BERNARDO BERTOLUCCI – L’ULTIMO IMPERATORE [THE LAST EMPEROR]

 

BERNARDO BERTOLUCCI – L’ULTIMO IMPERATORE [THE LAST EMPEROR]

 

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FILM – SCENE – SETUP – CREDITS

 

Manciuria, 1950. Confine cino-sovietico… In stazione giunge un treno carico di criminali di guerra, tra i quali si trova anche l’ultimo imperatore cinese, Aisin-Gioro Pu Yi, accusato di collaborazione con i giapponesi durante la seconda guerra mondiale… Di fronte alla prospettiva di una lenta morte in un campo di prigionia, decide di tagliarsi le vene nel lavandino del bagno…  Accortisi della sua assenza, alcuni inservienti iniziano a bussare alla porta. Guardandosi allo specchio, l’uomo ricorda il proprio passato…

 

Flash-back. Pechino, 1908. Dopo l’avvelenamento dell’imperatore Guangxu in uno degli intrighi di corte sempre più frequenti, il figlio del principe Chun della Manciuria viene condotto nella dimora dell’imperatrice vedova, per suo stesso ordine, all’interno della Città Proibita dove solo donne ed eunuchi possono vivere. La donna, detta il Vecchio Buddha, annunciando al piccolo la morte del marito e prossima anch’ella alla morte, lo proclama suo successore…

Poco dopo, al termine di una sfarzosa e variopinta cerimonia, tra monaci e dignitari, eccolo nominato Imperatore dei Diecimila Anni. Un viaggiatore gli dona un grillo, facendolo divertire…

Nonostante le promesse, il piccolo si ritrova a vivere totalmente isolato dal resto della città, senza poter più tornare a casa. Unico conforto la balia, Ar Mo… Fine flash-back…

 

Pu Yi viene salvato affinché possa essere processato e giudicato, trasferito con gli altri in una fortezza…

 

Flash-back… Dopo sette anni d’isolamento totale, Pu Yi può ricevere la visita della madre e del fratello…

 

La crisi nazionale porta alla proclamazione della Repubblica e alla fine dell’impero… Pu Yi perde anche la compagnia dell’amata Ar Mo, condotta via in fretta senza neanche la possibilità di salutarlo un’ultima volta… Fine flash-back.

 

  1. Campo di prigionia di Fushun, costruita dai giapponesi come proclamato dal direttore che obbliga i detenuti a scrivere una sincera biografia che metta in luce i propri peccati contro il popolo…

 

Leggendo un vecchio libro inglese sulla storia cinese, Il crepuscolo della città proibita, dedicato a Pu Yi dal suo autore, Reginald Johnston, un nuovo flash-back ha inizio…

 

  1. Reginald Johnston viene nominato precettore di Pu Yi in una città sempre più al centro di tensioni politiche e sociali…

Colto e modernista, il britannico accenna al sovrano quanto sta accadendo al di fuori delle mura, nello specifico proteste di universitari contro la cessione di terre ai giapponesi e la decapitazione di molti dissidenti. Pu Yi simpatizza per i dimostranti, frustrato dal non poter uscire dalla Città Proibita…

Pu Yi concede a Reginald il diritto di risiedere nella reggia e di essere trasportato da quattro portatori…

La notizia della morte della madre, suicidatasi ingoiando una palla di oppio, acceca di dolore Pu Yi che tenta invano di poter uscire… Reginald, che gli ha insegnato ad andare in bicicletta e a fargli indossare gli occhiali per non divenire cieco dopo essersi accorto dei suoi problemi di vista, diviene così il suo unico amico, inviso agli eunuchi e alle vedove dei precedenti imperatori… Quella degli occhiali è stata una vera e propria prova di forza, vinta dall’inglese dietro la minaccia di rivelare al mondo lo stato di prigionia in cui è tenuto Pu Yi a dispetto di ingente sperpero di denaro per una corte di fatto inutile…

Pu Yi decide di prendere in sposa due mogli, tra quelle “a catalogo”, lamentandosi con Johnstone di non averne potuto scegliere una moderna, capace di ballare e di parlare inglese e francese. Esterna poi la volontà di fuggire a Londra, per studiare ad Oxford… Fine flash-back

 

Pu Yi è il prigioniero 981 della fortezza di Fushun… Viene interrogato dai funzionari comunisti affinché confessi i propri crimini di controrivoluzionario… Inizia dichiarando di aver voluto riformare l’impero…

 

Da qui in avanti i flash-back si alternano a ritmo serrato…

Sono passati altri anni e Pu Yi si taglia il codino nominado gran cimabellano il poeta di corte. Vive in continua tensione per la possibilità di essere ucciso come i predecessori, ma non ha paura, volendo governare e riformare…

Una notte il sabotaggio si concretizza con l’incendio dei magazzini da parte degli eunuchi. Decide così di espellere gli oltre mille eunuchi di corte, chiedendo l’ausilio delle truppe repubblicane…

 

Nel 1924 ha avuto i primi contatti con i giapponesi, per tramite del nuovo gran ciambellano.

