ANGELO BRANDUARDI – CERCANDO L’ORO

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[banner size=”300X250″]ANGELO BRANDUARDI – CERCANDO L’ORO
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TRACKLIST
1 – IL LIBRO 4.23

2 – LA GIOSTRA 4.30

3 – L’ACROBATA 3.13

4
– PIANO PIANO 4.29

5 – NATALE 3.30

6 – CERCANDO L’ORO 4.33

7
– L’ISOLA 4.50

8 – PROFUMO D’ARANCIO 3.16

9 – LA VOLPE 4.15

10
– ORA CHE IL GIORNO È FINITO 4.01

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Uscito nel 1983, questo è il primo disco di Branduardi inciso per
la EMI e ne
evidenzia l’ulteriore crescita.

Come il precedente (Branduardi
1981) la qualità del disco è veramente notevole, sicuramente il
migliore dal 1974 al 1983 (oltre ai soliti testi “poetici”
– firmati in collaborazione con la moglie Luisa Zappa – ottime anche
le musiche – arrangiate da Maurizio Fabrizio). Tra le canzoni (tutte
di pregevole fattura) si segnalano in particolar modo “Il libro”
(musica accattivante: “giri” di violino sovrapposti a
battute di batteria), “La giostra” (di una semplicità
estrema: voce di Branduardi su chitarra acustica, chiusura con
cornamuse scozzesi), “Natale” (ottimo testo, ottima
melodia), “Cercando l’oro (è la più “spensierata”),
“Ora che il giorno è finito”, ma soprattutto “La
volpe”, forse la migliore del disco.

Per quel che concerne
l’aspetto grafico, molto bella è la copertina (rimandi al mondo
favolistico, con il “cantore” Branduardi che suona il
violino volando e tirandosi dietro una serie di personaggi tra cui
spicca un pinocchio sul triciclo); sobrio, come sempre, il libretto
dei testi (ma stavolta abbiamo caratteri bianchi su sfondo nero) con
una sola foto extra.

Consiglio vivamente questo disco,
indubbiamente uno dei migliori di Branduardi.

 

IL LIBRO
Apri il libro, gira il foglio,

un bambino che ti guarda…

Apri
la porta e là

poi la strada inizierà…

Apri il libro, gira
il foglio,

un bambino su un cavallo…

Apri la porta e là

poi
la storia inizierà…

Giriamo il foglio allora,

giriamo il
foglio ancora,

giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.

Vedo
alberi e giardini

e le navi sopra il mare,

le pianure e le
colline

e la gente che va…

Vedo un grande sole giallo,

un
bambino con un gallo,

i sentieri e le montagne

e la gente che
va…

Giriamo il foglio allora,

giriamo il foglio
ancora,

giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.

Apri il libro,
gira il foglio,

una mela su di un ramo,

terra nera per il
grano

e la gente che va…

Vedo nuvole lontane,

un pesante
fumo nero,

tanti piccoli soldati

e la guerra arriverà…

Giriamo
il foglio allora,

giriamo il foglio ancora,

giriamo il foglio e
dimmi cosa ci vedi.

Il bambino con il gallo

e le navi sopra il
mare…

se ne vanno le figure,

ora nulla resterà.

Il
bambino sul cavallo

ed il grande sole giallo…

Tanti piccoli
soldati

e la storia finirà.

Giriamo il foglio allora,

giriamo
il foglio ancora,

giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.

LA GIOSTRA

Al parco nei giorni di sole

vestita a festa la gente
cammina,

bambini che ridono forte,

là in fondo gira la
giostra.

I vecchi che siedono soli,

si addormentano a volte al
calore del sole,

inizia a suonare la banda

vecchie canzoni
d’amore…

E passano giorni e stagioni,

nel parco la gente
cammina,

la banda continua a suonare

là in fondo gira la
giostra.

Al parco nei giorni di sole

vestita a festa la gente
cammina,

bambini che ridono forte,

là in fondo gira la
giostra.

I vecchi che dormono al sole,

bambini che giocano e
ridono forte,

la banda continua a suonare

vecchie canzoni
d’amore…

E passano giorni e stagioni

nel parco la gente
cammina,

la banda continua a suonare

là in fondo gira la
giostra.

L’ACROBATA

C’è un uomo là in alto,

cosa fa?

Cammina su di un
filo…

Quell’uomo là in alto,

cosa fa?

Cammina su di un
filo…

Ad ogni passo un poco più in là

Al limite del
vuoto,

Ad ogni passo sempre più in là

Al limite del
vuoto…

C’è un uomo là in alto,

cosa fa?

Danza seguendo
un filo…

Quell’uomo là in alto,

cosa fa?

Danza seguendo
un filo…

Ad occhi chiusi avanti lui va

Trattenendo il
respiro,

Ad occhi chiusi avanti lui va

Trattenendo il
respiro…

Guarda come danza, nel vuoto danza

E sul suo filo
va…

Solo, là in alto danza e ancora danza

Su di un filo…

PIANO PIANO

E piano piano lei si svegliò…

“Alla porta stanno
bussando,

là fuori c’è qualcuno che

nella notte vuole me”.

E
quando piano lui si svegliò

E se la vide accanto,

la sola cosa
che le disse fu:

“Vedi che sto morendo”.

