AKIRA KUROSAWA – RAN

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INIZIO FILM – SELEZIONE SCENE – LINGUE E SOTTOTITOLI – CONTENUTI BONUS (L’arte dei samurai, Featurette: l’epica e l’intimità, Intervista a Michael Brooke, Credits)

Il vecchio Hidetora Ichimonji, al termine di una battuta di caccia, riceve la proposta di un matrimonio combinato tra il suo primogenito e le figlie di due signori di altre casate limitrofe, al fine di rafforzarne il potere… Ci penserà su, nel mentre si allontana un po’ tornando poi dai figli, Taro, Jiro e Saburo, rivelandogli di aver avuto un’inquietante visione. Decide così di radunare gli ospiti e di annunciare di cedere il potere al figlio maggiore, Taro, conservando solo il titolo nobiliare e una piccola guardia personale… A Jiro e Saburo lascia il secondo e il terzo castello e i poderi ad esso limitrofi, rimanendo d’ausilio al fratello… Saburo non accetta la decisione del padre, ritenendolo un povero vecchio pazzo che poterà così alla rovina la casata, convinto finiranno per combattersi l’un con l’altro per la successione… Viene ovviamente scacciato dal padre, presto avvicinato dal principe Fujimatsu che gli offre ospitalità e la possibilità di nozze con sua figlia come già proposto al padre…
Già dai giorni successivi Hidetora viene trattato male dalla moglie e dal seguito di Taro, presso il cuo castello si è per il momento stabilito, ignorando i consigli di un ripensamento profferiti dal fido consigliere Tango e financo dal giullare di corte…
Kaede pressa intanto Taro, suo marito, affinché diventi un vero capo appropriandosi dei vessilli e dei titoli ancora in mano al padre… Questi rifiuta di accontentare il figlio e, indignato, stracciato il contratto, decide di trasferirsi al castello di Jiro… Anche il secondogenito, previo colloquio con Taro, si mostra poco collaborativo, imponendogli la dismissione della guardia personale. Deluso, Hidetora decide di rompere anche con Jiro, trasferendosi in una zona inospitale dove perfino la scarsezza di cibo dev’essere affrontata. I due fratelli, accordatisi, decidono di attaccare la dimora del padre, il terzo castello, sconfiggendo facilmente le di lui esigue forze… Durante l’assalto Taro cade vittima di una fucilata, forse scagliata dagli stessi uomini di Jiro che sembra tuttavia estraneo ai fatti. Hidetaro attende immobile e ormai folle la propria fine. Dopo un’esplosione, eccolo avanzare tra due ali di soldati che lo lasciano transitare, increduli che Jiro non lo faccia elminare… Tra l’erba alta si ritrova poi tra Tango e il giullare che si occupano di lui trovando rifugio per la notte in una misera capanna che si rivela essere di tale Tsurumaru, fratello della principessa Suè, moglie di Jiro, e suonatore di flauto cieco…
Jiro si presenta intanto al cospetto di Kaede alla quale comunica la morte del marito sul campo di battaglia. La donna si mostra inizialmente scettica, poi accondiscendente verso Jiro, che del fratello morto indossa gli abiti… In privato aggredisce Jiro accusandolo di aver fatto impazzire il padre e ucciso il fratello per ottenere il potere. Lei è figlia di un nobile fatto uccidere da Hidetaro e volenterosa di vendicarsi mandando in malora la famiglia… Jiro nega addossando la responsabilità al proprio vassallo, accettando infine un compromesso: stare insieme e non rivelare a nessuno la verità. La donna riesce a concupirlo agevolmente…
Distrutto dal dolore delle nefandezze compiute nel passato, Hidetori si ricorda di aver ucciso i genitori di Suè e Tsurumaru, fatto peraltro accecare. Una nuova crisi di follia lo coglie, costringendolo ad allontanarsi dalla capanna sempre seguito da Tango e dal giullare…
Plagiato da Kaede come già capitato a Taro, Jiro decide di uccidere Suè che però riesce a fuggire in tempo, forse avvertita dallo stesso vassallo, Kurogane, che non apprezza Kaede…
Informato di quanto successo, Saburo lascia il castello di Fujimaki con un piccolo contingente alla ricerca del padre… Kaede intima all’amante di inviargli un messaggio e, individuatane la posizione, di ucciderlo…
Hidetori arriva intanto in vista del castello un tempo del padre di Suè. Allontanatosi ancora una volta, viene rinvenuto dal figlio e dal giullare… Il giovane gli chiede perdono, pregandolo di allontanarsi insieme… Suè si è nel mentre ricongiunta al fratello…
Preoccupato dall’arrivo delle truppe di Fujimaki e spronato da Kaede, Jiro ordina l’attacco alle truppe del fratello, ritrovandosi però ben presto circondato. Durante la ritirata s’imbattono in Jiro, uccidendolo sotto gli occhi del padre… Questi, addolorato, muore di crepacuore… Il giullare si dispera, con Tango a invitarlo al contegno: “Non bestemmiare contro Buddha e gli dei. Sono loro che piangono per i delitti che gli uomini compiono per la loro stupidità, perché credono che la loro sopravvivenza dipenda dall’assassinio degli altri ripetuto all’infinito. Non piangere, il mondo è fatto così. Gli uomini cercano il dolore, non la gioia. Preferiscono la sofferenza alla pace. Guardali, questi stupidi esseri umani, che si battono per il dolore, si esaltano per la sofferenza e si compiacciono dell’assassinio!”…
Gli uomini di Saburo non possono gioire per la rotta degli uomini di Jiro, dovendo piangere la morte del proprio signore e difendersi dall’attacco di Fujimaki…
Rientrato al castello, Kurogane uccide Kaede, comunque soddisfatta di aver mandato in rovina la famiglia…
Ritornata da sola sugli spalti del castello del padre per recuperare il flauto perso da Tsurumaru, Suè perde la vita ad opera dei sicari precedentemente inviati contro di lei da Kaede…

Non bestemmiare contro Buddha e gli dei. Sono loro che piangono per i delitti che gli uomini compiono per la loro stupidità, perché credono che la loro sopravvivenza dipenda dall’assassinio degli altri ripetuto all’infinito. Non piangere, il mondo è fatto così. Gli uomini cercano il dolore, non la gioia. Preferiscono la sofferenza alla pace. Guardali, questi stupidi esseri umani, che si battono per il dolore, si esaltano per la sofferenza e si compiacciono dell’assassinio!