MARTIN SCORSESE – SHUTTER ISLAND

MARTIN SCORSESE – SHUTTER ISLAND

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FILM – SETUP – SCENE – EXTRA [Dietro le quinte, Dentro il faro]

1954. Boston Harbor Islands. Gli agenti federali, Edward “Teddy” Daniels, vedovo, e Cuck Aule, raggiungono in battello il manicomio criminale di Shutter Island. Lì devono indagare sulla scomparsa di una detenuta, Rachel Solando, svanita nel nulla dalla stanza blindata dove si trovava reclusa…
Ad assisterli nelle indagini è il direttore sanitario della struttura, il dottor John Cawley, che crede fermamente nel recupero psico-fisico dei detenuti-pazienti… Nel vedere la foto di Rachel Edward ha un flash del lager di Dachau… La donna ha ucciso i tre figli, annegandoli nel lago vicino casa, ma li ritene ancora vivi, al punto da considerare la prigione una casa vacanze con guardie e medici come inservienti, camerieri, lattai, fattorini etc… La fuga dall’isola le è comunque impossibile, trovandosi su un’isola ed essendosi allontanata a piedi, ma il fatto incredibile è come abbia fatto a uscire dalla cella… Edward trova un biglietto con la scritta “la legge del 4. Chi è 67?”…
Il dottore mostra poi loro la struttura e il presunto percorso della donna, mettendo a disposizione il personale per la sera…
Il capo delle guardie, McPherson, dichiara che se fosse annegata il corpo sarebbe stato recpuretato sugli scogli e che nel vicino faro non hanno trovato nessuno. Sulle grotte in lontanza ritiene impossibile invece la sopravvivenza umana…
Edward interroga il personale, apprendendo con sconcerto che lo psichiatra che aveva in cura Rachel, il dottor Sheehan, è partito per le ferie al mattino, al momento irreperibile per le linee telefoniche interrotte per la sopraggiunta tempesta…
Dopo cena fanno la conoscenza del profondo e intelligente dottor Nahering, smascherato come ex nazista… L’accesso ai fascicoli dei dipendenti della struttura gli è da questi preclusa…
Mentre dorme, Edward ha una visione in cui la moglie morta gli rinfaccia di bere per dimenticare gli uomini uccisi in guerra. Lei dichiara “è ancora qui, non se ne è mai andata”… e che anche il piromane che ne ha provocato la morte, Andrew Laeddis, è ancora lì…
Il mattino seguente Edward interroga i pazienti, chiedendo loro se conoscano Andrew… Dagli interrogatori non emerge nulla, dato che i pazienti sembra siano stati istruiti su cosa dire dagli infermieri…
Edward confessa poi al collega di essersi fatto affidare il caso per ritrovare il piromane Laeddis, lì trasferito dopo aver appiccato un ulteriore incendio… Anche di lui non si sa più nulla: recluso al padiglione C, morto e seppellito al cimitero o fuggito?…
Al cimitero la tempesta imperversa, costringendoli a nascondersi in una baita ivi presente. Una delle pazienti interrogate gli aveva scritto sul taccuino “corri”…
Al riparo, Edward ricorda l’orrore provato all’ingresso nel campo di prigionia di Dachau… Le guardie e i soldati tedeschi presenti sono stati da lui e dagli altri sommariamente fucilati… Il suo scopo non è più quello di uccidere, ma di indagare sul manicomio, dove, a suo dire, si svolgono esperimenti… Lo ha appreso da un ex studente socialista di sociologia, George Noyce, in passato recluso al padiglione C… Trovate le prove, denuncerà quanto ivi si compie…
Chuk però lo incalza: e se lo avessero voluto recludere lì? In fin dei conti di Rachel non hanno mai trovato traccia alcuna… Il loro dialogo è interrotto dall’arrivo di McPhaerson che li riporta all’interno del penitenziario…
Parlando con il primario, Edward ha l’intuizione che il 67 si riferisse al numero di un detenuto. A sorpresa quello replica che la donna è nel mentre stata ritrovata sana e salva. Rachel è in effetti in stanza, immemore di tutto, ancora folle, ma priva di graffi o segno alcuno sul corpo…
La donna non fornisce nessuna indicazione, finendo per dichiarare a Edward di considerarlo il marito scomparso in guerra per poi attaccarlo duramente…
