutti coloro che hanno innovato o mutato qualcosa nelle Scienze[…]. (p. 87)

Uguale considerazione si deve avere anche nella scelta dei Libri, badando se sono i primi ad essere stati composti sulla materia di cui trattano[…], dal momento che l’invenzione è dei primi mentre l’imitazione è un ripetere degli altri[…]. (pp. 88-89)

Va considerato inoltre se i soggetti che vengono trattati sono banali o poco comuni, interessanti o trascurabili, intricati o facili[…].

Sotto la garanzia di questo precetto le Biblioteche devono accogliere ed ospitare anzitutto coloro che hanno scritto di materie poco note, o che non erano state trattate prima se non per frammenti e saltuariamente[…].

In secondo luogo tutti i libri rari e raffinati[…]. (p. 89)

Questa massima deve farci passare ad un’altra di simile effetto, che consiste nel non trascurare tutte le opere dei principali Eresiarchi o fautori di religioni nuove e differenti dalla nostra, la quale è più comune e riverita in quanto più giusta e veritiera. (p. 90)

Proprio perché è necessario che i nostri Dottori li abbiano a disposizione per poterli confutare[…]. (p. 91)

Un altro precetto altrettanto necessario dei precedenti, consiste nello scegliere e preferire[…] quegli Spiriti che sono fuori dal comune. (pp. 92-93)

Non andranno ancora dimenticate tutte le specie di luoghi comuni, Dizionari, Miscellanee, Lezioni varie, Raccolte di sentenze, ed altrettali sorte di Repertori[…]. (pp. 93-94)

[…] almeno di averne una tale quantità che possa testimoniare che ci si è adattati ai tempi, e che non si ignorano i gusti e le preferenze della gente. (p. 95)

La seconda massima, che non sembrerà meno paradossale della prima, condanna l’opinione di coloro che stimano i libri sulla base del prezzo e delle dimensioni[…]. (pp. 98-99)

[…] raccogliere e riunire una infinità di piccoli librini tra i quali se ne trovano spesso di così ben fatti e dottamente elaborati, che c’è più profitto e soddisfazione a leggerli, che nella maggior parte di molti di quei rozzi e pesanti volumi indigesti e poco curati[…]. (p. 99)

Ma ciò che più mi stupisce in queste situazioni è che si trascurano le opere e gli Opuscoli di qualche Autore, fin quando sono sparse e separate, ma che poi riarde la brama di averli quando vengono raccolti e riuniti in un volume[…]. (p. 100)

Il terzo, che di primo acchito sembrerebbe essere l’opposto del primo, avversa in particolare l’opinione di coloro che sono talmente invaghiti ed infatuati di tutti i nuovi libri, che trascurano e non tengono conto non di tutti gli antichi, ma di quegli Autori che sono stati di moda e che hanno avuto successo e rinomanza negli ultimi sei o settecento anni[…]. (p. 102)

Infine il quarto ed ultimo di questi precetti ha per scopo la scelta e la selezione che si deve fare dei Manoscritti[…]. (p. 105)

Poiché è per questo che l’essenza di una Biblioteca è avere un gran numero di Manoscritti, dal momento che essi sono ora i più stimati e i meno comuni[…]. (p. 106)

Ma occorre ancora osservare dell’altro, sapere di acquistare un libro quando l’Autore è buono, anche se la materia sia comune o triviale, o anche quando sia difficile e poco nota, se l’Autore ne è poco stimato; e praticarne così una infinità d’altri che si incontrano. (p. 107)

[…] come se non fosse il dovere di un uomo saggio e prudente quello di parlare di ogni cosa con neutralità, e di non giudicare mai secondo la stima che fanno gli uni degli altri, ma piuttosto seguendo il giudizio e che se ne dà considerando il loro uso e natura. (p. 108)

V. Con quali mezzi di possano procurare i libri (p. 108)

[…] occorre ricercare adesso con quali mezzi si possano procurare, e cosa va fatto per migliorarli ed accrescerli. La riguardo, il primo precetto che va dato è anzitutto di conservare con diligenza quelli che sono stati acquistati e si comprano tutti i giorni, senza permettere che vengano danneggiati, perduti, o deteriorati in alcun modo. (p. 108)

Il secondo precetto è di non trascurare nulla di tutto ciò che possa avere interesse ed avere qualche utilità, sia rispetto a voi che agli altri: come sono i Libelli, manifesti, Tesi, frammenti, bozze di stampa, e altre cose simili, che bisogna aver cura di unire e raggruppare secondo le diverse specie e materie di cui trattano[…].

