SPINOZA – PENSIERI

SPINOZA – PENSIERI
ACQUAVIVA – OTTOBRE 2011
Ogni cosa, sia essa più perfetta o meno perfetta, potrà continuare sempre nell’esistere con la stessa forza con la quale comincia a esistere, così che, sotto questo aspetto, tutte le cose sono uguali. (p. 7)

Coloro che sono creduti in sommo grado abbietti e umili sono perlopiù in sommo grado ambiziosi e invidiosi. (p. 8)

La stessa cosa può essere al tempo stesso buona, cattiva o indifferente. (p. 9)

Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione. (p. 11)

L’uomo non è che una parte della natura. (p. 14)

Il volgo chiama miracoli o opere di Dio gli eventi straordinari della natura. (p. 17)

Gli uomini sono ben lungi dal poter essere facilmente guidati dalla ragione, ciascuno è sospinto dai suoi personali impulsi al piacere e gli animi spessissimo sono a tal punto dominati dall’invidia e dalla collera che nessun posto resta per la capacità di riflettere e giudicare. (p. 18)

Noi sperimentiamo che le febbri e le altre alterazioni del corpo sono causate da deliri, e coloro che hanno il sangue feroce non immaginano che litigi, risse, stragi e simili. (p. 19)

È certamente stolto pretendere da altri ciò che nessuno può ottenere da se stesso, di essere attento, appunto, più agli altri che a sé, di non essere avaro, né invidioso, né ambizioso ecc., soprattutto per chi sia ogni giorno esposto alle fortissime spinte di tutte le passioni. (p. 22)

Nessuno può essere certo della lealtà dell’altro poiché ciascuno, per diritto in natura, può agire con dolo, e non è tenuto a stare a patti se non per la speranza di un bene maggiore o per il timore di un male maggiore. (p. 26)

L’odio è accresciuto dall’odio reciproco, e al contrario piò essere distrutto dall’amore. (p. 41)

L’odio non può mai essere buono. (p. 44)

Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi a essere felice, per arrivare a tale condizione sono invece necessari una fraterna e amorevole esortazione, una buona educazione e soprattutto un individuale e libero giudizio. (p. 55)

Sia la Natura che l’uomo tendono al costante perfezionamento. (p. 59)

L’abitudine diffusa tra gli uomini di narrare le cose non come sono realmente ma come vogliono che siano si palesa più che in ogni altra cosa nel raccontare di spiriti e di spettri. (p. 60)

Dal momento che gli uomini sono portati dalle passioni più che dalla ragione, ne consegue che una massa si unisce naturalmente e desidera essere guidata come da una sola mente, non per motivazione razionale, ma per qualche comune passione, o appunto per una comune speranza, o paura, o desiderio di vendicare un danno. (p. 61)

Chi non è mosso né dalla ragione né dalla commiserazione ad aiutare gli altri è a buon diritto chiamato inumano, e infatti sembra dissimile dall’uomo. (p. 76)