Edward ha una forte emicrania nello studio di Cawley che gli somministra dei medicinali. L’agente viene trasferito in una delle camerate del padiglione C, dove non riconosce il direttore per poi avere visioni dei morti di Dachau e, infine, ritrovarsi a fumare assieme ad Andrew che si trasfigura in Chuck… Le visioni sono ininterrotte e lo portano a vedere i pazienti alle prese con i rispettivi delitti… Ecco infine quella della moglie a chiedergli di uccidere Andrew… Suona un allarme ed Edward si allontana con Chuck in cerca delle celle dei più pericolosi detenuti…
Dopo essere stati aggrediti da un paziente fuggito, Edward arriva presso la cella di George che lo accusa di esser lì recluso per colpa sua. Quello gli conferma il dubbio che possa esser stato attratto con l’inganno sull’isola. George ha paura di essere condotto al faro per un’operazione del cervello, invitandolo a liberarsi del ricordo della moglie morta… Chuck raggiunge Edward portandolo via, dichiarando di essersi assentato per recuperare informazioni sul fascicolo del paziente sessantasette…
Edward vuol dirigersi verso il faro, ma Chuck insiste affinché desista da tale pericoloso intento… Edward intima all’amico di rimanere ad attenderlo al termine di un acceso diverbio…
A causa dell’alta marea il faro è irraggiunbile e, tornato indietro, Edward si accorge che l’amico è precipitato dalla scogliera… Sceso dabbasso, non riesce però più a scorgere il corpo, mentre migliaia di topi si palesano alla sua vista…
Scorta una luce fuoriuscire da una grotta, Edward vi penetra trovandovi la vera Rachel! La donna dichiara di esser stata medico nella struttura, di non esser mai stata sposata e ovviamente di non aver avuto figli poi uccisi. È stata incastrata dopo aver indagato sull’uso di sostanze psicotrope e interventi di lobotomia… Gli esperimento compiuti sull’isola servono per creare agenti da utilizzare in missioni segrete nell’ambito della Guerra Fredda… La donna gli rivela che con il cibo, le medicine, le bevande e le sigarette gli sono state somministrate le sostanze psicotrope che faranno effetto entro trentasei ore con tanto di visioni e incubi… Nel faro sono compiuti gli esperimenti…
Risvegliatosi dopo un po’ di riposo, Rachel gli intima di lasciare la grotta per non farla scoprire, dandogli appuntamento nei paraggi nei giorni seguenti…
Salito in cima alla scogliera, viene caricato in auto dal direttore che lo riporta in manicomio. Il dottore, al termine di un colloquio, nega a Edward che sia giunto sull’isola con un partner…
Più tardi, somministrato uno dei narcotici a Nahering, Edward riesce ad allontanarsi dalla struttura dopo aver provocato l’esplosione dell’auto di Cawley, ossessionato dalle visioni di moglie e figlia…
Sottratto il fucile a una guardia, penetra poi nel faro, trovandovi in una stanza il dottore. Quello lo informa che il fucile è scarico, invitandolo a sedersi per poi rivelargli di essere il paziente n. 67, ivi recluso da due anni, il cui vero nome è Andrew!… Non esiste nessuna Rachel né Chuck… La regola del quattro è l’anagramma dei nomi: Edward Daniels è Andrew Laeddis, Rachel Solando è Dolores Chanal. Ha elaborato tutto non riuscendo a perdonare se stesso, trasfigurandosi come eroe che smaschera un complotto anziché ammettere l’assassino della moglie e il mancato salvataggio dei figli… Chuck, che giunge in stanza, è in realtà Sheehan…
A fatica i due medici riescono a mostrargli in foto i tre figli assassinati dalla moglie, che, sofferente di uno stato maniaco depressivo, aveva appiccato l’incendio alla casa occupata prima del trasferimento in riva al lago… In un momento di lucidità rivive la scoperta dei cadaveri dei figli annegati e la successiva uccisione della moglie… Il ricordo lo fa svenire e, al risveglio, finalmente confessa il motivo per il quale è rinchiuso a Shutter Island e che si è inventato tutto, unico modo per evitare la lobotomia… Quella sorta di gioco, con la regola del quattro e i personaggi immaginari, è stato posto in essere fin lì per evitarla, con scarsi risultati…
Il mattino seguente, parlando con Sheenhan, Edward ricomincia con la storia degli agenti dell’FBI e la fuga dall’isola. Si allontana infine scortato da Cawley, dal direttore e dagli infermieri, diretti verso il faro dove gli dovrà essere praticata la lobotomia per la persistenza delle visioni e i comportamenti violenti che lo caratterizzano…