Verso la
porta lei si voltò:

“Ora vorrei andare,

lo vedo che stai
soffrendo,

ma non per questo ti amerò”.

Allora lui
richiuse gli occhi,

il capo fra le mani,

per non sentire che
lei se ne andava

e già il freddo lo prendeva.

“E’ così
verde il mio giardino,

ora che viene maggio,

allora mi disse
che per me moriva,

non per questo io lo amai”.

“E’
così verde il mio giardino,

ora che viene maggio,

succede a
volte, crescendogli accanto,

che la rosa si abbracci al rovo”.

NATALE

Verrà il giorno

in cui lui ritornerà…

fermandosi
alla tua porta.

Come un tempo i gradini salirà,

sicuro di
essere atteso.

Tu cosa dirai, quando lui entrerà,

cercando fra
gli altri il tuo volto…

Paura avrai, quando ti guarderà,

che
possa trovarti cambiata.

Sorridi ora, aprimi ora la porta,

ancora
sarà Natale, vedi che sono tornato.

E ridi ora, aprimi ora la
porta,

con me tu riderai, ora che sono tornato.

Polvere e
vento

con sé lui porterà…

Profumo di terre lontane.

Lui
che ha visto i paesi e le città

che tu hai soltanto
sognato,

chissà oltre il mare

quante cose ha lasciato…

E
tu che hai soltanto aspettato

dall’ombra uscirai, spiando il suo
volto,

stupita nel primo vederlo.

Sorridi ora, aprimi ora la
porta,

ancora sarà Natale, vedi che sono tornato.

E ridi ora,
aprimi ora la porta,

con me tu riderai, ora che sono tornato.

CERCANDO L’ORO

Camminando per di qua

noi stiamo cercando l’oro,

stamattina
in verità ho tentato di partir da solo…

Come è caldo questo
sole

e ormai siamo una lunga fila,

anche se in verità volevo
proprio partire da solo…

Ora c’è chi dice andiamo avanti,

c’è
chi gli risponde che è sbagliato,

qualcuno intanto sta pensando
che sarebbe meglio ritornare…

Sotto questo sole così caldo,

in
mezzo a questa confusione,

se almeno si togliessero di
mezzo

quelli che vogliono dire la loro!

Camminando per di
qua

noi troveremo l’oro,

stamattina in verità avrei voluto
partire da solo…

Se ora guardo dietro me

vedo una lunga
fila,

come ho fatto non lo so a pensare di partire da solo…

L’ISOLA

All’ombra della vela,

sedeva il pescatore

lenta scivolava

la
barca sopra il fiume,

lungo le due rive

solo alberi
fioriti,

mentre si smarriva

e dimenticava il tempo del suo
viaggio…

Sereno navigava

quando all’improvviso

il fiume si
nascose

in una gola scura,

e si fece notte

sin che il monte
non si aprì

e gli apparve allora

fra le nuvole, sconosciuta
una pianura…

L’isola, sconosciuta l’Isola

ora la vedeva…così vicina.

Ed il fiume allora

lui felice risalì

certo di
potere

ritrovare un giorno la traccia del suo viaggio…

All’ombra
della vela

sedeva il pescatore,

lasciando scivolare

la barca
lungo il fiume,

ma la via per l’Isola

lui non seppe
ritrovare,

mentre navigava

sempre più svaniva il ricordo del
suo viaggio…

L’isola, sconosciuta l’Isola

ora la vedeva…così
vicina.

PROFUMO D’ARANCIO

Lei profuma d’arancio

quando l’albero è in fiore

quando
lungo la strada io la vedo venire…

Lei sorride così

e
profuma l’arancio,

quando il tempo è venuto

e si aprono i
fiori…

Troppo fragili i rami alti

non portano che poche
foglie,

qualcuno invece quelli bassi

ha già calpestato…

Si
nascondono nel mezzo,

là dove i rami son più folti,

i frutti
rossi e già maturi

e così dolce è lei

LA VOLPE

Sento già l’inverno venire

e nell’aria c’è odore di
neve,

silenziosa sul bosco cadrà

e lo coprirà…

Per il
gelo gli alberi chini,

questa notte so che la volpe è venuta,

del
suo passo lungo il sentiero

è rimasta l’orma…

Si è fermata
là sull’altura,

l’aria annusando indecisa,

si è ritratta poi
tremando un po’

di paura

Ecco che l’inverno è venuto,

sul
mio bosco è caduta la neve,

ora il gelo prenderà anche il
fiume

e lo fermerà…

Lenti voli di corvi neri,

questa
notte so che la volpe è venuta,

inseguendo lungo il sentiero

una
vaga traccia…

Si è fermata là sull’altura,

l’aria annusando
indecisa,

si è ritratta poi tremando

un po’ di paura.

ORA CHE IL GIORNO È FINITO

Ora che non piove più…

Ora che il giorno è finito,

mi
alzo piano piano,

esco dall’ombra e vado,

vado attraverso il
tuo giardino

ora che il giorno è finito.

Chiudi la tua porta
ora…

Ora che il giorno è finito,

riprendo il cammino,

si
è fatto buio e vado,

viene la notte sul tuo giardino

ora che
il giorno è finito.

 

 

 

 

 

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