[…] rendere pubblici e far conoscere a tutti l’attaccamento che portava ai Libri e il gran desiderio di allestire una Biblioteca[…]. (p. 109)

[…] piacere di donargli i più singolari libri che capitassero loro fra le mani, affinché entrassero molto volentieri nella sua Biblioteca, o in quelle dei suoi amici, in breve che non aiuti e contribuisca al suo progetto fin dove gli sarà possibile. (p. 110)

Di modo che chi possiede Libri, Medaglie o Dipinti che gli sono capitati piuttosto per caso che non perché sia appassionato al loro godimento, non gli sarà difficile di disporli a favore di colui fra i suoi amici che saprà desiderarli e interessarsene. (p. 111)

Il quarto precetto consiste nel ridurre la spesa superflua che molti prodigano improvvidamente nella legatura e nella decorazione dei loro volumi, per destinarla invece all’acquisto di quelli che mancano[…].

[…] di modo che è ben più utile e necessario di avere, per esempio, una grande quantità di libri molto buoni rilegati ordinariamente, che averne solo una piccola stanza o un gabinetto di volumi lustrati, dorati, aggiustati, e arricchiti con ogni sorta di ricercatezze, di lussi e di superfluità. (p. 112)

Il quinto precetto, che concerne l’acquisto che si deve fare dei libri, si può dividere in quattro o cinque articoli, a seconda dei diversi mezzi adoperati per praticarlo, fra questi ci metterei volentieri per primo, il più veloce, il più facile e il più vantaggioso fra tutti, quello che si fa con l’acquisizione di qualche altra Biblioteca intera e non dispersa. […]

Lo dico infine vantaggioso, perché se le Biblioteche che si acquisiscono sono buone e interessanti, servono ad accrescere il credito e la reputazione di quelle che le hanno incorporate. (p. 113)

Dagli accorgimenti di economia che abbiamo proposto non si deve dedurre tuttavia che qualche volta non sia necessario oltrepassare i limiti di una gestione oculata per acquistare ad un prezzo straordinario alcuni libri che sono talmente rari che si possono strappare dalle mani di chi li conosce solo con questo mezzo. (p. 115)

VI. La disposizione dei luoghi in cui li si deve conservare p. 118

Per ciò che attiene alla collocazione ed al luogo dove si debba edificare o scegliere il sito adatto per una Biblioteca, sembra che il detto comune Comporre poesia esige solitudine e tranquillità ci imponga a situarla nella zona della casa che sia più lontana dal rumore e dal fracasso prodotti non sono da fuori ma anche di quelli della famiglia e dei domestici, distante dalle strade, dalla cucina, dal soggiorno e dalle sale analoghi, e metterla, se possibile dentro qualche grande cortile e di un bel giardino ove abbia la luce naturale, delle vedute ampie e piacevoli, aria pura, senza miasmi di paludi, cloache, e camini, e tutta la disposizione della struttura sia così ben acconcia e ordinata, che non comporti alcun inconveniente o scomodità manifesta. (p. 119)

[…] sarà sempre opportuno collocarla al piano di mezzo, in modo che l’umidità della terra non ingeneri muffa, che è un certo marciume che si attacca impercettibilmente ai libri; mentre i granai e le stanze più alte servono per impedire che siano suscettibili alle intemperie dell’atmosfera[…]. (p. 120)

La seconda volta che le apertura principali siano sempre verso Oriente, vuoi per la luce che la biblioteca riceverà di prima mattina, voi per la natura dei venti che soffiano da quella parte, i quali essendo di natura calda e secca rendono l’aria molto temperata[…]. (p. 121)

VII. L’ordine che conviene dare loro

Tutto ciò è impossibile a farsi se i libri non vengono ordinati e collocati secondo le diverse materie, o in qualche altra maniera che permetta di ritrovarli facilmente e al momento desiderato. (p. 122)

[…] con le seguenti cautele da osservare attentamente, la prima che i più universali e antichi precedono sempre alla testa, al seconda che gli Interpreti ed i Commentatori siano messi a parte e disposti nell’ordine dei libri che spiegano, la terza che i Trattati particolari seguendo il rango e la disposizione che spettano alle loro materie e soggetti nelle Arti e nelle Scienze, e la quarta ed ultima che tutti i libri di pari soggetto e della stessa materia vengano precisamente ricondotti e collocati al posto che è loro destinato, perché così facendo la memoria ne risulta talmente alleviata[…]. (pp. 124-125)

