ERICH-EMMANUEL SCHMITT – QUANDO PENSO CHE BEETHOVEN È MORTO MENTRE TANTI CRETINI ANCORA VIVONO… – Kiki Van Beethoven

 

ERICH-EMMANUEL SCHMITT – QUANDO PENSO CHE BEETHOVEN È MORTO MENTRE TANTI CRETINI ANCORA VIVONO…
Seguito da KIKI VAN BEETHOVEN
EDIZIONI E/O – Collana “Dal Mondo” – Francia – I edizione ottobre 2011
TRADUZIONE: Alberto Bracci Testasecca

 

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Libro ricevuto in “diffusione culturale”, il 14 marzo 2015, da Jeannine Renaux…
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QUANDO PENSO CHE BEETHOVEN È MORTO MENTRE TANTI CRETINI ANCORA VIVONO… p.7

 

In questo saggio Schmitt ripercorre il suo rapporto con Beethoven, rapporto travagliato, fatto di innamoramento totale in età adolescenziale, poi di distacco altrettanto totale negli anni a venire, infine di piacevole riscoperta in età matura… Il titolo è dovuto a una frase della sua insegnante, l’ex soprano Vo Than Loc, pronunciata durante una lezione dei suoi studi giovanili di pianoforte.
Beethoven compare dunque nella vita di Schmitt all’età di quindici anni, per scomparirne poco dopo all’età di venti… Nessuna più emozione per la sua musica…
 “Non ci pensavo più, non lo suonavo più, non lo ascoltavo più”. (p.13)
Eppure gli aveva insegnato l’eroismo, la lotta contro le avversità che costellano la vita degli esseri umani, l’ottimismo…
“A vent’anni ruppi con Beethoven perché credevo di aver ricevuto, capito e assimilato quello che mi dava.” (p.33)
Per imitazione adottai dunque il pessimismo imperante. (p.35)
Zurigo. Fine anni Novanta. Scorto un manifesto di una replica del Fidelio di Beehoven, Schmitt decide di assistervi… finendo per commuoversi. È un primo passo versa la riscoperta del grande compositore, riscoperta che avviene qualche anno più tardi allorché, a Copenaghen, nel NY Carlsberg Glyptotek scorge una sala dedicata a maschere e statue di Beehtoven…
Inizia quindi a scrivere la pièce Kiki Van Beethoven…
Scosso, per qualche secondo fui percorso da brividi, in capace di muovere un passo. Di fronte alle numerose immagini del Ludwig van ritrovavo le mie emozioni, i miei entusiasmi, i miei febbrili stati d’animo […] (p.15)
Umanismo, coraggio, culto dell’altezza, scelta della gioia: ecco le quattro proposte di Beethoven.E questa si chiama morale. (p.49)

MESSAGGI MANDATI DA BEETHOVEN p.67
Elenco dei sei brani raccolti nel cd che accompagna il libro:Ouverture del Coriolano;

Sinfonia n.5, I movimento;

Sinfonia n.9, IV Movimento – inno alla gioia;

Fidelio, Atto II, finale;

Concerto n.4 per pianoforte e orchestra, II movimento;

Quartetto per archi n.15, III movimento.

KIKI VAN BEETHOVEN p.71
*Commedia-monologo andata in scena per la prima volta il 21 settembre 2010.*
Parigi. Kiki compra per due soldi, in un negozio di anticaglie, una vecchia maschera di Beethoven cui nessuno fa caso. Rientrata nella casa di riposo in cui vive, durante l’ora del tè la mostra alle amiche Zoe, Rachel e Candie. Nessuna di loro, a differenza del passato, nell’osservarla “sente” più musica e prova emozione. A cosa è dovuto questo mutamento, questa insensibilità sopraggiunta?, si chiede allora Kiki…L’indomani, comprati alcuni dischi del compositore, ne inizia il riascolto delle opere che però non le trasmettono più emozioni, anzi, le danno quasi un senso di fastidio e disagio…

Con uno stereo portatile la donna inizia allora ad ascoltarlo in luoghi pubblici, ritrovandosi ben presto con il vuoto intorno. Un uomo le dice che è per via del fatto che “la bellezza è intollerabile”. […] Se si vuole condurre una vita normale […] conviene tenersi alla larga dalla bellezza. Altrimenti, per contrasto, ci si rende conto della propria mediocrità, della propria nullità. (p.80)

Un giovane ballerino nero di breakdance, che ignora completamente Beethoven, finisce per andarsene dopo un breve scambio di battute. Ma, alcuni giorni dopo, nella stessa panchina dello stesso parco, Bubacar, questo il nome del giovane, finisce per ascoltare con lei l’ultimo quartetto. Forse per la presenza del ragazzo, Kiki si emoziona un po’ nell’ascolto del grande compositore…
A maggio le quattro amiche si recano in visita al lager di Auschwitz. Rachel, che lì ha perso diversi parenti, la sera chiede a Kiki di farle tenere la maschera di Beethoven. Commossa, nell’osservarla afferma di sentirvi prmanare finalmente della musica, l’allegretto della delicata e coraggiosa settima sinfonia. Un compositore, Beethoven, che insegna all’uomo a lottare contro le avversità…Nei giorni seguenti, al parco, Kiki prosegue l’ascolto pur non riuscendo ancora a recuperare le sensazioni del passato…

Anche Zoe intanto riprende ad ascoltare Beethoven (la Patetica nello specifico) osservandone la maschera. Tutto ciò intristisce Kiki, anche perché l’amica è ora felice semplicemente indirizzando lettere a Raoul de Gigondas, bel vedovo lì ricoverato cui tutte le donne ambiscono. Quelle lettere strappano l’uomo alla sua solitudine e al suo lutto, dando al contempo gioia a lei che di amore non ne ha mai ricevuto nonostante tre matrimoni…

Kiki si decide ad andare a trovare l’odiata nuora Éléonore, colei che ritiene responsabile del suicidio del figlio Georges, a suo dire non sufficientemente amato e seguito. Sul finire del breve e astioso dialogo, Élèonore le rivela che Georges aveva mutuato proprio da sua madre la passione per Beethoven. Poi le dice che le lascerà la lettera scritta da Georges prima del suicidio dopo aver adempiuto alla condizione posta dal figlio. E così, convinta Candie ad accompagnarla con la scusa di perdere peso, ecco Kiki arrivare al santuario di Compostela a piedi. È lo stesso pellegrinaggio compiuto quando Georges aveva dieci anni. Nel camminare la donna ripensa con dolore alla fragilità del ragazzo, cresciuto senza padre (andato via dopo un solo anno), continuamente malato, malinconico e depresso al punto da tentare continuamente il suicidio…Raggiunta dunque la cattedrale, Élèonore le lascia la lettera in cui l’uomo dichiara la propria gratitudine per le due donne che, con il loro amore, nonostante la sua estrema debolezza, gli hanno permesso di vivere fino a quaranta anni… In lacrime le due donne si abbracciano…

Assieme alle amiche Kiki prepara e vende cibi e bevande ai giardinetti, mentre Bubacar e gli amici di ogni etnia ballano sulle note dell’Inno alla gioia. Il ricavato è devoluto ai bisognosi. La donna ha inoltre incaricato lo studio legale dello sciocco e venale fratello Albert, di avviare le pratiche per un cambio di cognome: sulla lapide vorrà inciso KIKI VAN BEETHOVEN…

NOTA SULL’AUTORE p.111
Il libro è arricchito da una selezioni di 6 brani, operata dallo stesso Schmitt, e raccolti nel cd allegato…