I repubblicani vengono sconfitti dai nazionalisti di Chang Kai-shek e Pu Yi è costretto a lasciare la Città Proibita, trovando asilo nell’ambasciata giapponese di Manciuria, anziché in quella inglese, con la promessa di poter ottenere il controllo di quella che è la sua terra d’origine…

La protezione inglese gli consente di vivere tranquillamente a Tientsin, in una costosa villa in affitto tra feste, donne e oggetti d’importazione occidentale. Nega tuttavia di aver avuto il benché minimo contatto con i nazionalisti del Kuomintang… La seconda moglie, ormai senza tutele al di fuori della Città Proibita anche in virtù del programmato trasferimento in Occidente, gli chiede il divorzio, abbandonando poi la città di nascosto…

Gioiello d’Oriente, già precettrice della prima moglie e spia dei giapponesi, informa Pu Yi che quelli del Kuomintang hanno profanato e saccheggiato le tombe imperiali in Manciuria e che il corpo dell’imperatrice vedova è stato smembrato…

 

Tientsin 1931. Johnston e Pu Yi si vedono per l’ultima volta…

Nel libro l’inglese scriverà che l’imperatore non è stato rapito dai giapponesi e portato di forza in Manciuria, ma che vi ci si è recato spontaneamente… I comunisti lo incalzano…

I flash-back si susseguono…

 

Sia la moglie che il Gran Tutore avevano messo in guardia Pu Yi sulle mire dei giapponesi ma, piccato dall’estromissione dagli affati cinesi e bramoso di tornare imperatore, l’imperatore si è infine lasciato convincere a collaborare  in cambio del governo sulla Manciuria…

 

  1. Dopo l’incontro con i giapponesi, Pu Yi viene incoronato re del Manchukuo, fantoccio in mano agli invasori…

La moglie si dedica sempre più all’oppio in compagnia di Gioiello d’Oriente…

 

Spostato di cella, Pu Yi si ritrova assieme a uno dei suoi ex ministri…

 

1935… Tornato da una visita a Tokyo all’imperatore Hiroito, Pu Yi apprende della nomina di un nuovo ambasciatore giapponese che ne ha disarmato la guardia personale e allontanato i collaboratori più fidati. I suoi tentativi di fare della Manciuria un’alleata del Giappone e non una colonia si rivelano vani… L’umiliazione più grande sarà quella di firmare il decreto che impone il giapponese come lingua ufficiale nelle scuole, proprio mentre la moglie dà alla luce un neonato, dichiarato morto dai giapponesi, ricoverata poi altrove… La donna era stata in realtà allontanata dai giapponesi e il bambino, figlio della relazione illegittima con il suo autista, ucciso con un’iniezione letale…

 

La seconda guerra mondiale ha inizio e i giapponesi, sfruttando l’avamposto manciuriano, avanzano in Cina…  

 

  1. Dopo lo sgancio delle bombe atomiche, il Giappone è costretto alla resa. Pu Yi è lasciato solo al proprio destino, consigliato dai collaboratori a recarsi in Giappone per arrendersi agli statunitensi ed evitare la cattura da parte dei sovietici che lo consegnerebbero ai maoisti. Ma l’aereo viene intercettato dai russi prima che possa partire… Dopo cinque anni di prigionia sarà consegnato ai maoisti, proprio come mostrato a inizio film…

 

Nella fortezza viene chiesto a Pu Yi come mai abbia firmato tutte le confessioni senza collaborare rivelando quanto di sua conoscenza dei crimini commessi dai giapponesi…

 

  1. Dopo nove anni di detenzione e rieducazione, Pu Yi viene rimesso in libertà dal Tribunale del Popolo avendo dimostrato di essersi  emendato…

 

Un Pu Yi ormai invecchiato, mescolato tra milioni di altri abitanti, vive anonimamente lavorando come giardiniere, mestiere imparato durante la prigionia, osservando una nazione sulla via della modernizzazione sotto l’influsso dei maoisti…

 

Nel 1967, assistendo a una manifestazione di partito, scorge tra le persone messe alla berlina per crimini contro il partito il direttore del carcere!… Prova a intercedere per lui, duramente redarguito da una giovane giubba rossa, apprendendolo accusato di revisionismo, servilismo e controrivoluzione…

Deluso da quanto ha appena visto, Pu Yi si mette in fila con gli altri, acquistando un biglietto per visitare la Città Proibita. Giunto presso il trono, tra mille ricordi rievocati, viene avvicinato dal vispo figlio del custode cui rivela, non creduto, di esser stato imperatore. Per convincerlo estrae da sotto il trono il barattolo dove si trova ancora vivo il grillo ricevuto dopo l’incoronazione…

Giorni d’oggi. Una guida conduce i visitatori nella sala del trono, spiegando che l’ultimo imperatore ivi incoronato, morto nel 1967, è stato Pu Yi…

 

*Capolavoro che ha ampiamente meritato i nove premi oscar vinti…