[…] un catalogo nel quale ogni opera si trova sotto il nome del suo Autore col risultato che per evitare i precedenti inconvenienti se ne crea una fila interminabile di altri, a molti dei quali si potrebbe tuttavia porre rimedio per mezzo di un catalogo riproducente fedelmente tutte le Classi e le Facoltà suddivise fin nelle loro più precise e particolari delle loro parti. (p. 126)

VIII. L’ornamento e la decorazione che vi si devono apportare

[…] non c’è affatto bisogno per i libri di fare una spesa straordinaria per le loro legature, essendo preferibile risparmiare i soldi che vi si spenderebbero per acquistarli in volumi più grandi e delle migliori edizioni che si potranno trovare[…]. (p. 129)

[…] lo stesso se la biblioteca venisse a mancare e fosse sprovvista di tavoli, tappeti, seggiole, piumini, sfere di diaspro, occhialetti, orologi, penne, carta, inchiostro, temperino, polverino, Calendario, e altri piccoli mobili e strumenti simili, che sono di poco costo eppure talmente necessari, che non ci sono scuse per giustificare coloro che trascurano di provvederci.

X. Quale debba essere lo scopo principale di questa Biblioteca (p. 131)

[…] è una cosa straordinaria che ognuno vi possa entrare quasi a qualsiasi ora a piacere, e rimanervi tanto quanto gli piaccia, vedere, leggere, prendere l’Autore che gradisce, e disporre di tutti i mezzi e le comodità per farlo, sia in pubblico che appartato, e senza altro fastidio che di recarvisi nei giorni e nelle ore fissate, piazzarsi in poltrone a tal fine disponibili, chiedere i libri da consultare al Bibliotecario o a tre dei suoi aiutanti, che sono ben stipendiati e adibiti sia la servizio della biblioteca ce di coloro che vengono a studiarvi tutti i giorni.

Ma per regolare queste procedure in modo adeguato e con tutte le cautele richieste, credo che andrà fatta anzitutto la scelta di qualche persona dotta e molto competente in fatto di Libri, per potergli assegnare con la responsabilità e gli incarichi previsti il titolo e la qualifica di Bibliotecario[…]. (pp. 133-134)

Dopo di ciò la cosa più necessaria sarà di fare due Cataloghi di tutti i Libri contenuti nella Biblioteca, in uno dei quali essi siano esattamente disposti secondo le diverse materie e Facoltà, in modo da poter vedere e conoscere in un colpo d’occhio tutti gli Autori che si possono trovare sul primo soggetto che vengono in mente, e nell’altro vengano fedelmente ordinati nella sequenza alfabetica dei loro Autori, sia per non acquistarli due volte che per sapere quali manchino, e soddisfare molti utenti che sono talvolta curiosi di leggere in particolare tutte le opere di certi autori. (pp. 134-135)

[…]occorre anzitutto osservare che non potendo tutte le Biblioteche essere sempre aperte come la Ambrosiana, dovrebbe almeno essere permesso a tutti coloro che ne avessero bisogno di avvicinare liberamente il Bibliotecario per venir da lui introdotto senza dilazione e difficoltà: in secondo luogo coloro che fossero totalmente sconosciuti, e tutti gli altri ai quali servisse solo qualche visita, potessero vedere, cercare e consultare ogni sorta di libri impressi di cui avessero necessità: in terzo luogo che ha consentito alle persone di merito e conosciute di portare a casa i libri comuni e in pochi volumi; con queste cautele tuttavia, che fosse tutt’al più che per quindici giorni o tre settimane, e che il Bibliotecario avesse la cura di far scrivere in un registro utilizzato a tal scopo e distinto con le lettere dell’alfabeto tutto ciò che viene prestato agli uni e agli altri, con la data del giorno, il formato del volume, il luogo e la data di stampa, il tutto sottoscritto da colui al quale è stato effettuato il prestito: il che andrà cancellato dopo la resa del libro, segnando a margine il giorno della restituzione, per verificare quanto tempo l’avesse avuto[…]. (pp. 135-136)

GABRIEL NAUDÉ, MERCURIUS PHILOSOPHORUM

Di Maria Cochetti p. 139

ADVIS POUR DRESSER UNE BIBLIOTHÈQUE

Prima edizione (Paris, 1627). Copia anastatica p. 185

INSTRUCTIONS CONCERNING ERECTING OF A LIBRARY
Prima traduzione inglese (London, 1661) p. 355