AKIRA KUROSAWA – DERSU UZALA. IL PICCOLO UOMO DELLE GRANDI PIANURE.

AKIRA KUROSAWA – DERSU UZALA. IL PICCOLO UOMO DELLE GRANDI PIANURE.
AKIRA KUROSAWA – DERSU UZALA. IL PICCOLO UOMO DELLE GRANDI PIANURE.

AKIRA KUROSAWA – DERSU UZALA. IL PICCOLO UOMO DELLE GRANDI PIANURE.

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PLAY – CAPITOLI – SETUP – EXTRA (Arseniev in Kamchatka, Akira Kurosawa sul set, Ix Festival di Mosca)

1910. Korfoskaja. Al limitare di una foresta dove è in corso l’abbattimento di alberi per la costruzione di un villaggio, giunge il capitano Vladimir Arseniev in cerca della tomba, ormai scomparsa, di tale Dersu Uzala…

1902. Arseniev avanza con un gruppo di assistenti al fine di compiere ricognizioni topografiche. Accampatisi durante la notte nei pressi di una radura dell’inospitale foresta che stanno attraversando, si vedono ivi raggiunti da un piccolo ma deciso uomo, il mongolo Dersu Uzala, nomade della stirpre degli Hezhen. Questi, rimasto solo, dall’indomani si pone alla guida della spedizione, agevolando così l’avanzata dei soldati…
La sapienza intuitiva ed esperienziale di Dersu, rispettoso della natura in cui vive fin da piccolo, affascina Arseniev… Dopo alcuni giorni, riescono a raggiungere un vecchio cinese di cui Dersu parla seguendone le tracce…
Un giorno, persisi nel perlustrare un fiume ghiacciato, Aseniev e Dersu si salvano proprio grazie alle conoscenze dell’indigeno che, prima del calar del sole, fa ammassare canne con le quali creare una rudimentale capanna…
Ricongiuntisi agli altri, avanzano per alcuni altri giorni fino a raggiungere la ferrovia dove si separano: Dersu rifiuta i soldi preferendo dedicarsi alla caccia allo zibellino…

1907. Arseniev si trova nella taiga per una nuova spedizione. Dopo circa tre mesi di avanzata, riesce finalmente a soddisfare il desiderio di rivedere Dersu… Questi, un po’ invecchiato, li aiuta ancora una volta. Arseniev si accorge tuttavia che l’amico è ormai miope e cacciare gli è divenuto di fatto proibitivo, chiedendogli di seguirlo a Chabarovsk, dove vive con la famiglia. Da tempo scosso dallo spirito di una tigre cui ha sparato e spaventato dalla cecità personificata dalla visione dell’animale, che chiama lo spirito Canga, il vecchio decide di accettare…
Dersu fatica ad abituarsi alla vita di città, lui abituato a vivere immerso nella natura, pur divenuto in bereve l’idolo del figlioletto di Arseniev…
Un giorno, dopo esser stato arrestato per aver tagliato un albero nei giardini pubblici per procurare legna vista acquistare dalla moglie del capitano, Dersu decide di tornare a vivere nella taiga… Arseniev accontenta l’amico, regalandogli un fucile di precisione che possa almeno in parte sopperire ai di lui difetti di vista…
Qualche tempo dopo, un telegramma convoca il capitano per un riconoscimento di cadavere. Un suo biglietto da vista è stato infatti rinvenuto indosso a uno sconosciuto trovato assassinato. Un freddo funzionario gli mostra quello che si rivela essere Dersu, presumibilmente ucciso per via di quel prezioso fucile ora scomparso…
Due becchini seppelliscono Dersu in una fossa, andandosene indifferenti a lavoro ultimato. Il capitano si guarda intorno, poi raccoglie un ramo che conficca nella terra smossa prima di tributare all’amico un ultimo silente saluto…