MAURO SINIGAGLIA – CHARLES BUKOWSKI. IL DEMONE DELLA SCRITTURA

 

MAURO SINIGAGLIA – CHARLES BUKOWSKI. IL DEMONE DELLA SCRITTURA

ACQUAVIVA – II ED MAGGIO 2006

 

Analisi della poetica di Charles Bukowski, con considerazioni su tematica e stile, ad opera di Mauro Sinigaglia. Presente anche qualche raro cenno biografico…

 

Sua unica compagnia diventarono i libri di poesia e narrativa che divorava insaziabilmente notto dopo notte. Presto la scrittura sostituì la lettura, e il serbatoio inesauribile da cui attingere storie divenne la strada… (pp. 14-15)

 

Nella sua scelta anticonformistica dei “margini”, della sperimentazione di sé fino agli estremi della degradazione, non c’era quel valore prettamente “sociale”, di protesta contro l’ordine costituito che animava pure scrittori dell’epoca e correnti letterarie in voga[…]. (p. 20)

 

Charles voleva solo riempire il cielo dei suoi giochi di bambino, esorcizzare la crudeltà della vita ed i suoi lati più oscuri, facendo canto delle sue più profonde insicurezze e paure. (p. 21)

 

Ed in fondo, attraverso la scrittura, quelle stesse insicurezze e le ferite della sua infanzia facevano meno paura, svelavano il loro volto più umano[…]. (p. 22)

 

La scrittura fu lo sbocco naturale della sua fervida sensibilità e fantasia. (p. 23)

 

La sua arte ha, in primis, un fine strettamente privato e personale, è ARTE DI SOPRAVVIVENZA, balsamo per il suo spirito, scudo contro l’esterno, per questo Bukowski rifugge ad ogni e qualsiasi tentativo di etichettare i suoi versi, di riportarli ad un qualsiasi valore comune, fosse pure la semplice istanza di affermazione dell’io, o, appena più in là, un elogio della libertà… (p. 27)

 

La critica alla società capitalistica e ai suoi feticci (macchina, casa, televisione, ecc.) è condotta quindi non su un piano progettuale-utopico, nel nomedi una possibile alternativa migliore, di un possibile mondo a venire, ma semplicemente nel nome della popria libertà di espressione, della propria sopravvivenza interiore, del proprio “MODO PAZZO”. Coem spiegapiù volte lui sstesso, motivazione costante dei suoi gesti (ed anche della sua scrittura) è lo SPIRITO DI REAZIONE, istintivo e vitalistico, alla legge dei numeri, all’omologazione della massa, la difesa a oltranza dei propri spazi e dei propri istinti. (pp. 40-41)